Il trentaquattresimo
numero, che troverete in edicola domani, contiene la conclusione dell’avventura con lo
scrittore Eddy Rufus, la storia completa “La strada di ferro” e la prima
parte della storia “Indian Circus”.
* * *
L’ingegner Robson sta costruendo un’altra linea ferroviaria: ma gli indiani Kickapus si rivelano
un’autentica spina nel fianco. Attaccano il treno sul quale l’ingegnere sta viaggiando con
Zagor e Cico, diretto a Rolling Town, un misero agglomerato di baracche abitate
da operai. Il treno diventa un mattatoio, l’attacco decima le file del drappello di
soldati richiesto dallo stesso Robson per cercare di arginare le incursioni e i
sabotaggi ad opera degli indiani medesimi, attentati inspiegabili visto che la
ferrovia lambisce solamente i confini della riserva.
In
realtà i Kickapus sono guidati da un giovane e irrequieto guerriero, Atkor, che
attacca i visi pallidi per ricevere viveri e coperte (che il governo americano,
contravvenendo ai patti, non manda più loro) da parte di un inquietante
individuo nascosto dietro una Maschera Bianca, sotto la quale si cela
l’insospettabile Mr. Ramsey, un mercante
di Rolling Town che ha interesse a ritardare i lavori della ferrovia per
continuare ad arricchirsi grazie agli empori, alle bische e ai bar da lui
posseduti.
Smascherato, Ramsey muore ucciso dagli stessi Kickapus,
che depongono così l’ascia di guerra.
Storia che, tra scontri a fuoco, agguati e
siparietti comici di Cico, risulta coinvolgente e di piacevole lettura.
“Fino a quando avrò un soffio di vita in
corpo, le vostre vergognose manovre troveranno un duro ostacolo! ”. In questa frase di Zagor è racchiuso tutto
il senso di questa avventura: il progresso e l’avidità stanno annientando le popolazioni indiane, ma sorgerà sempre
qualcuno disposto a battersi per i loro diritti!
* * *
INDIAN CIRCUS
Indiani di diverse tribù (tra i quali Tonka,
l’amico di Zagor) vengono rapiti dal bieco Rod Mac Carthy, il Collezionista,
un ex ufficiale che li costringe a esibirsi nell’Indian Circus, una specie di
zoo viaggiante nel quale i pellerossa vengono trattati alla stregua di animali
selvaggi...
Dopo un paio di tentativi andati a vuoto,
Zagor riesce a far fuggire gli indiani dal circo, mentre il Collezionista
viene ucciso dal valoroso Falco Rosso che sacrifica la sua vita per far
riguadagnare la libertà agli altri. Essi potranno continuare a vivere a
Darkwood, sotto la protezione di Zagor.
A mio parere Indian Circus è
un’avventura indimenticabile e coinvolgente: nessuna sbavatura nella trama
lineare, corredata da disegni bellissimi!
L’idea dell’alleanza tra le diverse tribù
indiane rappresentate dai prigionieri del Collezionista è grandiosa,
così come l’idea finale di una Darkwood disposta ad accogliere come suoi
“cittadini” anche indiani di terre lontane.
Segnalo tre “striscie” di Ferri su tutte:
Cico che al circo inganna l’attesa mangiando e bevendo; Zagor che si avvicina
al carrozzone del Collector volando tra gli alberi al chiaro della luna
piena; l’ultima scena, in cui Zagor conduce i pellerossa a Darkwood verso la
libertà.
Come già raccontato altrove in questo blog,
l’albo gigante mi venne spedito gratis dall’(allora) Editoriale Cepim perché
avevo partecipato al primo referendum tra i lettori.
sono curioso di rileggermi la Strada di Ferro che, come già scritto in altro commento non mi era piaciuta molto.
RispondiEliminaBaltorr mi hai fatto venire voglia di rileggerla. Domani lo comprerò!
Ma tu come fai a comprarlo il giorno prima?
A volte dal mio edicolante la ZCSC arriva il mercoledì, a volte il giovedì... misteri della distribuzione!!!
EliminaSono contento, invece, che il mio commento di abbia fatto venire voglia di rileggere "La strada di ferro"... e spero che il tuo parere questa volta possa essere positivo!
Tieni presente, però, che, come ho già detto altre volte, i miei giudizi sulle storie di questo periodo possono essere particolarmente entusiasti perché si tratta delle prime avventure che lessi e che mi appassionarono al personaggio di Zagor... il primo amore non si scorda mai!:-D
Sono molto affezionato all’albo Indian Circus in quanto il primo che abbia mai comperato nel lontano 77. Ricordo comunque, che ciò che mi eccitava di più era l’attesa dell’albo seguente. Infatti l’anteprima di copertina di “Angoscia” con la sua atmosfera gotica piena di pipistrelli, preludeva (e io non lo sapevo) a quello che ritengo il “dittico” più affascinante della saga: “Zagor contro il vampiro” e “Odissea americana”.
