mercoledì 19 marzo 2014

Zagor Collezione Storica a Colori: Una trappola per Zagor (ZCSC110)


Il numero 110, che troverete in edicola domani, contiene la conclusione dell'avventura di Zagor contro le trame del tenente Offord, nonché la prima parte della storia “La vittima designata”.


GUERRA INDIANA


         Cinque giorni. Questo è il limite massimo di tempo concesso a Zagor per ritrovare Tee-Lah, il giovane figlio di Ugashar, sakem dei Penobscot; altrimenti, scoppierà una guerra indiana. I Penobscot sospettano che i responsabili del rapimento siano i Quapaw, loro nemici storici, ma lo Spirito con la Scure è di diverso avviso.
Intanto, nella foresta avvengono misteriosi attentati, a spese dei trapper e dei Cheraw di Tishar: il rapimento di Tee-Lah è stato soltanto l’inizio di una catena di delitti e di aggressioni. Qualcuno vuole infrangere la pace di Darkwood, distruggendo il regno dello Spirito con la Scure!
Zagor, con l’aiuto del trapper Rochas, scopre che il colpevole è il tenente Offord, degradato anni prima a causa proprio di Zagor, e che ora cerca vendetta. Lo Spirito con la Scure riesce ad uccidere l’avversario e a liberare Tee-Lah, evitando all’ultimo momento la guerra indiana.

            La storia in sé non è male, nel senso che la trama fila via senza incongruenze, è ben raccontata, però si ha come l’impressione che sia piuttosto anonima, senza pecche ma anche senza particolari guizzi narrativi.
La trama dei molteplici problemi che scoppiano contemporaneamente a Darkwood, con Zagor e Cico che si affannano a correre da una parte all’altra per risolverli, sembra quasi un remake di Zagor Story (con Offord e il suo complice nelle vesti di generatori di conflitti tra le tribù di Darkwood).
In realtà, probabilmente, la storia è carente nella caratterizzazione dei comprimari, incapaci di rimanere nell’immaginario dei lettori, e presenta uno Zagor che, come spesso succede nelle storie di Toninelli, prende qualche pugno di troppo o si fa sorprendere come un novellino. Offord, poi, sembra precocemente invecchiato rispetto al suo primo scontro con Zagor (dove tanto vecchio non doveva essere, visto che era un tenente alla sua prima missione).
I disegni di Donatelli, minuziosi e luminosissimi, non hanno bisogno di commenti: Zagor che si aggira per la foresta spostandosi di liana in liana è sempre splendido, così come lo sono alcune tavole graficamente impostate in maniera particolare.
 

* * * 


 

 

LA VITTIMA DESIGNATA


         Zagor e Cico partecipano al grande raduno delle sette tribù Cheyennes, che si tiene ogni vent’anni. Lo Spirito con la Scure subisce, però, un attentato: alcuni guerrieri, che indossano strane maschere lignee, tentano di ucciderlo. Appartengono al Clan delle Facce di Legno, una società segreta che vuole liberarsi di Zagor.
Molti e insospettabili sono i membri di questo clan. Zagor però, riesce a scoprire i piani della setta, rapendo uno di loro e facendogli credere di essere sprofondato negli inferi. Ma le Facce di Legno tendono una trappola a Cico e, usandolo come esca, riescono a catturare lo Spirito con la Scure.
Zagor riesce a liberarsi e con l’aiuto di Wanaka, capo degli Cheyennes, ed insieme sconfiggono le Facce di Legno. Il raduno degli Cheyennes può proseguire tranquillamente.


Supportata dagli ottimi disegni di Pepe, la storia è abbastanza misteriosa e intrigante, pur con un ritmo un po’ lento e la caratterizzazione dei personaggi poco incisiva, salvo forse il capo Wanaka, che sino alla fine abbiamo il sospetto possa essere uno dei membri della setta.
Di lui occorre, però, dire che la sua presenza come amico d’infanzia di Zagor non è molto plausibile. Così come, fin dalla mia prima lettura, mi sembrò improbabile un incontro tra Zagor e gli Cheyennes a Darkwood (questa tribù tornerà qualche tempo dopo con Burattini come sceneggiatore, ma nella sua naturale collocazione: la prateria).

10 commenti:

