giovedì 23 luglio 2020

A DOMANDA… MORENO RISPONDE (17)


Poco prima delle vacanze estive

ecco a voi la diciassettesima puntata di

A domanda… Moreno risponde”!

 

Un grande grazie ancora una volta a Moreno Burattini

per la sua squisita disponibilità!

 

Vi informo che la successiva serie di 20 domande (la diciottesima)

è già completa e penso che avremo le risposte a settembre…

In ogni caso vi invito si d’ora ad inviare sempre nuovi quesiti!!!


1 – Caro Moreno, volevo chiederti se era possibile recuperare sia Titan sia lo Squalus creati da Hellingen. Secondo me sarebbero utili per riportare ancora di più Hellingen a come era stato caratterizzato da Nolitta.

Per la prossima storia conto di ripartire appunto da un’idea del genere, senza ripercorrere però strade già battute.

2 – Volevo chiedere a Moreno Burattini se per il sessantennale è prevista l’uscita delle statuine dei personaggi amici e nemici di Zagor, come quelle uscite per i 70 anni di Tex nel 2018. Grazie.

Non mi occupo io del merchandising: c’è un ufficio apposta che ha sede addirittura a un indirizzo diverso rispetto a quello tradizionale della Casa editrice. Di solito vengo informato quando i progetti sono già in fase di realizzazione. Non so che cosa bolla in pentola per il sessantennale, dal punto di vista dell’oggettistica. Immagino che fra qualche mese una riunione me lo svelerà. Per il momento so di altre iniziative (molto interessanti) ma non di una riguardante le statuine: magari, però, le stanno già preparando.

 

3 – Vorrei sapere da Moreno da chi è scritta e disegnata la futura storia con il capitano Fishleg e la Golden Baby.

Ne abbiamo in cantiere due. Quella già pronta, è di Zamberletti (testi) e Chiarolla (disegni). Una seconda, in fase di realizzazione, è di Rauch (testi), Sedioli (matite) e Verni (chine).

 

4  Caro Moreno, io sono molto legato alla collana Speciale. Sarà perché la prima "fuori serie" non si scorda mai. Il primo Speciale fu davvero il preludio di quella riscossa che poi si sarebbe pienamente manifestata con il Rinascimento grazie a te e a Boselli. Devo essere sincero: negli ultimi anni alcuni Speciali mi hanno deluso. Ho poi l'impressione che la collana si sia trasformata in un "ballo dei debuttanti" per gli autori. Tu, dopo l'ottimo Il maleficio di Anulka, hai scritto solo due Speciali in quasi 15 anni (di cui uno, solo come soggettista); Rauch, un'altra colonna attuale, ha firmato un solo Speciale in carriera. È solo un caso o una scelta precisa (e rischiosa)? Inoltre, non sarebbe il caso di dare una più chiara caratterizzazione, univoca, alla collana (come avviene per i Color), in modo da rilanciarla? Francamente, così come è oggi, non sembra avere un senso.

