Il centonovantunesimo numero in edicola oggi contiene la conclusione dell’avventura di Zagor sul Monte Leigh, nonché la prima parte della storia “I lupi del fiume”.
I LUPI DEL FIUME
La compagnia del legname Atlantic Timber ha
ottenuto la concessione per disboscare una vasta area di foresta, solcata da
fiumi che consentono il trasporto dei tronchi. La compagnia ha stipulato un
patto con le tribù indiane della regione, impegnandosi a non superare i confini
concordati. I pellerossa, però, attaccano ripetutamente i boscaioli affermando
che questi hanno tagliato alberi al di fuori della zona loro concessa.
Rosemberg, capo della Atlantic Timber,
sostenendo di subire attacchi ingiustificati, assolda un gruppo di mercenari, i
Lupi del Fiume, agli ordini del capitano Ford, con il compito di proteggere gli
operai.
Ma non è soltanto dai pellerossa che i
boscaioli devono essere difesi! Anche pericolosi uomini bianchi tramano
nell'ombra per seminare la morte e rendere la situazione insostenibile.
Zagor, deciso a risolvere il caso, si
imbarca su un battello della compagnia per raggiungere il cantiere dei
boscaioli…
Seconda e ultima storia di Diego
Cajelli apparsa sulla serie regolare. Diego
ha scritto complessivamente cinque sceneggiature zagoriane: la prime due sono
apparse sugli Almanacchi dell’Avventura nel 2004 e nel 2006, la terza e la
quarta sono apparse sulla serie regolare (I guerrieri della notte – ZCSC 189 –
e questa), la quinta e ultima la troviamo nell’Almanacco dell’Avventura pubblicato
nel 2009.
Qui abbiamo
una storia avventurosa dalle tematiche classiche, semplice e lineare, dalla
lettura scorrevole, con un pizzico di mistero che crea la giusta aspettativa.
Come nelle sue precedenti prove, Cajelli
utilizza una tecnica di sceneggiatura molto “cinematografica”, sia nel
“montaggio” delle scene sia nel ritmo della trama che nei dialoghi. Risalta
anche il particolare lavoro di approfondimento che lo
sceneggiatore deve avere svolto sulla reale vita dei boscaioli dell’epoca.
Pur utilizzando molto bene gli elementi classici
dell’ambientazione darkwoodiana (il conflitto bianchi/indiani, i mercenari, i
traditori, il tipo buffo di città, l’imprenditore grasso e speculatore),
tuttavia la brevità della storia sembra non abbia concesso all’autore molto
spazio per caratterizzare a fondo i molteplici personaggi utilizzati. Ad
eccezione del capitano Ford (ben riuscito, grintoso e dotato di
un’originalissima pistola in grado di trapassare anche gli alberi!), gli altri
(Syd, Mubalagi, Zapruder e Sunset Crow) non riescono mai ad emergere veramente.
Zagor invece è intelligente e grintoso, formidabile quando si
sbarazza degli avversari ingenerando in loro autentico terrore; molto bella la
scena in cui viene travolto da un tronco e sembra destinato ad affogare; le
scene, poi, in cui il nostro eroe volteggia tra i boschi di liana in liana sono
veramente piacevoli.
Particolarmente degne di nota alcune sequenze di grande azione:
l’attacco al battello, l’inseguimento nella foresta, la serie di esplosioni e
soprattutto la scena in cui Zagor e Ford rispondono all’agguato dei banditi.
In definitiva, una bella storia, sì, ma a mio parere
complessivamente meno riuscita della precedente (I guerrieri della notte).
Paolo Bisi |
Per quanto riguarda i disegni, questa storia vede l’esordio
sulla serie regolare di Paolo Bisi
(lo avevamo già visto all’opera sull’Almanacco dell’Avventura uscito nel 2005).
Bisi disegna con incredibile cura,
rifinendo le vignette fin nei minimi dettagli ma senza perdere in dinamismo ed
espressività.
Il suo lavoro è complessivamente pregevole. Buona la resa
grafica di Cico; qualche incertezza nella realizzazione del volto di Zagor (gli
zigomi a mio parere troppo pronunciati) ma nel complesso “pulito” e dai tratti
decisi; ottimi i disegni degli ambienti naturali, la foresta (in particolare
gli alberi), il fiume, le fiamme e le esplosioni.
Diego Cajelli |
Chiudo la
recensione con alcune annotazioni che lo stesso Diego Cajelli fece sul Forum SCLS all’epoca dell’uscita di questa
storia nelle edicole.
“Che vi dico di questa
storia?
Per documentarmi, ho
contattato via rete la biblioteca del congresso americano, lo storico archivio
degli Stati Uniti, e ho avuto accesso a tutta la documentazione fotografica
riguardante i boscaioli, le loro tecniche, i loro attrezzi e la loro "vita"
ai tempi di Zagor.
Bisi ha usato quelle
fotografie molto molto molto bene!
L’idea di partenza, ovvero
di una "security" privata, pagata dalla Compagnia del Legname, per
proteggere i boscaioli al lavoro in una zona selvaggia è anche quella frutto di
un mio studio storico. Non me
la sono inventata. E’ tutto vero e storicamente esatto.
Per quanto riguarda la
trama, insomma, si sanno quali sono i miei "pallini"...
Azione, armi, avventura e
intrecci con trame e complotti...
Tenete d’occhio la pistola
del Capitano Ford, che è praticamente la protagonista femminile!”.
Ad un forumista che gli chiedeva il perché della scelta del nome
Zapruder, Diego rispondeva così:
“Zapruder è l’uomo che
filmò l’assassinio Kennedy, quello del famoso filmato omonimo...
Ora che lo hai identificato,
hai la chiave del secondo livello di lettura di questa storia”.
Ad un altro forumista che osservava come con questa storia Cajelli fosse rimasto all’interno dei
canoni più tradizionalisti di Zagor, rispondeva:
“Il soggetto è sicuramente
più tradizionale!
Ho provato a giocare un
po’ con la sceneggiatura e con il modo di raccontare la storia...
Ho lavorato sul taglio
della narrazione”.
Ah, però! Mi avete fatto salire la curiosità di leggerla! ^^
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