mercoledì 27 dicembre 2017

Visita alla redazione (28.11.17), Pizzata Natalizia Forum e Magazine SCLS (05.12.17)




Carissimi amici zagoriani,

come ho già avuto occasione di scrivere in risposta a Frank66 su queste stesse pagine, ultimamente ho avuto degli impegni di carattere lavorativo che mi hanno tenuto lontano dal blog. Questo non significa che sia rimasto completamente “inerte” dal punto di vista “fumettistico” e, infatti, con questo ultimo articolo del 2017 voglio condividere con voi tante belle foto e filmati che ho scattato e girato in due particolari occasioni.

La prima di queste è stata una mia veloce visita alla redazione zagoriana, avvenuta il 28 novembre 2017, con la finalità principale di discutere con Moreno Burattini di un’iniziativa che stiamo organizzando per il mese di febbraio e della quale vi terrò debitamente informati.

Devo dire che questa visita alla redazione è stata diversa dalle solite perché, per una volta, è stato bello ritrovarsi con alcuni amici zagoriani (Moreno Burattini, Antonio Serra e Elvezio Pesci - che potete vedere in una divertente foto qui sotto) a parlare di tantissime cose del tutto avulse dai fumetti in senso stretto: i rapporti con i figli, le letture preferite, i progetti per le prossime vacanze… Insomma, so che questo vi farà storcere un po’ il naso, ma da questo incontro non ho (volutamente) “carpito” alcuna notizia su Zagor… Anche perché il mio ultimo articolo del 30 novembre ha fornito una panoramica particolareggiata su tutta l’annata 2018 e, al momento, altre novità non ve ne sono…


Naturalmente anche questa volta qualche foto l’ho comunque fatta e sono ben lieto di mostrarvela…

Ecco Moreno Burattini al lavoro al suo computer

Un disegno originale dei Fratelli Di Vitto
per celebrare i 25 anni di carriera burattiniana

Una divertente caricatura dal Ma.Fest. 2017 di Zagabria

Due tavole di Gianni Sedioli dal prossimo Maxi
“Avventura in California”

Due tavole di Bane Kerac dall’avventura di fine 2018
“Il mistero del Pueblo”

 Due tavole degli Esposito Bros. dall’avventura
“Vendetta per due”
Nella prima tavola potete vedere i “due” in questione,
i cui volti ho pesantemente sfumato per non farli troppo riconoscere…

La seconda occasione di cui vi parlavo è stata la partecipazione alla Pizzata Natalizia Ambrosiana organizzata dal Forum www.spiritoconlascure.it che si è tenuta il giorno 5 dicembre 2017 con la partecipazione di più di quaranta persone tra forumisti, appassionati, autori e redattori.

La Pizzata è stata anche l’occasione per presentare ufficialmente al pubblico il n. 15 della rivista SCLS MAGAZINE, numero monografico di ben 272 pagine interamente dedicato alla venticinquennale carriera di Moreno Burattini.

Per festeggiare e omaggiare l’autore toscano la redazione (in particolare i curatori Francesco Pasquali e Stefano Bidetti) ha pensato ad un racconto a tutto tondo della sua carriera nel mondo dei fumetti. Quindi nella rivista si trovano approfondimenti, recensioni di alcune delle sue storie più incisive, ricordi delle prime esperienze nel campo dei fumetti (scritti da vari amici e collaboratori), altri racconti più recenti o anche attuali (sempre di professionisti del settore), interviste, anteprime e una comica finale.

Inoltre, cosa molto importante, nella rivista sono presenti tutti i fumetti della saga di BATTISTA IL COLLEZIONISTA, primo personaggio di un certo rilievo ideato da Moreno Burattini. Si è voluto approfittare di questo tributo allo sceneggiatore principale dello Spirito con la Scure per riportare alla ribalta questo suo personaggio forse poco conosciuto, ma che di certo presenta caratteristiche molto accattivanti e, soprattutto, in comune con molti appassionati collezionisti di fumetto e altro come noi lettori.

Qui sotto potete vedere la copertina del Magazine
e l’indice dei contenuti

Insomma, un volume che non può mancare nelle librerie di nessun appassionato zagoriano che si rispetti (per info e prenotazioni: info@sclsmagazine.it oppure sclsmagazine@gmail.com) al quale ho contribuito nel mio piccolo con un articolo intitolato “Il Moreno che verrà”, nel quale si parla dei progetti che il vulcanico sceneggiatore zagoriano deve ancora da ultimare e di tutto quello che presto sfornerà anche nella sua qualità di scrittore e saggista.

