In uno dei post precedenti parlavo del fatto che il XXI secolo si era aperto - fumettisticamente parlando - con la notizia della morte di Giovanni Luigi Bonelli.
In ambito zagoriano, l'anno 2001 si apriva con un "lutto" di altro genere (e fortunatamente non riguardava nessuna persona fisica)... Nella pagina della posta dell'albo di febbraio, infatti, Sergio Bonelli informava i lettori dell'avvenuta chiusura (ufficialmente dall'aprile 2000) dello Zagor Club diretto da Pollicelli e Bevilacqua, ma li rassicurava sia in merito alla futura uscita del terzo Zagor Index (che, come i due precedenti sarebbe stato inviato in omaggio a tutti gli iscritti) sia al fatto che il sodalizio zagoriano non era del tutto morto: oltre al sito ufficiale del club Darkwood on line, creato circa tre anni prima e curato da Daniele Alfonso, a far tempo da quello stesso mese di febbraio sulla fanzine Cronaca di Topolinia sarebbe apparsa regolarmente una rubrica zagoriana curata dagli stessi Pollicelli e Bevilacqua intitolata come la defunta rivista del club, "Darkwood Monitor".
Il sito Darkwood on line, all'epoca, era davvero il luogo principale del web in cui gli appassionati zagoriani potessero incontrarsi e scambiarsi opinioni, e tale rimase sino alla sua chiusura nell'autunno del 2003.
Oltre a potervi trovare notizie in anteprima sulla programmazione degli episodi in uscita, vi erano anche un'ampia sezione dedicata agli autori, ai personaggi, alle storie, ai luoghi e alle copertine, alcune immagini per il desktop, un racconto zagoriano di Moreno Burattini (Le mura di Jericho, recentemente "rivisto" dall'autore e pubblicato in formato "cartaceo") e, soprattutto, una sezione denominata Pleasant Point in cui gli appassionati potevano pubblicare recensioni, pareri, domande...
Oltre ai curatori dello Zagor Club e agli autori Moreno Burattini, Mauro Boselli e Ade Capone, da quelle parti bazzicavano anche alcune persone che, qualche anno dopo, ritrovai sul sito http://www.spiritoconlascure.it/ (sito che sarebbe nato solo qualche mese dopo la chiusura di Darkwood on line) e che oggi mi onoro di considerare amici: Agostino La Torre, Marco Frosali, Christian Corda, Giampiero Belardinelli, Alessandro Agueci, Adriano, Yannis Ginosatis, Giuseppe Aymerich, Joevito Nuccio, Bartolo (e chissà quanti altri che non sono riuscito a identificare...).
Per quanto fossi un costante lettore di questo sito, scrissi - e mi venne pubblicata - solamente una breve recensione (relativa all'albo La sorgente misteriosa, nell'ottobre del 2002), che vi ripropongo qui sotto.
Mentre nel mese di marzo sugli albi Bonelli veniva pubblicizzata la tanto invocata e auspicata nascita del sito ufficiale della casa editrice...
...il sottoscritto si ritrovò ancora una volta a partecipare a Cartoomics, manifestazione quell'anno dedicata ai personaggi femminili nel fumetto.
Come al solito, anche la partecipazione di autori e disegnatori bonelliani era ben nutrita.
Queste sono le stampe che recuperai quell'anno: Dylan Dog (Maurizio Di Vincenzo), Mister No (Roberto Diso), Martin Mystère (Enrico Bagnoli), e un doppio Zagor (Gallieno Ferri e Mauro Laurenti).
Partecipai anche alla conferenza sui 40 anni dello Spirito con la Scure, della quale ricordo soprattutto questo episodio che mi riguarda direttamente.
A un certo punto, Mauro Boselli chiese al pubblico qualche parere sulla trasferta africana recentemente conclusasi. "Anche delle critiche, se ci fossero", precisò Boselli.
Io alzai la mano e mi venne concesso di parlare: "La prima critica che mi viene in mente è che la trasferta africana è stata troppo breve, a mio parere", dissi.
Boselli, spiazzandomi completamente, replicò: "Se ti è sembrata troppo breve, allora vuol dire che ti è piaciuta!", e passò la parola ad un altro del pubblico.
Insomma, l'autore era stato capace con poche parole di ribaltare la mia critica in una considerazione positiva!!! Diavolo d'un Boselli!!!
Ma passiamo ad altro...
L'estate dell'anno precedente, mentre mi trovavo in vacanza all'Isola d'Elba, avevo ricominciato (per la quinta o sesta volta nella mia vita!) ad acquistare le testate di Diabolik (inedito, ristampa e seconda ristampa) e, in seguito, continuai a farlo ancora per un po' di tempo (attualmente prendo solo la ristampa SWIISSS). Ragion per cui, a Cartoomics, non mi lasciai sfuggire alcune belle stampe di questo classico personaggio: quattro in bianco e nero di Giorgio Montorio e una, acquarellata, di Beniamino Delvecchio.
Per concludere con Cartoomics 2001, devo annotare che allo stand dell'Editoriale Mercury recuperai una brochure nella quale veniva annunciata l'uscita, nel prossimo mese di novembre, del primo volume dell'opera Zagor: 40 anni a Darkwood, presentata come "la più straordinaria e sorprendente opera di ricostruzione filologica per immagini" del mondo zagoriano.
Cominciai a crogiolarmi nell'attesa...
Sempre a proposito dei 40 anni di vita editoriale dello Spirito con la Scure, l'albo in edicola nel mese di giugno 2001 aveva, oltre a una pagina della posta particolarmente e giustamente celebrativa, anche una "sopresa" allegata: il bel volumetto I mille mondi di Zagor curato da Graziano Frediani, un regalo di Sergio Bonelli per tutti i lettori che avevano seguito e sostenuto il personaggio in tutti quegli anni!
Nessuna celebrazione zagoriana, invece, alla Comiconvention di settembre... nel corso della quale, comunque, allo stand della S.B.E. mi procurai le stampe di Alessandro Baggi e Maurizio Dotti (Dampyr) e di Lola Airaghi (Legs Weaver).
A concludere degnamente l'anno del quarantennale zagoriano ci pensò la casa editrice Mondadori, che diede alle stampe il prezioso volume cartonato dal titolo "Zagor contro il Re delle Aquile", che Sergio Bonelli era orgoglioso di presentare sulla pagina della posta di settembre con queste parole: "Si tratta di un volume a colori di grande formato (il terzo di questo tipo dedicato alla Spirito con la Scure, ma pubblicato ad un ventennio di distanza dal secondo), che celebra l'invidiabile traguardo di longevità raggiunto da un mio personaggio. Ma la gratificazione è doppia, se penso che la storia prescelta porta la firma del mio alter ego Guido Nolitta... Datata 1970 e considerata un classico della saga zagoriana, Il re delle aquile mi è particolarmente cara, e rileggerla mi ha emozionato...".
Come avrà sicuramente emozionato tutti i lettori di vecchia data, incluso il sottoscritto...