Il novantasettesimo
numero, che troverete in edicola domani, contiene la conclusione dell’avventura del ritorno di Kandrax, nonché la prima parte della storia “Il
complotto”.
IL GENIO DEL CRIMINE
Il sergente
Bronsky ha organizzato, con alcuni complici, il furto delle paghe dei soldati
di Fort Brandon. Zagor e Robert Gray (un ex ufficiale dell’esercito esperto in
chimica, che Zagor ha incontrato a Walcott) si mettono sulle tracce dei
rapinatori che, una volta raggiunti, Gray elimina in modo spietato grazie a
sofisticate armi di sua invenzione, dimostrandosi in tal modo più pericoloso e
letale degli stessi criminali.
Zagor
diffida alquanto di costui, e alla fine Robert Gray getta la maschera: a suo
tempo allontanato dall’esercito dopo aver perso le mani (usa delle protesi al
loro posto), ora vuole vendicarsi dei militari. Grazie a una serie di incidenti
da lui provocati, causa la morte di alcuni ufficiali e diventa signore di una
tribù di Mohawk. Dice di essere un inviato di Manito con il nome di Mani
d’Acciaio e ha soggiogato gli indiani con i suoi prodigi chimici.
Zagor
riesce a riconquistare la fiducia dei pellerossa sconfiggendo Gray, che muore a
causa dei suoi stessi intrugli velenosi.
Robert Gray è un
individuo elegante, ricco di fascino, personalità e mistero; spietato, crudele,
glaciale, che dispone di armi geniali e letali.
Un personaggio che, pur
con caratteristiche sue proprie,
richiama un po’ Iron-Man e un po’ Supermike, e che conduce Zagor a un
punto tale di “rottura” che, alla fine, questi è costretto ad ucciderlo (anche se, anni dopo, scopriremo che non è così) per
poterlo definitivamente fermare.
Lo sceneggiatore Nicolai fa
anche un buon utilizzo di Cico (ottima la gag con i soldati), molto vicino a
quello che ne faceva Nolitta.
La storia forse è un
po’ troppo breve e pecca anche nel ritmo in quanto, pur possedendo una trama
ricca e ben disegnata, l’azione e la velocità di narrazione sembrano molto
contenute.
I disegni di Donatelli
sono sempre di ottimo livello.
Mi ricordo della bella copertina, all'epoca, dell'edizione francese, firmata da Ciro Tota. Altra storia alla quale sono particolarmente legato.
RispondiEliminaHo provato a cercarla in rete, la copertina che dici tu, ma non ho avuto successo.... :-(
EliminaAltrimenti l'avrei postata per farti felice! :- D
Terza e ultima storia di Nicolai che dopo la più che discreta "Il marchio dell' infamia" e il buon, a mio avviso, nel caso sia suo, buon, anche se un po troppo splatter, ritorno di Kandrax, si coferma con questa bella ed inquietante avventura contribuendo anche lui ad allargare il parco villain di Zagor con l' ambigua figura di Robert Gray, cattivo decisamente originale.
RispondiEliminaIn effetti l' azione e le situazioni sono abbastanza contenute e il combattimento finale tra Zagor e Gray sarebbe potuto essere più spettacolare visto l' armamentario di quest' ultimo, però l' avventura risulta godibile ed inquietante. Se ha scritto LVDK, Nicolai conferma il suo tocco macabro. Decisamente inquietante la copertina del 252 (?)!
Mi ha sempre stupito il fatto che quì comparisse una tribù Mohaks con a capo Tonka!
Zagor nel primo albo ce le busca un po troppo, però poi nel proseguio dell' avventura torna in forma!
Si, ben azzeccato l' utilizzo di Cico!
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