Il
quinto numero in edicola oggi contiene le storie complete “L’angelo della morte” (Zagor Special n. 9 – aprile 1997) e “I cavalieri del Graal” (Zagor Special
n. 10 – aprile 1998).
L’ANGELO DELLA MORTE
Si fa
chiamare Preacher. È un fanatico religioso che va in giro a sterminare tutti
quelli che considera infedeli. E chi è più blasfemo di Tim Cuorepuro, il
giovane amico di Zagor che asserisce di aver visto Kiki Manito, il dio degli
indiani? Per Preacher, Tim è un servo di Satana e deve morire!
Fortunatamente
Tim Cuorepuro (che dall’ultima avventura è cresciuto in età ed esperienza) non
morirà e Zagor, seguendo la scia di sangue lasciata dietro di sé dal folle
predicatore, sconfiggerà Preacher in un duello all’ultimo sangue.
Non delude
questo Speciale del 1997 scritto da Mauro Boselli, realistico e ricco di
personaggi interessanti, in cui ha debuttato ai disegni zagoriani Maurizio
Dotti, artista milanese molto dotato che, purtroppo, illustrerà solamente
un’altra avventura della serie regolare per poi essere dirottato sulla collana Dampyr
(aprile 2000).
Lo sviluppo della
vicenda è scorrevole, avvincente ed accattivante. Ma ciò che spicca in questa
avventura è l’atmosfera di autentica cattiveria e crudeltà che si respira fin
dalle primissime pagine. È una storia torbida, adulta, cruda e cattiva, con
larghe concessioni alla violenza. Il fanatismo e la crudeltà di Preacher non
possono non rimanere impressi nella mente del lettore.
L’angelo della morte non ha nulla dello
spirito umoristico-avventuroso della serie di Zagor, ma grazie ai disegni e al
carisma dei personaggi è una valida testimonianza dell’aspetto epico della saga
zagoriana.
I CAVALIERI DEL GRAAL
Sono
arrivati da lontano, per trovare un rifugio al loro tesoro. Sono i cavalieri
Templari che, perseguitati dalla Chiesa, sono salpati dal porto di La Rochelle
nel 1307 e si sono rifugiati nelle terre dei Mandan. Il sedicente Gran Maestro
Rosencrantz lo ha scoperto e rapisce lord Beau Whyndam e sua moglie Kee-Noah, della
tribù dei Mandan, perché gli rivelino dove si trova il tesoro dei Templari. Ma,
oltre all’oro e all’argento, c’è anche il leggendario Santo Graal...
Zagor,
Cico e l’amico russo Bezukoff partono
all’inseguimento; affiancati dal trapper Percy, raggiungono Rosencrantz e i
suoi uomini giusto in tempo per salvare Kee-Noah e Beau, mentre la rocca che
custodisce il tesoro rovina addosso ai malvagi, seppellendoli per sempre.
Storia poetica
di Moreno Burattini e Gallieno Ferri (pubblicata nell’aprile 1998
sullo Zagor Special n. 10), dal finale toccante ed enigmatico.
Questo episodio vede i protagonisti
inseriti in una classica avventura zagoriana, per struttura e tematiche, ma
arricchita da Burattini con elementi
originali ed inediti: una misteriosa setta di invasati che vorrebbero ereditare
le tradizioni dei Templari, antiche e misteriose usanze indiane, la ricerca del
mitico e leggendario Graal, riferimenti e notizie giunte da un mondo fantastico
che si trova in quello strato sottile al confine tra la mitologia e la storia.
L’avventura scorre veloce, interessante,
senza pause; non mancano emozioni e fascino derivante dai continui flash-back
nei miti del passato. L’unico difetto è forse la scarsa lunghezza della storia,
delimitata dal numero ristretto delle pagine di uno speciale.
Il finale, per nulla scontato,
raggiunge vette di mistero e pathos
notevoli, sia nelle scene dentro la fortezza, sia nei dialoghi fra Rosencranz e
Percy, sia nelle riflessioni finali di Zagor riguardo al misterioso Percy...val
(omaggio di Burattini ai Cavalieri
della Tavola Rotonda e alle leggende che aleggiano attorno ai loro nomi).
Lascio
ora la “parola” a Moreno Burattini
che in un suo intervento del maggio 2004 sul Forum SCLS così commentava:
“Riguardo
a questa storia vorrei soltanto precisare che tutte le notizie storiche
riguardo i Mandan fornite dal pittore George Catlin (personaggio veramente
esistito e che veramente ha esposto le sue opere raffiguranti gli indiani in
una galleria d'arte di Londra - oltre che in molte altre città del mondo - e
che ha scritto sul serio nel suo fondamentale saggio sul popolo dei pellerossa
le cose che dice nel fumetto) sono autentiche. Catlin era convinto che i Mandan
fossero bianchi giunti in America prima di Colombo, e per la precisione gallesi
(notava corrispondenze singolari fra le loro lingua e il gallese). Purtroppo i
Mandan scomparvero completamente pochi anni dopo l'incontro con Catlin,
sterminati dal vaiolo. Mio è invece l'accostamento fra i Mandan e i templari
(vera è la storia della partenza della flotta templare dal porto francese di La
Rochelle il giorno dell'inizio delle persecuzioni da parte di Filippo il Bello:
che fine abbia fatto quella flotta, nessuno lo sa)”.
Mah, direi due storie senza infamia e senza lode.
RispondiEliminaLa storia dei templari, per quanto incredibile, ha una sua ragionevolezza. E ciò mi ha colpito. Nel senso cioè che vedendo la copertina dello speciale ho pensato: ma che ci fanno i templari a darkwood? e sopratutto come vi possono essere giunti? non è possibile ....leggendo però mi sono ricreduto. Insuperabili, come sempre i disegni di Ferri... un abbraccio a tutti Giovanni21
"L' angelo della morte" mi manca. Invece bella "I cavalieri del Graal", il primo speciale che comprai ^^. Da appassionato del ciclo arturiano poi non poteva non interessarmi! XD Si, come scritto da Baltorr più lunga sarebbe stata meglio, ma anche così la storia è misteriosa ed affascinante con anche colpi di scena.
RispondiEliminaPiacevole ritrovare vecchie conoscenze come Beau, sua moglie e Bezukov o come si scrive. ^^
Bello il finale, ma anche inquietante e cupo quando
SPOILER appare il baffometto che divora il cattivo (o almeno così sembra)! FINE SPOILER
La copertina l' avrò vista due, tre volte. Non avevo fatto caso che Zagor è disegnato come negli anni 60 come capelli! XD
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