mercoledì 28 agosto 2013

Zagor Collezione Storica a Colori: Il "Tessitore" (ZCSC81)



L'ottantunesimo numero, che troverete in edicola domani, contiene la conclusione dell’avventura di Zagor contro il Tessitore, nonché le prime pagine della storia “Terremoto a Darkwood”.


IL GRANDE COMPLOTTO

Zagor e Cico si imbattono in Mycroft, un agente del servizio segreto britannico che muore sotto i loro occhi dopo aver rivelato che il Tessitore, un misterioso criminale giunto dall’Europa, ha intenzione di impadronirsi del potere assoluto in America sfruttando i suoi agganci a livello politico ed economico, utilizzando come sicari dei guerrieri Ninja. È stato proprio uno di questi ad “applicare” a Mycroft il cosiddetto palmo vibrante, un colpo segreto che uccide a distanza di tempo.
In seguito, Cico e Zagor si scontrano con alcuni evasi dal carcere di New York, arruolati proprio dal Tessitore, e con gli invincibili guerrieri ninja, che colpiscono Zagor con la “morte che giunge dopo”,  il palmo vibrante: possono passare giorni, o settimane, ma lo Spirito con la Scure è destinato prima o poi a morire, tra atroci tormenti...
Accordatisi con il colonnello Claymoore, Zagor e Cico si fanno rinchiudere nel carcere newyorkese di Fort Concrete, detto “la Porta dell’Inferno”, dove il Tessitore recluta i suoi uomini e la vita è durissima. Aiutati a evadere da un uomo dell’organizzazione criminale, i nostri eroi vengono sottoposti a terribili prove per essere ammessi a farne parte!
Un tale Smith conduce Zagor e Cico al cospetto del Tessitore (un misterioso individuo incappucciato) che commissiona loro un attentato dinamitardo. Zagor, però, riesce a distruggere il covo del nemico e ad uccidere i suoi ninja (tra cui quello che lo aveva colpito col palmo vibrante, eliminandone così gli effetti letali).
Il Tessitore riesce a fuggire (scopriamo che in realtà era proprio l’anonimo Smith) ma i suoi piani di conquista sono per il momento debellati.


Un storia veramente bella... nonostante Zagor utilizzi troppo il cavallo (anziché andare come sua abitudine a piedi) e nonostante una grossa (a mio parere) incongruenza nella sceneggiatura di Alfredo Castelli: non mi sembra plausibile che Zagor risulti essere un perfetto sconosciuto in un villaggio a sole 10 miglia dalla Foresta di Darkwood!!!
Davvero angosciante per me, lettore dell’epoca, cercare di vedere come Zagor si sarebbe liberato della “maledizione” del palmo vibrante....
Splendide le tavole di Donatelli!!!

mercoledì 21 agosto 2013

Zagor Collezione Storica a Colori: Fuorilegge! (ZCSC80)




           L'ottantesimo numero in edicola oggi contiene la conclusione dell’avventura di Zagor contro Bimbo Sullivan, nonché la prima parte della storia “Il grande complotto.


UNO STRANO FUORILEGGE

Dopo aver incontrato un misterioso individuo, Cico litiga con Zagor e si allontana dalla capanna nella palude lasciando un messaggio all’amico: è stanco della vita di pericoli che conduce e dei rimproveri di Zagor e ha deciso di costruire il proprio futuro altrove, da solo!
Zagor è assalito dai sensi di colpa ed è triste per la decisione dell’amico, ma decide di rispettarla.
Un mese dopo, tuttavia, riceve una notizia ancora più sconvolgente: il messicano, insieme a un misterioso complice con la barba, si è messo a rapinare banche!
Zagor si mette allora sulle loro tracce, ma quando li raggiunge il nuovo socio di Cico lo riduce a mal partito; lo salva un simpatico trapper chiamato Little Owl, che decide di aiutarlo nel proseguire la ricerca dell’amico perduto.
Con il suo aiuto, Zagor riesce a catturare un irriconoscibile Cico e a sconfiggere l’uomo barbuto, che altri non è che il suo vecchio nemico Bimbo Sullivan che è riuscito a drogare il messicano per condurlo sulla via del crimine e così vendicarsi del suo storico avversario. In preda all’ira, Zagor sta per strangolare Bimbo Sullivan quando interviene Cico che, rinsavito, lo ferma prima che commetta l’omicidio. I due amici si sono finalmente ritrovati!


         Esordio alla sceneggiatura di Marcello Toninelli, che si fregerà del titolo di “erede di Nolitta” per tutti gli anni '80.
       Questa sua prima storia non è affatto male, così come buone saranno le successive sceneggiature per almeno un’altro anno e mezzo/due; poi verrà il lento declino, con un’alternanza tra buone e cattive storie, fino all’abbandono definitivo del personaggio da parte di questo autore.
In questa avventura è da notarsi in positivo l’approfondimento psicologico del rapporto tra Zagor e Cico: quando Cico se ne va, Zagor entra visibilmente in crisi, diventa irascibile ed intrattabile e solo con il ritorno di Cico anche lui tornerà ad essere quello di sempre, tanto i due sono ormai legati da solida ed inattaccabile amicizia. Non a caso, colui che riporta Zagor alla ragione, impedendogli di strangolare Bimbo Sullivan, è proprio Cico!
Altro elemento positivo sono i richiami alle storie passate (quelle con Bimbo Sullivan, l'Inferno dei Vivi, Zagor Story) e la creazione del simpatico trapper Little Owl.
Da segnalare anche il ritorno ai disegni, dopo diverso tempo, del compianto Franco Bignotti, il cui tratto si è ulteriormente raffinato dopo essere stato ad illustrare Mister No e Martin Mistère.
Tutto sommato, quindi, una storia più che buona.

mercoledì 14 agosto 2013

Zagor Collezione Storica a Colori: Dietro la maschera (ZCSC79)




Il settantanovesimo numero in edicola oggi contiene la conclusione dell’avventura di Zagor contro Devil Mask, nonché la prima parte della storia “Cico fantasma.


