Nei pressi di Merrywell,
Pennsylvania, i lavori di estrazione del petrolio stanno causando una serie di
disastri ambientali nei pascoli della zona.
Giunti in città dopo aver
salvato da una sommaria esecuzione Ayashi, un pellerossa diventato un relitto
umano, dedito all’alcol e accusato dell’omicidio di un allevatore, Zagor e Cico
scoprono che a Merrywell si trova anche il giornalista Craig Turner. Turner
sospetta che dietro l’omicidio che avrebbe commesso Ayashi ci sia lo zampino
della compagnia petrolifera, sul cui libro paga si trovano anche lo sceriffo
locale e i suoi uomini.
Sfuggito agli uomini dello
sceriffo di Merrywell, grazie anche all’aiuto di Ayashi che ha ritrovato
l’antico spirito guerriero, Zagor si trova ad affrontare un nuovo pericolo: un
pozzo petrolifero ha preso fuoco e il devastante incendio rischia di propagarsi
all’intero campo, minacciando anche la vicina vallata e la stessa città di
Merrywell!
Sebbene questa storia di Antonio
Zamberletti mi sia piaciuta meno rispetto a quella del medesimo autore
pubblicata sull’ultimo Maxi Zagor (I
rinnegati), devo comunque dire che anche qui la trama è solida, scorrevole
e coinvolgente.
Si tratta di una storia di genere western, dotata di alcuni dei
classici topoi sia del genere in sé
che più in generale delle storie zagoriane: l’uomo potente privo di scrupoli,
gli allevatori danneggiati, lo sceriffo corrotto, il giornalista che cerca la
verità, l’indiano alcolizzato che ritrova il proprio orgoglio, l’esperto di
petrolio che riconosce i propri errori, la scienza e la tecnica che causano
solo danni se utilizzate in modo improprio.
Zagor e Cico sono ben calati nella parte, l’uno di giustiziere
che deve impedire un disastro ambientale e togliere di mezzo il cattivo,
l’altro risolutivo in alcune situazioni e divertente in altre.
Per quanto anacronistica, l’idea del giacimento di petrolio e il
pericolo creato dall’incendio dei pozzi (con gravi rischi ambientali) è
certamente innovativa, e dalle parole finali di Hackett potrebbe anche essere
oggetto di una trama più approfondita in futuro.
Infine, ritengo particolarmente riuscito il personaggio di
Ayashi, con la descrizione del suo progressivo riscatto da alcolizzato disposto
a qualsiasi umiliazione a guerriero che perde la vita da combattente; intense e
significative anche le pagine finali della storia dove Zagor colloquia con il
padre di Ayashi.
I disegni di Alessandro
Chiarolla sono sempre di buon livello, anche se mi pare di cominciare a
notare alcune incertezze nel suo stile.
Nessun commento:
Posta un commento