martedì 26 maggio 2020

ZAGOR DARKWOOD NOVELS N. 1 - GLI OCCHI DEL DESTINO


Chi è il misterioso personaggio che, in una casa di Philadelphia, racconta al giornalista Roger Hodgson alcuni episodi della vita di Patrick Wilding, eroe leggendario della frontiera, noto con il nome di Zagor, di cui da anni si sono perse le tracce?
Su Zagor, che gli indiani hanno soprannominato lo Spirito con la Scure, Hodgson intende scrivere un libro: dopo aver raccolto numerose testimonianze sulle sue straordinarie imprese, al giornalista interessa il suo lato umano.
“Cerco qualcosa che lo descriva come uomo, vorrei scavare nel suo intimo, al di la del suo eroismo. E forse voi siete la persona giusta”, dice lo scrittore a chi gli siede di fronte.
E si prepara, con un taccuino e una matita in mano, ad ascoltare…

Attenzione, possibili spoiler!!!

È in edicola in questi giorni il primo numero della nuova miniserie zagoriana “Zagor Darkwood Novels”, nata sull’onda del successo i quella denominata “Zagor - Le Origini” uscita l’anno scorso e attualmente riproposta in volumi cartonati a colori.
Questa nuova miniserie, interamente scritta da Moreno Burattini, è in bianco e nero, ha 68 pagine comprese le quattro di copertina (di cui 60 dedicate alla storia a fumetti), nel formato che ha portato fortuna alla testata “Tex Willer”, quella che narra le avventure del giovane Aquila della Notte.


Lo spunto narrativo è dato dal giornalista freelance Roger Hodgson che vuole scrivere un libro su Zagor, lo Spirito con la Scure, di cui si sono da anni perse le tracce. Egli ottiene udienza presso un misterioso personaggio che sembra aver conosciuto molto bene il nostro eroe e che è in grado di svelare alcuni aspetti del suo carattere, emergenti non tanto dalle sue imprese più eclatanti quanto da episodi apparentemente di minor peso della sua vita.
L’episodio narrato in questo primo numero (per i disegni di un bravissimo Giovanni Freghieri) si intitola “Gli occhi del destino” e vede Zagor coinvolto in una vicenda apparentemente banale ma che poi sfocia sorprendentemente in una vera e propria spy-story: se volessimo scherzare un po’, la storia potremmo anche chiamarla à la James Bond “La spia che mi amava”…


Ecco quindi che assistiamo alla progressiva conoscenza tra Zagor e Kendra, che inizialmente fa ricordare al lettore di vecchia data l’incontro con un’altra “bellezza pericolosa”, Blondie, nel corso della quale emergono via via delle rivelazioni sulla ragazza e le motivazioni del suo agire, e della quale verrà svelata la verità solo al termine del tragico e commovente episodio.
Se l’intenzione della storia era di rivelare qualcosa del lato umano del protettore di Darkwood, devo dire che vi ho ravvisato soprattutto caratteristiche già note: il senso di giustizia, il rispetto dell’avversario e la disponibilità all’ascolto delle ragioni altrui… in più vi è la scoperta di questo nuovo e fuggevole (per forza di cose) amore zagoriano, del quale nessuno aveva mai narrato in precedenza.
E ciò mi porta a fare delle inevitabili considerazioni personali sull’identità del “misterioso personaggio” al quale si rivolge Hodgson.


Questi sono i dati di cui disponiamo: vive a Philadelphia, in una abitazione abbastanza lussuosa, arredata con diverse vestigia pellerossa (scudi, scuri, copricapo indiani); ha una domestica di colore e indossa pantaloni e stivali di ottima fattura (che farebbero presupporre un’agiatezza economica); dall’aspetto delle gambe (l’unica parte del suo corpo ben in evidenza) sembrerebbe possedere una costituzione longilinea.


Tuttavia, l’unico vero indizio che mi porta ad azzardare una prima ipotesi sulla sua vera identità viene fornito a pag. 10 dell’albo, laddove il misterioso personaggio dichiara di non aver frequentato nessuna scuola, se non quella di sua madre… ciò, oltre al fatto che evidentemente conosce degli episodi molto “personali” della vita di Zagor, mi ha portato a pensare che costui sia… Zagor stesso!
Ci avrò azzeccato? Chissà! Moreno Burattini ha dichiarato che in ogni episodio della miniserie verrà fornito un indizio sull’identità dell’interlocutore del giornalista Roger Hodgson.
Vi do pertanto appuntamento al mese prossimo per una nuova recensione ed altre mie elucubrazioni sull’identità del “personaggio misterioso”…

sabato 23 maggio 2020

A DOMANDA… MORENO RISPONDE (16)



A due mesi di distanza dal nostro ultimo appuntamento
ed entrati da poco nella Fase 2 dell’emergenza Covid-19,
ecco a voi la sedicesima puntata di
A domanda… Moreno risponde”!

