martedì 27 febbraio 2018

Zagor 2018: facciamo (nuovamente) il punto



Nel mio articolo del 30.11.2017 (potete trovarlo qui) cercavo di fare il punto sulle uscite zagoriane del 2018 sulla scorta di quanto era emerso nella conferenza di Lucca Comics dedicata al nostro eroe e delle consuete “voci di corridoio”.

Ora qualcosa è cambiato. L’aver dovuto “dirottare” gli sforzi dei disegnatori Walter Venturi e Gianni Sedioli/Marco Verni rispettivamente sulle iniziative “straordinarie” dell’albetto con Jovanotti e della minierie a strisce (di cui avevo parlato qui), il primo in uscita tra poco e le seconde verso metà anno, ha rivoluzionato il programma delle uscite in edicola.

Ecco cosa sono riuscito a “captare” di quello che dovrebbe essere il programma definitivo…

SERIE MENSILE – ZENITH


Tra qualche giorno uscirà in edicola la seconda parte della storia del ritorno di Blondie con il titolo La banda degli spietati. Ad aprile la storia si concluderà nell’albo intitolato (probabilmente) Il passato di Isabel. Alla sceneggiatura Antonio Zamberletti e ai disegni Mauro Laurenti.


A maggio inizierà l’avventura Vendetta per due che ci accompagnerà fino a circa metà dell’albo di luglio, con il ritorno di due storici nemici dello Spirito con la Scure alleati per l’occasione. Alla sceneggiatura Moreno Burattini e ai disegni gli Esposito Bros.

Nella restante parte dell’albo del mese di luglio inizierà Il pistolero, di Antonio Zamberletti e Marcello Mangiantini, che troverà la sua conclusione nell’albo di agosto.


Quindi sarà la volta de La regina dei serpenti, di Jacopo Rauch e dell’ormai collaudato duo Gianni Sedioli/Marco Verni, dove - tra i mesi di settembre e novembre - vedremo delle strane ombre aggirarsi sulla Golden Baby del capitano Fishleg.


Chiuderà l’annata della serie regolare Il mistero del pueblo, di Moreno Burattini e Bane Kerac, mistero che durerà fino all’albo di febbraio 2019.

ALBI FUORI SERIE


Dopo il Maxi Terre fredde che ha visto il ritorno di Eskimo (uscito a gennaio con Jacopo Rauch ai testi e i fratelli Di Vitto ai disegni), a marzo avremo l’esordio ai testi di Francesco Testi (scusate il facile gioco di parole) che insieme a Emanuele Barison ci narrerà di alcune terribili  Creature del buio (il titolo di lavorazione era "Fearsome critters"). Il tutto sullo Speciale n. 30.


A maggio sarà la volta del secondo Maxi con Il ritorno del Principe Alexis di Mirko Perniola e Marcello Mangiantini, in cui vedremo i cosacchi cavalcare nel territorio dello Yukon.


Lo Zagor Color di quest’estate sarà, invece, La giustizia di Wandering Fitzy di Giorgio Giusfredi (qui alla sua prima fatica zagoriana come sceneggiatore completo, dopo l’esordio in tandem con Maurizio Colombo di quattro anni fa) e Mauro Laurenti.


Nell’ultimo Maxi dell’anno, quello di settembre, Jacopo Rauch e Gianni Sedioli ci porteranno nell’assolata California con la storia Aquila nera.


Infine, a dicembre, uscirà finalmente lo Zagor Color ad opera di Tito Faraci e Walter Venturi contenente il più volte annunciato crossover tra Zagor e Brad Barron, che assieme affronteranno La minaccia dei Morb.

* * *

Questo è tutto, amici zagoriani. Tenete sempre presente, però, che così come da novembre 2017 ad oggi sono cambiate un po’ di cose, altrettanto potrebbero cambiare ancora nel corso dell’anno. La programmazione zagoriana è sempre (come dicevano i latini) in fieri

giovedì 22 febbraio 2018

Qualche foto dalla redazione (13.02.2018)


Dopo avervi mostrato in anteprima l’albetto di Zagor e Jovanotti (qui),
ecco a voi qualche foto scattata durante la mia ultima visita alla reazione zagoriana
del 13 febbraio 2018

Qui sotto potete vedere il posto momentaneamente vacante
di Roberto Piere
ancora convalescente per un incidente occorsogli.
Ora sta bene ed è in via di guarigione! Forza Roberto!!!

