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Il trentottesimo numero, che troverete in edicola domani, contiene la conclusione dell’avventura all’isola di Britannia e la storia completa “Tempesta su Haiti”.
TEMPESTA SU HAITI
Haiti. È in quest’isola misteriosa che arrivano Zagor, Cico e l’amico nero Bosambo che li ha salvati dai soldati di Britannia. Un’isola dove domina l’arcana religione del vudu, un misto di cattolicesimo e di riti africani. Un’isola dagli strani odori e dagli strani colori, dove i Loa, gli spiriti, camminano fianco a fianco con gli uomini!
Un possidente terriero, Alan O’Keefe, ha assoldato un piccolo esercito di mercenari per combattere i fedeli del vudu che gli hanno rapito il figlio. O’Keefe vuole convincere Zagor a collaborare alla sua crociata. Ma sarà l’anomalo sacerdote del vudu Guedè Danseur ad aprire gli occhi del Re di Darkwood sulle reali intenzioni del ricco latifondista.
Zagor scopre che O’Keefe è soltanto un pazzo sanguinario, deciso a sterminare i seguaci di quella che giudica una religione falsa e menzognera. O’Keefe lo fa imprigionare, ma ormai i sacerdoti del vudu sono esasperati dalle sue violenze e lo vogliono ripagare della sua stessa moneta, scatenandogli contro gli inquietanti zombi...
“Quest’isola non è un posto come gli altri. Nell’aria si avverte costantemente qualcosa di misterioso, di sfuggente...” dice a un certo punto Zagor… ed anche nel leggere la storia si sentono palpitare queste sensazioni.
Una storia originale, bellissima, indimenticabile e veramente angosciante, che coniuga perfettamente avventura, esotismo e magia con un pizzico di comicità ottimamente dosata, unitamente a personaggi magistralmente tratteggiati, quali Guedè Danseur e Monsieur O’Keefe.
Il tutto anche grazie ai disegni di Bignotti, qui, forse, alla sua miglior prova su Zagor…
La copertina dell’albo gigante n. 144 (Vudu!), poi, è molto evocativa.
Lieto di scoprire che io e i responsabili di Repubblica, in fatto di cover, abbiamo gusti diametralmente opposti! :-D
RispondiEliminaChissà se domani esce normalmente, in edicola...
In questo caso penso che tu avresti preferito quella di "Zombi"; io avrei preferito quella di "Vudu!"...
EliminaIo avrei fatto una copertina "ex-novo", così da mandare in delirio tutti i collezionisti e casomai aumentare anche le vendite!
Eliminaciao, Quirino
Avrei preferito la cover di Vudu anche io! Cominciano ad essere davvero fastidiosi gli spoiler "sparati" in seconda di copertina...
Elimina"L'isola della magia" è senza dubbio un'altra avventura Nolittiana ricca di ingegno narrativo e perfetta in ogni particolare. Ottima, come sempre, la fusione di diversi elementi: avventura, aspetto folkloristico di un popolo, in questo caso quello di Haiti (ove il buon Sergio ancora una volta ci trasmette tutta la sua cultura maturata a seguito dei suoi viaggi) e, nel finale, una vera e propria componente horror. L'originalità di Bonelli ancora una volta è consistita nell'aver rielaborato le sue passioni giovanili per il Cinema con nuovi ed originalissimi ingredienti di narrazione. Ad esempio l'avanzata finale degli Zombi verso la piantagione occupata da Alan O' Keefe e dai suoi mercenari, mi riporta inevitabilmente alla mente quella orribile notte vissuta nel film capostipite di Romero del 1968. Bonelli, insomma, ce la fa rivivere, ma amalgamando il tutto con una veste nuova, che non si limita affatto ad essere una mera e statica emulazione. Diversa è innanzitutto la fonte che determina l'origine della resurrezione dei morti viventi, così come Nolitta imprime un preciso elemento razionale di vendetta all'avanzata degli Zombi. Non a caso resto affascinato dalla situazione conclusiva in cui i mostri viventi non colpiscono Zagor e i suoi pards imprigionati nell'abitazione, ma che anzi si allontanano un poco alla volta. Non c'è che dire. Sto riscoprendo alla grande l'inconfondibile ingegno di Bonelli, grazie a questa collezione storica a colori, della quale non sto perdendo neanche un numero
RispondiEliminaSono d'accordo... La camminata finale degli zombi è davvero angosciante...