RispondiEliminaGrazie, Anonimo (a proposito, come ti chiami?), per il tuo contributo al post. Sono sempre belle le testimonianze come le tue, che ci fanno tutti ritornar ragazzini...
EliminaA proposito... anch'io, quando nel 1972 vidi la copertina di "Angoscia", sperai subito che si trattasse di una storia dell'orrore... Il mese successivo, prima che comprassi l'albo, mi capitò di incontrare mio cugino che lo aveva già acquistato e che mi diede in anteprima la bella notizia dell'arrivo del vampiro!!! Corsi subito a comperare l'albo...
Ciao e continua a seguire il blog!
Scusami a te Baltor e i tuoi amici. Mi chiamo Quirino e sono di Roma. Non ho confidenza con i blog, ma questo mi ha convinto a seguirne uno. A presto.
EliminaNessun problema, Quirino, figurati! Benvenuto!
EliminaE continua a seguire il mio blog!!!
Ciao!
Non farà più notizia, ma io avrei scelto l'altra cover! :-D
RispondiEliminaChe bello vedere, in penultima pagina, i "curriculum" dei 4 cavalieri zagoriani per eccellenza!
Probablimente nel suo complesso quella di "Maschera Bianca" è più bella, ma forse la cover con Zagor che "cavalca" la locomotiva è più d'effetto...;-)
EliminaEccoci arrivati alla celebrata "golden age" zagoriana che proprio in Indian Circus vede la sua prima gemma.
RispondiEliminaA partire da qui Nolitta e Ferri danno un colpo di reni e portano la poetica zagoriana, in tutta la sua complessità psicologica, narrativa ed ambientale, verso la piena compiutezza all'interno di una splendida perfezione formale.
Lo stacco tra la superba "Indian Circus" e le storie che l'hanno immediatamente preceduta non lascia dubbi: il balzo è gigantesco.
Ne vedremo delle belle, arriveremo a commuoverci ad arrabiarci, a riflettere su vita e violenza, su arbitrio e determinazione, su amicizia e amore.
Alla fine magari decideremo di buttare a mare ignavia e nichilismo, pensiero debole e opportunismo.
Fregandocene e disprezzando i furbi, i cinici e i somari.
Perchè di somari e non di uomini si tratta.
Bell'intervento, Mario. Grazie!;-)
EliminaSono storie classiche, che quando lessi non mi colpirono particolarmente, ma le ricordo sempre con affetto.
RispondiEliminaLa strada di ferro e la maschera bianca sono disegnate da un grande Donatelli, mentre Indian Circus, il primo Zagor colorato, era disegnato da un grande Ferri. Mi faceva male al cuore vedere gli indiani trattati da buffoni in quel circo: è stata una storia crudele,anche se Zagor ha messo alla fine le cose a posto...
Vero... Una storia crudele, realistica e toccante!
EliminaCredo che giovedì piangerò...:-(
RispondiEliminaMa va là...:-D
EliminaCarissimi.
RispondiEliminaLa strada di ferro.
Mi sono riletto, o piuttosto letto in quanto non me la ricordavo, questa magnifica storia sull’epopea ferroviaria americana.
Scritta e sceneggiata molto bena da Guido Nolitta, questa storia è una fedele citazione a quello che sono state le problematiche all’avanzata del “cavallo di ferro” nel selvaggio west. Una storia direi di western classico da leggersi in un sol boccone. Pochi e scarni scenari, equilibrio tra azione e narrazione (vedesi lungo flashback al campo indiano). Mi è piaciuta molto e sono sicuro di rileggermela.
I disegni di Franco Donatelli mi piacciono molto. Sobri e sempre dettagliati, un piacere per la vista. Da notare come con tre vignette descrive una “rolling town” dove tra l’altro in una di queste appaiono pure le prostitute!. Mi ha colpito la locomotiva “Little Kate” soggetto perfettamente inserito nella prima parte della storia.
Ho visto un Zagor credibile e cinico e soprattutto ben legato all’azione di Cico. Da menzionare la rissa con i macchinisti del treno e la sequenza della dinamite durante l’assalto al treno.
E infine. Una storia addirittura “cicocentrica” dove il nostro Cico introduce con la dormita sulle rotaie, per continuare con il panino all’odore di roastbeef, la vincita alla roulette, il taglio dell’albero, il calcione al bambinetto indiano, l’entrata nel magazzino, la caduta dalla rupe e il finale dei nodi. Una performance da urlo!
Aspettando per la seconda parte di Indian Circus,
vi saluto calorosamente.