Ringrazio ancora una volta Moreno Burattini
per la sua grande disponibilità
e invito voi ad inviare sempre nuovi quesiti…


1 – Caro Moreno, quando rivedremo Bing Batterton?

Confesso la mia poca simpatia per Bing, che da lettore non ho mai apprezzato fino in fondo e che come sceneggiatore mi verrebbe da usare in modo comico, mentre Marcello Toninelli lo ha ideato “serio”. Tuttavia, ci potrebbe essere una storia sul passato di Bat Batterton in cui si spiegano gli inizi della sua società in coppia con il congiunto. Giuro che non ostacolerà nessun altro sceneggiatore che dovesse proporre una buona trama in tal senso, o una buona trama in generale anche tutta ambientata nel presente con i Batterton & Batterton insieme al fianco di Zagor.


2 – Caro Moreno, da diverso tempo è evidente una piccola rivoluzione nella struttura della serie: accanto alle classiche (e più numerose) storie autoconclusive, si sono affiancate storie più interconnesse: la storia in due tempi di Hellingen il cui finale rimanda a storie future, il finale del ritorno di Smirnoff, il finale della storia di Rauch e Nuccio su Winter Snake, ecc. È un cambiamento studiato e pensato nel lungo periodo o è, in parte, frutto del caso?

Diciamo che dopo aver sperimentato la formula delle “sottotrame” in alcune prime occasioni, mi è sembrata non sgradita ai lettori e dunque tale da poter utilizzare ancora, con le dovute cautele. Mi preoccupo sempre, in ogni caso, di garantire la massima comprensione delle storie anche a quei fruitori che non conoscano gli antefatti.


3 – Mi domando come mai dopo ben 7 volumi cartonati (divisi in varie edizioni) che presto diventeranno otto con il tuo annuncio sul vampiro, tutti disegnati da Gallieno Ferri, non si sia mai pensato a rendere omaggio con un volume di questo tipo ad altri due disegnatori storici che hanno tirato la carretta nei primi anni in cui usciva Zagor, cioè Franco Donatelli e Franco Bignotti.  Non voglio entrare nel merito delle storie, ma penso che non ne manchino nemmeno di quelle illustrate da loro che meriterebbero un volume cartonato.

Dico subito che non decido io le storie di Zagor da raccogliere nei volumi (cartonati o brossurati che siano) destinati alla distribuzione libraria. Non curo queste edizioni, e delle scelte fatte vengo a sapere in un secondo momento, esulando dalle mie competenze. Ciò premesso, posso immaginare alcune delle motivazioni che hanno portato a preferire certe storie al posto di certe altre: i volumi da libreria della Bonelli sono partiti da un certo momento in poi con un catalogo che è andato sempre più arricchendosi, ma che inizialmente si è dovuto in qualche modo “fondare”. E per farlo si è puntato sulle avventure, appunto, “fondamentali”. Una volta creata una “base” che mette a disposizione dei lettori le storie “cult”, si potrà procedere con le altre. E credo di non poter essere smentito se ritengo che certe avventure di Ferri siano un must irrinunciabile. Nel corso del 2020, tuttavia, so per certo che verrà ripubblicata “La rabbia degli Osages”, di Nolitta & Donatelli. Per quanto riguarda  Bignotti, prima o poi arriverà anche il suo momento.


4 – Caro Moreno, mi piacerebbe vedere un remake della storia "L’inferno dei vivi". Guido Nolitta e Gallieno Ferri hanno fatto una grande storia, ma penso che sarebbe interessante se si potesse leggere una versione ampliata di Zagor nella prigione di Hellgate, personalizzata ai tempi moderni.