Ma ora passiamo alle foto dei molti disegnatori, sceneggiatori, redattori e… direttori presenti alla pizzata…

Alessandro Piccinelli
Marco "Will" Villa
Lola Airaghi
Luca Corda
Marcello Mangiantini
Dante Bastianoni
Oscar Scalco
Marina Sanfelice (letterista)
Moreno Burattini e Tito Faraci
Davide Bonelli e Simone Airoldi
Moreno Burattini e Lola Airaghi
Moreno Burattini e... Rauch! :-D
Stefano Bidetti (curatore di SCLS Magazine)
Burattini, Piccinelli, Ivano Carzaniga (Admin SCLS), Andrea Cipollone (gruppo FB Zagor lo Spirito con la scure) e Airaghi
Ivano, Stefano, Lola e il sottoscritto!

Questi invece sono i disegni e gli auguri fatti sul Registro dei Raduni

Moreno Burattini
Dante Bastianoni
Marcello Mangiantini
Alessandro Piccinelli
Marina Sanfelice
Tito Faraci
Oscar Scalco
Marco Villa
Lola Airaghi

Infine, quattro brevi filmati.

La consegna a Moreno Burattini del Magazine a lui dedicato
Il saluto di Tito Faraci ai fans zagoriani

Alessandro Piccinelli disegna Zagor

Dante Bastianoni disegna Zagor
 
Un carissimo saluto a tutti voi e un augurio
per un 2018 colmo di soddisfazioni!

giovedì 30 novembre 2017

Zagor 2018: facciamo il punto



  

In attesa di eventuali nuove “rivelazioni” per bocca del nostro Moreno Burattini in occasione della Pizzata Natalizia Ambrosiana organizzata a Milano per il prossimo 5 dicembre dal Forum www.spiritoconlascure.it, vediamo di fare il punto sull’annata del 2018 sulla scorta di quanto detto nella conferenza zagoriana di Lucca Comics e delle consuete “voci di corridoio”.
Come vedremo, sarà un’annata caratterizzata dal ritorno di tantissimi personaggi classici della saga.




Nel mese di gennaio terminerà la storia attualmente in corso di pubblicazione che narra de La vendetta di Smirnoff, sceneggiata da Luigi Mignacco e disegnata da Walter Venturi. Come tutti gli zagoriani sanno è il seguito ideale di una vecchia storia di Alfredo Castelli e Franco Donatelli uscita nel 1978 il cui finale aveva lasciato alcuni importanti punti in sospeso: che fine aveva fatto il cattivo Smirnoff e che cosa era successo ai pellerossa da lui angariati, apparentemente abbandonati da Zagor al loro destino? Come dicevo, la storia è ancora in corso. A gennaio potremo darne un giudizio definitivo e paragonarne la “qualità” con quella degli anni ’70 (che il compianto Sergio Bonelli aveva una volta definito come “la più brutta avventura di Zagor”).





Seguirà, nei mesi di febbraio-marzo-aprile, un altro gradito ritorno: quello di Blondie, la bella fuorilegge la cui strada aveva incrociato quella dello Spirito con la Scure in una storia del 1977 (Pericolo biondo e I due ostaggi) di Nolitta/Canzio e Donatelli/Gamba. Questa volta gli autori all’opera sono Antonio Zamberletti per i testi e Mauro Laurenti per i disegni.





I mesi di maggio, giugno e luglio 2018 vedranno il ritorno di Ramath il fachiro e dell’intero equipaggio della Golden Baby nell’avventura con connotazioni soprannaturali intitolata La regina dei serpenti. L’autore della sceneggiatura sarà il bravissimo Jacopo Rauch mentre ai disegni troveremo l’ormai collaudato “dinamico duo” Gianni Sedioli e Marco Verni (rispettivamente alle matite e alle chine).









Da agosto a ottobre torna alla sceneggiatura Moreno Burattini, che con i disegni degli Esposito Bros ci presenterà il doppio ritorno di due misteriosi nemici nella storia intitolata, giustappunto, Vendetta per due. In merito alla loro identità devo confidarvi che io ne sono a conoscenza ma purtroppo vincolato al silenzio… Qualcosa è già trapelato in rete e nei vari raduni zagoriani, e per ora posso dirvi questo: uno dei due lo si può definire non un “vecchio” ma addirittura un “vecchissimo” nemico; l’altro, invece, è stato uno degli avversari affrontati da Zagor nel corso degli anni ’80 della pubblicazione… e qui mi taccio!