EliminaForse la migliore storia con i disegni di Bignotti e riesce difficile immaginarsela disegnata da altri.
RispondiEliminaGrandissimo nell'esprimere l'ambiente tropicale (naturale e suburbano) come peraltro in seguito dimostrò ampiamente in Mister No.
Azzaccata e insolita la figura di Mr. O'Keefe, animato da un violento e cieco bigottismo laico che lo rende peggiore del texiano e relativamente recente capo-quacchero Elia.
Peggiore, perchè lui almeno al '700 di Voltaire c'era arrivato.
D'accordo anch'io, Mario, che qui Bignotti ha davvero dato il meglio di sé! O'Keefe, poi, ha davvero lo sguardo da spiritato!
EliminaCiao Baltorr
RispondiEliminaSi, si, bravo Bignotti, bravo Donatelli, ma quando vedevi le copertine bellissime di Ferri come quelle di Zombi tu non ti immaginavi come sarebbero state quelle storie, disegnate dal grande Gallieno ? Io si !! Ad esempio dopo la copertina "stellare" di "Pericolo biondo" con una meravigliosa Ursula Andress vestita da Cowboy con tacco alto e lungo stivale a mezza coscia m'immaginavo come sarebbe stata la scena di Zagor che l'aspettava sulla riva mentre lei si faceva il bagno. Perchè poi Gallieno penso sia una persona morigerata ma quanto a scollature e trasparenze con Frida, Margie Coleman e Virginia non si risparmiava.
Saluti
Che dirti, caro Mario... lasciamo cavalcare la nostra immaginazione!:-D
EliminaQuesta storia mi impressionò moltissimo, fu veramente coinvolgente. Ma mi lasciò anche perplesso: OK, Alan O' Keefe era una pezza, su questo siamo d'accordo, ma i tizi che chiamavano gli zombi ad ammazzare non mi sembravano tanto buoni a fare una cosa del genere...come sempre, Zagor non è tutto bianco o tutto nero.
RispondiEliminaPeccato che non ci siamo visti a Lucca, Baltorr: comunque, stavolta mi sono fatto vedere! ^^
Sarà per un'altra volta.
Diciamo che quelli del Vudu non erano certo tipi da porgere l'altra guancia...;-)
EliminaPer quel che riguarda te... che ci voleva ad appalesarti a Lucca???? La prossima volta dovrai anche farti FOTOGRAFARE!!!:-D
Ci sono stato alla manifestazione di Zagor, quelo col filmato e la presentazione della Zagortenayde...volevo presentarmi, ma alla fine tutti se ne stavano andando per mangiare e non c'era più niente da fare. Avevo detto ad una persona del forum di salutarti, ma si vede che se lo sarà dimenticato (aveva la barba col pizzetto, delle copie di Zagortenayde in mano e una camicia bianca con lo stemma SCLS in basso).
EliminaComunque, ci sarò sicuramente alla fiera di Aprile a Bologna...^^
Nananananana... niente scuse!!! Ritieniti precettato per la Pizzata Natalizia Ambrosiana con annessa visita alla redazione!!!
Elimina.....scherzo, naturalmente!;-)
Purtroppo nessuno mi ha portato i tuoi saluti...:-(
Una visita alla redazione della BONELLI EDITORE? Devo pensarci seriamente...ti farò sapere! ^^
EliminaQuesta e il "Il grande inganno" sono le storie che più m' inquietarono, per motivi diversi, da ragazzino! Soprattutto la parte in cui Guedè descrive la magia del vudu!
RispondiEliminaConcordo con te, Francesco. Le due storie che tu citi sono tra le più "inquietanti" della serie. ;-)
EliminaL' ho riletta l' altro giorno e l' ho trovata sempre una bella storia. Concordo con Bignotti alla migliore prova. Curiosamente ha disegnato con gli stessi bei risultati anche la storia haitiana di Mister No, anche quì "L' isola della magia" XD.
RispondiEliminaSempre bella la descrizione dei riti vudu e, anche se sono cresciuto, la già citata parte in cui Guedè descrive il rito della magia nera, mia ancora alquanto inquietato. XD
Bella l' ambientazione tropicale ben disegnata da Bignotti e il messaggio antirazzista nonché l' ambigua descrizione della religione vudu dove il confine tra bene e male e labile. Oltre al messaggio di non fidarsi mai delle apparenze.
Di Nolitta ne preferisco altre, ma comunque quest' avventura ha un sapore particolare che non ti scordi più!