mercoledì 30 ottobre 2013

Zagor Collezione Storica a Colori: Un'audace impresa (ZCSC90)



Il novantesimo numero, che troverete in edicola domani, contiene la maggior parte dell’avventura di Zagor in viaggio con Beau Whyndam.


VIAGGIO NELLA PAURA

          Attaccati dai predoni indiani di Faccia Tagliata, Zagor e Cico ricevono l’aiuto di lord Beau Whyndam, un nobile inglese che ha scommesso di riuscire ad attraversare gli Stati Uniti, da costa a costa, in soli cento giorni. I nostri accettano di fargli da guida ed iniziano, così, un lungo, affascinante e pericoloso viaggio.
      Vicino a un tumulo funerario si imbattono in terrificanti presenze e navigando sul Mississippi subiscono alcuni attentati: si tratta forse di qualcuno interessato a far perdere la scommessa a Lord Beau? Riescono comunque ad arrivare in un villaggio Mandan, dove incontrano il simpatico russo Piotr Bezukoff, e dove Beau si innamora della bella indiana Kee-Noah. Questa viene rapita dai Pawnee, che la vogliono sacrificare alla Stella del Mattino. Zagor, Beau e Piotr Bezukoff (zio della ragazza) vanno a liberarla. Ci riescono e lord Whyndam decide di sposare la giovane pellerossa.
      Ma il tempo stringe e i nostri devono assolutamente raggiungere il Pacifico se Beau vuole vincere la scommessa. Devono, tuttavia, combattere ancora contro gli indiani schiavisti Kwakiutl ed evitare la continua minaccia del loro misterioso sabotatore, che alla fine si rivela essere Faccia Tagliata (che esce di scena precipitando in un burrone a strapiombo sull’oceano).


Una vera e propria “Odissea” di 331 tavole in cui si narrano le vicende come fossero singoli episodi, però legati fra loro da uno scopo (che cambierà poi nel corso della storia). Una storia costituita da vari elementi: il viaggio (a piedi, sul fiume in battello e canoa, a cavallo...), l’azione, i riferimenti storici (dal viaggio di Lewis e Clark agli usi e costumi di tribù indiane), un pizzico di giallo (il sabotatore si scopre solo nell’ultimo albo) e molto altro. Insomma: avventura a piene mani! E poi si respira aria di frontiera, spazi sconfinati, riti tribali...
Anche i personaggi sono molto ben caratterizzati (Lord Whyndam su tutti, che lascia gli agi e la noia del nobile inglese per intraprendere una nuova vita a contatto con la cultura indiana, complice anche l’amore).
L’unico difetto è la vulnerabilità di Zagor un po’ troppo accentuata, ma recuperata alla grande dalla sua statura morale, che ha saputo dimostrare in più occasioni.
E bravi Toninelli e Donatelli!

mercoledì 23 ottobre 2013

Zagor Collezione Storica a Colori: Sulle tracce dell'assassino (ZCSC89)


         L'ottantanovesimo numero, che troverete in edicola domani, contiene la conclusione dell’avventura di Zagor con il ritorno di Supermike, la storia completa "Gara di tiro", nonché le prime pagine della storia “Viaggio nella paura”.


