giovedì 24 marzo 2011

Un'avventura lunga 30 anni

I primi anni '90 del secolo scorso (anche se mi fa un po' effetto scrivere così...) si rivelarono per il nostro eroe più che positivi.

Allorquando al timone della testata vennero messi Mauro Boselli (quale sceneggiatore e supervisore della serie) e Moreno Burattini (quale scrittore e assistente di redazione), lo Spirito con la Scure venne sottoposto a una sorta di benefica revisione generale che in seguito sarà più generalmente ricordata come rinascimento zagoriano, composto da vari elementi: nuovi disegni ed un nuovo stile narrativo che potevano coinvolgere una generazione di lettori più giovani pur continuando ad accontentare il cosiddetto "zoccolo duro" con un ritorno alle atmosfere nolittiane; una maggiore continuity all'interno della saga e l'inserimento di fatti storici come sfondo alle vicende narrate; il recupero di vecchi personaggi e l'inserimento di nuovi.

Insomma, alcune delle "richieste" formulate nelle mie lettere alla redazione stavano trovando concreta risposta (anche se, certamente, non per merito mio!)... Ed anche quella relativa ai festeggiamenti del trentennale del personaggio venne finalmente a concretizzarsi...

Infatti, nella rubrica della posta nel numero di novembre del 1992 Sergio Bonelli informò i lettori che - finalmente, anche se con più di un anno di ritardo - la mostra organizzata per festeggiare il trentennale dello Spirito con la Scure era ormai al via.
Tra il 15 novembre e il 27 dicembre di quell'anno, a Firenze (presso la storica sede della Fortezza del Basso) gli appassionati avrebbero potuto visitare l'esposizione "Zagor - Un'avventura lunga trent'anni", tenuta nell'ambito della terza edizione della "Mostra del Giocattolo d'Epoca e sua Cultura". Coordinata e curata da Moreno Burattini (applausi!), la mostra ospitò ben 142 tavole originali di tutti i disegnatori zagoriani ed una ricostruzione realistica dei principali ambienti della saga.


Nel numero del gennaio 1993, Bonelli parlò del successo di questa manifestazione e presentò il catalogo/libro della mostra (pubblicato dalla Glamour): si trattava della riproposizione aggiornata del precedente lavoro pubblicato a livello amatoriale da Burattini-Manetti-Monti "Speciale Zagor Collezionare", arricchito di numerose illustrazioni, di tutte le cover "a striscia" e "giganti" e con allegato un albetto contenete la brevissima storia nolittiana "Smiling" Joe, uscita nel 1965.


A quell'epoca per me era impensabile recarmi a Firenze per visitare l'esposizione, ma - essendo stata pensata come mostra itinerante - quando nell'ottobre del 1993 venne ospitata a Milano, negli spazi della Rotonda della Besana, non me la lasciai certo sfuggire!!!

Armato della mia prima macchina fotografica reflex Fujica STX1 (che purtroppo aveva già una decina d'anni ed il cui flash cominciava a fare cilecca) mi addentrai nei locali della mostra... che devo riconoscere ha lasciato un segno indelebile nel mio cuore e nei miei ricordi!

Nonostante gli ambienti fossero decisamente bui (e quindi poco adatti alla fotografia), il fatto che oltre a me ci fossero solo un'altro paio di visitatori mi fece apprezzare maggiormente la mostra: la ricostruzione dei diversi ambienti zagoriani, a cominciare dalla capanna nella palude con Zagor e Cico; la mitica macchina volante del barone La Plume; la riproduzione sonora dei suoni della foresta di Darkwood, con l'incessante rullìo dei tamburi indiani; le tavole originali che potevo ammirare per la prima volta in vita mia... tutti ambienti, oggetti, colori, luci e suoni che richiamavano le atmosfere avventurose e il sense of wonder di cui erano ricolme le storie a fumetti del mio eroe preferito!!!
Il fatto, poi, che fosse presente (un po' defilata) anche la ricostruzione di un "ambiente" dylandoghiano, non stonava assolutamente: il personaggio bonelliano della serie horror più venduta in Italia aveva anche "ascendenze" zagoriane. Infatti, quale personaggio aveva ospitato nella sue serie fantasmi, licantropi, vampiri, mummie, mostri vari prima di Dylan Dog?
Ma il nostro Zagor, naturalmente!!!





martedì 22 marzo 2011

Lettera 1993

            Il tempo passava e sulla rubrica della posta di Zagor cominciarono ad apparire le notizie relative ai nuovi disegnatori "assoldati" nella serie.

