giovedì 10 settembre 2015

Zagor Collezione Storica a Colori: Le tenebre e la luce (ZCSC187)




         Il centoottantasettesimo numero in edicola oggi contiene la conclusione dell’avventura di Zagor con il ritorno del mutante, nonché la storia completa “Magia indiana”. Si tratta anche dell'ultimo numero di questa ristampa a colori, che ha riproposto le avventure della serie regolare di Zagor fino al n. 500. La settimana prossima si ricomincia da "1" con la ristampa degli albi Speciali.


MAGIA INDIANA

Nella notte della Cinquecentesima Luna, al raduno dei capi tribù di Darkwood, un nemico sconosciuto fa trovare a Zagor una lancia spezzata, il simbolo indiano della vendetta.
Non appena tornati alla capanna nella palude, Zagor e Cico vengono intossicati da un gas venefico ed affrontati da alcuni indiani che, una volta messili fuori gioco, li portano via con loro.
Dopo aver ripreso conoscenza, lo Spirito con la Scure si ritrova a dover affrontare una serie di vecchi avversari creduti morti: il capo dei Delaware Kanoxen, Marcus l’Uomo Pipistrello, il mostruoso Molok e il barone Wolfigham con i suoi uomini pesce.
In realtà Zagor e Cico si trovano prigionieri in una caverna e, mentre lo Spirito con la Scure è preda di una specie di sortilegio che gli fa rivivere alcuni dei suoi scontri passati che gli causano però delle ferite reali,  Cico è legato e non può far nulla per aiutarlo.
Responsabile di tutto ciò è Devil Mask, lo stregone affrontato da Zagor nei nn. 201/203 della serie regolare, che non è morto come si credeva e vuole in tal modo consumare la sua vendetta.
Zagor riesce a comprendere la vera natura dell’incubo che sta vivendo e si libera, dimostrando che la sua forza di volontà è più forte dei sortilegi del nemico. Nello scontro finale Devil Mask viene accidentalmente ucciso da una lancia dei suoi alleati pellerossa destinata allo Spirito con la Scure.

Presentata originariamente sul n. 500 della serie, in questa storia celebrativa di Moreno Burattini appaiono diversi personaggi ben conosciuti ai lettori zagoriani: inizialmente i vari capi tribù di Darkwood, Molti Occhi, il barone La Plume e i saltimbachi Sullivan; quindi  gli avversari citati nel riassunto.
Con la scelta di questi ultimi Burattini ha voluto omaggiare alcuni degli sceneggiatori che si sono succeduti sulla serie zagoriana: Nolitta con Kanoxen, Ferri con Marcus, Castelli con Molok e Boselli con Wolfingham.
Il racconto è basato sul ritmo serrato e sulla sorpresa, permeato di magia e connotato da scenari coinvolgenti. La soluzione “a scatole cinesi” adottata da Burattini, presentando un nemico dopo l’altro, è assolutamente valida ed il volto del vero avversario si rivela come totalmente inaspettato per il lettore.
L’episodio è, inoltre, tutto incentrato sulla personalità di Zagor, sulla sua tenacia, sul suo non arrendersi mai, sull’uscire sempre più forte da ogni fatica affrontata; infatti da ognuno dei combattimenti che il protagonista sostiene, Burattini lo fa sempre “resuscitare” grazie alla forza di volontà e all’intelligenza.
In effetti, quello che inizialmente poteva sembrare solo un susseguirsi di vecchi nemici, diviene alla fine una riflessione sulla necessità per l’uomo di dover affrontare le proprie paure e sul fatto che in fondo, il nostro nemico più pericoloso siamo proprio noi stessi se non riusciamo a lasciarci alle spalle il nostro passato. Solo così, infatti, potremo vedere la “luce” che Zagor e Cico trovano all’uscita della caverna.
Per quanto concerne i disegni di Gallieno Ferri, v’è da dire che le sue figure sono vive, dinamiche, quasi reali; qualche piccola imprecisione sul volto di Zagor in alcune vignette viene ampiamente ripagata dall’atleticità di un personaggio che dà davvero l’impressione di passare fisicamente da una vignetta all’altra.

Per concludere, ecco alcune annotazioni di Moreno Burattini risalenti al 2007, anno di uscita della storia in edicola.

Sul criterio di scelta dei “cattivi” da inserire nella storia:
Ho scelto i personaggi procedendo in ordine cronologico rispetto alla loro prima apparizione, pensando a nemici ognuno creato da uno sceneggiatore diverso e scartando quelli nolittiani più famosi sia per assecondare il desiderio dell’editore (espresso anche in pubblico) sia per non bruciarne un eventuale ritorno in storie più lunghe. Ho anche cercato villain che potessero essere poco prevedibili, in modo da sorprendere il lettore (per quanto possibile), ma allo stesso tempo abbastanza temibili da poter essere plausibile che Zagor ne conservasse un ricordo in grado di fargli paura. Infine, ho scelto pensando a dei cattivi che a me erano piaciuti (il particolare, ho sempre sognato il ritorno di Molok). In un mondo perfetto avrei fatto una storia di 128 tavole, come i vecchi speciali. Avendo più spazio avrei allungato tutto il finale, dal risveglio di Zagor in poi, lasciando il resto così com’è”.

