L’inferno sembra essersi abbattuto su Darkwood: prima un inferno rovente di siccità, poi un inferno d’acqua, con il più violento e interminabile diluvio a memoria degli abitanti della foresta, che sembra essere scatenato da potenze ultraterrene. Ma, come sempre, sono l’avidità e la malvagità dell’uomo la causa di tutti i mali. Forse il Professor Verybad può spiegare l’origine dello scatenarsi degli elementi e essere proprio lui la chiave per fermare la distruzione che rischia di spazzare via paesi, villaggi, abitanti e il ricordo stesso della foresta. Il professore è convinto che fenomeni meteorologici tanto estremi siano provocati da macchine che qualcuno, tra i ranghi dell’esercito, ha fabbricato partendo da studi e ricerche che lui ha abbandonato, intravedendone il potenziale distruttivo. Per questo, lo scienziato chiede l’aiuto di Zagor, che intanto sta aiutando i pellerossa a mettersi in salvo.
Giunti a Fort King i timori del Professor Verybad trovano la loro definitiva conferma: qualcuno sta usando le sue invenzioni per realizzare un oscuro piano di distruzione e conquista! Ma quali sono i reali obbiettivi di chi vuole sommergere Darkwood? Verybad, sotto la scorta dello Spirito con la Scure e di un gruppo di guerrieri Mohawk agli ordini di Tonka, cui si uniscono alcuni trappers, parte alla ricerca dei luoghi in cui i militari traditori hanno piazzato gli apparecchi in grado di controllare il clima.
Zagor e i suoi alleati riescono a distruggere le tre diaboliche apparecchiature che hanno scatenato per giorni un ininterrotto diluvio sulla foresta di Darkwood, finita in gran parte allagata. Il capitano Harris, un ufficiale dell’esercito che ha salvato il professore da un attentato, raggiunge lo Spirito con la Scure e gli rivela di essere in realtà un agente della base di Altrove, l’organizzazione governativa segreta con cui più volte anche Zagor ha avuto a che fare. Harris spiega che a costruire le “macchine dell’apocalisse” è stato un gruppo di scienziati corrotti, al soldo del magnate Hackroyd, impossessatosi degli studi compiuti da Verybad sulla base di progetti risalenti ad antiche civiltà incredibilmente evolute, Atlantide e Mu. In seguito a uno scontro con il traditore colonnello Whiteman, Zagor si traveste da soldato e, aiutato da Harris, presenta il conto ai veri responsabili, mentre Verybad fa esplodere la macchina che aveva dato origine a tutto.
Mentre sugli albi mensili si dipana la storia del
ritorno di Blondie con i disegni di Val Romeo che tanto stanno facendo
discutere in rete (pro e contro) gli appassionati, scrivo la mia recensione su
questa storia che invece pare abbia soddisfatto un po’ tutti.
Alessandro Russo conferma la sua padronanza della “materia zagoriana” già mostrata nelle sue ultime prove, con una sceneggiatura agile e avvincente, sorretta da un lessico scorrevole (a volte persino forbito e ricercato) e con scambi di battute che restano impresse nella mente (come quella qui sotto).
Zagor e Cico sono ottimamente delineati (addirittura il primo, a nolittiana memoria, non si fa remore a tirare sganassoni anche alle alte gerarchie dell’esercito; il secondo, alleggerisce la tensione della trama con le sue gag e i suoi tormentoni – come quello della “medicina miracolosa” contro il raffreddore); i comprimari storici come Verybad, Molti Occhi, Drunky Duck, risultano familiari al modo di sentire dei lettori; anche gli antagonisti hanno una loro personalità ben definita (il magnate Hackroyd con i suoi deliri di onnipotenza, il suo braccio destro Smithe, il colonnello Whiteman).
La storia, partendo da uno spunto fantascientifico (la macchina dell’apocalisse), si concentra sulle conseguenze nefaste che l’utilizzo di un macchinario potenzialmente pericoloso, inizialmente ideato da Verybad con fini positivi, può portare in concreto alla natura e alle popolazioni. È proprio questa, forse, la parte più interessante della vicenda, al di là di come poi i nostri eroi riescono a risolvere la situazione. Anche l’inserimento di elementi come Atlantide, Mu e la base di Altrove (che solitamente fanno storcere il naso a più di un lettore) non appesantiscono la trama, ma fungono da giustificazione a come sia stato possibile creare il marchingegno che ha causato la pioggia infernale.
Il disegnatore Gianni Sedioli, infine, ci regala una delle sue migliori prove su Zagor. Splendido prologo, cura nei dettagli, ottimi primi piani, notevoli chiaroscuri, grandi splash-pages davvero belle ed evocative. La tavola conclusiva, poi, sottolinea ottimamente l‘epicità del personaggio di Zagor.