Quando scrissi il mio primo Speciale, “Il segreto di Cristoforo Colombo” (il quinto della serie), ero convinto che questa collana extra dovesse contenere storie davvero “speciali”, e quindi celebrare anniversari piuttosto che trattare argomenti insoliti. Infatti, scelsi di parlare della scoperta dell’America proprio nel 1992, anno del cinquecentenario dell’impresa delle tre caravelle. Nel 1995 scrissi lo Speciale “La leggenda di ‘Wandering’ Fitzy” in cui si rivelano sia il passato di Nathaniel sia il nome di battesimo di Zagor. Nel 1998 affrontai il tema del Graal e dei templari, cosa che mi costò uno sforzo enorme di documentazione. Nel 2001 fu la volta di “Darkwood anno zero”, albo celebrativo del quarantennale. Nel frattempo erano nati i Maxi, e ne venni assorbito (credo di averne scritti più di tutti). Ma in Casa editrice, intanto, avevano cominciato a dirmi che, in realtà, gli Speciali (che essendo più costosi vendono di meno della serie regolare) dovevano essere pensati per offrire storie autoconclusive a lettori non necessariamente interessati a collezionare l’intera serie o a seguire le avventure a puntate della collana Zenith, ma desiderosi di leggere un episodio e via, magari in treno. Quindi, avrebbero dovuto essere storie senza “eccezionalità”, addirittura tradizionali, tese a far inquadrare le caratteristiche tipiche del personaggio al fruitore occasionale. In ogni caso, le storie celebrative e con temi forti si dovevamo riservare alla collana Zenith, l’ammiraglia della nostra flotta. Si trattò di un rovesciamento di prospettiva a cui cercai di adeguarmi. Questo indirizzo è rimasto fino a oggi. Non si deve pensare che tutti i lettori dello Spirito con la Scure siano collezionisti super appassionati che seguono tutte le testate zagoriane e ne conoscono perfettamente le caratteristiche: ci sono anche i fruitori episodici e distratti, coloro che cercano le avventure complete e soltanto quelle, e via dicendo. Diciamo che lo Speciale si rivolge (anche) a quelli a cui non passa neppure per l’anticamera del cervello di seguire fedelmente una serie ma vanno a spizzichi e bocconi. D’altra parte, invece, gli adepti della collana Zenith pretendono le storie migliori la cui ortodossia sia anche garantita da uno staff di nomi noti e rassicuranti. Perciò, se c’è uno sceneggiatore alla sua prima prova, meglio farlo esordire sullo Speciale e promuoverlo sulla serie regolare a ragion veduta. Contesto l’affermazione secondo la quale le storie degli Speciali sarebbero di seconda scelta: può capitare l’albo meno riuscito, ma se scorriamo l’elenco dei titoli e degli autori troviamo un sacco di episodi interessanti scritti e disegnati da gente in gamba, alternati magari con storie meno felici – ma questo capita, in una produzione seriale. Mi piacerebbe avere il tempo e lo spazio per esaminare insieme i trentadue albi usciti finora e valutare quanti siamo davvero scadenti e quanti invece siano apprezzabili o più che apprezzabili: credo che i pro superino di gran lunga i contro. Sono d’accordo sul fatto che bisognerebbe trovare una “caratterizzazione” della serie, sempre con la prudenza che contraddistingue gli esperimenti zagoriani (non certo immaginando universi alternativi dove l’eroe di Darkwood veste di nero o ha la barba). Tuttavia, ci sono lettori che protestano inviperiti anche per le miniserie, dicendosi disturbati dalle variazioni su tema o da ogni deragliamento fuori dai binari abituali, dunque volendo dedicare gli Speciali alle storie della gioventù dello Spirito con la Scure con “Wandering” Fitzy o a quelle del periodo prima dell’arrivo di Cico, sorgerebbero contestazioni.


5 – Caro Moreno, una domanda tecnica: i soggetti che ti vengono presentati sono già pensati dall'autore come provvisti di una certa lunghezza di pagine, oppure sei tu che fai discernimento e ritieni che un soggetto possa trasformarsi, ad esempio, in una sceneggiatura di due albi Zenith, o di un lungo Maxi oppure giusto di una storia breve? Questione di fondo: qualsiasi soggetto può essere allungabile/accorciabile oppure quando un autore lo scrive lo fa proprio pensandolo in partenza come storia lunga/breve?

A volte parlo con gli sceneggiatori dello staff e chiedo espressamente un soggetto per uno Speciale (160 pagine), o uno per un Color (126) e così via. Altre volte leggo le proposte e valuto: questa storia, dico, è adatta per un Maxi (286) o per due albi della serie regolare (188). Un soggetto può essere allungabile o accorciabile, ma solo fino a un certo punto. Se si parte da un “racconto di Darkwood” (40) non si può arrivare a una storia in tre albi (282).

 

6 – Caro Moreno, vedremo un giorno Zagor alle prese con leggende nordamericane come il Cavaliere Senza Testa, il Jersey Devil o il Mothman?