Sul numero di giugno del 1992 Bonelli presentò Gaetano Cassaro (già disegnatore di Martin Mistère che, tuttavia, non si era "mai trovato a suo agio con computer ed auto moderne" e che aveva "trovato la sua strada disegnando indiani e foreste") ed il giovane ed "esterno" Stefano Andreucci, descritto come "piuttosto bravo nello stile classico, e tuttavia arioso e movimentato, che si addice alle avventure di Zagor".

  
Sul numero di aprile del 1993 vennero presentati il giovane e quasi esordiente Mauro Laurenti, "da sempre un accanito lettore delle avventure di Zagor" che aveva accettato con entusiasmo di disegnare un "mito" della sua infanzia, ed il "veterano" Carlo Marcello, preso in prestito dalla testata di Tex, il cui Zagor "estremamente vivo, dinamico ed atletico", scrisse Bonelli, "vi entusiasmerà di certo come ha entusiasmato me".


Infine, nella posta del numero di maggio del 1993, venne presentato l'ultimo dei nuovi illustratori zagoriani: Franco Devescovi, disegnatore dotato di "un suo personalissimo stile" e che Sergio Bonelli si dice sicuro "possa tranquillamente affrontare" il sempre severo giudizio dei lettori dello Spirito con la Scure.


Insomma, dalle pagine della posta zagoriana traspariva un vero fermento intorno al personaggio, che l'editore riusciva, a mio parere, a trasmettere davvero a noi lettori!!!

Spinto da tutte queste novità e dall'entusiasmo che mi derivava dalla lettura delle nuove storie, presi una decisione che mai avevo "osato" prima di allora: volli rileggere tutte le avventure di Zagor dall'ultimo referendum indetto tra i lettori (quindi, per intenderci, dalla storia de Il ritorno del vampiro) e di scrivere di getto delle brevi - in alcuni casi, addirittura lapidarie - impressioni che poi intendevo far avere alla Casa Editrice!

Quindi mi rimisi davanti alla macchina da scrivere e redassi una nuova lettera indirizzata alla Postaaa! ma rivolta, anche questa volta, direttamente a Sergio Bonelli, cui allegai quattro pagine contenenti i titoli delle storie ed il mio "giudizio" su di esse.

In questa missiva mi permettevo ancora una volta di dare tre "consigli" a Bonelli: 1) far ricorrere più spesso i nemici classici dei tempi d'oro; 2) rendere davvero "particolari" gli Special estivi con avventure sul passato dei personaggi o con scontri/incontri epocali con nemici/amici storici; 3) negli Speciali di Cico, narrare solo storie del suo passato e non avventure, a mio parere, "campate per aria" (sebbene divertenti nel loro genere) come Cico Conquistador e Cico Cavernicolo...
Chiudevo la lettera ringraziando Sergio Bonelli per avermi donato una fanciullezza felice anche grazie al personaggio di Zagor.

Qui sotto vi riporto la lettera ed i suoi allegati... e già qui mi sembra di sentire le critiche di alcuni di voi ai miei giudizi sulle storie che, tutto sommato, sono nel complesso più che positivi... posso ammettere di essere stato in un certo qual modo influenzato da una sorta di captatio benevolentiae ma ritengo ancora oggi che la positività dei giudizi fosse genuina e data soprattutto dall'entusiasmo trasmessomi dal nuovo corso zagoriano che credo andò ad influenzare benevolmente i miei pareri...



Naturalmente, se volete possiamo anche aprire un bel dibattito sulla questione... Solo, vi prego di essere comprensivi con me come io lo sono stato anche con le storie meno riuscite...
Ma non ho ancora concluso la mia narrazione...

Nemmeno questa mia seconda lettera venne pubblicata sulla rubrica della posta, ma circa tre mesi dopo ebbi la gioia di ricevere la risposta personale di Sergio Bonelli!!!
Ero così felice che la feci leggere ai miei genitori, a mia sorella, ai miei amici (alcuni dei quali, sicuramente, mi presero per pazzo, non capacitandosi di cosa ci fosse di tanto speciale in una semplice lettera dattiloscritta ed autografa)... Voi che mi leggete credo invece che mi possiate ben capire...
           Naturalmente oggi la conservo gelosamente tra i miei ricordi più preziosi, e voi potete vederla nella fotografia qui sotto...

giovedì 10 marzo 2011

Lettera 1991

Il mese di maggio del 1991, quindi, segnò per gli appassionati zagoriani - e naturalmente anche per il sottoscritto - un momento importante: Zagor era stato affidato a nuovi sceneggiatori. E disegnatori altrettanto nuovi stavano arrivando in aiuto a quelli che già lavoravano sulla serie.

