giovedì 22 ottobre 2015

Il principe degli elfi (ZCSCSpec6)




        Il sesto numero in edicola oggi contiene la storia completa “Il principe degli elfi” (Zagor Special n. 11 – aprile 1999) e la prima parte della storia “Avventura in Canada” (Zagor Special n. 12 – aprile 2000).


IL PRINCIPE DEGLI ELFI

        Esistono varchi nel tessuto della realtà, varchi che conducono alla leggendaria terra di Tir-Nan-Og. Varchi che a volte si aprono, inghiottendo esseri umani come il giovane Caleb e il reverendo Robert Kirk, e come Zagor e Cico.
          Capitati in una dimensione fantastica, i nostri eroi dovranno aiutare Auberon, il principe dei Tuatha De Danann, a combattere contro gli elfi della Corte Maledetta e i loro alleati umani (tra i quali un pellerossa, un guerriero barbaro, un bucaniere e un pistolero), guidati da Zondar, il malvagio negromante di Kush, che si sono impadroniti di Tara, capitale del regno.

Mauro Boselli con l’albo Speciale n. 11 scrive un episodio intrigante ed evocativo ispirato alla mitologia celtica, illustrato da un Marco Torricelli davvero ispirato e decisamente a proprio agio con le atmosfere fantasy.
In questa avventura troviamo proprio di tutto: goblin, banshee, morti senza pace, bucanieri, samurai, pistoleri, cavalieri, cacciatori di streghe, negromanti di Kush, indigeni maori, predoni huron, fate, elfi... Ma anche avventura, varchi fra i mondi, bellissimi personaggi, senso dell’amicizia, umorismo, donne attraenti e rapporti sentimentali .
Boselli è molto bravo nel rendere plausibile anche l’inverosimile; durante la lettura si viene conquistati dal fascino e dalla magia che pervade la storia.
Molto significativi per il lettore appassionato sono i richiami alla storia de Il Signore Nero (Zagor Gigante nn. 194/196) ed i nemici che  Zagor rivede nel suo delirio: il mostro della laguna, Iron-Man, la strega della Sierra, Wendigo e Hellingen.
Degna di nota è una citazione tratta da Il Signore degli Anelli: quando Zagor si ritrova una punta di freccia conficcata nel petto, vicino al cuore, è in una situazione simile a quella dello hobbit Frodo, che nel romanzo di J.R.R. Tolkien aveva nel corpo la punta di una lama stregata con cui era stato ferito da un Nazgul, uno dei fantasmi dell’Anello.
Insomma un piccolo capolavoro, impreziosito anche dall’omaggio grafico al compianto Michele Pepe nella scena ambientata alla fiera dei goblin (ricordato con una grande frase: “L’apparenza delle cose è sempre un’illusione”), il tutto raccontato con la tecnica della narrazione indiretta dello stregone mohicano Molti Occhi.


AVVENTURA IN CANADA

          Una guerra indiana sta per scoppiare nella Rupert’s Land, in Canada.
          Il capo spirituale della rivolta è il bianco Jake Miller, detto Il Corvo, in realtà un burattino nelle mani del vero leader, il capo dei Sioux Alce Bianco.
        Alcuni vecchi amici di Zagor e Tonka (la métis Saveena, il marito mohawk Thayenda, gli scozzesi Mac e Duncan) sono in pericolo e i nostri eroi intervengono in loro aiuto, riuscendo a sventare il dilagare della guerra.

Con questo Speciale del 2000 Mauro Boselli si riallaccia alla storia Sulle piste del nord, pubblicata sull’Almanacco dell’Avventura 1997 (uscito nell’ottobre del 1996, il primo dedicato a Zagor) e ne scrive il seguito.
Storia ambientata negli splendidi scenari delle praterie canadesi, nella quale viene trattata la tematica delle tensioni sociali dovute all’eterogeneità delle popolazioni che vivono nella Rupert’s Land, la regione compresa tra i fiumi Red River of the North e Assiniboine. Stavolta il nemico è il Corvo, un bianco paradossalmente assurto a capo degli indiani del nord desiderosi di rivincita sulla popolazione bianca, che riesce a creare non pochi problemi ai Métis, ai cacciatori di Fort Garry e agli anglosassoni di origine scozzese di Selkirk.
Per fortuna ancora una volta accorrono in loro aiuto Zagor e Tonka, accompagnati in questa occasione anche da Cico (non presente nella storia Sulle piste del nord in quanto quell’avventura si svolgeva prima dell’incontro tra il piccolo messicano e lo Spirito con la Scure).
Tornano anche tutti i personaggi interessanti e accattivanti del primo almanacco: Sabine e Thayenda, con il loro figlio Louis metà métis e metà mohawk, MacPherson, Duncan, con in più qualche nuovo, funzionale personaggio.
È una storia di guerre indiane, con tanto di Sioux che alla fine si rivelano la reale minaccia, con assalti, agguati notturni, assedi disperati, duelli, ritmo, drammaticità e umorismo. Il Corvo è un villain fondamentalmente convincente nelle sue motivazioni, ma che alla fine si rivela poco più di un buono a nulla, per decisa scelta dell’autore, disprezzato dai bianchi e manovrato come una marionetta dagli indiani.
Il finale è tipicamente “boselliano”, con uno Zagor pur sempre eroe epico e granitico ma mai solo, contornato invece da amici coraggiosi e determinati, degni del nostro eroe. Zagor si cala in un’ambientazione storica, geografica e “personaggistica” perfettamente autonoma, aiuta e accompagna gli amici verso la vittoria, vigila sul lieto fine, risulta certamente determinante ma lascia poi che sia Thayenda a prendersi lo scalpo del capo Sioux e a chiudere la vicenda.
Carlo Raffaele Marcello non delude con disegni di alto spessore narrativo.