LE CINQUE PIUME


Zagor e Cico intervengono all’annuale rendez-vous dei trappers di Darkwood. Ma stavolta l’atmosfera non è delle più gioiose, sia per la presenza di alcuni trappers che lavorano per la compagnia Western Furs, capeggiati dal disonesto Sharp, sia perché un misterioso assassino uccide in sequenza tre trappers con una freccia adornata con piume di corvo, prima cinque, poi quattro, poi tre. L’assassino, quindi, ricatta i trappers chiedendo una grossa somma di denaro.
Le indagini svolte da Zagor lo portano a scontrarsi con il ricattatore, che nella colluttazione muore. Si tratta di Clyde, un giovane trapper scapestrato, nipote di Walter Doney, amico di Zagor. Il mistero sembrerebbe risolto, quando un quarto trapper viene ucciso con un freccia adornata da due piume nere. Zagor allora capisce che il giovane Clyde aveva solo cercato di approfittare della situazione per procurarsi del denaro, ma non può essere lui l’assassino.
A questo punto il trapper Zeke confessa a Zagor che lui, insieme alle altre quattro vittime, tempo addietro aveva ucciso una donna indiana e sua figlia: evidentemente l’assassino vuole vendicare queste morti. Usando Zeke come esca, Zagor riesce a catturare il colpevole: si tratta del trapper Almos, rispettivamente marito e padre delle due indiane uccise. Prima che possa essere assicurato alla giustizia, costui si riscatta perdendo la vita nel salvare Zagor da un proiettile sparato dal malvagio Sharp.

Tutto sommato siamo in presenza di una buona storia di Toninelli, un giallo in cui Zagor svolge le funzioni di detective, anche se la risoluzione arriva non grazie alle indagini del protagonista ma solo grazie alla spontanea confessione del trapper Zeke.
Ottime le scene ambientate durante il rendez-vous, con le quali Gallieno Ferri ci riporta alla memoria alcuni dei momenti più belli delle storie zagoriane ambientate a Darkwood.

mercoledì 16 ottobre 2013

Zagor Collezione Storica a Colori: Il mio miglior nemico (ZCSC88)


                 L'ottantottesimo numero, che troverete in edicola domani, contiene la maggior parte della storia “Il ritorno di Supermike”.


IL RITORNO DI SUPERMIKE

L’ingegner Robson chiede l’intervento di Zagor e Cico presso il suo nuovo cantiere ferroviario ai confini col Messico.
Giunti sul luogo, i nostri eroi incontrano Mike Gordon, alias Supermike, che ha fondato una setta religiosa che predica il distacco dalle cose materiali: i Penitenti degli Ultimissimi Giorni!
Egli si professa redento e desideroso di aiutare Zagor. Infatti Robson e una locomotiva sono scomparsi misteriosamente all’interno di una galleria, un altro uomo è stato ucciso e anche alcuni pellerossa sono misteriosamente svaniti nel nulla.
Durante l’indagine, Cico viene avvicinato da un vecchio indiano, che gli parla di un luogo in cui sono tenuti prigionieri molti uomini rossi. È una miniera nascosta nelle viscere della terra, dove Cico viene condotto da misteriosi individui incappucciati e dove ritrova l’ingegner Robson, la locomotiva e gli indiani scomparsi, costretti a lavorare come schiavi per estrarre l’oro.
Nel frattempo, Zagor vorrebbe fasi catturare per scoprire il nascondiglio dei nemici, ma Supermike glielo impedisce escogitando lui stesso un metodo migliore che gli consente di scoprire la miniera. Zagor e Supermike, fianco a fianco, sbaragliano gli aguzzini e liberano Cico, Robson e gli schiavi pellerossa, scoprendo che il tutto è stato architettato dal socio di Robson, Johnson, il quale, trovata la miniera d’oro, voleva sfruttarla per sé bloccando i lavori della ferrovia.
Al termine dell’avventura Supermike se ne va, avendo infine dimostrato, almeno a se stesso, di essere migliore di Zagor!


