Un altro tassello nel passato di Zagor,
quando ancora girovagava per la foresta di Darkwood in compagnia “Wandering”
Fitzy, il trapper-poeta-vagabondo-filosofo che gli ha fatto da secondo padre!
All’incontro tenutosi
al Bonelli Point il 26 luglio scorso, durante il quale sono state presentate le
ultime due opere fumettistiche di Giorgio
Giusfredi, Moreno Burattini ha
accennato anche al romanzo di Zagor scritto da Morosinotto, dicendo che da ora in avanti qualsiasi accenno al passato
di Zagor non potrà fare a meno di confrontarsi con quanto ivi narrato.
Naturalmente,
il “testo base” assolutamente imprescindibile resta sempre l’avventura Zagor racconta… di Guido Nolitta. Ma negli ultimi anni gli sceneggiatori si sono posti
varie domande in merito al “non raccontato” da questo caposaldo delle origini
zagoriane: e così abbiamo avuto opere quali La
leggenda di Wandering Fitzy, Darkwood
Anno Zero, La palude maledetta
(breve storia inserita nell’album di figurine) che hanno cercato di fare luce
su alcuni particolari della giovinezza di Zagor.
Persino il
sottoscritto, nella sua mediocrità, nel 2011 ha pensato di omaggiare i 50 anni del
personaggio con un racconto assolutamente non-ufficiale e apocrifo (che potete
trovare qui) che narra un breve
episodio inserito idealmente tra il momento in cui Zagor lascia i Sullivan ed
il suo stabilirsi nella palude di Mo-Hi-La.
Oltre al
romanzo di Morosinotto sopra citato,
oggi si aggiunge anche questa avventura di Giorgio
Giusfredi che – tra le altre cose – spiega perché Zagor abbia adottato la
sua caratteristica scure dalla foggia così particolare.
Ispirata vagamente
al romanzo L’uomo che ride di Victor Hugo (almeno per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi
di Percy e Adah), la storia è ambientata principalmente nel passato ma con
forti legami anche al presente e risulta, a mio parere, un racconto emozionante
e coinvolgente che mostra personaggi e situazioni che andranno a “formare” il
giovane Patrick Wilding e lo porteranno a diventare il giustiziere di Darkwood.
Come scrivevo
poc’anzi, Giorgio Giusfredi partendo
dalla motivazione del perché la scure di Zagor è fornita di un lato tagliente e
di uno arrotondato (particolare evidenziato già a suo tempo da Guido Nolitta in una delle rubriche
della posta da lui curate), intesse una trama nella quale tratta di temi
universali quali l’accettazione della diversità fisica e – di contro – i pregiudizi
che albergano nel cuore delle persone nei confronti del “diverso”.
Altro tema importante
è quello della “giustizia” (citata anche nel titolo dell’albo). Fitzy insegna
al giovane Patrick il suo personale codice di vita: verità e giustizia spesso
non stanno mai da una sola parte. Una lezione che il futuro Zagor maturerà ed imparerà
compiutamente (e per sua stessa ammissione nell’avventura Zagor racconta…) quando scoprirà il massacro compiuto dal padre in
danno degli Abenaki.
Lo sviluppo complessivo
della vicenda, poi, intensa e commovente, ha sempre il ritmo giusto ed è ricco
di colpi di scena, con un finale per nulla affrettato e molto emozionante allorquando
Jelena consegna al nostro eroe il teso della canzone scritta per lui da “Wandering”
Fitzy, i cui versi gli zagoriani non scorderanno facilmente!
A mio
giudizio, quindi, Giorgio Giusfredi viene
promosso a pieni voti, in attesa di vederlo nuovamente all’opera su Zagor magari
in una storia di più ampio respiro.
Ottimi come
sempre i disegni di Mauro Laurenti,
che nelle sue ultime prove sta davvero superando se stesso. Simpatica anche la
trovata di fornire allo sceriffo Matthew (il vero cattivo della storia) un
volto che richiama quello angelico di Terence Hill, sviando così i sospetti dei
lettori!
Un'altra recensione pertinente e condivisibile, congratulazioni Baltorr, dovresti farne una raccolta cartacea. Grazie per tutte le anticipazioni che ci regali, continua cosi!! Saluti Valter
RispondiEliminaGrazie mille, Valter! Una pubblicazione cartacea? ......magari!!!!
EliminaCiao Marco,Laurenti si conferma un grande disegnatore Giusfredi ha ideato una bella storia speriamo continui così e porti qualche nuovo personaggio all'interno della serie
RispondiEliminaCiao Baltorr, complimenti per l'ottima recensione. Una bellissima storia di Giusfredi, con bellissimi disegni di Laurenti, che ho apprezzato molto. Peccato che, come ho già scritto all'autore (che ne ha preso simpaticamente atto), c'è stata una piccola svista con l'urlo di Zagor a pag. 80, visto che, come si evince dal romanzo di Morosinotto, questi ha origine in un evento successivo alla morte di Fitzy. Ciò non toglie assolutamente niente al merito di aver raccontato magistralmente un altro tassello del passato del nostro Patrick Wilding. Un caro saluto
RispondiEliminaGrazie per i complimenti, Alfonso, e grazie anche per la segnalazione dell' "errore" (che mi era sfuggito anche perché non ho ancora letto il romanzo)!
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