11 commenti:

  1. cari amici,
    la storia fantasy non mi è piaciuta ma solo perchè non mi piace il genere.
    Nemmeno il color me l'ha resa piacevole. Già meglio con l'avventura in canada, dove gli autori ci raccontano interessanti storie di contorno.
    Se posso proprio dire, tutte le avventure degli speciali mi sembrano, come dire, molto innovative.
    Certo, immagino che racchiudere una storia intera in 100 - 160 pag. non sia facile.
    Da ultimo, mi pare che la pubblicazione degli speciali stia riuscendo un pò fiacca...
    Credo proprio che con il 13 chiuderemo baracca e Burattini...
    E quindi, quale altro eroe bonelli verrà riproposto a colori?
    Possibile che Baltorr non ne sappia nulla....
    Ciao a tutti

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  2. Per me, il prossimo eroe Bonelli in collezione storica a colori: Mister No.

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  3. Sul fatto che la serie a colori di Zagor chiuda con il 13 è presto per dirlo...
    Su un prossimo eroe Bonelli a colori io direi... Martin Mystère...

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    1. CIAO, ma secondo te potrebbe continuare con la pubblicazione dei MAXI e gli ALMANACCHI oppure potrebbe riprendere la ZENITH...?

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    2. Ho sentito Burattini qualche giorno fa che mi ha confermato che se la collezione continuerà oltre il n. 13 per ora sarà con i Maxi e non con la Zenith

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    3. GRAZIE....incrociamo le dita x la continuazione allora!!!

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  4. Ma chi ti ha dato questa " dritta ", Baltorr? Forse a dartela è stato il " paffuto " redattore Tino Adamo? Oppure è stato il " riccioluto " Giusfredi? Svelaci l'arcano,ma fai in fretta!

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  5. Spero tanto anche io sia Mister No... ma presto fede alle profezie di Baltorr...

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  6. Anno di transizione il 99 come storie godibili e una po così come "Lampo mortale".
    Svettano secondo me "La vendetta di Mortimer" e "Il principe degli elfi" sopracitato. Boselli riesce a non fare una copia dell' ormai classica avventura sclaviana attingendo ad altri personaggi, miti e culture e a tutt' altra ambientazione. Laddove Sclavi aveva utilizzato valli e radi boschi, l' altro riempie l' albo di fitte foreste e cittadine. E mentre il tono del primo è più granitico alla heroic fantasy con tanto di inizio misterioso e orrorifico, Boselli ne usa uno più fiabesco. Molto belli i disegni di Torricelli.
    Ho riletto sia "Sulle piste del nord" ed "Avventura in Canada". La prima, mi duole dirlo, ma penso sia la peggiore di Boselli. Personaggi qua e la, situazioni un po così come

    SPOILER Sabine che scalpa il suo carnefice (!) °_O... FINE SPOILER

    la cosa più interessante penso sia la situazione storico-politica e la scena migliore è quella in cui Zagor SPOILER rincorre il suo nemico che è nudo XD. FINE SPOILER

    Peccato perché da ragazzino mi era piaciuta molto. Boh! Invece "Avventura in Canada" è molto intrigante e riflessiva. Bonelli (purtroppo) si ben accomiata dagli speciali.

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  7. "impreziosito anche dall’omaggio grafico al compianto Michele Pepe nella scena ambientata alla fiera dei goblin (ricordato con una grande frase: “L’apparenza delle cose è sempre un’illusione”)"

    Già! ^^ Ricordo che se ne parlò in una posta. ^^

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