Quirino
Condivido: Cico è davvero formidabile in questa storia, e le due gags (quella delle rotaie come cuscino e del panino con la fetta di roastbeef trasparente appoggato sul tavolo della roulette) sono - forse - quelle che mi piacciono di più in assoluto (e, comunque, quelle che ricordo meglio e con piacere...);-)
EliminaCiao leggo spesso il tuo blog volevo chiederti un consiglio! Ho 27 anni e sono un lettore di Zagor da quando ero ragazzino, ma purtroppo negli ultimi anni causa studio ed altri impegni l'ho un po' perso per strada.. ora, complice anche la Collezione storica a colori de La Repubblica, sto vivendo un ritorno di fiamma e vorrei riiniziare a seguire anche gli albi mensili. pensavo di comprare su internet qualcuno degli ultimi arretrati e volevo chiederti se potevi consigliarmi da quale numero partire in modo da poter leggere una storia dall'inizio...(mi spiego?)...ti ringrazio in anticipo!
RispondiEliminaDomanda mica da poco la tua, caro Anonimo...:-)
EliminaPosto che non ho capito quali albi puoi aver già letto da ragazzino e a che punto ti puoi essere fermato, la prima cosa che mi viene da suggerirti (visto che dici di essere intenzionato a riprendere a collezionare la serie mensile) è quella di recuperare i numeri più recenti, dal 549 ad oggi che - in un certo qual modo - sono inseriti in un'unica continuity.
Ma ti avverto! Sono storie molto diverse (nel bene e nel male...) da quelle attualmente ristampate sulla Collezione Storica a Colori...
Mi piacerebbe, comunque, che qualche altro amico che bazzica il blog ti segnalasse altre storie... Vediamo...
Ciao Baltorr, ciao Anonimo.
EliminaIo ho lo stesso problema (chiamiamolo così).
Per ora prendo la Collezione Storica e gli albi nuovi così come escono mensilmente. Vediamo dove si conclude la CS e poi si ricuce il tutto con gli arretrati prendendoli su bancarelle, internet e direttamente presso la Bonelli Editore. Considera che presso l'editore gli albi sono tutti disponibili dal 412 in poi.
p.s. cosa intendi per "unica continuity dal 549"?
Saluti
Quirino
allora l'ho letto grosso modo da quando avevo 14/15 anni (quindi 1999/2000) fino a inizio 2007..l'ultimo albo mensile che ho comprato (vado a memoria perchè purtroppo sono tutti finiti nella mia soffitta..) forse è proprio il 500 uscito all'inizio del 2007.. cmq grazie della risposta! ah, mi chiamo Luigi :-)
EliminaPer "unica continuity" intendo che nell'avventura dei nn. 549/550 vi sono avvenimenti che pongono le basi e si ricollegheranno alla trasferta sudamericana; il 551 è fuori continuity, vabbé, ma è celebrativo e a colori e quindi non può essere tralasciato :-D; i nn. 552/554 sono il prologo della trasferta e dal numero successivo Zagor e Cico vanno in Sudamerica.
EliminaPer Luigi.
EliminaTra il 500 e il 549, se proprio devi fare una scelta, io ti indirizzerei su queste avventure: 506/509; 517/518; 521/527; 534/537. Naturalmente a mio personalissimo e criticabilissimo e parere...
E, comunque, il suggerimento di Quirino mi sembra ottimo;-)
Dovrebbe cominciare a rileggere dall'Esploratore scomparso, n° 345.
RispondiEliminaPiace ed considerata la rinascita zagoriana,
Un po altalenante "La strada di ferro". Prima parte coinvolgente mentre una seconda un pochino meno con un finale alquanto sbrigativo. Interessante e bella nonché diversa dal solito la gag cichiana al tavolo da gioco! ^^ Bello rivedere un simpatico personaggio come Robson. Insolita la lunghezza per l' epoca: due albi pieni!
RispondiEliminaHo riletto anche "Indian circus". O meglio l' ho letta per la prima volta visto che fin' ora l' avevo "solo" guardata nell' episodio della serie semianimata! XD
Bell' avventura con un villain ben caratterizzato e dei bei momenti di riflessione come quando
SPOILER alcuni degli indiani espongono i motivi della decisione di voler rimanere al circo. FINE SPOILER
Molto bella la scena di Zagor che volteggia nella notte ben resa a colori, così come l' abbigliamento dei vari indiani.
Ho scoperto che IC è a colori solo quando ho comprato alcuni albi originali nel 99 con sul retro la pubblicità che annunciava con largo anticipo l' uscita del volume! Ci rimasi così! °_O "Com' è!?! Zagor ha un albo a colori non centenario!?!". Che bella sorpresa sapere che Dylan Dog non era stato il solo! XD ^^
"perché avevo partecipato al primo referendum tra i lettori."
RispondiEliminaChe invidia! Io purtroppo sia a quello del 72 che a quello dlel' 81 non ero neanche nato! XD
Eh, eh, eh.... Giovincello!!! :-D
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