DEVIL MASK

Devil Mask, stregone e capo degli Huron con il volto coperto da una maschera diabolica, vuole scatenare una guerra contro i bianchi, e a tal fine traffica in armi e whisky con alcuni rinnegati. Zagor si reca presso la tribù di Devil Mask, lo affronta e lo sconfigge. Costui, umiliato, si getta nei gorghi di un fiume promettendo di ritornare dalla morte a perseguitare lo Spirito con la Scure.
Gli Huron sono adesso pacificati e il loro nuovo capo è il giovane Kamar. Ma chi forniva le armi ai ribelli? La pista seguita da Zagor lo porta a sospettare di Arthur Manning, il ricco proprietario della fabbrica d’armi di Zaneville. Si reca allora presso la sua fabbrica, ma viene catturato insieme a Cico. Entrambi vengono salvati dai soldati, la fabbrica esplode e nell’incendio perisce anche il figlio paralitico di Manning, James.
La questione sembra essersi definitivamente risolta, sennonché qualche tempo dopo Kamar chiama il Re di Darkwood e lo informa che un uomo è apparso dal nulla nella sua capanna ed ha ripreso la maschera del precedente capo degli Huron!
Devil Mask riappare e guida gli Huron all’assalto della capanna nella palude. Zagor e Cico escono fortunatamente vincitori dallo scontro e scoprono che il nuovo Devil Mask è, in realtà, James Manning, sopravvissuto all’incendio e fintosi per anni paralitico.
Prima di morire, egli rivela di essere figlio della sorella di Devil Mask e di Manning, che aveva ripudiato l’indiana per vergogna. Il ragazzo aveva così sviluppato un odio viscerale sia nei confronti dei bianchi che degli indiani (che gli avevano ucciso la madre) ed aveva operato nell’ombra insieme allo zio per scatenare la guerra. Con la sua morte non si sentirà più parlare di Devil Mask...

Ultima storia “regolare” scritta da Sclavi per la collana di Zagor (in futuro ne usciranno solo altre due: Il Profeta, un “recupero”, e la “saga” di Incubi) che passa quindi a dedicarsi ad alcune storie di Mister No e a Kerry il Trapper.
La storia pecca forse di scarsa continuità (per ben due volte sembra finita, per poi riprendere di nuovo) e il tentativo di dare spessore al personaggio del reietto James Manning non appare completamente riuscito. Anche la gestione del personaggio di Cico (mostrato come un ottimo combattente) è alquanto forzata; la figura di Zagor, invece, mi pare abbastanza in linea con i canoni della serie.
I disegni di Ferri sono sempre molto belli e l’atmosfera vagamente horror di questo episodio ne viene esaltata, così come nel precedente Il tesoro maledetto. Per vedere di nuovo insieme Sclavi e Ferri i lettori della serie gigante dovranno attendere ancora sei anni...

mercoledì 7 agosto 2013

Zagor Collezione Storica a Colori: Il tesoro della "Discovery" (ZCSC78)



Il settantottesimo numero, che troverete in edicola domani, contiene la conclusione dell’avventura di Zagor con Lupo Solitario, la storia completa “Il tesoro maledetto”, nonché l'inizio della storia “Devil Mask”.


IL TESORO MALEDETTO

Nel Settecento, il comandante del galeone inglese Discovery trucidò l’equipaggio per impadronirsi di un carico d’oro. Ma il passaggio di una cometa vanificò il suo piano e la nave sparì misteriosamente.
Digging Bill ha scoperto il luogo dove si è inabissata e riesce a convincere Cico ad accompagnarlo. La nave e il suo tesoro fanno gola anche al professor Flecker che con i suoi uomini tenta di uccidere i suoi concorrenti. L’intervento di Zagor impedisce il peggio, ma Digging Bill accetta ingenuamente di allearsi con Flecker nella ricerca. Trovato il luogo dell’inabissamento, Flecker droga i suoi compagni per assistere da solo al nuovo passaggio della cometa che farà riemergere il galeone dalle acque.
Ma la leggenda dice che la cometa porterà anche un “orrore indicibile”!
Così succede! Flecker e Zagor (che non aveva bevuto il sonnifero) salgono a bordo e si ritrovano ad affrontare l’equipaggio dei marinai trucidati, tornati orribilmente in vita. Flecker viene ucciso e Zagor si salva grazie al fuoco che distrugge i morti viventi. Quando la cometa scompare, il galeone torna ad inabissarsi definitivamente...
          Con questa storia, sceneggiata da Tiziano Sclavi (anche se nell’edizione originale dell’albo veniva indicato come autore Guido Nolitta) e disegnata da Gallieno Ferri, viene degnamente festeggiato il 200° numero della serie.

L’avventura è avvincente e scorrevole, e non risente della brevità del numero unico in cui è relegata. Digging Bill è ben caratterizzato e i disegni di Ferri riescono a rendere benissimo l’idea dell’orrore indicibile causato dall’avvento dei morti viventi.
    Curiosamente, la storia è molto in linea con quelle che vedranno coinvolto il personaggio di Martin Mistère, il cui primo numero vedrà la luce nelle edicole il mese successivo, l’aprile 1982.