Il centosedicesimo
numero in edicola oggi contiene la conclusione dell'avventura contro Testa di Morto, la storia completa "Sentieri
selvaggi", nonché la prima parte della storia “Ore disperate”.
SENTIERI SELVAGGI
“Big” Maldon, detto “il Re della Frontiera”,
ha fatto parte dei leggendari Rangers di Rogers e, negli ultimi trent’anni, ha
partecipato a tutte le guerre combattute in piene regioni selvagge. È una
specie di eroe. Ma adesso ha costruito Maldontown, una avamposto nel territorio
dei bellicosi indiani Kainah. Che, inferociti per l’invasione, scatenano un
bagno di sangue!
Zagor si reca a Maldontown, per evitare che
muoia Martin, il giovane figlio di Kaminsy, un pioniere ucciso da “Scar”, uno
degli uomini di “Big” Maldon, che uccide e deruba la gente di Maldontown
all’insaputa del capo.
Sembra impossibile riuscire a sfuggire
all’ira dei Kainah che assediano Maldontown, ma “Big” Maldon si rivela, oltre
che testardo ed egocentrico, anche un uomo generoso capace di sacrificarsi per
gli altri...
Questa storia (inizialmente prevista per uno Speciale, come aveva
rivelato Toninelli in
un’intervista nello Speciale Collezionare Zagor del 1990, notizia dallo stesso riconfermata nel suo recente volumetto Zagor
1982-1993 Un senese a Darkwood) è molto gradevole, ben calibrata e
ben inserita nel filone dei “trappers”, descrivendo realisticamente uno
spaccato della dura vita di frontiera della prima metà dell’800, con personaggi
e ambientazioni caratteristiche.
Belle le figure dei comprimari: il leggendario Maldon, che all’inizio è
cattivo, poi si scopre vigliacco (quando sta per essere ucciso) ed infine si
redime offrendo la sua vita per fermare la tribù dei Kainah; il giovane e
ingenuo Martin Kaminsky, che diventa adulto in mezzo a una serie di tragici
avvenimenti (tra i quali la morte del padre e la smitizzazione della figura
leggendaria di Maldon) e che trova in Zagor il suo punto di riferimento; la
carogna “Scar”, il vero elemento negativo della storia, che conclude la sua
esistenza legato al palo della tortura in un finale sorprendente ed inusuale.
Limitandomi a mettere in evidenza le avventure pubblicate nel corso di questi ultimi mesi nella "Collezione storica a colori", dopo la mia ottima impressione riguardo "La palude dei mostri", ritengo che "Sentieri selvaggi" sia un'altra delle storie più avvincenti e più riuscite nella loro interezza in riferimento al periodo post Nolitta. Sono rimasto colpito ed entusiasmato dall'intera vicenda e devo dire che mai come questa volta Toninelli si è dimostrato di essere davvero al Top della sua bravura di sceneggiatore. Per il resto non aggiungo altro e concordo in ogni piccolo particolare con la recensione pubblicata dal vostro sito riferita a questo numero 116
RispondiEliminaAltra buona prova toninelliana in questo racconto di frontiera che vede scontrarsi le diverse filosofie di vita di Zagor e Maldon con il giovane Martin indeciso su quale seguire, oltre ad un bel po d' azione e dei sanguinari e loschi nemici.
RispondiEliminaMolto belle le scene in cui
SPOILER Zagor vede Maldon vigliacco, ma decide di non dire nulla e quella in cui quest' ultimo si sacrifica facendo tesoro dell' insegnamento dello spirito con la scure ed indicandolo come vero uomo di frontiera ed una delle figure da seguire. FINE SPOILER
In effetti veramente inusuale il finale! Come già scritto sul forum spirito con la scure, alla Dylan Dog.
"(inizialmente prevista per uno Speciale, come aveva rivelato Toninelli in un’intervista nello Speciale Collezionare Zagor del 1990, notizia dallo stesso riconfermata nel suo recente volumetto Zagor 1982-1993 Un senese a Darkwood)"
Ah, però! Ecco quindi probabilmente il motivo di Ferri, sempre al top, ai disegni! Ormai, chissà perché, dopo "Acqua di fuoco", Gallieno disegnava solo gli speciali, oltre al numero 300, sceneggiati da Toninelli. Tra l' altro questa sarà la sua ultima prova su testi dell' autore toscano.
La copertina del 303, forse anche per il titolo che richiama il bellissimo film di John Ford, l' ho sempre trovata piuttosto suggestiva. Anche i disegni della storia rendono molto bene l' ambiente della frontiera.
Vi riporto qui di seguito il commento al questo mio post di Marcello Toninelli su Facebook:
RispondiElimina"Grazie per la (favorevole) recensione. Guardando sul tuo blog la riproduzione della copertina originale e di quella della ristampa ho notato che il disegno di Ferri è stato allargato. Forse perché altrimenti non c'era lo spazio per mettere la scritta della testata? Boh... comunque ora capisco perché a colpo d'occhio non avevo "riconosciuto" la copertina, vedendola in edicola!"
Ah, però! Anche se in ritardo grazie! ^^
EliminaCari Amici,
RispondiEliminaintervengo dopo aver letto, per la prima volta, la storia di testa di morto.
Devo dire che l'ho trovata ben miscelata, con tutti i personaggi al loro posto, salvo forse lo spazio dedicato a Cico.
Leggendo il blog ho capito il perchè dell'ostracismo di Toninelli al pancione messicano.
per il resto, lo Zagor della vicenda viaggia a livelli, a mio avviso più che accettabili, dal punto di vista morale; meno da quello fisico (leggendola e vedendo le botte che prende ho pensato: mah, sarà stato fuori forma!)
Una domanda per Baltorr: quando sapremo ufficialmente se la CSC arriverà al 143mo numero?
saluti a tutti
Giovanni21
Quando lo sapremo "ufficialmente" non lo so... o quando lo svelerà Burattini o sul 123esimo numero... ;-)
EliminaInterpellati nuovamente qualche giorno fa quelli di Repubblica, sarebbe addirittura emersa la possibilità di una prosecuzione "ad oltranza"... leggi: "finché continua a vendere"...