mercoledì 12 settembre 2012

Zagor Collezione Storica a Colori: La scure e la scimitarra (ZCSC31)



Il trentunesimo numero, che troverete in edicola domani, contiene la conclusione dell’avventura a Paradise Gate e la storia completa “La mano di Allah”.

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 PARADISE GATE

Zagor e Cico giungono a Paradise Gate, città nella quale funge da sceriffo un vecchio amico del nostro eroe, James Hilton, caduto in disgrazia a causa dell’alcolismo e che è diventato il fantoccio di Wilson Mac Kay sindaco e “signorotto” della cittadina.
Grazie proprio alla presenza di Zagor, Hilton ritrova la propria dignità e mette in prigione uno degli sgherri di Mac Kay che ha ucciso a sangue freddo il cercatore d’oro Frankie Ellis. Il despota decide allora di levarlo di mezzo. Salvato da Zagor, ma impossibilitato alle sue funzioni di rappresentante della legge a causa di una ferita, egli nomina sceriffo lo Spirito con la Scure che sconfigge Mac Kay e lo allontana dalla città, facendo così ritrovare la dignità perduta agli abitanti del paese.
Visualizzata dagli eccellenti disegni di Donatelli, questa è una bellissima storia con cui Nolitta si cimenta con un’ambientazione ed una trama tipicamente western: la città sotto il giogo di un signorotto prepotente, lo sceriffo alcolizzato in cerca di riscatto, l’eroe “straniero” che riporta la legalità e la giustizia...
Due ultimi appunti: 1) menzione d’onore alla bellissima la scena in cui Hilton sferra un terribile “uppercut” a Mac Kay, a significare l’inizio della “risalita dal baratro” dello sceriffo; 2) a questa storia sono particolarmente legato ed affezionato in quanto è la prima avventura completa di Zagor da me letta (avevo infatti iniziato la collezione con Lo strano Mister Smith, albo sul quale iniziava questa avventura).

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LA MANO DI ALLAH

La Mano di Allah: un favoloso gioiello che lo sceicco arabo Mohamed El Kabir tiene al collo e che fa gola a molti ladri. Uno di questi è Guitar Jim, vecchia conoscenza di Zagor, che riesce a rubarlo. El Kabir, infuriato, si getta alla caccia di Guitar Jim, lasciando dietro di sé una lunga scia di sangue.
Zagor si getta sulle tracce di Guitar Jim, ma quando lo raggiunge i due devono vedersela con lo sceicco El Kabir ed i suoi uomini. Sarà un duello fra Zagor e El Kabir (la scure contro la scimitarra!) a porre termine alla sanguinosa vicenda! Lo sceicco, sconfitto e pentito del sangue versato, offre la mano di Allah in risarcimento della distruzione causata. Guitar Jim finisce dietro le sbarre, ma grazie ai buoni auspici di Zagor avrà una lieve condanna.


 “La mano di Allah e Lo sceicco nero furono il terzo e il quarto albo della mia collezione... ah, quant'è bella giovinezza che si fugge tuttavia... ehm, dicevo, furono il terzo e quarto albo della mia collezione, e a quell’epoca la storia mi piacque molto, con un cattivissimo d’eccezione come lo sceicco El Kabir (che poi diventa mansueto come un agnellino... da notare la bravura di Ferri nel ritrarre il volto dello sceicco, durante tutta la storia corrucciato mentre, nel finale, disteso e pacato).
E per rimanere a Ferri, ricordo ancora oggi quanto mi impressionò la scena in cui i soldati crivellano di colpi gli ultimi seguaci dello sceicco: per l’epoca fu una delle scene più veritiere e cruente che io ricordi...

