Il centocinquantacinquesimo numero, che troverete in edicola domani, contiene la conclusione dell'avventura di Zagor con Kelso, nonché la prima parte della storia “Fratelli di sangue”.
GLI STERMINATORI
Zagor va nel Sud degli States, chiamato da
un vecchio amico, un ex scout di nome Bob. La regione è sull'orlo di una guerra
indiana, causata da una banda di desperados che uccide uomini bianchi facendo
apparire i delitti come opera dei pacifici indiani Creek. Il leader dei
criminali è un feroce assassino, chiamato Kelso.
Grazie alle rivelazioni di Blevins, un ex
soldato diventato prete, si apre uno squarcio sul passato di Kelso. Il
sanguinario desperado era un ufficiale dell'esercito, divorato dall'odio per
gli indiani, al punto che, un giorno, i suoi scout pellerossa si ribellarono,
crivellandolo di colpi. Ma Kelso è sopravvissuto, trasformandosi in una
inarrestabile macchina di morte!
Questo
racconto di Maurizio Colombo, crudo e realistico, è lineare e ricco
d’azione.
Kelso,
l’avversario di turno, violento e spietato, ha la singolare particolarità di
essere un amante della letteratura e assolda addirittura uno scribacchino perché
ne decanti le sue gesta; ciò gli conferisce una caratterizzazione abbastanza
inedita.
Peccato che
Cico venga rappresentato come un sempliciotto, che vi sia una sovrabbondanza di
richiami (poco usuali in Zagor) agli spaghetti
western, e che lo Spirito con la Scure perda un po’ della sua carica di
umanità e venga rappresentato come un raddrizza-torti sicuro di sé, ruolo che solitamente
non gli appartiene.
I disegni di Dotti
(qui alla sua seconda e – ahimè - ultima prova zagoriana dopo lo Speciale n. 9 L’angelo della morte) sono molto
documentati e rappresentano fedelmente sia i costumi degli indiani Creek che le
divise della cavalleria dell’epoca. I suoi paesaggi sono di una bellezza selvaggia
ed assolutamente realistica, il suo “west” è polveroso, cupo e di grande
effetto.
Quoto! ^^ Anche se il Cico di Colombo a me piace ^^. Storia godibile che da ragazzino mi piaceva molto e che ho un po svalutato rileggendola. Meglio di "Lampo mortale", ma Colombo si distacca troppo da Zagor che ha poco a che spartire in effetti con lo spaghetti-western e in questo episodio lo trovo un po troppo smargiasso. A me piace il nostro quando fa il tosto ironico tipo nelle prime storie e nel volume "Hammad l' egiziano, però qui si esagera. Kelso gran bel villain! Bella anche la figura del suo biografo.
RispondiElimina"qui alla sua seconda e – ahimè - ultima prova zagoriana dopo lo Speciale n. 9 L’angelo della morte"
Ah, però! Non lo ricordavo! E l' anno dopo avremmo perso Andreucci! -.-
Ahimé! :-(
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