Ma per me, quel mese, fu "zagorianamente" importante anche per altri due motivi...

Il primo fu l'uscita, nella collana Tutto Zagor, dell'episodio "Lo strano Mister Smith".

  
Quella fu per me una grande emozione: mi ritrovavo tra le mani la ristampa dell'albo con il quale esattamente vent'anni prima (mese più, mese meno) avevo iniziato la mia collezione ed era nata la mia passione per questo fantastico personaggio!!!

Il secondo motivo fu che la mia gioia era così grande che, per festeggiare quel mio personale anniversario, decisi di scrivere una lettera a Sergio Bonelli per ringraziarlo di avere creato Zagor e per tutte le belle storie che aveva scritto; inoltre, mi permettevo di dargli tre suggerimenti:
1) di far tornare al più presto il barone Bela Rakosi, che ritenevo fosse - dopo Hellingen - la vera nemesi dello Spirito con la Scure;
2) di non trattare argomenti troppo generali nella pagina della Posta della collana Tutto Zagor, ma di parlare dettagliatamente di come era stata concepita una determinata avventura, della psicologia dei vari personaggi, e delle "disavventure" redazionali legate ad una determinata storia;
3) di organizzare qualcosa di veramente speciale per festeggiare degnamente il 30° anniversario del personaggio.

  
Purtroppo, aspettai invano di vedere apparire il contenuto di questa mia lettera nella posta di Tutto Zagor... Pazienza... per me l'importante era averla scritta e sperare che Sergio Bonelli l'avesse letta...

Intanto, sulla pagina della posta della Collana Zenith, in quell'anno 1991 apparvero altre notizie relative ai nuovi sceneggiatori e disegnatori dello Spirito con la Scure...

Nel n. 312 del mese di luglio, Bonelli presentò dettagliatamente Mauro Boselli, descrivendolo come un "tuttologo" specializzato nella stesura di varie rubriche e di molti librini allegati agli speciali, un appassionato viaggiatore in luoghi impervi e selvaggi, ed infine un ottimo sceneggiatore che, dopo aver spaziato in varie serie della casa editrice, era approdato a Zagor.

  
Nel n. 313 del mese di agosto, Bonelli presentò Ade Capone dilungandosi nel raccontare le divertenti circostanze del loro primo incontro ai bordi di una piscina...

  
Nel n. 314 del mese di settembre, venne presentato Alessandro Russo, entrato nelle fila degli sceneggiatori zagoriani grazie ai buoni auspici di Antonio Serra (uno dei creatori di Nathan Never) ed il "nuovo" disegnatore Renato Polese, una delle colonne dell'indimenticata Storia del West di Gino D'Antonio (curiosamente, i due autori accomunati in questa presentazione, furono accomunati anche dal fatto che fecero davvero poco su Zagor: il primo sceneggiò solo tre storie e il secondo ne disegnò solamente una).

  
Infine, nella posta del successivo n. 315 Sergio Bonelli - dopo aver parlato dell'ormai "famigerato" (almeno tra gli appassionati zagoriani) Dark Zagor - decise di mettere a tacere le voci che erano girate in merito all'abbandono della serie da parte di Marcello Toninelli. Bonelli scrisse che Toninelli non era stato sollevato dall'incarico né scaricato, ma che se ne era andato di sua volontà! Se era vero che "lo stesso aveva presentato una proposta radicale per un totale cambiamento del personaggio di Zagor" giudicata negativamente dalla casa editrice, era anche vero che Toninelli se ne era andato "anche perché aveva altri interessi e altre iniziative in campo fumettistico".
Bonelli concludeva, poi, chiarendo che l'intenzione dei responsabili e supervisori della serie era quella di "riportare Zagor ai fasti del periodo nolittiano"...
            La parola d'ordine era: "Per rinnovare Zagor, si torna alle origini!".

lunedì 7 marzo 2011

IL GRANDE BURATTINaIo


Già dopo aver notato che, nella quarta di copertina dell’albo del giugno 1990, la cover del n. 300 (tutto a colori) riproduceva il medesimo disegno di Gallieno Ferri che qualche mese prima era stato riportato sulla copertina del saggio Speciale Zagor Collezionare avevo avuto come un presentimento… Era come se l'interesse manifestato per Zagor in quel saggio dai suoi autori si fosse in qualche modo trasfuso nella serie...