            Ultima storia zagoriana di Alfredo Castelli, nella quale sembra che lo sceneggiatore si sia “divertito” (ma, con lui, non sicuramente i lettori) a distruggere il personaggio dello Spirito con la Scure.
            Infatti Zagor appare qui manifestamente inferiore in tutto a Supermike, contraddicendo in tal modo il finale del precedente incontro tra i due personaggi. Peraltro, nemmeno Supermike se ne esce “vincitore”: il suo passaggio dalla parte del “bene” non solo appare oltremodo forzato ma ha pure snaturato il personaggio stesso. Per non parlare dell’ingegner Robson, che in questo caso è solo un personaggio di contorno.
Per il resto, la sceneggiatura sembra raffazzonata e se qualche momento buono c’é (la gag iniziale di Cico) per il resto vi sono talmente tante incongruenze e banalità (una per tutte: Zagor e Cico si mettono in viaggio, a piedi, fino al confine col Messico, così come se nulla fosse!) che non vale la pena spenderci troppe parole.
Salvo i disegni del maestro Ferri (che, peraltro, sbaglia persino a disegnare il volto di Robson) questa è, a mio parere, una delle storie peggiori dell’intera serie.

mercoledì 9 ottobre 2013

Zagor Collezione Storica a Colori: Colui che non muore (ZCSC87)



L'ottantasettesimo numero, che troverete in edicola domani, contiene la conclusione dell’avventura di Zagor con i Menominee e i Winnebago, la storia completa “L'imboscata”, nonché le prime pagine de Il ritorno di Supermike”.

 

DUELLO AI GRANDI LAGHI


Nella regione dei Grandi Laghi la tribù dei Menominee vorrebbe sottrarre i territori di caccia ai Winnebago. Allora il colonnello Steenway propone di risolvere la vertenza senza spargimento di sangue ma con una partita di Baggatiway (sorta di gioco con elementi sia del tennis che del rugby).
Le due tribù accettano. I Winnebago hanno, però, bisogno di un fuoriclasse per vincere, e decidono di reclutare Zagor! Come? Rapiscono Cico e costringere lo Spirito con la Scure a giocare dalla loro parte.
Zagor, pur contrariato, accetta e riesce ad entrare in affiatamento con la squadra. Dal canto loro, i Menominee voglio approfittare della distrazione creata dalla partita per attaccare la guarnigione del forte locale e massacrarla.
Cico viene a conoscenza del piano e lo rivela a Zagor, il quale riesce a sventare l’attacco e a svelare le vere intenzioni dei Menominee. I Winnebago potranno ora continuare a cacciare nei loro territori.

             Breve storia che merita sicuramente un “buono” come giudizio.
Divertente l’idea della gara di Baggatiway per evitare la guerra, ben caratterizzati i due diversi accampamenti indiani dei Winnebago e dei Menominee (con tende di diversa fattura che denotano una diversità nelle tribù stesse) ed, infine, bella la copertina ed il titolo del primo dei due numeri. Ottimi i disegni di Bignotti.

                                                                                     * * *

 

L’INVULNERABILE


      Terminata l’avventura ai Grandi Laghi, sulla strada di ritorno a Darkwood Zagor e Cico vengono catturati dalla tribù schiavista dei Kutchin, che si sono uniti ad altre tribù in una grande rivolta contro i bianchi guidata dal misterioso “Colui-che-non-muore”.
      Separato da Cico, ma con l’aiuto di Carcassonne, uno schiavo di origine francese, Zagor si trova a fronteggiare i rivoltosi e scopre che la loro guida è il redivivo Eskimo, il capo dei Falchi delle Nevi, sopravvissuto alle gelide acque del fiume dove era finito e diventato invulnerabile grazie alle misteriose radiazioni di una caverna sotterranea.
       Zagor riesce a fuggire dagli indiani Kutchin, evita la distruzione di Fort Resolution da parte dei ribelli e si scontra con Eskimo, riuscendo ad ucciderlo nonostante i suoi poteri.


