Il centotrentasettesimo numero, che troverete in edicola domani, contiene la conclusione dell'avventura di Zagor e gli Apaches, nonché la prima parte della storia "Comancheros".
SANGUE APACHE
Chihuahua, territorio del Messico settentrionale.
Finalmente, Cico può tornare nella sua terra natìa, l’adorato Messico. Ma non
c’è pace nella sua patria, dove infuria la lotta fra gli Apaches guidati dallo
spietato Manuel, e i messicani, che pagano una taglia per ogni scalpo apache:
uomini, donne e persino bambini!
Dopo essersi scontrati sia con i cacciatori
di scalpi che con Manuel, Zagor e Cico giungono a Sancta Magdalena, una
tranquilla cittadina dove abita Maria, la giunonica sorella di Cico, con il
marito e gli undici turbolentissimi figli. Gli abitanti della città convivono
con la vicina apacheria di Cuchillo Blanco.
Ma l’alcalde vuole approfittare di questa
situazione, facendo massacrare i pacifici nativi per poi arricchirsi con la
vendita dei loro scalpi. Zagor non riesce a impedire l’eccidio, al quale
assiste anche Manuel, il ribelle apache. Egli, allora, raduna molti guerrieri
per vendicare il massacro, scatenandoli non solo contro i colpevoli ma anche
contro gli innocenti abitanti di Sancta Magdalena.
Quando tutto sembra perduto, l’alcade, assalito
dai sensi di colpa, si consegna spontaneamente agli Apaches come unico vero
responsabile dell’eccidio, ottenendo così la salvezza per gli abitanti
superstiti.
È una storia molto bella e con una grande carica drammatica, con ottimi dialoghi, spesso molto crudi.
È un western classico, che narra della lotta tra
messicani e indiani, della corruzione dell’autorità e di personaggi senza
scrupoli che guardano solo al proprio tornaconto, senza alcuna considerazione
per il bene della comunità.
Il ravvedimento finale
dell’alcade, che si sacrifica per riparare al male fatto, è il classico
percorso di redenzione già cavallo di battaglia di molte avventure nolittiane.
Abbiamo anche una riflessione sulla violenza che genera violenza, della spirale
dell’odio che alimenta l’inimicizia: Manuel ha subito violenza e a sua volta la
restituisce, i bianchi sterminano i pacifici apaches di Cuchillo Blanco e a
loro volta subiscono la vendetta di Manuel e i suoi uomini... e così via, in
una faida di cui non si riesce a vedere la fine.
Per una volta, Zagor
non risolve tutto in un duello a tu per tu con Manuel, come ci si sarebbe
potuti aspettare: questa soluzione narrativa conferisce un tocco di realismo
che rende la storia veramente molto affascinante.
Baltorr sai dirci qualcosa della nuova storia avente protagonista Rakosi? L'anno scorso ce ne hai fatto un accenno,poi e' calato il silenzio sul ritorno del vampiro. Quando è prevista la sua uscita in edicola?
RispondiEliminaNessuna novità, purtroppo...
EliminaBellissima e commovente storia che presenta tutti i registri narrativi: il comico con la famiglia di Cico; il drammatico con la morte di coltello bianco; il macabro con gli scalpisti; il thriller con l'assalto di Manuel. Mi è molto piaciuta la redenzione finale dell alcalde che cosi riscatta la sua cupidigia ed al tempo stesso eleva il suo personaggio ( uno comr Wolf non si sarebbe certo sacificato). Una cosa ho trovato fuori posto. Uno zagor che capisce che la guardia lo vuol freddare, possibile non abbia capito che la miniera era un diversivo? Saluti a tutti. Giovanni21
RispondiEliminaAnche se da diversi mesi non ho avuto più tanta occasione e tempo per scrivere su questo blog i miei interventi per commentare le storie di Zagor riproposte da questa collana, posso dire che instancabilmente sto continuando a collezionare la Collezione storica a colori, senza aver perso neanche un numero. Certo, lo spazio adeguato per contenere gli albi della serie che ho a disposizione sugli scaffali del mobile fuori il balcone di casa, sembra farsi sempre più piccolo, ma io comunque continuo imperterrito, anche dopo....essermi sposato vari mesi fa. Molto sinteticamente condivido pienamente i commenti entusiastici sulla seconda Odissea zagoriana, così ricca di nuovi paesaggi da scoprire e di tradizioni folkloristiche appartenenti ai popoli del centro e sud America. Ma soprattutto devo dire che le storie riproposte ed appartenenti dagli originali albi 345-346 (praticamente da "L'esploratore scomparso in poi) sono ricche di creatività e di grande senso dell'avventura. Ma adesso tra qualche numero aspetto il ritorno dei morti viventi sulle pagine di Zagor. A presto.
RispondiEliminaBentornato tra noi, Nino, e grazie per il tuo intervento!!! ;-)
EliminaE' confermato ufficialmente il prosieguo sino al n. 151? speriamo di si!
RispondiEliminaCiao Roberto!
EliminaUfficialmente è confermato che la ristampa delle storie proseguirà (almeno) sino al n. 400 della serie originale, che dovrebbe coincidere con il n. 150 della CSAC ;-)
Si, una delle avventure più adulte della serie, molto drammatica e cinica. C' è spazio anche per l' umorismo come già scritto con la famiglia di Cico! :lol: Ma quanti figli anno la sorella ed il marito! XD E Alonso, se non erro, che dorme sempre o quasi! XD
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