Smetto un attimo di parlare della serie regolare (e tra poco capirete il perché) per ribadire, come già avevo anticipato in altri articoli di questo blog, che i tre Maxi Zagor del 2018 avranno la particolarità di narrare tre storie in sequenza che presenteranno ai lettori un nuovo viaggio di Zagor in terra americana. Lo Spirito con la Scure partirà dall’Alaska, passerà per l’Oregon Country (l’attuale Columbia Britannica) e si dirigerà in California.










A gennaio, nella prima avventura intitolata I predoni dell’Ovest, vedremo Honest Joe affiancarsi a Zagor contro un altro “vecchio” nemico, a suo tempo dato per morto. La sceneggiatura sarà di Jacopo Rauch mentre i disegni sono opera dei fratelli Stefano e Domenico Di Vitto.










Nel Maxi di maggio, realizzato da Mirko Perniola e Marcello Mangiantini, rivedremo il simpatico Principe Alexis, che a suo tempo aveva preferito la vita del trapper a quella di corte.







Nella terza avventura, che uscirà a settembre, Zagor tornerà in California (a Los Angeles, in particolare) dove nel corso della cosiddetta “seconda odissea americana” aveva lasciato delle persone con le quali tornerà ad avere a che fare. Ancora Jacopo Rauch sarà al timone dei testi, mentre i disegni saranno appannaggio di Gianni Sedioli.






Ulteriore particolarità di questa trasferta è quella che, terminata l’avventura in California sull’ultimo Maxi dell’anno, il ritorno a Darkwood del nostro eroe lo potremo leggere negli albi della serie regolare in edicola dal mese successivo (ottobre) sino a dicembre, con una storia che inizierà nella Monument Valley intitolata Il mistero del pueblo, scritta da Moreno Burattini e disegnata dal serbo Bane Kerac (già autore del Color Zagor dedicato al passato di “Guitar” Jim).







L’annuale Special Zagor n. 30, in uscita nel marzo 2018, vedrà l’esordio alla sceneggiatura di Francesco Testi ed il ritorno ai disegni di Emanuele Barison, qui alla sua terza avventura zagoriana (dopo Risvegli e Gli assassini venuti dallo spazio). Il titolo di lavorazione della storia di questo albo speciale è Fearsome critters… ma quello definitivo sarà sicuramente un altro!




Chiudiamo la nostra carrellata con la collana Color Zagor.
Anche l’anno prossimo saranno due le uscite: quella di agosto presenterà un team-up dello Spirito con la Scure con Brad Barron, i cui nemici di sempre, gli alieni Morb, invaderanno Darkwood! Ai testi il creatore di Brad, Tito Faraci; ai disegni il collaudatissimo Walter Venturi, che non a caso esordì presso la S.B.E. proprio disegnando un albo di Brad Barron.
Il Color di dicembre sarà invece scritto da Jacopo Rauch per i disegni di Massimo Pesce con la storia Un pistola per Gambit.







E mentre in quest’ultimo scorcio del 2017 vi invito a leggere la storia (sempre a colori) in uscita a metà mese Spettri per Digging Bill, realizzata da Samuel Marolla e Paolo Bisi, è venuto ancora una volta il momento di salutarvi e di darvi appuntamento al prossimo articolo del blog!

Ciao a tutti!

giovedì 26 ottobre 2017

Zagor Collezione Storica a Colori: Il segreto della città nascosta (ZCSC212)




          Il duecentododicesimo numero in edicola oggi contiene la conclusione dell’avventura di Zagor in Perù.


