mercoledì 29 agosto 2018

DUE NUOVE INIZIATIVE HACHETTE: GRAPHIC NOVEL MARVEL e DIABOLIK 3D


All’inizio di quest’anno, se ricordate, vi avevo parlato dell’iniziativa editoriale della casa editrice Hachette dedicata alla pubblicazione in volumi cartonati della serie The Savage Sword of Conan the Barbarian (potete trovare qui il mio articolo).

Oggi vi voglio segnalare altre due interessantissime iniziative editoriali della Hachette, sempre legate al mondo dei fumetti, lanciate in questi ultimi giorni del mese di agosto.

La prima è una collana di 60 libri denominata LA COLLEZIONE DEFINITIVA DELLE GRAPHIC NOVEL MARVEL, disponibile dal 25 agosto in edicola al prezzo di lancio di  € 3,99.



Si tratta di una collana in volumi cartonati di grande formato, con circa 200 pagine a colori ad alta grammatura, che presenta le migliori storie a fumetti dei Super-Eroi Marvel Comics, selezionate da Marco Marcello Lupoi e dai migliori esperti, e accompagnata da un eccellente apparato redazionale.
In ogni volume, inoltre, sono presenti contenuti speciali, come interviste esclusive con gli scrittori e i disegnatori, timeline dei personaggi, gallerie e schizzi degli artisti, schede informative e consigli per ulteriori letture.

Per oltre cinquant’anni la Marvel è stata fonte di divertimento per appassionati di ogni età con le sue incredibili avventure a fumetti. Ha dato vita e corpo ad alcune delle icone più longeve del mondo dei Super-Eroi, come Spider-Man, gli X-Men, Wolverine, Hulk, Capitan America, Spider-Man, Iron Man, gli Avengers…
Oggi sono sempre di più gli incredibili personaggi Marvel che approdano al cinema e in TV e la casa editrice Hachette ha pensato fosse giunto il momento di far scoprire al più ampio pubblico possibile le fantastiche storie che hanno formato il mito di questi eroi e lo stupefacente mondo in cui si muovono.



Questa serie propone le storie migliori scritte da alcuni dei più stimati autori Marvel, fra i quali Chris Claremont, Frank Miller, Brian Michael Bendis, Jason Aaron, Jonathan Hickman, Grant Morrison e molti altri.
L’Universo Marvel prende vita con uno stile mozzafiato grazie all’incredibile talento di illustratori di altissimo livello come John Romita Jr., John Byrne, Frank Quitely, Esad Ribic, Mike Allred, Olivier Coipel, Todd McFarlane, Chris Bachalo e Humberto Ramos.
Ogni volume contiene una graphic novel completa nella quale sono illustrate le epiche avventure dei più conosciuti Super-Eroi Marvel, e nei contenuti extra vengono spiegati gli eventi fondamentali che hanno portato alla storia che viene raccontata.
Il dorso di ogni volume cartonato compone uno fantastico disegno realizzato dall’artista Gabriele Dell’Otto.


In questi giorni ho avuto la possibilità di leggere il primo volume: SPIDER-MAN – La nascita di Venom, che contiene le storie originariamente apparse su The Amazing Spider-Man (Vol. 1) nn. 252, 256-259, 300 e Web of Spider-Man n. 1, scritte da Tom De Falco, Louise Simonson e David Michelinie ed illustrate da Ron Frenz, Greg LaRocque e Todd Mc Farlane.

Qui sotto potete vedere alcune foto dei redazionali che vi sono contenuti, e il manifesto allegato:






Se siete interessati a questa pubblicazione, LA COLLEZIONE DEFINITIVA DELLE GRAPHIC NOVEL MARVEL potete visionare il piano dell’opera (ed eventualmente abbonarvi) a questo link: graphicnovelmarvel, oppure acquistarla in edicola.

* * *

La seconda inziativa di Hachette Fascicoli, IL MONDO DI DIABOLIK, non è un’opera editoriale “cartacea” ma una collezione di 20 straordinarie riproduzioni 3D (in scala 1:12 e tutte rigorosamente numerate) dei personaggi del mitico fumetto del Re del Terrore, già in edicola dal 18 agosto con la prima uscita al prezzo di lancio di € 3,99.


Pose, abiti e particolari delle riproduzioni sono assolutamente fedeli ai disegni originali e accuratamente dettagliate. Con ciascuna riproduzione, un fascicolo ricco di approfondimenti relativi al personaggio allegato all’uscita, la storia delle creatrici, curiosità sui disegnatori e molte altre notizie dal mondo di Diabolik.