15 commenti:

  1. Comincia il crescendo zagoriano, la Cavalcata delle Walchirie di wagneriana memoria che ci porterà verso l'apoteosi!
    Ehm, scendendo a più miti consigli, questa storia dell'arabo "cattivo" m'é sempre piaciuta; da bambino mi spaventò molto la scena del ritrovamento dei soldato torturato dallo sceicco: sgranai gli occhi tentando di immaginare quale terribili sofferenze avesse patito quel poveraccio! Storia semplice ma tremendamente efficace (lo scontro di ideologie e di uomini provenienti da paesi lontani funzionerà sempre nell'immaginario collettivo); poi abbiamo "Guitar" Jim come dovrebbe essere e un Ferri che già da qualche storia é quello che impareremo ad amare ed ammirare tavola dopo tavola. Alé!

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    1. Sottoscrivo tutto il tuo intervento! E se vuoi, soprascrivo anche!:-D

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  2. Io sono un po' in ritardo e sto ancora leggendo I Vikinghi.
    Rileggendo le storie precedenti con mente fredda, e dopo parecchio tempo in quanto le ho rilette una dodicina di anni fa quando ho cominciato a costruire il sito Il Viaggio di Zagor, tra le ultime lette, le storie che hanno conservato un impatto cristallino sia emozionale sia critico sono state Il Fante di Picche, Seminoles, Il Mostro della Laguna, verso il Maine.
    Quelle che ho rivisto un po' al ribasso sono state la città nascosta, e, sorprendentemente, gli evasi. Anche di Satko avevo un ricordo migliore ma lì c'è il sindaco della ghost town che come personaggio da solo vale l'intera storia (anche due storie).
    Mohican Jack l'ho ritrovata addirittura migliore di quanto me la ricordassi, una storia modernissima, cruda, contraddittoria in cui l'autore ci mostra la via giusta e la via sbagliata della risoluzione dei conflitti etnici e sociali.
    L'arciere rosso una divertente avventura. Certo se un autore oggi passasse dalla chiave drammatica alla comica nell'arco di tre vignette come faceva Nolitta se lo mangerebbero. E qui l'equilibrio di Zagor alcune volte vacilla troppo, soprattutto nel primo incontro con l'arciere.
    I Vikinghi è l'Avventura, che oggi non si potrebbe scrivere, talmente piena di incongruenze qual è. Ma ce ne fossero di storie così!
    Anche perchè la cosa curiosa è che siamo tutti pronti a criticare qualsiasi leggerezza in un fumetto e poi ci vediamo dei film che, ad un'analisi logica, fanno ridere (ma non per questo sono meno divertenti).
    Zagor Racconta è perfetta che ve lo dico a fare. Anche in questo caso una storia modernissima.
    Sono curioso di vedere l'effetto che mi farà Il Re delle Aquile, una delle mie preferite.
    Quelle delle quali non conservo un buon ricordo sono Zagor Story e La MAschera Bianca, sinceramente non mi hanno mai appassionato. Vediamo se ad una rilettura si risolleveranno.
    Di quelle di questo albo, Paradise Gate è il western per eccellenza e La Mano di Allah la consacrazione di Guitar Jim. vediamo se reggeranno il colpo degli anni passati (per me ovviamente)
    A proposito di Guitar Jim Moreno sta elaborando un ritorno, speriamo che prenda come riferimento questa storia e quella del numero 100 e non le successive.

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    1. Grazie mille per questo tuo bellissimo excursus sulle storie nolittiane (sia quelle che ti hanno appassionato, sia quelle che ti hanno lasciato un po' più indifferente)... Una delle cose belle di questa ristampa è anche il fatto di costituire, per molti, l'occasione di rileggere a distanza di tanto tempo quelle avventure che avevano archiviato nella loro memoria in un determinato modo e che ora, ad una nuova rilettura, magari trovano diverse... Personalmente devo dire che negli ultimi tre anni ho già riletto almeno due volte tutte le avventure che hai citato (avendolo fatto imsieme a mia figlia) e devo confessare che continuano a piacermi come mi erano piaciute alla loro prima lettura 30/40 anni fa... In questo caso ammetto di non riuscire ad essere critico ed obiettivo: è solo una questione di "sentimento"!:-D

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    2. A me ne "Il ritorno di guitar Jim" e "Vera cruz" era piaciuto. Comunque sono due storie che dovrei rileggere.