  1. Bentrovati a tutti,
    La storia “Guerra Indiana” è a mio parere un racconto ambizioso che tuttavia non riesce a convincere, con potenzialità narrative che restano nel cassetto e non danno luogo a dialoghi o situazioni che lascino il segno. La trama sembra, a tratti, trasmettere poco “pathos” nonostante l'intensità delle scene e i personaggi sono tratteggiati in modo essenziale o quantomeno sono caratterizzati esattamente quanto basta per inquadrarli all'interno della storia e riconoscerli nel ruolo loro assegnato. Nulla di più. L’essenzialità del racconto non è, in sé, negativo, specie in una storia Western come quella al vaglio, a patto però di poter contare su personaggi veri, talora sofferti, psicologicamente convincenti, con continui cambi di prospettiva e ritmo che tengano alti i livelli di attenzione del lettore. Di contro, ho avuto l’impressione di trovarmi innanzi a una sceneggiatura formalmente corretta ma priva della capacità di emozionare e soprattutto di farsi ricordare. E’ come se TONINELLI che in passato, si era spesso distinto nel riuscire a inserire elementi di sorpresa, di originalità, capaci di portare una gradevole aria di novità anche su situazioni scontate, intimorito dalla prospettiva di un possibile veto redazionale o peggio, di un fallimento con quei lettori che poco hanno dimostrato di gradire la sua personale visione un po’ troppo antieroica del personaggio (cominciano a essere alquanto nutrite le situazioni “fortunose” che consentono la prosecuzione dell’ordito narrativo e altrettante quelle in cui assistiamo all’abbattimento delle virtù eroiche del protagonista, in particolar modo negli scontri fisici) si sia affidato a un confortante “dejavù”, ripresentando temi, situazioni e tipologie di accadimenti, ampiamente collaudati e a basso rischio. A risollevare un po’ le sorti di questo racconto, vi sono almeno i disegni del compianto DONATELLI, le cui illustrazioni, quantunque lontane dai vecchi fasti, riescono ancora a donare tridimensionalità e dinamismo alle scene, catapultando il lettore nel cuore vertiginoso della pura azione.
    P.S.
    Caro Baltorr, è stato un vero piacere incontrarti di persona, anche se spero in futuro, di aver più tempo a disposizione per approfondire tale conoscenza e poter scambiare “de visu” aneddoti, chiacchiere e impressioni su questa passione che ci accomuna e consolidare così (se vorrai) la nostra “amicizia virtuale”.
    Un grosso saluto, Anonimo (Sardo).

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    1. Caro Anonimo (Sardo) è sempre un piacere incontrare di persona gli amici "virtuali" ma..... sarà che sono rincitrullito... non ricordo quando ci siamo visti!!! Presumo a Cartoomics, ma non ricordo quando... Illuminami! ;-)

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  2. "La vittima designata" non me la ricordavo quasi per niente! L' ho riletta di recente e l' ho trovata un' avventura godibilee coinvolgente. Interessante e azzeccata la scelta di Toninelli d' introdurre la congrega delle facce di legno che tramano nell' ombra, anche se come scritto i componenti non sono stati troppo caratterizzati rispetto alla congrega in sè.
    Grande spazio per Cico, protagonista di una gag alla Nolitta che ogni tanto l' autore rispolverava e

    SPOILER dopo aver fatto il prezioso nei confronti di Zagor, è sempre lì al suo fianco a dargli il suo aiuto. ^^ FINE SPOILER

    Toninelli sembra volersi riportare su canoni più originari anche nel momento in cui ci mostra i profondi pensieri di Zagor durante il momento riflessivo della cerimonia.
    Questa scelta la si vedrà anche nella parte finale de "Le creature delle acque morte".
    Dell' autore ne preferisco altre, ma comunque una volta di più viene dimostrato come sapesse introdurre più temi egiostrarvisi bene. Non solo quindi con i mercanti d' armi e di wisky XD, categoria con cui purtroppo viene spesso solo ricordato. Concordo sui disegni del mitico e compianto Michele Pepe.

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  3. Ma certo Caro Baltorr, ci siamo visti nel corso della Kermesse Comic Cartoon a Rho, una volta conclusasi la conferenza su Tex di BOSELLI/CIVITELLI/DOTTI, (circostanza in cui ho avuto modo di presentarti anche la mia consorte e posato per tanto di foto) poco prima di intraprendere la fila per gli autografi del grande Gallieno, e in seguito, durante la conferenza stampa per il compleanno del Maestro!!
    Vorrà dire che dovremo incontrarci ancora ....
    Anonimo (Sardo)

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    1. Sono proprio un deficiente!!! Adesso ricordo!! Vi ho anche fatto una foto insieme!!! Purtroppo è andata persa con tutte le altre di quella giornata perché mi si è "bruciata" la scheda SD.... Dobbiamo assolutamente rivederci! Grazie per la tua amicizia!

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    2. Ma certo, non preoccuparti! Non mancheranno le occasioni! Nel frattempo approfitterò dello spazio sul blog per continuare a scambiare con te e gli altri utenti curiosità, pareri e impressioni sulle storie dello SCLS!! ...Un grosso abbraccio e a presto ...Anonimo (Sardo).
      P.S. se posso permettermi: a quando la tua prossima incursione in via Buonarroti?

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    3. Pensa che acrei dovuto andarci ieri ma poi ho avuto un contrattempo lavorativo e non ce l'ho fatta... Spero di riuscire a farcela quanto prima!

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    4. Baltorr!
      Aspetto con ansia Tue nuove da Via Buonarroti, sopratutto sulla prosecuzione della CSC...
      Saluti
      Giovanni21

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  4. In effetti Offord sembra aver decisamente subito fisicamente la batosta presa in "Acqua di fuoco"! °_O XD
    Quoto con l' articolo. Avventura godibile e coinvolgente, soprattutto nella sua parte gialla, ma magari senza troppi guizzi da farle fare il salto di qualità. L' 89 comunque è stata una buona annata con questa è "La vittima designata" in ambito realistico e "La maledizione di Tonka", la migliore a mio parere, "Tenebre" e "Le creature delle acque morte" sul fronte fantastico. Avventure in generale belle ed avvincenti e ricche di spunti.

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  5. Poi notare come le avventure fossero piuttosto lunghe. Solo LVD è sotto le 200 pagine per due! Chissà perché poi tra il 90 e il 91 in generale invece si sono viste storie più corte. Boh!

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