Infatti, nella pagina della posta del n. 300, del luglio 1990, Sergio Bonelli smentiva clamorosamente (e, possiamo dire, fortunatamente per gli zagoriani) se stesso e, quasi a ritrattazione di quanto aveva dichiarato nell'intervista dello Speciale Zagor Collezionare, definiva Zagor "un eroe ancora in forma e pimpante, seguito da molti sostenitori", e dichiarava che avrebbe fatto il possibile per assicurargli "un futuro altrettanto luminoso del suo passato e del suo presente". Per realizzare ciò, su sollecitazione scritta di un appassionato di nome Marco Verni da Forlì (che oggi - come tutti voi sapete - è diventato uno dei disegnatori zagoriani dal tratto più ferriano), prometteva che avrebbe effettuato una serie di brainstorming con la redazione...

Insomma, qualcosa nel mondo zagoriano si stava muovendo e noi lettori cominciammo a sperare in un futuro più luminoso per il nostro eroe…

Sei mesi dopo, nella posta del n. 306, del gennaio 1991, Sergio Bonelli scrisse che Marcello Toninelli, colui che da diversi anni aveva raccolto il gravoso fardello dell'eredità nolittiana scrivendo numerose storie di Zagor, aveva deciso di prendersi una vacanza dal personaggio...


Nella posta del n. 307, Bonelli scrisse che la sua attenzione e quella dei suoi collaboratori si era concentrata sulla scelta di nuovi sceneggiatori e sulla possibilità di future trasferte dello Spirito con la Scure… Quindi, nella posta del n. 308, rivelò che la testata di Zagor continuava ad andare benissimo tanto da essere la terza, in ordine di vendite, delle pubblicazioni della casa editrice.
L'esito dei citati brainstorming era stato l'allestimento di un nuovo staff di sceneggiatori, di cui svelava finalmente i nomi: Ade Capone (già autore, in passato, di alcune storie zagoriane), Alessandro Russo, Mauro Boselli e MORENO BURATTINI!
"Quest'ultimo lo conosco!", dissi a me stesso quando lessi il suo nome. Era proprio colui che aveva scritto nello Speciale Collezionare il saggio sulla vita di Zagor che mi aveva appassionato quanto la lettura di un romanzo! "Allora siamo davvero in buone mani!", pensai. Il nome di Moreno Burattini era per me una garanzia, così come il fatto che avesse più o meno la mia età e che quindi fosse "cresciuto" con le stesse storie che mi avevano fatto innamorare del personaggio…


Nel n. 310 del maggio 1991 potevo leggere, finalmente, la prima sceneggiatura zagoriana realizzata da Moreno Burattini che portava il titolo di "Cico rubacuori" e si apriva con una lunga e spassosa gag di Cico, proprio come ai vecchi tempi...


            Non solo. Nel Giornale di Sergio Bonelli Editore di quel numero erano contenute due pagine dedicate al nuovo Speciale Cico (Cico Trapper), sempre sceneggiato da Moreno Burattini (che veniva definito la "promessa") e al nuovo Speciale Zagor (La fiamma nera) il cui autore era un altro esordiente: Mauro Boselli (che Bonelli definiva "uno dei miei critici più severi per le avventure di Zagor").


            Una nuova era stava iniziando per lo Spirito con la Scure!

venerdì 4 marzo 2011

Citazione!

            Oggi è il mio compleanno e nel leggere la posta dell'albo di Zagor in questi giorni in edicola ho ricevuto in bellissimo ed inaspettato "regalo"...
            Sono commosso e contento... Non ho parole... Posso solo dire: "Grazie mille, Moreno!"

mercoledì 2 marzo 2011

All'armi!

Nel marzo del 1988 conseguii la laurea in Giurisprudenza e nemmeno un mese dopo iniziavo la pratica presso lo studio di un avvocato in Monza.
Pertanto, non potendo più beneficiare di alcun rinvio per cause di studio, ed essendo un giovane di nazionalità italiana e di sana e robusta costituzione, dal 1° Maggio 1989 al 30 Aprile 1990 prestai il servizio di leva obbligatoria nell'arma dell'Aeronautica.

