Il novantottesimo
numero in edicola oggi contiene la conclusione dell’avventura di Zagor contro Robert Gray, l'avventura completa "Il cerbiatto
scomparso", nonché la prima parte della storia “Acqua di fuoco”.
CACCIATORI DI SCALPI
Un
ufficiale, il capitano Matlow, ha creato un reparto di polizia indiana, le
Volpi Rosse, comandato dal feroce Kwanek. Ma le Volpi Rosse sono spietate e
puniscono con l’assassinio anche i piccoli furti, massacrando persino vecchi,
donne e bambini. Ancora una volta, la pace di Darkwood è in pericolo e Zagor
deve porvi rimedio!
Ottima storia,
che ricrea, a mio parere, le atmosfere dello Zagor dei tempi d’oro.
La trama è molto ben
curata, con uno Zagor deciso e carismatico, duro e grintoso contro antagonisti
veramente crudeli, al
punto da esibirsi anche in uno dei suoi famosi giuramenti di vendetta di
nolittiana memoria.
Toninelli restituisce
all’eroe il suo ruolo naturale di protettore degli indiani e signore della
foresta che, come ai tempi di Nolitta, si butta a capofitto in una guerra
personale contro il nuovo corpo di polizia indiana che rischia di compiere una
carneficina fra i pellerossa di Darkwood.
Degno di particolare
menzione è lo stratagemma del “fantasma” di Zagor, uno dei topoi
classici dell’eroe, da troppo tempo assente dalla serie.
Positivo anche
l’elemento che lega con un filo invisibile l’inizio e la fine della storia; è
un po’ come la chiusura di un cerchio: il vecchio fucile che aveva dato il via
alla vicenda contribuisce anche a concluderla!
Il disegnatore Marco
Torricelli, qui alla sua prima prova zagoriana, ha un ottimo tratto decisamente
“ferriano”.
Colgo l'occasione per fare i miei migliori auguri di buone feste a te e agli amici zagoriani visitatori del tuo blog.Vorrei porti una domanda che,penso,potra' interessare molti.Vorrei conoscere,in definitiva, le storie di zagor,a tuo giudizio piu' rappresentative,di tutti gli autori che si sono avvicendati sulla serie fino ad oggi,compreso Burattini.Non vedo l'ora di leggere la tua classifica! Ancora tanti auguri a tutti!
RispondiEliminaIndicare la storia più "rappresentativa" di ciascun autore, oltre che oggettivamente difficile, sarebbe alquanto "arrogante" da parte mia... E anche se cercassi di indicare quella storia che io ritengo la più bella per ciascun autore, credo che ne verrebbe fuori qualcosa di comunque riduttivo... In ogni caso la tua domanda mi ha intrigato e credo che vi dedicherò un apposito articolo in futuro... Per ora, tuttavia, preferisco non sbilanciarmi... Anzi, no, per quel che riguarda Guido Nolitta (ma solo per lui) mi sbilancio e ti dico: le migliori storie in assoluto sono a mio parere due: Zagor contro il Vampiro e La marcia della disperazione!!!
EliminaVisto che l'ultimo referendum sulle storie di zagor fu' bandito nel 1982,sarebbe anche ora,a mio giudizio,di bandirne un altro tra i lettori.Sei d'accordo Baltorr?
RispondiEliminaPotrebbe essere un'idea, anche se ormai - tramite i vari media internettiani (blog, forum, facebook, etc.) nei quali queste classifiche si possono anche trovare, pur se pariziali - non credo che la casa editrice sia interessata ad un'operazione del genere...
EliminaA tutt'oggi sabato 28 dicembre, il n. 98 "Polizia indiana" della CSAC non è ancora arrivato nè dall'edicolante di fiducia presso il quale prenoto da sempre i numeri della collana, nè presso le altre edicole della mia città. Abito in provincia di Napoli e temo che ci sia stato un problema di distribuzione. Arriverà tra pochi giorni o questo numero salterà definitivamente?