Ho ricevuto proposte per tutte e tre le leggende, ma non erano soddisfacenti. Il più gettonato è il Mothman. Se capiterà la storia giusta, lo faremo. A proposito di leggende nordamericane, faccio presente (anche perché poco fa si è parlato a lungo di Speciali) la storia con le Fearsome Critters (“Le creature del buio”).

 

7 – La miniserie “Zagor Darkwood Novels”, ambientata come cornice narrativa nel 1860, è forse un ponte per creare i presupposti dell'incontro con un giovane Tex Willer?

No. Ciò non esclude che l’incontro ci possa essere e che possa essere collegato con la miniserie, dico solo che non si tratterà di un evento preparato dai sei albi della collana “Zagor Darkwood Novels”.

 

8 – Caro Moreno, una domanda veloce veloce: quando tornerà Nat Murdo?

Non ne ho la minima idea. Spero anch’io che torni.

 

9 – Zagor incontrerà mai gli Uomini in Nero? Dalle storie di Martin Mystère, sappiamo che l'organizzazione era attiva ai tempi di Zagor ed è noto che entrambi fanno parte dello stesso universo.

Mi pare che già gli agenti di Altrove si comportino da Uomini in Nero. Però è un buono spunto.

 

10 – Non potrebbe essere intrigante un racconto con Cain e Takeda alle prese con spettri e mostri della mitologia nipponica?

Lo sarebbe sicuramente. C’è però in fase di realizzazione una storia molto particolare con Takeda che non prevede Cain.

 

11 – Caro Moreno… e se "Zenith", oltre che il nome della collana, fosse quello in codice di un astuto e imprendibile mercenario mascherato? Che ne pensi?

Bel nome, in effetti.

 

12 – Si è mai pensato ad un sequel riguardante Riannon e gli Eredi Fitzmayer, per sapere come sono andate a finire le storie d'amore sviluppatesi durante ed alla fine degli albi 384 e 385 della serie? In più perché non provare a raccontare le vicissitudini che hanno portato alla cattura dei quattro banditi, la prima volta che hanno incontrato Zagor, radunati dal misterioso personaggio protagonista de "I Misteri di Redstone" ed "Ossessione!"?

Ho chiesto qualcosa del genere a Giorgio Casanova, che fu lo sceneggiatore di quelle storie. Vedremo.

 

13 – Caro Moreno, quando rivedremo Christopher, il ragazzo con poteri paranormali?

Nel Maxi Zagor di settembre.

 

14 – Caro Moreno, Zagor si sposerà mai?

Spero di no.

 

15 – Qual è il futuro della base Altrove dopo la distruzione del suo quartier generale a Philadelphia?

Verrà ricostruita… e poi vedremo.

 

16 – Julia Schulz è forse sopravvissuta a una caduta da una scogliera? La vedremo di nuovo?

Assicuro di no.

 

17 – Caro Moreno, Zagor incontrerà mai Giuseppe Garibaldi?

Mai dire mai. Ma non è in programma.

 

18 – Quando rivedremo Kiki Manito?

In una vignetta in un prossimo Maxi Zagor. Viene citato anche in Zagor Darkwood Novels n° 2. Però storie in corso d’opera con Kiki non ce ne sono.

 

19 – Alla fine dall'avventura di Zagor con Brad Barron, vediamo i tentacoli di un mostro alieno emergere da un lago a Darkwood. Avremo un seguito a quella storia?

Forse. Chissà.

 

20 – Caro Moreno, scopriremo qualcosa di più sulla misteriosa scomparsa di Zagor alla fine delle "Darkwood Novels"?

A ottobre lo sapremo.

 


mercoledì 1 luglio 2020

ZAGOR DARKWOOD NOVELS N. 2 – IL VENTO DELLA PRATERIA

Il misterioso personaggio che a Philadelphia, nella seconda metà dell’Ottocento, racconta al giornalista Roger Hodgson aspetti poco conosciuti della vita di Zagor, eroe di cui da anni si sono perse le tracce, narra la storia d’amicizia fra lo Spirito con la Scure e un guerriero Kiowa, con cui va in cerca di cavalli bradi nelle praterie nordamericane.