LA MUMMIA DELLE ANDE

Proseguendo la sua caccia a Dexter Green, Zagor e Cico si imbarcano verso il Perù e giungono nel porto del Callao. Qui, conosciuto il simpatico avvocato Aguilar, intraprendono in sua compagnia il viaggio per Lima ma, lungo la strada, si scontrano con una banda di killer al soldo di don Cristobal Torres, proprietario di una manifattura in cui sfrutta il lavoro degli indios dei quali si è fatto paladino l’avvocato, che vogliono uccidere Aguilar.
Intanto, un avventuriero senza scrupoli, chiamato Barranco, è in cerca di una mummia nascosta sulle Ande, al cui collo c’è un “quipu”, una collana di fili i cui nodi celano preziose informazioni per raggiungere una città sacra degli Inca nascosta sulle vette andine.
Sopravvissuti all’agguato e catturato il capo dei sicari, Gilberto Serrano, Zagor, Cico e Aguilar, cercano rifugio presso la fattoria di Mama Jacinta, una curandera, e lì la pista dello Spirito con la Scure si incrocia con quella di Barranco, che ha costretto Mama Jacinta a rivelargli l’ubicazione della città sacra degli Inca decifrando i nodi della collana ed ha rapito e condotto con sé la bella Soledad, figlia della curandera.
Dal canto loro, Dexter Green e Yambo, scoperte in un antico codice cinquecentesco delle importanti indicazioni per raggiungere la base atlantidea dove l’archeologo intende usare le pietre trafugate per costruire la “chiave della conoscenza”, si mettono in viaggio per Cuzco. Ed è lì che anche Zagor si dirige, seguendo le tracce di Barranco, su suggerimento di Mama Jacinta, che gli rivela di appartenere alla stessa sorellanza della sciamana Shyer.
Nel frattempo Zagor e Cico vengono catturati dagli uomini di don Torres e portati nella sua villa. Con l’aiuto di Celicia (figlia di Torres) si liberano e in uno scontro con gli avversari Zagor uccide sia Serrano (che era tornato in libertà) sia don Cristobal. Quindi proseguono il loro viaggio consci del fatto che Cecilia e l’avvocato Aguilar si adopereranno per migliorare le condizioni di lavoro degli operai manifatturieri.
Dexter Green e Yambo raggiungono le rovine di un’antica fortezza Inca fondata da un discendente degli atlantidei, il misterioso Viracocha. Lì l’archeologo riesce a scoprire le coordinate della più importante base atlantidea situata agli estremi confini del mondo, dove potrà finalmente attivare la “chiave della conoscenza”.
Soledad, ancora prigioniera di Barranco, scopre che questi vuole raggiungere la città sacra di Machu Picchu non tanto per brama di ricchezza, quanto per rintracciare un gruppo di donne, le figlie di Viracocha, e farsi rivelare da loro dove si nascondono le leggendarie Amazzoni! Queste donne misteriose liberano Soledad (che scopriamo essere anche lei una sciamana come la madre) e la conducono nei sotterranei della città, ma vengono inseguite da Barranco. Le componenti di questa sorellanza sono tutte fisicamente uguali, anche se di diversa età, ed aborrono ogni forma di violenza; quindi, quando Barranco le rintraccia ed esse si rifiutano di dargli le informazioni che cerca, egli comincia ad ucciderle senza trovare opposizione.
Fortunatamente il massacro viene fermato da Zagor e Cico, anch’essi giunti nei sotterranei di Machu Picchu, e Barranco viene fatto prigioniero. La più anziana della sorellanza, Sanya, conduce Zagor in un laboratorio atlantideo, all’interno del quale vi sono le vasche di incubazione da cui sono nate tutte le figlie di Viracocha da un’unica progenitrice. Ma queste vasche sono ormai danneggiate e nessuna bambina nascerà più: la sorellanza è destinata così ad estinguersi.
Sanya spiega ancora a Zagor che un altro gruppo di donne, più combattive di loro, aveva rifiutato questo tipo di “riproduzione” e, tempo prima, erano partite per il Rio delle Amazzoni alla ricerca di altre basi atlantidee nascoste nella giungla. Sono queste le Amazzoni di cui, non si sa per quale motivo, era in cerca Barranco.
Infine Sanya dice a Zagor di dirigersi verso il Rio delle Amazzoni nella sua caccia a Dexter Green e gli consegna un monile con il quale potrà rintracciare le loro sorelle separate. Barranco, che nel frattempo si è liberato, ha ascoltato tutto e cerca di uccidere Zagor ma viene da lui sopraffatto; nella fuga, precipita in un fiume sotterraneo le cui acque impetuose lo trascinano via.
Zagor e Cico proseguono allora nel loro viaggio verso la giungla amazzonica.