RispondiEliminaA questo non so proprio rispondere. Anche perché il problema è sicuramente del distributore dell'edicola. A me, per esempio, succede che le uscite di agosto spesso saltino...
EliminaTutto a posto, Baltorr. Il numero 98 è arrivato alla mia edicola di fiducia questa mattina, domenica 29 dicembre.
EliminaMolto bene!!! Allora puoi iniziare tranquillamente il 2014!!! :-D
EliminaUn caro saluto a tutti gli utenti del blog... E un felice augurio di buone feste.. Di cuore. Purtroppo in questi ultimi tempi non riesco ad usufruire di una decente connessione dati, per cui posso seguirvi solo sporadicamente... Ma appena possibile tornerò a commentare insieme a voi le novità e le storie del nostro Eroe.. Un abbraccio fortissimo dall'isola più bella del mondo.. Con affetto il vostro.. Anonimo (Sardo)
RispondiEliminaUn caro saluto anche a te!!!
EliminaCiao Marco,
RispondiEliminaquest'anno, anzi l'anno che sta finendo, non siamo riusciti a vederci e me ne dolgo....ce la facciamo nel 2014? Io spero di si...
Auguri a te e alla tua famiglia!
Carissimo Mario, ti prometto che nel prossimo 2014 ci vedremo sicuramente! È una promessa da vero zagoriano!!! Buon Anno nuovo anche ai tuoi cari!
EliminaAuguri a tutti gli amici Zagoriani di uno splendido 2014... a colori!
RispondiEliminaGrazie! Anche a te e ai tuoi cari, Elia!
RispondiEliminaCari Amici, ho letto con piacere la storia del cattivo Robert Gray, ben strutturata. Ottimi i gagdes di cui si serviva il nostro per i suoi crimini; bene anche i comprimari. Deludente la storia di polizia indiana: un pò troppo violenta (il ragazzo scalpato per il fucile ferrovecchio l'ho trovato un po forte).
RispondiEliminasaluti a tutti
Giovanni21
Cari amici,
RispondiEliminafinite le feste e ripresa la normale quotidianità, (oltre che una stabile connessione internet) posso finalmente di nuovo interagire con voi discorrendo del nostro SCLS e delle storie recentemente ristampate sull’omonima CSAC. Per economia di spazio, dedicherò il mio commento alle storie “cacciatori di scalpi” e “acqua di fuoco”che, con sommo piacere, ho avuto modo di rileggere nella versione technicolor al mio rientro dalle ferie Natalizie. Nel complesso due racconti molto ben costruiti, nell’ambito dei quali l’autore ha reso esplicita la propria visione del personaggio, comunque sempre rispettosa del suo background e delle sue caratteristiche. Punto nodale di entrambe è la tematica del conflitto tra coloni e nativi, e seppur con le giuste differenze, non mancano i meccanismi e le strutture tipiche del thriller in un crescendo di emozioni, colpi di scena e crudeltà. Di fatto, sono del parere che ambedue le trame siano basate su un oggettiva, differente versione di un accadimento (nell’episodio della polizia indiana la bravata di tre ragazzi Pennacook, nella storia dei mercanti d’armi il traffico illecito di fucili e wisky, l’acqua di fuoco che portò alla degradazione il popolo rosso) che trae spunto dalla realtà storica, ripresentata dall’autore come suo solito coniugando verosimiglianza e scorrevolezza del racconto; basti pensare alle numerose contingenze in cui concretamente, un evento all’apparenza insignificante abbia costituito in seguito, il pretesto per scatenare una guerra indiana (un esempio per tutti: l’uccisione di una mucca mormone da parte di un guerriero mineconju è stata il casus belli delle future guerre sioux). Ma il buon TONINELLI rivive in modo originale il materiale narrativo cui fa riferimento, con una sceneggiatura, in entrambi i casi, valida sia nel ritmo che nei dialoghi; Il soggetto si rivela intrigante e l’utilizzo di alcuni espedienti (l’efferato assassinio del drappello capitanato