Con questa storia Toninelli sembra perdere colpi. La trama è priva di mordente, un interessante avversario come Eskimo viene ridotto a un superuomo con tanto di mantello, Cico viene messo presto fuori scena e sostituito da Carcassonne (un espediente già usato a suo tempo G. L. Bonelli e che Toninelli utilizzerà spesso da qui in avanti: affiancare allo Spirito con la Scure dei comprimari diversi dal messicano), Zagor perde quell’alone mitico che lo ha sempre contraddistinto (basta davvero una piccola botta in testa per metterlo fuori combattimento).
Uniche due note positive: la stretta continuità con l’episodio precedente e i disegni di Donatelli.

mercoledì 2 ottobre 2013

Zagor Collezione Storica a Colori: Paranormus! (ZCSC86)


L'ottantaseiesimo numero in edicola oggi contiene la conclusione dell’avventura di Zagor con il duplice ritorno di Satko e Timber Bill, la storia completa "Un uomo nella notte", nonché le prime pagine della storia “Duello ai Grandi Laghi.


COLPO SU COLPO

Zagor e Cico tornano in Georgia, a Cookeville, chiamati in aiuto dal loro vecchio amico Satko (che è diventato avvocato, ha sposato Linda e ha un figlio, Skipper). Wertmann, un losco affarista, sta facendo disboscare la foresta che i Cherokee utilizzano come loro sostentamento.
Anche se Satko è un avvocato, nulla ha potuto fare percorrendo le vie legali ed è persino stato oggetto di un attentato. Zagor allora interviene, e scopre che alle dipendenze di Wertmann c’è il suo vecchio nemico Timber Bill, per cui non gli resta che passare alle maniere forti.
Ma Timber Bill riesce a farlo arrestare e processare: la galera gli viene però risparmiata dalle abilità forensi di Satko. Zagor torna a mettere in atto una serie di agguati e sabotaggi, finché i taglialegna e gli sgherri di Wertamm decidono di andarsene. Inseguendo un fuggitivo Timber Bill, Zagor scopre che dietro al disboscamento si cela in realtà Coulder, il giudice di Cookeville, che mira a scacciare i Cherokee per sfruttare una miniera d’argento nel loro territorio.
Caulder uccide Timber Bill ma viene catturato ed assicurato alla giustizia da Zagor.

Con questa sceneggiatura, di livello inferiore alle sue precedenti, Toninelli affronta il tema dell’ecologia e lo fa recuperando ancora una volta due comprimari del passato: l’avvocato Cherokee Satko e un avversario “minore” come Timber Bill.
Buona l’idea di presentare Satko come un personaggio che nel frattempo è “cresciuto” (è diventato avvocato, si è sposato, ha un figlio). Tuttavia, la storia annoia un po’, ricca com’è di deja vu e con una componente umoristica decisamente ridotta.
Sarà perché i due comprimari non hanno mai riscosso le mie simpatie nemmeno nelle loro prime apparizioni, ma il mio giudizio su questa avventura non va oltre il semplice “buono”.

                                                                                   * * *


IL PROFETA

Il lugubre Paranormus si aggira per la foresta di Darkwood predicendo sventure e catastrofi che puntualmente si avverano. Molti abitanti di Darkwood se ne vanno impauriti e Zagor, che vuole convincere le tribù a rimanere, cade in disgrazia ai loro occhi, colpito egli stesso dalle maledizioni del Profeta.
Cico riesce a scoprire che, in realtà, Paranormus è un ciarlatano al soldo del losco mister Diamond, che vuole spopolare Darkwood per acquistarla dal Governo per pochi soldi. Zagor, allora, inscena una sua morte e risurrezione che sconvolgono la mente di Paranormus e cattura Diamond facendolo confessare davanti alle tribù, che lo “giustiziano”.

Questa storia di Tiziano Sclavi e Pini Segna è un evidente “ripescaggio”, utilizzato come tappabuchi (fill-in, direbbero gli americani) all’interno della serie. La storia è decisamente al di sotto della media: l’idea iniziale potrebbe essere buona (un lugubre e inquietante personaggio che predice sventure che poi si avverano) ma, poi, il tutto si risolve nel solito affarista che vuole scacciare gli indiani dalle loro terre per sfruttarle (guarda caso era il tema portante anche della storia precedente)...
Pini Segna è qui alla sua ultima fatica sulle pagine di Zagor.