mercoledì 5 marzo 2014

Zagor Collezione Storica a Colori: Sangue e polvere (ZCSC108)



Il numero 108, che troverete in edicola domani, contiene la conclusione dell'avventura con il ritorno di Hellingen ad opera di Tiziano Sclavi, la storia completa "Il tesoro della città fantasma", nonché la prima parte della storia “La belva di Wallock”.


IL TESORO DELLA CITTÀ FANTASMA


Tre banditi, Jess, Ogden e il Guercio, evadono dal carcere di Sun Valley. Jess vuole attraversare il deserto per raggiungere la ghost town in cui ha nascosto il bottino della rapina che avevano compiuto prima di essere arrestati, ma il Guercio (l’unico che conosce la zona) muore nell’evasione. Per loro fortuna, i criminali trovano Zagor e lo costringono a far loro da guida, e lo Spirito con la Scure si dimostra insolitamente arrendevole.
Braccati dai cacciatori di taglie, Zagor, Cico e i due evasi devono attraversare un infuocato deserto per raggiungere la sperduta ghost town in cui Jess ha nascosto il bottino della rapina. L’unico ad arrivare a destinazione è però quest’ultimo, che lascia Zagor e Cico a morire nel deserto e si impadronisce del malloppo. Naturalmente non è così facile uccidere lo Spirito con la Scure: questi sopravvive e cattura Jess, rivelandogli che si era finto arrendevole per poter arrivare a recuperare la refurtiva.



Storia dal buon ritmo e ben articolata, anche se semplice, che presenta alcuni elementi classici del western: il rovente deserto con le pozze d’acqua asciutte, l’impossibilità di cucinare lo scarso cibo a disposizione, la pazzia e la disperazione che sta per impadronirsi dei personaggi, e la notte come unico, confortevole ristoro; la città fantasma, con il vento che spazza la strada e lo sbattere delle ultime, rachitiche imposte; l’accostamento tra lo spietato Jess e la partita di poker, con la fortuna che ti volta le spalle per più di una mano; il duello finale con l’epilogo della storia quasi da giallo, con Zagor che spiega a Cico i retroscena del loro coinvolgimento nell’avventura, e la frase finale di Cico “Ora capisco i motivi della tua arrendevolezza iniziale con quei furfanti…”.
I disegni di Donatelli accompagnano bene la sceneggiatura di Toninelli: il suo deserto appare torrido e inquietante allo stesso tempo, il caldo sembra avvolgere persino il lettore, e dalle pagine si percepisce la sofferenza dei protagonisti.

2 commenti:

  1. Cari Amici,
    ho letto, per la prima volta, la conclusione dell'avventura contro Hellingen e devo pertanto fare ammenda di alcune osservazioni critiche fatte a caldo.
    Non c'è che dire: la storia è molto bella a mio parere e ci lascia con un senso di speranza che ho molto apprezzato.
    Saluti a tutti
    Giovanni21

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  2. Insolita per la serie questa "Il tesoro della città fantasma". Di grande impatto l' ambientazione desertica. Il ritmo non cala e Toninelli ci trasporta in una storia brutale e rude.

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