Questa invece è la tavola n. 2 (solo a matita, per ora)
della storia che Roberto Piere sta disegnando
dal titolo provvisorio Tonka allo sbaraglio

Tino Adamo e Sergio Masperi, invece,
erano presenti a difendere il fortino, come sempre!!!


In un’altra stanza della redazione, poi,
ho avuto modo di conoscere il disegnatore dampyriano
Alessio Fortunato
all’opera su una tavola originale tutta disegnata
con una semplice penna biro (!!!)
per una storia di Dampyr sceneggiata da
Giorgio Giusfredi.

Giorgio Giusfredi

Chiudo mostrandovi alcune tavole di
Emanuele Barison
tratte dalla storia Le creature del buio
che verrà pubblicata sullo Speciale Zagor n. 30.


Moreno Burattini dalla A alla Z


La locandina dice già tutto!

Vi aspetto numerosi a questo evento organizzato da me
insieme alla Biblioteca di Besana e al CircoloPickwick!
Sarà una bella occasione per incontrare il nostro Moreno Burattini
al di fuori dei "soliti" ambienti esclusivamente fumettistici!
Naturalmente, si parlerà anche di Zagor!!!

mercoledì 14 febbraio 2018

LA GRANDE NOVITÀ ZAGORIANA DEL 2018 ! ! !




Ecco a voi in anteprima assoluta quella che ritengo la vera,
grande novità zagoriana di questo 2018 da poco iniziato:

ZAGOR A STRISCE

Si tratterà di un’avventura sceneggiata da Moreno Burattini e disegnata da
Marco Verni e Gianni Sedioli
ed apparirà in sei albetti a striscia.

Il tutto cercando di rispettare i canoni degli albetti originali usciti negli anni ’60 e ‘70
senza ovviamente dimenticare che questo prodotto editoriale uscirà a cinquant’anni
di distanza dall’originale, e quindi con caratteristiche anche moderne.

I primi due numeri saranno presentati in anteprima a fine aprile a Napoli Comicon.
Per saperne di più sulla distribuzione, dovremo attendere un comunicato ufficiale.

Se a questo aggiungiamo l'iniziativa dell'albetto con una storia di
Zagor e Jovanotti che uscirà in allegato al prossimo albo mensile...





... ciò sta a dimostrare quanto fermento creativo ed editoriale circonda
il nostro amato Zagor a 57 anni di distanza dalla sua creazione!!!
Un grazie di cuore a Moreno, a tutta la redazione e alla Casa Editrice!!!

P.S. L'articolo è stato modificato rispetto al contenuto originario su richiesta della redazione.



venerdì 2 febbraio 2018

La vendetta di Smirnoff (Zagor Gigante 628/630)




Lo Spirito con la Scure torna dopo anni nell’inaccessibile rifugio in terra canadese del Duca Smirnoff, ma tra le macerie della fortezza da cui dominava il territorio trova il cadavere del despota russo. In una notte di tempesta, un suo vecchio amico – il Conte di Lapalette –si spinge fino a Darkwood per avvertire Zagor che Smirnoff, in realtà, è ancora vivo e sta cercando di far scoppiare una guerra tra l’Impero Britannico e quello Russo!
Smirnoff, infatti, vuole uccidere un lord inglese, erede al trono della corona britannica, facendo ricadere la colpa sui russi, così da far scoppiare una guerra tra i due imperi. Per impedirlo, Zagor ottiene l’aiuto di alcuni amici, abili nel gioco d’inganni dello spionaggio internazionale. Ma il tempo per evitare il peggio è poco.
Tanto più che, nelle foreste dell'Ontario oltre il confine canadese, il diabolico Smirnoff, maestro dell’intrigo, si finge amico di Lord Malcom Peacejoy, erede al trono della corona britannica (colui che egli vuole eliminare), e accusa Zagor di voler essere lui ad attentare alla vita del nobile, scatenandogli contro le giubbe rosse giunte da oltreoceano e i fieri guerrieri indigeni sudditi del re britannico…

Luigi Mignacco decide di riprendere le fila di una storia rimasta in sospeso per quarant’anni, quella de La fortezza di Smirnoff di Alfredo Castelli e Franco Donatelli (pubblicata nel 1978), giudicata da Sergio Bonelli/Guido Nolitta la peggiore di Zagor…