Poiché dal 1985 ero anche stato eletto Consigliere Comunale della mia città, dopo un primo mese di frequentazione della S.A.R.A.M. (Scuola Addestramento Reclute Aeronautica Militare) a Macerata, beneficiai dell'avvicinamento ed il resto del periodo di leva lo svolsi al Quartier Generale di Piazza Novelli 1, a Milano. Lì mi erano state assegnate mansioni di vigilanza, per cui svolgevo tale servizio con questi turni: 24/24/24/48. Vale a dire: 24 ore di guardia, seguite da 24 ore di riposo, seguite da 24 ore di guardia seguite da 48 ore di riposo. E così via…
Ciò mi dava modo, oltre che di continuare il praticantato, anche visitare e conoscere meglio la città di Milano... e di frequentarne assiduamente le fumetterie!
Nella primavera del 1990, in una di queste fumetterie (e precisamente La Borsa del Fumetto) trovai un testo che per me fu una scoperta assoluta: lo SPECIALE ZAGOR Collezionare del Club del Collezionista!!!

Un testo bellissimo, tutto dedicato al mio eroe preferito e curato da tre (a quell'epoca per me) "illustri" sconosciuti: Moreno Burattini, Alessandro Monti e Francesco Manetti. Non mi sembrava vero di poter stringere tra le mani un libro di 192 pagine e contenente oltre 200 illustrazioni che parlasse solo ed esclusivamente di Zagor!!!

Introdotto da una serie di saggi intitolati L'inimitabile imitatore, La storia di Zagor, Identikit di un eroe, Cherchez la femme e Cico, il libro proseguiva con una serie di interessantissime interviste a Sergio Bonelli, Gallieno Ferri e Marcello Toninelli, con una parte dedicata agli Autori di Zagor, una dedicata alle Cronologie (che per la prima volta mi permisero di "scoprire" chi fossero gli sceneggiatori di tutti quegli albi che erano stati pubblicati senza alcun credit), tutta una serie di Curiosità sulla collana che non era possibile reperire altrove, e si chiudeva con una sezione dedicata ai Personaggi principali della saga.
Insomma, era il massimo che un appassionato zagoriano dell'epoca potesse desiderare!!!

Questo libro riaccese in me il sacro fuoco zagoriano, sopito da tempo a causa di una serie di sceneggiature a mio parere troppo ripetitive e senza particolari "guizzi" di creatività (sia pure con alcune - poche - storie interessanti). Questa mia impressione negativa, tra l'altro, trovò ahimé conferma proprio nell'intervista a Sergio Bonelli sopra citata, laddove dichiarava: "Il personaggio, già fiacco un po' per conto suo, ha fatto il suo tempo. Più di così non può dare, è un eroe esaurito come tanti altri, del resto".
Questa amara affermazione non lasciava molte speranze sul futuro di Zagor... Fortunatamente, negli anni seguenti i fatti smentirono clamorosamente Sergio Bonelli!!!

            Oggi questo volume fa la sua bella mostra nella mia biblioteca, con tanto di dedica firmata da uno dei suoi autori che in un futuro non troppo lontano sarebbe diventato uno degli artefici del "rinascimento" zagoriano: Moreno Burattini!!!

Pisum Alatum

Permettetemi un'altra digressione rispetto al filo dei ricordi tenuto sin qui, ma quello che vi sto per raccontare rappresenta per me una piccola soddisfazione...

Da un paio d'anni a questa parte sto rileggendo le storie di Zagor insieme a mia figlia Beatrice (6 anni lo scorso novembre). A tutt'oggi abbiamo letto praticamente tutta la produzione zagoriana di Guido Nolitta/Sergio Bonelli; Beatrice, come è logico per la sua età, ha una particolare predilezione per il nostro pancione messicano e allora abbiamo interrotto la lettura delle storie della serie principale per dedicarci agli Speciali Cico.

L'altro giorno stavamo leggendo l'inizio dell'albo "Cico esploratore", nel quale ricompare il prof. Lookford e viene ricordata l'avventura su Little Africa con il Pisum Alatum.



 Allora Beatrice, ricordandosi anche lei dell'insettino cicciotto e dell'avventura che lo aveva visto come co-protagonista, mi ha fatto interrompere la lettura ed ha voluto andare a disegnarlo...
Questo è il risultato:


             Come papà e come zagoriano, devo dire che per me è stata una bella soddisfazione... e mi è sembrato bello rendervi partecipi di ciò!