Ecco alcuni dei personaggi riprodotti:
- Diabolik
- Eva Kant
- Ginko
- Altea di Vallemberg
- King
- Bettina Ramblé

In più, fascicolo dopo fascicolo, gli appassionati potranno raccogliere le pagine del n. 1 dello storico fumetto, da rilegare in una splendida copertina perché diventi un fantastico albo da collezione.

News e aggiornamenti su IL MONDO DI DIABOLIK potete trovarli a questo link: mondodiabolik.

Alla prossima!!!

sabato 18 agosto 2018

La giustizia di “Wandering” Fitzy (Color Zagor n. 7)


Un altro tassello nel passato di Zagor, quando ancora girovagava per la foresta di Darkwood in compagnia “Wandering” Fitzy, il trapper-poeta-vagabondo-filosofo che gli ha fatto da secondo padre!

All’incontro tenutosi al Bonelli Point il 26 luglio scorso, durante il quale sono state presentate le ultime due opere fumettistiche di Giorgio Giusfredi, Moreno Burattini ha accennato anche al romanzo di Zagor scritto da Morosinotto, dicendo che da ora in avanti qualsiasi accenno al passato di Zagor non potrà fare a meno di confrontarsi con quanto ivi narrato.
Naturalmente, il “testo base” assolutamente imprescindibile resta sempre l’avventura Zagor racconta… di Guido Nolitta. Ma negli ultimi anni gli sceneggiatori si sono posti varie domande in merito al “non raccontato” da questo caposaldo delle origini zagoriane: e così abbiamo avuto opere quali La leggenda di Wandering Fitzy, Darkwood Anno Zero, La palude maledetta (breve storia inserita nell’album di figurine) che hanno cercato di fare luce su alcuni particolari della giovinezza di Zagor.
Persino il sottoscritto, nella sua mediocrità, nel 2011 ha pensato di omaggiare i 50 anni del personaggio con un racconto assolutamente non-ufficiale e apocrifo (che potete trovare qui) che narra un breve episodio inserito idealmente tra il momento in cui Zagor lascia i Sullivan ed il suo stabilirsi nella palude di Mo-Hi-La.
Oltre al romanzo di Morosinotto sopra citato, oggi si aggiunge anche questa avventura di Giorgio Giusfredi che – tra le altre cose – spiega perché Zagor abbia adottato la sua caratteristica scure dalla foggia così particolare.
Ispirata vagamente al romanzo L’uomo che ride di Victor Hugo (almeno per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi di Percy e Adah), la storia è ambientata principalmente nel passato ma con forti legami anche al presente e risulta, a mio parere, un racconto emozionante e coinvolgente che mostra personaggi e situazioni che andranno a “formare” il giovane Patrick Wilding e lo porteranno a diventare il giustiziere di Darkwood.


Come scrivevo poc’anzi, Giorgio Giusfredi partendo dalla motivazione del perché la scure di Zagor è fornita di un lato tagliente e di uno arrotondato (particolare evidenziato già a suo tempo da Guido Nolitta in una delle rubriche della posta da lui curate), intesse una trama nella quale tratta di temi universali quali l’accettazione della diversità fisica e – di contro – i pregiudizi che albergano nel cuore delle persone nei confronti del “diverso”.
Altro tema importante è quello della “giustizia” (citata anche nel titolo dell’albo). Fitzy insegna al giovane Patrick il suo personale codice di vita: verità e giustizia spesso non stanno mai da una sola parte. Una lezione che il futuro Zagor maturerà ed imparerà compiutamente (e per sua stessa ammissione nell’avventura Zagor racconta…) quando scoprirà il massacro compiuto dal padre in danno degli Abenaki.
Lo sviluppo complessivo della vicenda, poi, intensa e commovente, ha sempre il ritmo giusto ed è ricco di colpi di scena, con un finale per nulla affrettato e molto emozionante allorquando Jelena consegna al nostro eroe il teso della canzone scritta per lui da “Wandering” Fitzy, i cui versi gli zagoriani non scorderanno facilmente!
A mio giudizio, quindi, Giorgio Giusfredi viene promosso a pieni voti, in attesa di vederlo nuovamente all’opera su Zagor magari in una storia di più ampio respiro.
Ottimi come sempre i disegni di Mauro Laurenti, che nelle sue ultime prove sta davvero superando se stesso. Simpatica anche la trovata di fornire allo sceriffo Matthew (il vero cattivo della storia) un volto che richiama quello angelico di Terence Hill, sviando così i sospetti dei lettori!

giovedì 16 agosto 2018

Dragonero: la saga delle Regine Nere


Voi tutti sapete della mia passione per il genere fantasy, e quindi potete ben immaginare che la collana di Dragonero della Sergio Bonelli Editore sia una delle mie preferite. È la prima volta che ne scrivo dettagliatamente su questo blog, ma dopo aver terminato di leggere l’ultima serie di storie pubblicate (dedicate alla cosiddetta Saga delle Regine Nere), penso che meriti una bella recensione perché mi ha proprio esaltato.