L’inizio della storia è molto bello e ben architettato.
Con due flashback ci vengono rinarrate la conclusione di quella vecchia avventura mostrandoci nel contempo i retroscena dal punto di vista di Smirnoff e ciò che Zagor fece in seguito per assicurarsi che il suo avversario fosse morto. Inoltre, veniamo a sapere che: il visconte e il granduca di Badenlandia (nazione che non è mai esistita) sono in realtà due agenti segreti russi; quella che inizialmente era stata fatta credere come la formula di un esplosivo (poi rivelatasi una banale lettera d’amore) conteneva una lista di agenti britannici; Smirnoff era di nazionalità russa e un pericoloso nemico dello Zar.
Quindi, con l’arrivo a Darkwood del Conte di Lapalette, scopriamo che Smirnoff non è affatto morto e vuole assassinare Lord Malcom Peacejoy, erede al trono della corona britannica, attualmente in America, per scatenare una guerra tra Regno Unito e Russia.
Da qui prende inizio tutta la vicenda che vede Zagor intervenire per impedire un assassinio che avrebbe conseguenze destabilizzanti sul panorama politico mondiale…
Mignacco riesce così a trasformare la storia originaria (più comica che avventurosa) un una storia di spie, agenti segreti e pericolosi intrighi internazionali. La sua bravura sta soprattutto nell’essere riuscito a “rivisitare” la vicenda senza cadere in contraddizione e utilizzando una serie di scelte narrative davvero efficaci.

La vicenda entra nel vivo nel secondo albo, con inseguimenti e duelli nella palude, con molteplici richiami a storie passate (le vipere nere de Il messaggio tragico – nn. 13 e 14 della serie regolare; L’uomo nel mirino – Maxi Zagor n. 14; La lunga marcia – Maxi Zagor n. 2; il manuale del prestigiatore utilizzato dall’impareggiabile Cicolini ne La fortezza di Smirnoff; il capitano Harriman dell’albo n. 59 Servizio segreto) e con Smirnoff che riesce a far credere agli inglesi che sia Zagor colui che vuole attentare alla vita di Lord Peacejoy.
Ciò che forse “stona” un po’ in questa seconda parte è la riproposizione in versione macchiettistica di Popov e Popof (il duca e il visconte della storia originale) dopo che nel primo albo era stato chiaramente detto che la loro goffaggine faceva parte della loro copertura di spie… ma tant’è.

Nel terzo albo l’avventura si conclude con delle belle scene di inseguimento nei boschi tra Zagor e gli indiani alleati degli inglesi e con lo smascheramento di Smirnoff, e la sua conseguente dipartita (sicuramente non definitiva). Il tutto condito con una specie di doppio colpo di scena finale: dapprima il lettore è portato a credere che Smirnoff fosse il nuovo Tessitore; in realtà nelle ultime pagine viene rivelato che il malvagio russo era solo un burattino del vero Tessitore (che aveva fatto in modo di fargli credere di essere lui il capo), e che stava solo mettendo in atto un piano che faceva comodo alla sua organizzazione terroristica. Si apre in tal modo la strada al prossimo ritorno del Tessitore, probabilmente sempre ad opera di Mignacco.

Il mio giudizio sul questa storia divertente e scorrevole, è in buona sostanza positivo. Qualche critica potrebbe essere sollevata in ordine al fatto che, dopo un ottimo inizio, nel suo complesso la vicenda principale si risolve quasi da sé (nell’ultimo albo ho avuto quasi l’impressione che Smirnoff stia sulla scena semplicemente ad aspettare che succeda qualcosa, e non ad agire attivamente); inoltre, mi ero aspettato che Smirnoff ci rimettesse le penne definitivamente, questa volta: invece così non è, e me ne farò una ragione; da ultimo, l’epilogo un po’ frettoloso col Tessitore mi è parso quasi messo lì semplicemente per far intendere ai lettori che questo personaggio prima o poi tornerà…
Per quanto riguarda la prova di Walter Venturi ai disegni, devo dire che i suoi chiaroscuri e la cura del particolare sono eccezionali. Belle le sequenze in movimento nella palude e nella foresta (vedi la pag. 17 del secondo albo e le pagg. 36 e 37 del terzo albo) e le “quasi” splash-page che realizza (ad es. le prime vignette del primo albo a pag. 3 e a pag. 56; la terza vignetta del terzo albo a pag. 44). Piacevole l’inside joke con il Batman di Frank Miller nella quarta vignetta di pag. 27 del primo albo.