Sul perché che non abbia utilizzato nessun “cattivo” creato da Toninelli e da Capone:
A parte che gli spazi per le citazioni erano limitate (ho cercato comunque di inserirne il più possibile, sia nel testo che nei disegni), e a parte che ci sono citazioni anche nella scelta dei capi indiani al raduno o nel rimando alla lancia spezzata, mi pare che i due sceneggiatori assenti, Toninelli e Capone, siano omaggiati dal fatto che dedicati al primo ci sono i quattro albi precedenti al 500, e al secondo i tre albi successivi. In altre parole: se uno pensa a un grande cattivo creato da Toninelli può pensare a Skull il mutante, che certo avrebbe potuto tornare nel 500 al posto di Marcus o di Molok. Ma essendo tornato per ben quattro albi subito prima, mi pare che come omaggio non sia poi tanto male! Lo stesso per Capone: il suo nemico più suggestivo è il sacerdote Stephan, che tornerà per mano del suo creatore, e Capone è lo sceneggiatore messo in evidenza in posizione strategica proprio sui numeri 501, 502 e 503. Non mi pare che sia un trattamento di sfavore!”.

Interessante, infine, la sua risposta su una questione molto particolare, cioè se il fulmine che all’inizio della storia colpisce una roccia e, rompendola, rivela la lancia spezzata, fosse o meno una magia operata da Devil Mask:
Non c’è nessun fulmine che rompe una roccia. A pagina 21 [dell’albo originale] si vede (vignetta 2) che la roccia è già spezzata (era fatta così già da prima, per naturale conformazione) e semplicemente comincia a emanare bagliori e ronzii. A pagina 22 (vignetta 2) quello che sembra un fulmine caduto dal cielo in realtà è una emissione elettrica che scaturisce dalla roccia stessa e va verso l’alto (tant’è vero che dopo, vignetta 3/4, esplode in un bagliore che costringe tutti a coprirsi gli occhi). Il sonoro WAMP non è infatti quello del fulmine (che è RUUMMBLEE - CRAACK). Dunque la lancia spezzata era già lì, nella roccia già aperta, e Devil Mask si è limitato a un qualche gioco di magia che facesse scaturire bagliori luminosi dalla roccia. Essendo uno stregone indubbiamente dotato di qualche conoscenza magica (come già si sapeva) mi pare che un fenomeno del genere rientri nelle sue possibilità”.

18 commenti:

  1. Cari Amici,
    che dire arrivati a questo punto?
    Per me solo una cosa: aspettare ogni settimana (e non ogni mese o 6 mesi) l’uscita del Nostro Eroe preferito è stata un’esperienza impagabile, un sogno che avevo sin da ragazzino allorquando non sapendo tutto il lavoro che sta dietro al pubblicazione di un albo mi domandavo, stizzito, perché Zagor non uscisse tutte le settimane come Topolino (che usciva tra l’altro proprio giovedì).
    In questi anni il giovedì mattina ho avuto un appuntamento irrinunciabile ed unico al quale non volevo mancare, ossia quello con un amico che mi aspettava per raccontarmi delle storie fantastiche ed inimmaginabili.
    Siamo partiti da Xakonen e da Marcus e con loro (guarda caso) finiamo.
    Rimane un po’ di dispiacere perché credo che, come col fratellone Tex, anche Zagor dovesse vedere a colori tutte le storie della serie regolare.
    In tutti questi anni di CSC, poi, leggendo l’impareggiabile blog di Baltorr, ho pure appreso delle tante discussioni che gravitano sul mio (sul Nostro) Eroe; delle polemiche anche, circostanza che una volta di più mi ha interessato alle vicende del Nostro.
    Ho così saputo – ho iniziato a leggere le storie di Zagor da bambino senza fare caso ad autori e disegnatori – che il papà di Zagor le ha scritte sino 1975 – in concomitanza con la storia di Dharma la strega (se non sono corretto, non vogliatemene) per poi riprenderlo con la storia di Hellingen e degli akkroniani.
    Ed in effetti, pensandoci bene, tra le uniche ed inarrivabili storie contro Supermike, i samurai, Frida Lang (con, quest’ultima) Billy Boy, Alexis, i due fratelli in lotta per l’eredità, i congiurati della Luisiana e capitan serpente, ed altre storie come l’allampanato ed improbabile don Chichotte, Blondy, il cacciatore di Masai, il capitano della nave spagnola fantasma, avevo notato una certa differenza, in peggio (per non parlare, poi, con le storie a cavaliere dei nn. 50, uniche anch’esse).
    E solo leggendo la CSC ho capito che ciò era dovuto ai diversi autori che nel tempo si erano succeduti.
    Leggendo i vari Blog ho poi saputo che nel corso degli anni altri autori si sono cimentati con il Nostro fino ad arrivare con gli anni ’90 all’attuale Curatore, Moreno Burattini.