Premetto che avevo deciso appositamente di “accumulare” tutti gli albi nei quali questa saga viene narrata (dal n. 56 al n. 63) e di leggerli insieme, tutti d’un fiato; e sono proprio contento di averlo fatto. In tal modo è stato come leggere un unico, lungo romanzo fantasy! Credo infatti che se avessi “centellinato” l’avventura un albo al mese, un poco alla volta, mi sarei perso la grandiosità che permea tutta l’opera. Grandiosità sottolineata dai bellissimi disegni degli artisti che si sono alternati nell’illustrare i vari episodi: Giancarlo Olivares, Giuseppe De Luca, Francesco Rizzato, Antonella Platano, Fabio Babich, Luca Enoch e Gianluca Pagliarani; senza dimenticare Giuseppe Matteoni, autore delle strepitose copertine.

Per chi non ne fosse a conoscenza, cercherò prima di tutto di spiegare i presupposti e la trama di questa saga.
Innanzitutto, chi sono le Regine Nere?
Sono le sovrane del clan degli elfi neri, di carattere estremista e bellicoso, che non tollerano gli stili di vita delle altre razze, specialmente quella umana, poiché (a loro dire) recano danni alla natura. In un passato ormai remoto, decisero di guidare il loro clan lontano dalle altre terre “civilizzate”, oltre mare. Il primo imperatore, Vrlam Erondàr, temendo che le Regine Nere potessero tornare e muovere guerra all’impero, pianificò un vero e proprio genocidio nei confronti del loro clan.
Vrlam non riuscì nel suo intento, poiché le Regine ed alcuni elfi si salvarono e riuscirono a trovare una nuova terra dove stabilirsi. Da allora le Regine, sopratutto la Regina Madre, sono vissute nel più profondo rancore versò l’umanità e, nei secoli successivi, si sono organizzate per distruggere l’impero e riportare la natura agli antichi splendori.
Dopo aver pianificato una serie di azioni di spionaggio, sabotaggio e complotti, per minare la sicurezza e la forza dell’impero, all’inizio di questa saga sono infine giunte alle porte dell’Erondàr, assetate di vendetta!
Di più non dico…

In questi otto albi si dipana una storia epica, maestosa, struggente; con eroi tutti d’un pezzo e con comprimari che originariamente avevo concepito come subdoli e meschini (soprattutto il principe Nahim e il cancelliere Vrill Ausofer) che si rivelano essere lungimiranti, coraggiosi e finanche altruisti (comunque senza troppo esagerare…)!

E poi ancora: una lunga serie di battaglie, scontri, massacri che sembrano non avere fine; la bellezza dell’unità che nasce dal pericolo comune; lo scoramento e la paura che lentamente si tramutano in speranza e vittoria; le perdite dolorose di personaggi che abbiamo conosciuto e apprezzato, alcuni anche solo saltuariamente, nel corso delle avventure di questi cinque anni; la scoperta di segreti del passato del protagonista che finalmente sono disvelati; l’onore, il coraggio, la fratellanza, l’eucatastrofe così cara a Tolkien e così indispensabile nelle vicende di fantasy eroica...

Non dimentichiamo poi l’importante cambiamento radicale che avviene nella “personalità” di Ian Aranill: lo abbiamo conosciuto come Cacciatore di Draghi ed ora lo ritroviamo come Fratello dei Draghi; la sua spada che abbiamo conosciuto come la Tagliatrice Crudele al termine della vicenda è divenuta la Pacificatrice (la qual cosa lascia ben intendere che a volte, se si vuole la pace, occorre essere disposti alla guerra).

Ora sorge una nuova alba (come opportunamente segnalato nel titolo dell'albo di settembre): si dovrà ricostruire la civiltà dell’Erondàr, si dovranno curare le ferite e le mutilazioni (anche quelle della povera Sera), si dovranno piangere i morti... Ma sono sicuro che i lettori sono pienamente consapevoli che gli autori Stefano Vietti e Luca Enoch, coadiuvati dal curatore della testata Luca Barbieri, dopo questo “punto di non ritorno”, sapranno condurli per mano in una nuova fase della collana (sottolineata anche da un nuovo cambio della grafica di copertina) e continueranno a seguire fiduciosi e appassionati le avventure del “loro” (nostro) Dragonero!