Una storia tragica e violenta, in cui ha un ruolo fondamentale la natura incontaminata delle grandi distese, su cui si muovono però anche uomini senza scrupoli per i quali la vita umana, soprattutto quella dei pellerossa, non ha alcun valore.

Secondo numero della nuova miniserie zagoriana “Zagor Darkwood Novels”, nata sull’onda del successo di quella denominata “Zagor - Le Origini” uscita l’anno scorso e attualmente riproposta in volumi cartonati da libreria, a colori.

Ricordiamo che lo spunto narrativo della miniserie è dato dal giornalista freelance Roger Hodgson che vuole scrivere un libro su Zagor, lo Spirito con la Scure, di cui si sono da anni perse le tracce. Egli ottiene udienza presso un misterioso personaggio che sembra aver conosciuto molto bene il nostro eroe e che è in grado di svelare alcuni aspetti del suo carattere, emergenti non tanto dalle sue imprese più eclatanti quanto da episodi apparentemente di minor peso della sua vita.


L’episodio narrato in questo secondo numero (sceneggiato sempre da Moreno Brattini, stavolta per i disegni di Anna Lazzarini) si intitola “Il vento della prateria” e vede Zagor alle prese con una banda di assassini che massacrano un gruppo di giovani Kiowas per rubare loro un branco di mustang appena catturati.

Lo Spirito con la Scure e il giovane kiowa Kohane intervengono, il primo per fare giustizia, il secondo per vendicare il fratello e gli amici uccisi.

Sorprendentemente, la giustizia finale arriverà dalla “natura” stessa…

Devo dire che questo secondo numero non mi ha appassionato quanto il precedente, forse perché più “canonico” rispetto alla trama del primo.

Si tratta di un classico western con la partecipazione di pellerossa e banditi, ma che contiene anche delle scene poetiche (ad es. quella del parto del puledrino e dell’affetto che uno dei pellerossa sviluppa nei suoi confronti), belle sequenze di cavalcata dei mustang (sin dalla prima pagina, nella mia mente mi ha accompagnato nella lettura il tema musicale del film a cartoni animati “Spirit - Cavallo selvaggio” del 2002) e una riflessione generale sul concetto di “giustizia”.

Stavolta, il “lato umano” del protagonista che viene svelato al giornalista Hodgson - mi è parso di capire - è il rapporto che esiste tra Zagor e i pellerossa (che posseggono un senso del divino diverso dagli uomini bianchi) e il ruolo di giustiziere, a volte voluto dal destino, dello Spirito con la Scure.


In merito alla questione dell’identità del misterioso personaggio, i nuovi indizi che ricaviamo da questo secondo numero sono: 1) è in possesso della scure di Zagor (pur non avendola a disposizione per mostrarla immeditamente a Hodgson); 2) è profondamente a conoscenza della “personalità” del popolo pellerossa.

Ora, accantonando l’ipotesi da me formulata in precedenza che tale personaggio sia lo stesso Zagor (alcuni di voi lettori del blog hanno giustamente osservato che, innanzitutto, questa sarebbe una soluzione del mistero troppo semplicistica e poi parrebbe impossibile che Zagor si “ritiri a vita privata” in una grande città come Philadelphia con tanto di domestica) e tenendo conto che mostra delle gambe affusolate, che tiene sempre accavallate, e una corporatura longilinea, potrebbe anche trattarsi di una donna. Ciò sarebbe confermato anche dal profilo della sua testa, come disegnata in questo numero da Anna Lazzarini, che mi sembra prettamente femminile.  

Che possa avere ragione l’amico Mauro Corti quando, in un suo commento al mio articolo del mese scorso, ha scritto: “Comincio a pensare che il personaggio possa essere Brezza di Luna, che oltretutto è protagonista del sesto albo della serie, o la di lei figlia, Fiore della Notte”?

Staremo a vedere!!!

Per ora vi do appuntamento al mese prossimo per la recensione del terzo episodio della miniserie…