Zagor giunge finalmente in Sudamerica in una storia che miscela sapientemente la caratterizzazione storico-geografica (con spunti documentaristici ben inseriti nel contesto della trama), l’avventura di stampo classico, il viaggio irto di pericoli, la suggestione magica e tecnologica, e una serie di comprimari interessanti: sopra tutti il nuovo villain Barranco, avido e senza scrupolo alcuno, che esordisce compiendo una atto di profanazione e omicidio di grande impatto emotivo e che continuerà durante tutta la vicenda a comportarsi da vero fellone.
Moreno Burattini caratterizza benissimo anche Zagor e Cico, e il loro rapporto di amicizia in questa avventura mi sembra che possieda un realismo davvero splendido, con una caratterizzazione molto moderna della dialettica tra i due.
La storia si dipana poi in un intreccio di eventi riconducibili all’azione individuale di più personaggi, che la rendono però corale: lo “scontro” dell’avvocato Aguilar e don Cristobal (che coinvolgerà anche la figlia di quest’ultimo, con sullo sfondo un problematica di sfruttamento dei lavoratori); la trama portante della ricerca di Dexter Green, con il suo comportamento “ambiguo” (ma è buono o cattivo?); le premonizioni di Shyer e l’aiuto della curandera; Barranco che persegue criminosamente i suoi loschi interessi, dei quali non si colgono fino in fondo le motivazioni; le figlie di Viracocha e – in prospettiva – le Amazzoni.
Il tutto con ottimi cambi di scena fra le vicende che coinvolgono direttamente il nostro eroe e quelle dei suoi antagonisti, che procedono parallele, a volte sovrapposte e convergenti.
Giuseppe Prisco, qui alla sua terza prova su Zagor dopo il Maxi Uomini in guerra del 2007 e Un capestro per Gambit del 2009, ci regala delle tavole curatissime, con disegni molto belli e “certosini”, dal tratto moderno, e la presentazione di atmosfere ed ambienti suggestivi e convincenti.

Una curiosità: il personaggio di Barranco è graficamente ispirato alle fattezze di un appassionato e collezionista zagoriano romano (nonché amico mio):  Giancarlo Orazi. Prestando il suo volto al cattivo, Giancarlo entra a tutti gli effetti a far parte dei comprimari zagoriani, conquistandosi persino l’apparizione su una cover del Maestro Gallieno Ferri (n. 565 La città sulla cordigliera)!

A tale proposito, riporto un intervento di Moreno Burattini pubblicato sul suo blog, che svela i retroscena di questa “straordinaria interpretazione”:

Due parole su Barranco. Si tratta del primo, grande super-nemico che Zagor incontra nella trasferta sudamericana. Bastano le poche pagine del suo esordio per farlo odiare a chiunque le legga.
Per dargli l’aspetto che ha, ho chiesto degli studi non a Prisco, ma a Mauro Laurenti, descrivendogli un tipo che doveva essere un peruviano di etnia caucasia (di origini spagnole, insomma), dalla faccia particolarmente patibolare.
Laurenti, abituato a pescare modelli tra i suoi parenti e amici (non avete idea di quanti zii, cugini e conoscenti abbia ficcato nelle sue vignette), ha immediatamente trovato il tipo giusto nella figura di un comune amico (suo, mio e di tutti quelli che bazzicano l’ambiente dei fan zagoriani): Giancarlo Orazi, grande collezionista e organizzatore di eventi, uomo di rare umanità e simpatia.
Giancarlo si è prestato volentieri al gioco, ha acconsentito a mettere a nostra disposizione numerose sue fotografie, e Prisco è riuscito a ritrarlo con efficacia”.

Da ultimo, penso sia interessante scoprire qualcosa di più sull’originale personaggio di Mama Jacinta riportando quanto scritto sempre sul blog di Moreno:

Si tratta di un personaggio che mi è venuto spontaneo inventare perché se c’è una cosa tipica delle culture andine è la figura della curandera. Se avessi mandato Zagor in Perù senza fargli incontrare una curandera, mi sarebbe sembrato di scrivere una storia come se il nostro eroe, girando per Darkwood, non incontrasse neppure un trapper.
Perciò, documentarmi sulle curandere è stata la prima cosa che ho fatto. Una rapida ricerca in libreria mi ha permesso di scoprire i libri di Hernàn Huarache Mamani, in particolare quello intitolato “La profezia della curandera”. Mamani, indio quechua (proprio come Mama Jacinta) è l’ultimo erede di una stirpe di curanderos andini, allievo di un maestro depositario di antichi segreti del popolo inca.
Leggendo i suoi scritti (che ho divorato, ma con il mio atteggiamento laico di sempre), ho appreso un po' di cose sul culto della Pacha Mama (la madre terra) e sullo sciamanesimo femminile, in sintonia con l'anima del mondo. E' stato Mamani a farmi capire che la mia Shyer poteva benissimo ricollegarsi a questo tipo di mistica, e che ci poteva essere un legame con il mito delle Amazzoni (che volevo affrontare in un'altra storia). Così, ho scritto La progenie del male, primo pezzo di un mosaico che a me sembrava, in prospettiva, molto affascinante”.