mercoledì 31 luglio 2013

Zagor Collezione Storica a Colori: Odio implacabile (ZCSC77)




Il settantasettesimo numero, che troverete in edicola domani, contiene la conclusione dell'avventura contro Thunderman, nonché la prima parte della storia “Lupo Solitario.



IL MAGO DELLA PIOGGIA (Thunderman!)

             A Darkwood la siccità mette in pericolo la vita delle tribù indiane.
Un bizzarro scienziato (Charles Dickwick, il cui nome richiama Charles Dickens e il suo romanzo Il Circolo Pickwick) ha inventato un macchinario che, a suo dire, è in grado di “fabbricare” la pioggia e con esso si reca presso la tribù degli Shawnee. Il malvagio assistente di Dickwick, Alfred Bannister, uccide lo stregone Shawnee per impossessarsi dei suoi preziosi monili ma, scoperto da Zagor, si dà alla fuga sul carro dove è stata posizionata la macchina della pioggia.
Questa comincia a funzionare nei pressi della Roccia che Brucia, una pietra radioattiva che attira un fulmine su Bannister proprio mentre questi la sta toccando. Il malvagio scompare, solo per riapparire poco dopo dotato del potere di scagliare fulmini dalle mani. Trasformato in un micidiale super-uomo, il malvagio individuo indossa un macabro costume con un teschio disegnato sul petto e si fa chiamare Thunderman, l’Uomo Tuono!
Inseguito da Zagor, Thunderman rapina banche e fattorie, finché il suo potere declina. Per recuperarlo ritorna alla roccia radioattiva, dove viene nuovamente colpito da un fulmine attirato dalla macchina della pioggia, ma stavolta ne viene ucciso.
Contemporaneamente comincia davvero a piovere su Darkwood...

Spiace dirlo, ma Sclavi con questa avventura ha fatto proprio un buco nell’acqua... Laddove Nolitta era riuscito a portare il “mondo dei supereroi” a Darkwood con le riuscitissime storie di Iron-Man e Supermike, qui l’autore di Broni riesce solo a scrivere una storia sconclusionata e a tratti ridicola.
Quand’anche, come ha scritto Stefano Priarone nello Zagor Index 101-200, Sclavi abbia scritto a bella posta una siffatta sceneggiatura per omaggiare i B-Movies di Ed Wood, con questa operazione non si è mostrato per nulla rispettoso nei confronti del personaggio di Zagor e dei suoi lettori...
I disegni grotteschi di Gamba, purtroppo, non fanno altro che affossare ancora di più la storia...

* * *


LUPO SOLITARIO

La fredda morsa dell’inverno stringe la foresta di Darkwood.
Uno sconosciuto pellerossa aggredisce Zagor e con lui ingaggia una lotta all’ultimo sangue. L’indiano ne esce sconfitto e umiliato, ma se ne va senza alcuna spiegazione e rivelando solo il proprio nome: Lupo Solitario.
Poco dopo nella capanna di Zagor giunge un uomo bianco, Steve Warren, che è sulle tracce di Lupo Solitario per ucciderlo. I due uomini si danno la caccia a vicenda, ma oscure sono le motivazioni che muovono i due antagonisti.
Alla fine lo scontro è inevitabile: Lupo Solitario ferisce gravemente Warren e fugge di nuovo. Zagor soccorre il bianco e lo ospita nella sua capanna, andando a chiamare un dottore perché lo curi. Quindi insegue Lupo Solitario e, raggiuntolo, lo convince a spiegargli le motivazioni di tanto odio. Lupo Solitario rivela che, anni prima, Warren gli ucciso la moglie e il figlio per farsi rivelare la provenienza di alcune pepite d’oro da loro possedute.
Consegnato alla giustizia, Warren subisce un regolare processo che sembrerebbe concludersi con un’assoluzione; sennonché Lupo Solitario si presenta personalmente in tribunale a deporre contro Warren, che viene così condannato. Per una volta, la giustizia dei bianchi ha trionfato anche per i pellerossa!