A dire il vero, non è che siano mancate le avventure carcerarie, dopo “L’inferno dei vivi”. Zagor e Cico, per esempio, sono stati rinchiusi anche a Fort Concrete nell’albo “Gli aguzzini”, uno di quelli che fanno parte della prima apparizione del Tessitore, e in quel frangente Castelli e Donatelli li hanno fatti confrontare con i “topoi” del genere. Rido se penso che gli stessi “luoghi comuni” mi sono divertito a prenderli in giro con “Cico galeotto”. Riguardo ad Hellgate, poi, c’è stata (non troppo tempo fa), una drammatica avventura scritta da Samuel Marolla e disegnata da Paolo Bisi, intitolata appunto “Hellgate brucia”. Ricordo anche “La palude dei forzati”, mia e di Mauro Laurenti. Insomma, se per riproporre il tema ci limitassimo a riproporre gli ingredienti della solita zuppa, non ne varrebbe la pena. Però, se saltasse fuori un’idea in grado di rimescolare le carte e far uscire una mano fortunata, chissà.

5 – Caro Moreno, su quale collana comparirà il seguito di “Brezza di Luna”?

Su “Zagor Darkwood Novels”, e più precisamente sul n° 6.


6 – Caro Moreno, rivedremo prima o poi Tim Cuorepuro?

Ho ricevuto un paio di proposte da altri sceneggiatori, ma non le ho trovate convincenti al punto giusto. Prima o poi qualcuno avrà il guizzo che serve.


7 – Dato che la Bonelli sembra aver affiancato un’iniziativa parallela alla serie Zenith, cioè le strisce (ottima iniziativa secondo me), perché non fate anche dei raccoglitori delle stesse, così come avete fatto con la miniserie di Cico "A spasso nel tempo"? E magari anche per la miniserie di Zagor "Le origini "?

Sono iniziative di marketing che devono essere gestite dagli uffici che se ne occupano. Io questa cosa l’ho sempre proposta, insieme a molte altre possibilità, poi qualcosa viene fatto, qualcos’altro aspetta il momento giusto. Giustamente chi si occupa del merchandising deve fare i conti non soltanto con le ipotesi circa la remuneratività economica, ma anche con le tante idee in ballo per i tanti personaggi della Casa editrice. Non si possono fare bene cento copie, si decide quelle a cui dare la precedenza.


8 – Assalonne Tipperary in arte Cucciolo, quel forzuto uomo dal cervello non proprio maturato, potrà mai ricevere il piacere di ritornare sulle pagine di Zagor? Poi, fra gli altri ritorni possibili, potrebbero starci quello del Bounty Killer che dà il nome ad un albo della serie regolare ed a quel menagramo di Evil Eye? Ovviamente premettendo e conoscendo il fatto che molti ritorni sono richiesti e che non tutti possono essere accontentati.

Potrebbe starci tutto, ovviamente. Prendo nota dei suggerimenti.


9 – Caro Moreno, rivedremo presto "il cacciatore di streghe" Andrew Cain, un personaggio che a me piace molto. Anzi secondo me si potrebbe pensare a lui addirittura per una miniserie. Che ne dici?

Andrew Cain è un signor personaggio, peraltro con una robusta ispirazione letteraria. Dato che la Casa Editrice ha cominciato a realizzare adattamenti di classici famosi (se ne vedranno di molto interessanti), chissà che davvero il nostro cacciatore di mostri non possa diventare protagonista di una testata (a termine) tutta sua, magari direttamente derivata da Howard. Ne parlerò a Boselli, che del personaggio, nella sua incarnazione zagoriana, è il papà. Mi parrebbe giusto che anche un eventuale ritorno sulla serie regolare dello Spirito con la Scure parta da un suo input, se non da una sua sceneggiatura.


10 – Quando si svolgono le conversazioni tra Roger Hodgson e il misterioso personaggio dei "Darkwood Novels"? Sappiamo che è la seconda metà del XIX secolo, ma il termine è piuttosto ampio. Grazie!

Nel primo albo della miniserie viene indicata una data precisa: 1860.


11 – Caro Moreno, quando vedremo Zoe dalla storia "Hawak il crudele" e "Fino all'ultimo respiro"?

Ho sempre desiderato farla tornare, e mi fa piacere che non sia stata dimenticata. Adesso che qualcuno mi incoraggia a riportarla sulle scene, lo farò di sicuro.


12 – Quando vedremo Sette Nuvole dalla storia "Fermate il boia", "Terra selvaggia" e "Dove volano gli avvoltoi"? Grazie!

Passo volentieri la palla a Luigi Mignacco.


13 – Sarebbe interessante scoprire il passato di Trampy/Ebenezer Snare. Hai dei “piani” in tal senso?