    Ed ho anche letto e non solo nel blog di Baltorr delle polemiche – a volte un po’ sopra le righe devo dire – dei lettori contro i nuovi autori e contro le nuove storie; ma anche contro i vecchi autori e contro le vecchie storie.

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    1. "Siamo partiti da Xakonen e da Marcus e con loro (guarda caso) finiamo"

      Già! XD A proposito di nemici comparsi, concordo con Burattini riguardo le apparizioni dei nemici di Toninelli e Capone. Riguardo il primo nonostante l' apprezzi come autore zagoriano non è che abbia creato molti nemici particolari e memorabili. Mi vengono in mente giusto, oltre al già citato Skull, il Pequot, Faccia tagliata e Krynar, che però si vede poco. Mentre per Capone si poteva inserire "Lui", ma già c' era Molok che fisicamente un pochino gli somiglia.

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  2. ... (continua)


    Ora, rileggendo tutta la produzione Zagoriana dal n. 1 al n. 500 sono arrivato alla personale conclusione che francamente non è mai esistito un vero e proprio periodo buio della serie ed al tempo stesso che anche in quello che da molti viene definito il periodo d’oro delle avventure di Zagor sono rinvenibili storie mediocri.
    Ho in altri termini la convinzione che tutti e dico tutti gli autori che si sono cimentati con Zagor hanno lasciato un ricordo che vale la pena di serbare intatto e dolce.
    Se Nolitta ha scritto, infatti, la marcia della disperazione, lo stesso Nolitta è il padre dello strano Mister Smith e del sornione mago di Magic bat e dello scrittore di Dime Novel che tanto ha fatto penare Zagor e Cico in una storia un po’ piatta e prevedibile.

    Il periodo da tutti ritenuto oscuro – quello in cui le storie venivano sceneggiate da Toninelli – ci ha lasciato invece delle belle avventure come quella con Beau o quella contro la banda che si nascondeva sotto i teloni (Assassinio a Darkwood e ss); Castelli ci ha deliziati con la storia, di ampio respiro narrativo, con il Tessitore e Sclavi con quella di incubi, avventura che ho letto solo sulla CSC ma che non ho ancora decifrato.

    Al tempo stesso, anche tra le nuove sceneggiature ne ho letto di irripetibili (tutte quelle con Mortimer) ed altre che non consiglierei.
    E questo perché Zagor è come un vecchio amico, con cui trascorriamo le nostre serate e che frequentiamo: alcune volte gli incontri sono piacevoli e lasciano il segno; altre meno.

    Ma non per questo viene meno l’affetto.

    Anche perché ciò che ricordiamo sono sempre le volte in cui ci siamo incontrati: non importa se abbiamo riso o se abbiamo pianto; se ci siamo arrabbiati o se ci siamo inteneriti; se abbiamo esultato o se ci siamo rannicchiati: vero è che Zagor e le sue avventure ci hanno fatto vivere momenti di indimenticabili emozioni.
    E scusate se è poco.
    Concludo ringraziando Baltorr per il costante aggiornamento chiedendogli di continuare.
    Un saluto a tutti
    Giovanni21

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    1. Grazie tantissime per il tuo bellissimo ed interessante intervento, Giovanni!!!
      La Collezione Storica a Colori continua ora con gli speciali e chissà mai che tra qualche tempo non riprendano a pubblicare le storie della serie regolare, così come avevano fatto con Tex...
      Non ho bisogno di dirti di continuare, comunque, a seguire il mio blog perché so che sei uno dei suoi più affezionati frequentatori... Ancora grazie!

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    2. Non posso che quotare. Non avrei saputo scrivere di meglio. Unica precisazione è che "Magic bat" è di Meloncelli.
      Ne avevo avuto qualche assaggio nella chat di "Pleasant point" o come si scrive ai tempi, ma non immaginavo di leggere commenti piuttosto negativi, un po qui e soprattutto sui forum dove ne ho lette anche di peste e corna!
      Mi hanno stupito soprattutto i luoghi comuni venutisi a creare chissà come del tipo che negli anni 80 le storie fossero piene zeppe di trafficanti d' armi e di whisky quando succede solo in 5! Una di Sclavi, una di Pellizzari e tre di Toninelli. Ci si sarà confusi con l' inizio degli anni 90 dove si li comparivano abbastanza di frequente. Boh! O che quest' ultimo mettesse costantemente da parte di Cico, Succederà tipo in 4 storie!
      Ringrazio Baltorr e l' aver seguito i forum di Zagor dove ho trovato notizie, aneddoti, interventi degli autori e riflessioni molto interessanti che mi hanno anche spinto a rileggere le storie di Zagor e a leggerne di nuove! ^^ Così ho avuto modo di scoprire cose che mi erano sfuggite, rivalutare alcune storie, svalutarne altre, fare un' analisi più matura della serie... ^^

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    3. "ma che non ho ancora decifrato."