Storia struggente e malinconica di Sclavi (qualcuno l’ha definita, probabilmente non a torto, la sua migliore prova zagoriana), il cui finale positivo e liberatorio fornisce finalmente un’occasione di riscatto a tutto il popolo rosso. Ad un personaggio prettamente negativo come Warren, che cerca solo la vendetta, si contrappone Lupo Solitario la cui disperata sete di giustizia viene alla fine appagata. 
I disegni crepuscolari di un bravissimo Donatelli completano degnamente l’opera.


giovedì 25 luglio 2013

Zagor Collezione Storica a Colori: Nel regno di Golnor (ZCSC76)



Il settantaseiesimo numero in edicola oggi contiene la conclusione dell’avventura di Zagor contro i tagliatori di teste, nonché tutta la storia “Il teschio di fuoco, e l'inizio della storia “Il mago della pioggia”.


IL TESCHIO DI FUOCO

Zagor e Cico ricevono da Pierre, un trapper canadese, un antico e misterioso libro che viene loro sottratto nottetempo da un nano malvagio e mostruoso.
I due eroi si recano allora da Pierre, solo per trovarlo ucciso da una strana lancia. Inseguendo l’assassino, Zagor e Cico penetrano nel magico regno di Golnor, una dimensione parallela popolata da diverse razze (Riol, Troll, e Parvol) dove si fronteggiano il Bene (rappresentato da Galad, l’ultimo dei Riol) e il Male, incarnato dal Signore Nero.
Zagor si allea con l’eroe Galad che intende sconfiggere il Signore Nero. Questi vuole impadronirsi del Libro del Tempo (quello inviato da Pierre a Zagor) per dominare quel mondo, e a tal fine si avvale delle arti magiche del malvagio mago Mord.
Aiutati dal simpatico Panko, uccidono un drago e risvegliano il mago buono Elchin che con i suoi poteri sconfigge i Guerrieri del Male di Mord, un’armata di mostruosi scheletri, e risuscita persino Zagor dalla morte!
Assaltato il castello delle tenebre, Elchin uccide Mord, Galad uccide il Signore Nero e il Libro del Tempo viene distrutto. Zagor e Cico possono tornare nella loro realtà....

Avventura fantasy allo stato puro!
Lo sceneggiatore Sclavi ricalca pedissequamente i canoni più classici di questo genere di storie: l’eroe, la quest, il male incarnato, le razze fantastiche, l’oggetto che conferisce potere (in questo caso, il libro), etc...
Come storia fantasy, in sé e per sé, questa avventura è sicuramente divertente e piacevole, anche se semplicistica nella sua linearità. A mio parere Sclavi pecca nel calare il personaggio di Zagor in una storia in cui gli “eroi” sono altri: Galad, Elchin, persino Panko! Meglio sarebbe stato far assurgere Zagor, proveniente da una realtà esterna, a vero salvatore di Golnor, un mondo in cui avrebbe poi potuto tornare altre volte.
Comunque, agli amanti della narrativa fantasy questo excursus zagoriano non può che fare piacere e chissà mai che Golnor e le sue razze pittoresche non possano davvero ritornare in futuro...
Donatelli, sempre bravo, si sbizzarrisce nel costruire intere tavole della storia con inedite ed ardite composizioni di riquadri, ma forse in questo caso i suoi disegni sono poco adatti all’ambientazione assolutamente “fantastica”.

lunedì 22 luglio 2013

Pomeriggio al WOW Spazio Fumetto (20.07.2013)



Sabato pomeriggio sono andato a visitare per la prima volta con la mia famiglia il WOW Spazio Fumetto, Museo del Fumetto, dell'Illustrazione e dell'Immagine Animata, in Viale Campania 12 a Milano.

La mostra che si può visitare in questo periodo è intitolata "Belgio, il Regno del Fumetto... dai Puffi a Luky Luke, da Tintin a Marsupilami, da Spirù a Comanche...".

Ecco a voi il rèportage.

L'ingresso del Museo







Il Bookshop e la Sala Conferenze





La Biblioteca











La Mostra




























E per concludere... il Gotham Café!