mercoledì 18 giugno 2014

Zagor Collezione Storica a Colori: I trafficanti (ZCSC123)




Il centoventitreesimo numero, che troverete in edicola domani, contiene la conclusione dell'avventura di Zagor con i Kickapoo, la storia completa "Mercanti di veleno" nonché la prima parte della storia "Il sangue dei Cheyenne".



L’ALBERO SACRO


L’Albero Sacro dei Kickapoo è in pericolo! Vicino all’annoso tronco, infatti, si è insediato un gruppo di taglialegna guidati dal tedesco Wertmann, e alcuni militari vogliono costruire un avamposto proprio in quel punto. Teiwos, sakem dei Kickapoo, cerca di impedire il sacrilegio, ma viene misteriosamente ucciso.
Shartak, nuovo sakem dei Kickapoo, vuole punire i bianchi per la morte del loro capo. Ma Zagor, aiutato dal gigantesco taglialegna Bo “Mallet”, riesce a scoprire i veri colpevoli dell’uccisione di Teiwos, calmando Shartak. E sarà l’albero sacro a fare giustizia!

Penultima storia di Toninelli, buona ma nulla più, che si dipana in maniera lineare, senza colpi di scena particolari.
Positiva la figura del giovane tenente Steen, che dimostra grande sensibilità e rispetto verso gli indiani accettando di spostare il forte per non abbattere l’albero sacro e provocare una guerra (guadagnandosi, così, i complimenti di Zagor per avere affrontato un problema usando il buon senso e rispettando le usanze altrui).
Altro personaggio riuscito è il giovane capo, Shartak, che si allea con i due banditi pur mantenendo sempre un certo senso dell’onore. Bo “Mallett”, invece, è il classico comprimario toninelliano, che sostituisce il sempre poco presente Cico.
Il finale sotto la pioggia è buono e la decisione di far rimanere fulminato il bandito è, tutto sommato, divertente.
  
                                                                         * * *

 

IL GIORNO DEL RISCATTO


           Autentici mercanti di veleno, loschi trafficanti vendono whisky agli indiani di Darkwood. L’alcool ha abbrutito gli Oneida di Lancia Spuntata, diventati l’ombra del popolo fiero che erano un tempo. 
      Ma Zagor, aiutato da Marston, un bianco allevato dagli indiani, riesce a far loro riconquistare il perduto orgoglio e li guida all’assalto del covo dei trafficanti!

Autore di questa storia è l’esordiente milanese Alessandro Russo, entrato nelle fila degli sceneggiatori zagoriani grazie ai buoni auspici di Antonio Serra (uno dei creatori di Nathan Never), che presenta una tematica importante quale l’abbruttimento dei pellerossa causato dal whisky procurato loro da mercanti rinnegati, in cui ben si mescolano pathos e umorismo.
L’avventura va, inoltre, segnalata come la penultima pubblicata con i disegni di Michele Pepe prima della sua prematura scomparsa nel luglio 1997. In ogni caso, Alessandro Russo scriverà ancora due sole storie di Zagor, che verranno pubblicate diversi anni dopo.

4 commenti:

  1. Su Facebook ho condiviso con Marcello Toninelli questo mio post, scrivedogli: "Meno uno...".
    Marcello ha risposto così: "...e per la seconda volta mi appresto alla chiusura del mio ciclo zagoriano".

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  2. Si, ciclo di storie godibili, ma magari non memorabili. "L' albero sacro" l' ho trovata come tematica interessante, anche se il Toni non rinuncia alla presenza dei soliti mercanti. Lo svolgimento è godibile e coinvolgente con il ritorno di Wertamm nelle vesti di figura più positiva! Bo Mallett mi ha ricordato Owen de "Il battello degli uomini perduti". Concordo con l' articolo sulle altre figure.
    "Il giorno del riscatto" devo ancora finire di leggerla.
    Comunque era un periodo decisamente di transizione: Toninelli aveva lasciato, Russo e Vigna furono due meteore, Burattini era agli inizi, spuntava Boselli sul quarto speciale... impegnati a preparare la nuova odissea da "Nodo scorsoio" a "La notte del massacro", come già scritto da altri, la testata ne risentirà.

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    1. Finita di leggere poco tempo fa IGDR. Variante interessante di una tematica importante anche se piuttosto abusata in quel periodo con un personaggio interessante e sfaccettato, ma lo stile di Russo con tutto il rispetto non mi ha entusiasmato, anzi. L' ho letta a spizzichi e bocconi. Magari dovrei rileggerla. Boh! Niente di eccezionale.
      Quando è uscita "Il sudario verde" nel 03 ed ho visto il nome di Russo mi sono chiesto se la storia non l 'avesse scritta 10 anni prima. Poi quando però è uscita anche "Il puma sacro" ho pensato invece che l' autore fosse tornato su Zagor, ma qualche giorno fa ho scoperto che quest' ultima risale addirittura al 94 mi pare! Quindi entrambi sono storie nel cassetto che erano lì chissà da quando come tipo "La setta cinese"! °_O Mah!
      Chissà perché non hanno mai pubblicato "Il re di Quenca verde" di cui ho letto dell' esistenza su spiritoconlascure forum. Hanno ripescato a suo tempo "Il profeta"! Boh! Come titolo m' intriga tantissimo. XD ^^

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  3. Si è vero! Penultima di Pepe che tornerà poi purtroppo in maniera postuma.

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