Beh… qualcosa viene detto in “Cico cercatore d’oro”. Tuttavia immagino che un Color prima poi verrà dedicato anche a lui. E allora, vedremo.


14 – Caro Moreno, sarà possibile vedere sulle collane zagoriane Chloe, agente/donna di Altrove nella serie "Storie da Altrove"?

Dunque: ho pensato a Chloe proprio pensando che avrebbe potuto tornare in altre storie dello Spirito con la Scure un cui serva una sorta di “Agente Dana Scully” come su X-Files. Da questo punto di vista mi sembra di aver dato vita a un personaggio ricco di potenzialità. Se poi mi chiedi se possa essere sfruttato da Castelli & Recagno per le loro “Storie da Altrove”, ecco: io non avrei niente in contrario, anzi! Mi propongo di incoraggiarli in tal senso.


15 – Nell'episodio "Cico Story", i genitori di Cico hanno lasciato Veracruz con i suoi fratelli e sono salpati per New Orleans. Anni dopo abbiamo visto alcuni dei suoi fratelli, ma non abbiamo mai sentito nulla dei suoi genitori. Che cosa è successo loro?

Bella domanda. Il fatto che né Cico né i fratelli ne abbiano mai parlato, e che il pancione non si sia riproposto di far visita ai genitori durante i suoi ripetuti transiti da New Orleans, non lascia presagire niente di buono. Però si direbbe che si tratti di un lutto già elaborato.


16 – Caro Moreno, nella storia "Terrore del sesto pianeta" si afferma chiaramente che gli Akkroniani visitarono il pianeta Terra per la prima volta cento anni fa, nella prima metà del XVIII secolo. Tuttavia, all'inizio della storia "Il giorno dell'invasione" è scritto che il loro primo arrivo avvenne prima dell'arrivo dell'uomo bianco in America, il che significa nel periodo precedente al XV secolo. Nella stessa storia, vediamo tutti gli stregoni del monte Naatani: Rakum, Keokuk e altri due. Secondo la durata media della vita di un uomo, i quattro guardiani coprirono un periodo di circa duecento anni e, secondo ciò, l'arrivo degli alieni avvenne nel XVII secolo. Quindi: quando gli Akkroniani hanno visitato per la prima volta il pianeta Terra? Grazie!

Immagino che Jacopo Rauch, sceneggiatore de “Il giorno dell’invasione”, abbia fatto i suoi calcoli e possa rispondere meglio di me. Tuttavia ci sarebbe da capire chi dice cosa, sulla base di quali fonti. Vien fatto di pensare che le visite siano state ripetute, magari prima da parte di sonde robotiche o da pochi esploratori, poi ci sia stata l’installazione di una vera e propria base. Circa la durata media della vita dei guardiani… chi può dire quanto sia? Nessuno di noi può essere certo di arrivare vivo a domani.


17 – Caro Moreno, potresti scrivere una storia per spiegare Za-Te-Nay (di Martin Mystere) e il suo collegamento con Zagor?

Za-Te-Nay fa parte dell’universo di Martin Mystére e se ci sono spiegazioni da dare, le darà Alfredo Castelli.


18 – Quando rivedremo due personaggi che mi sono particolarmente piaciuti: Shane e l’Ing. Robson?

Piacciono entrambi anche a me. Di Shane dovrei occuparmi io, prima o poi. Per Robson vedo bene un Color.


19 – Caro Moreno, lo Sceicco Nero ritornerà?

Se devo decidere io, no. E mi pare abbastanza intuibile il perché.


20 – Puoi dirci qualcosa in più sulla storia imminente "Philadelphia Experiment"? Quando la leggeremo, chi sono i suoi autori, i personaggi? È collegata al "Progetto Rainbow" del 1943?

La storia, davvero intrigante, è stata scritta da Antonio Zamberletti e illustrata da Alessandro Chiarolla. Ha per protagonista, oltre a Zagor, la ciurma della “Golden Baby”. Lo sceneggiatore si è chiaramente ispirato alle dicerie di un esperimento eseguito nel 1943 a bordo del cacciatorpediniere Eldridge, che sarebbe svanito dal porto di Philadelphia e ricomparso pochi minuti dopo a Norfolk, in Virginia. Una bufala, ma che ha dato origine a film e libri. E anche al nostro fumetto. Vedremo quando sarà possibile pubblicarlo.