      A chi lo dici! ^^ Dopo 17 anni ancora non so troppo bene come prenderla benché comunque in generale mi piaccia.

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    4. Grazie per la "quotazione", Francesco!
      Giovanni21

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    5. 27 anni, caro Francesco, 27, il tempo passa...giovanni21

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    6. Comunque se Tu dopo 17 o 27 anni che siano non l'hai capita, io che l'ho letta l'anno scorso meglio che ci rinunci! Giovanni21

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  3. Dopo Tex e Zagor, per me sarebbe magnifico una collezione storica a colori di Mister No, forse in 2016.

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  4. Devil Mask vuole vendicare la morte del fratello... ma non era lo zio?


    Lorenzo

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    1. Complimenti a Lorenzo che ha notato questo errore "storico". Infatti l'originale Devil Mask non era stato sostituito da suo fratello, come Cico gli dice e lui conferma, bensì da suo nipote, il figlio meticcio di sua sorella e di un potente uomo bianco.
      Questo errore era già stato fatto notare all’epoca dell’uscita della storia nella serie originale da alcuni forumisti di spiritoconlascure.it, ma evidentemente in redazione nessuno l'ha recepita e l'errore è rimasto anche in questa ristampa a colori!

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    2. E la cosa ancor più curiosa è che nell' avventura precedente il cacciatore di taglie con cui si allea il doc per catturare Skull alla sua prima apparizione, viene indicato come complice di quest' ultimo!
      Curioso due errori di fila.

      "ma evidentemente in redazione nessuno l'ha recepita e l'errore è rimasto anche in questa ristampa a colori!"

      Oh, mamma! Almeno quello dell' avventura di SKull è stato corretto? Speriamo.

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  5. Fermi tutti!!! Sul serio si parla di Mister no in collezione storica a colori? Baltorr tu che sei vicino a fonti autorevoli dacci una dritta autentica...giovanni21

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    1. No, no, tranquillo, Giovanni. Ad oggi sicuramente non è in progetto nessuna ristampa a colori di Mister No. Il mio "chissà" del post precedente era solo un positivo augurio...

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  6. Avventura celebrativa, forse fin troppo. Gli scontri o presunti tali con i nemici passati sono avvincenti e gusti, ma alla fine sembra più che altro come è stato scritto su spiritoconlascure forum di aver assistito secondo me ad un trailer della serie di Zagor.
    Sempre com ' è stato fatto notare lì curioso che Ferri abbia disegnato in maniera diversa stile Perry Tobia. Pare in effetti di essere un pò tornati ai tempi in cui Donatelli e Bignotti disegnavano un Tonka "alternativo" e lo stesso Ferri, chissà perché, sballava Baltor ne "Il ritorno del vampiro" (salvo disegnarlo bene nel flashback di Metrevelic!) e quasi tutto il riassunto grafico della prima avventura di Supermike nel suo ritorno. Curiosamente due avventure di Castelli. Coincidenza? Boh!
    Comunque questi 100 numeri di Zagor post-rinascimento sono stati un periodo dove non sono mancate perle come la mitica trasferta africana, i ritorni di Mortimer, "Huron", "La palude dei forzati", ultimo ma non ultimo questo ritorno di Skull... però d' altra parte abbiamo avuto ripescaggi
    come "Il sudario verde" tutt' altro che eccezionale, seppur abbastanza godibile, autori che hanno impresso un loro stile forse troppo personale come Colombo e De Angelis con risultati altalenanti, un ritorno di Kandrax così e così ritenuto da tutti o quasi quello non nolittiano meno riuscito, una mini-saga atlantidea riuscita solo in parte... certo si veniva da un periodo alla grande se non alla grandissima! Forse difficile riuscire a fare meglio. Comunque non ci può affatto lamentare secondo me. Un calo si è avvertito più che altro negli speciali, negli almanacchi e nei primi due maxi su tre con ripescaggi vari per un motivo o per un altro tra cui quello del giusto tributo al mitico Donatelli nel 3° maxi.

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    1. Grazie anche a te, Francesco! Sei davvero "un fiume in piena" con i tuoi interventi!!!
      Mi raccomando, contianua ancora a commentare anche gli speciali zagoriani in unscita a partire da questa settimana!!! Ciao!

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