Il centocinquantesimo numero in edicola oggi contiene la conclusione dell'avventura di Zagor contro il diabolico Mortimer, nonché la prima parte della storia “Vampyr”.
VAMPYR
I farkaskoldòi
sono non-morti che possono assumere l’aspetto di lupi mannari e che sono al
servizio dei vampiri! Manfred, il fidanzato di Frida Lang, viene rapito dai
farkaskoldòi della vampira Ylenia, che lo porta in America. Frida decide allora
di tornare negli States e chiedere aiuto a un suo antico amore: Zagor!
Questi, nel frattempo, è ospite insieme a
Cico nella villa del colonnello Korasi, discendente del barone Bela Rakosi: Il
colonnello li informa che intende uccidere definitivamente l’arcivampiro Rakosi
che sarebbe sopravvissuto all’ultimo scontro con Zagor.
Durante la notte, la lugubre casa del
colonnello Korasi viene assediata dai farkaskoldòi di Ylenia Varga. I mostri
vengono respinti, ma Korasi viene rapito e la vampira lo conduce dal redivivo
Rakosi, che ha posto la sua base in una lugubre città fantasma sul Black River!
In realtà,
Ylenia odia il vampiro perché secoli prima le ha ucciso il fidanzato e l’ha
trasformata in una creatura delle tenebre. Zagor raggiunge il proprio rifugio
nella palude giusto in tempo per salvare Frida dalle grinfie dei lupi mannari.
Raggiunta la
città fantasma di Blacktown, Zagor e i suoi vengono attaccati da alcuni feroci
indiani Huron alleati di Rakosi, e la bella Frida viene rapita.
La notte si
avvicina e con essa la definitiva vittoria di Rakosi: ma Zagor e i suoi amici
ricevono aiuto da Ylenia. Rakosi viene spinto da Zagor tra le fiamme della sua
casa, prossima al crollo. Lo Spirito con la Scure viene, invece, salvato
dall’intervento di Ylenia che, subito dopo, vola via. Frida lascia Darkwood con
Manfred ma Zagor è ancora nel suo cuore...
Giunto
nuovamente a Darkwood, Zagor trova ad attenderlo un antico nemico: il barone
Bela Rakosi, qui al suo terzo ritorno nella saga.
Nella sua prima apparizione, Rakosi cercava un nuovo luogo dove
“sopravvivere” per l’eternità dopo essere stato costretto a lasciare il suo
paese dove, evidentemente, non poteva continuare a vivere senza correre troppi
rischi; negli Stati Uniti poteva invece ricominciare da zero la sua esistenza
di non-morto. La sua seconda apparizione ci presentava un Rakosi che voleva
dare inizio ad un vero e proprio regno, coinvolgendo un intero paese. In questo
terzo ritorno, Rakosi si è finalmente ambientato nel nuovo paese ed entra in
azione a storia abbondantemente iniziata dando così l’impressione di venire
coinvolto quasi suo malgrado nel nuovo scontro con Zagor. Ma ecco che lo
sceneggiatore Mauro Boselli non si limita a recuperare
il vampiro nolittiano ed inserisce nell’avventura anche l’affascinante Frida
Lang, il primo amore dello Spirito con la Scure.
A ben vedere,
purtroppo, soprattutto se confrontata con i due precedenti scontri con il
vampiro, la storia non si può dire perfettamente riuscita.
L’ispirazione di Nolitta e Castelli derivava dai film con Bela
Lugosi e da quelli con Christopher Lee, Boselli invece pare ispirarsi
soprattutto al romanzo gotico ed alle atmosfere di romanzi come “Dracula” e
“Varney, il vampiro”. In tal modo le figure di Rakosi e dei vari comprimari
della storia appaiono più simili a questi modelli letterari. V’è da dire che un
nuovo ritorno del vampiro rischiava seriamente di riproporre schemi già visti
in precedenza e pertanto lo sceneggiatore ha scelto di arricchire la vicenda
con nuovi spunti narrativi e nuovi personaggi (Manfred Moor, Ylenia Varga, il
colonnello Korasi, Samish Pasha) che finiscono però per rubare la scena a
Rakosi e Frida, col risultato che al lettore rimane l’impressione che
questi ultimi abbiano poca centralità nella vicenda.
I disegni di Della Monica rendono bene l’atmosfera gotica della
storia. Molto buone sono le scene col barone Rakosi nella quali sembra quasi di
trovarsi di fronte, specie nelle pose ad effetto, al Dracula della Marvel disegnato
da Gene Colan.
Sebbene inferiore alla prima apparizione e anche leggermente al ritorno di Castelli, secondo me è una storia più che buona che qui effettivamente ha il difetto di presentarci un po troppi personaggi. Frida io non l' avrei fatta tornare onestamente mentre trovo azzeccata la caratterizzazione di Rakosi che recupera il suo lato aristogratico che aveva messo da parte con Castelli. Boselli poi riesce ad evitare la minestra riscaldata facendo di Korasi una valida alternativa a Metrevelic così come Ilenya Varga può esserlo di Molnar visto anche che
RispondiEliminaSPOILER alla fine pure lei complotta alle sue spalle sebbene per diversi motivi da quelli dello zingaro! FINE SPOILER
Altro punto positivo è la tana del vampiro: la città fantasma e la miniera infatti sono delle riuscite varianti della chiesa sconsacrata adibita a castello e del villaggio "posseduto". La città l' avrei sfruttata di più con più azione nel terzo albo. Belle atmosfere alla "Vampyres"! ^^
Poi bello la tradizione che Rakosi non compaia mai al primo numero dando alle avventure quel tocco di mistero e tensione in più.
Ben caratterizzati tutti gli altri personaggi forse appunto a parte Frida che fa quasi giusto la damigella in pericolo! SPOILER Belli comunque i suoi sogni di Manfred. FINE SPOILER
All' epoca mi fece storcere il naso uno Zagor così sdolcinato e anche oggi non è il top.
La gag con Cico e Drunky duck è riuscita, ma un pallone aerostatico si era già visto ne "La valle degli spiriti" se non erro! Riciclo voluto o svista? Boh!
Ho letto che molti criticano il finale troppo affrettato. Io non l' ho trovato tale: concitato si, ma affrettato no. Piuttosto vista la presenza di tanti personaggi si sente la mancanza di un epilogo bello lungo come si era visto per esempio ne "Il clan delle isole" e si vedrà ne "Il ritorno di Cain". Evidentemente il fatto che la storia doveva rientrare nei tre albi ha portato a questo. Stesso difetto si avrà ne "L' impero di Songhay".
Sta per concludersi la volata per il 400, sublimazione del rinascimento zagoriano secondo me! ^^