Post Scriptum:
Bellissima la preghiera innalzata da Ian Aranill a pag. 89 dell’ultimo albo, che richiama il Salmo 23 della Bibbia; ed altrettanto bella l’invocazione dell’ultima pagina che richiama alcuni versi dell’inno allo Spirito Santo (nella fatica, riposo... nella calura, riparo... nel pianto, conforto).

domenica 5 agosto 2018

Alessandro Piccinelli: il copertinista di Darkwood!


Non appena ho ideato il titolo di questo post mi sono reso conto di quanto fosse poco altisonante. Forse perché il termine “copertinista” sul vocabolario non lo si trova nemmeno… Tuttavia voi che mi leggete sapete benissimo che cosa significhi: copertinista = persona incaricata di disegnare le copertine di un fumetto.
E per quanto poco altisonante possa essere tale termine, l’incarico che viene svolto è invece della massima importanza: una bella copertina attira l’occhio del potenziale lettore ed è il primo “veicolo” che può invogliare all’aquisto del fumetto. Non solo, ma anche i lettori abituali di una determinata testata saranno sicuramente più contenti di avere una collezione di fumetti “rivestiti” da una serie di belle copertine.
Ciò che forse tutti non sanno è che un copertinista non realizza un solo disegno affinché venga utilizzato come cover, bensì prepara una serie di illustrazioni (inizialmente sotto forma di bozzetti) che vengono consegnate alla casa editrice, tra le quali poi si sceglierà quella ritenuta più efficace per illustrare il contenuto dell’albo che andrà in edicola.
E così accade che alcuni di questi “studi preparatori” risultano anche molto diversi dal disegno poi utilizzato per la copertina vera e propria. Infatti, come ha detto una volta il disegnatore citato nel titolo di questo articolo, “per realizzare una buona copertina bisogna prima trovare l’idea giusta e quindi giocare sull’inquadratura e il taglio dell’immagine”.

Alessandro Piccinelli è il disegnatore che ha raccolto la pesante eredità di Gallieno Ferri nel ruolo di copertinista della serie di Zagor ed il suo esordio è datato ottobre 2016 con la copertina del n. 615 della collana intitolato “Zenith 666.
Il disegnatore comasco era presente all’evento tenutosi il 26 luglio 2018 presso il Bonelli Point di Milano, dedicato a Zagor e Dampyr (di cui ho riferito qui).


In quell’occasione, Alessandro aveva con sé una cartellina contenente diversi suoi studi preparatori per le copertine di Zagor, passate e future, che mi ha gentilmente permesso di fotografare e che ora voglio condividere con voi.
Pronti a lustrarvi gli occhi?

Cominciamo con una copertina alternativa
che Alessandro Piccinelli ha voluto realizzare
in omaggio al Gallieno Ferri,
interpretando con il suo stile quella realizzata
dal maestro di Recco per il n. 300 della serie
La corsa delle sette frecce

Qui di seguito, invece, trovate una serie di
bozzetti o cover alternative
di alcuni albi fuori collana:

Color Zagor n. 5
L’antica maledizione


Maxi Zagor n. 29
Le strade di New York

Maxi Zagor n. 31
I racconti di Darkwood



Maxi Zagor n. 32
Terre fredde


Questi, invece, sono i bozzetti
o cover alternative
di alcuni albi della serie regolare:

Zagor n. 615
Zenith 666

Zagor n. 619
Terranova!


Zagor n. 620
Tra i ghiacci del nord

Zagor n. 625
Sole rosso


Zagor n. 628
La vendetta di Smirnoff

Zagor n. 632
La banda degli spietati

Zagor n. 633
Il passato di Isabel


Zagor n. 634
Furia cieca

Zagor n. 635
La roccia che brucia


Zagor n. 636
La follia di Thunderman


Zagor n. 637
I vigilantes


cover definitiva colorata da Piccinelli

Zagor n. 638
Ombre sulla “Golden Baby”


Quelli che vedrete qui sotto sono i bozzetti
delle copertine di storie future
le cui versioni definitive non sono ancora state decise.
Inizialmente non era mia intenzione postarle
per non spoilerare troppo, ma poiché nei
giorni scorsi sono già apparse in rete (qui),
a questo punto ho deciso di mostrarvele anch’io.

Maxi Zagor n. 34
in edicola a settembre 2018
titolo provvisorio: Aquila nera

Zagor n. 639
in edicola a ottobre 2018
titolo provvisorio: Gli uomini serpente

Chiudo questa carrellata di immagini
con un ultimo disegno di Alessandro Piccinelli.
Non si tratta di una cover vera e propria,
ma di un omaggio al prossimo ritorno di
uno dei personaggi più richesti dai lettori:
Supermike!