dal giovane Koonhar -poi anche scalpato- nel primo episodio, la tremenda fine del Pequot nel secondo) contribuiscono a tenere vivo il pathos e a rappresentare una Darkwood di frontiera brutale e credibile. Ma è appunto con la storia “mercanti d’armi” che il citato autore dà, a mio avviso, il meglio di sé. Il racconto, forte di una trama ben articolata, procura un sano intrattenimento e mette in campo una galleria di personaggi ben caratterizzati, con un carosello di cattivi ben assortito (oltre al diabolico Pequot ed ai meschini nipoti Fitzgeraldson ricordo odiai in particolare il tenente Offord: classica icona dell’ottuso ufficiale tutto “piss and winegar” ovvero furia e acida ambizione) che ad ogni modo trova il giusto contraltare psicologico in altrettante figure positive (l’assennato Colonnello Bragg, il saggio Shonta Quassan, il forzuto e pasticcione Cucciolo). Infine il ritorno dei degli amici “trappers”, le magiche apparizioni dello SCLS, le gags di Cico riprendono lo stile Nolittiano, senza però tentare di scimmiottarlo rozzamente ma, anzi, reinterpretandolo in chiave personale. Elementi quelli testé citati, che danno vita ad un avventura dove fondamentale è l’atmosfera, nel rendere la quale il tratto e la grande professionalità di FERRI raggiungono ancora una volta risultati straordinari. Per converso efficace, ma non eccelsa la prima prova di Marco TORICELLI, nell’ambito della quale ho rilevato, seppur con un buon taglio delle inquadrature e nella cura dei dettagli dei paesaggi, diverse incertezze nelle fisionomie, una generale staticità delle pose e una mancanza di espressività dei personaggi. Per fortuna il grande disegnatore ligure migliorerà in futuro divenendo poi una colonna portante del parterre di disegnatori della collana.
Un abbraccio a tutti….. Anonimo (Sardo).
P.S. Un ultimo appunto. Purtroppo, ancora una volta, devo rappresentare il mio rammarico nel constatare come anche in questa riedizione dell’epopea Zagoriana (della quale sono comunque entusiasta, sia chiaro) le correzioni sui disegni (evidentissimi a pag 270 del n.98 e a pag.15 del n.99 della CSAC) siano state profuse a piene mani come nella precedente collana “tuttoZagor”. Sinceramente avevo sperato, trattandosi di una riedizione fino ad ora ristampata solo nella collana “Zagor Raccolta” (la quale però non recava alcun tipo di modifica della pubblicazione originale) che tali interventi non fossero più posti in essere o quanto meno circoscritti a piccoli, tassativi episodi. Ribadisco infatti la mia convinzione che l’intervento di cosiddetto “aggiornamento” delle tavole originarie per adeguarle, che so, al livello del materiale inedito, sia deleterio anche per i neofiti, i quali non possono godere della stessa magia, di quel “sense of wander” che i tratti grafici dei disegnatori, così come originariamente concepiti, riuscivano a comunicare anche con qualche piccola imperfezione. Un caro saluto. Anonimo (Sardo).
RispondiEliminaInteressante l' idea d' inserire questo corpo d' indiani militari "le volpi rosse" che agiscono per conto dell' esercito! L' avventura è decisamente cruda. Si respira effettivamente però aria di storia a strisce per la durata e certe situazioni. Concordo sul fucile. Decisamente una buona idea.
RispondiEliminaPeccato che la storia non duri di più. Nel complesso comunque più che discreta.
Nell' albo "Acqua di fuoco" ho notato che quando Cico è sul ring a pagina 68 del 255 non ha la maschera!
RispondiEliminaNon ho sotto mano l'albo originale. Nell'edizione a colori la maschera ce l'ha tutto il tempo dell'incontro, tranne quando scende dal ring e la perde!
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