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  3. "La stella di latta" è stata una storia meravigliosa, con Zagor e il suo amico sceriffo sul ciglio del baratro e la città di "Paradise Gate" sotto il tallone di "King" Mac Kay. Drammi interiori, avventura, umorismo. Uno Zagor epico.
    "Lo sceicco nero" e "La mano di Allah": bellissima storia con Guitar Jim e El Kabir che gli dà la caccia in modo spietato. Lo scontro tra la scure e la sciabola alla fine è stato il raggiungimento del climax: storie come questa, che ancora adesso mi coinvolgono, non si fanno più.

    Anche a rileggere adesso le storie classiche di Zagor, posso dire, almeno per conto mio, che non sono per nulla invecchiate. Anzi.

    PS: sto cercando di iscrivermi al forum SCLS, ma ci sono ancora alcune difficoltà: non riconoscono la mia email. Devo parlarne con l'admin. E adesso la mia email non funziona. E' lunga...sembra che qualcosa mi blocchi sempre nell'iscrivermi ai forum di Zagor, maledizione!

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    1. Grazie per la bella recensione, Massimo.
      E... persevera! Vedrai che prima o poi riuscirai ad iscriverti al Forum!;-)

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    2. E'vero.
      Ho riletto "La Stella Di Latta" e non la ricordavo così avvincente.
      La vicenda è una classicissima storia western come tante se n'è viste su Tex, ma i personaggi sono caratterizzati così bene e Zagor è così Zagoriano da farsi leggere d'un fiato.
      E quasi non ti ricordi di aver incontrato lo stesso canovaccio qualche altra decina di volte...

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    3. Grande Nolitta... che da un plot (come dicono gli americani) stra-abusato riesce a tirare fuori un piccolo gioiello!

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  4. Queste sono le storie che mi hanno fatto amare il fumetto! Zagor story, come detto, é una di Nolitta che considero nel mio gradimento "minore".

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    1. Beh, dopo tutto, in qualcosa dobbiamo pur pensarla in maniera differente, mon ami!:-D

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  5. Di nuovo grandi avventure e un Ferri stratosferico. Zagor a colori, la collana più bella mai presentata in edicola?

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  6. Mi è sempre piaciuta "La stella di latta"! Una delle più mature! Devo dire che solo di recente ho potuto acquistare il n. 73 e per ben 16 anni l' avevo avuta incompleta! L' ho letta per intero per la prima volta e l' ho trovata sempre molto bella! Zagor più arcigno del solito a confronto con situazioni purtroppo tristemente attuali! Nonostante poi non sia tanto lunga, i personaggi riescono ad essere ben caratterizzati e la storia è ben calibrata. Come già scritto, una storia un pò in stile Tex, ma intrisa di molta zagorianità!
    Solo ora ho fatto caso che circa 29 tavole se non di più sono di Bignotti! Peccato per queste situazioni anche se comunque il passaggio non è spiazzante a differenza di altre storie!

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  7. Aggiungo riguardo a LSDL che, nonostante le non troppe pagine a disposizione, Nolittone è riuscito a ben caratterizzare i vari personaggi: il simpatico Ellis, il malinconico Hilton, il tremendo Mac Kay e i suoi scagnozzi... molto bello il finale! Mi ha sempre affascinato! Questa è tra le storie che più mi hanno colpito sin da ragazzino.
    Passando a "La mano di Allah", anche questa è tra quelle che mi hanno più affascinato vista la presenza di Mohamen El Kabir e dei suoi nonchè di Guita Jim. Oggi magari mostra un pochino la corda, in parte penso per il finale, ma risulta un' avventura comunque sempre coinvolgente.

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