Il quarantottesimo
numero, che troverete in edicola domani, contiene la conclusione dell’avventura contro i samurai, nonché la prima parte della
storia “La rabbia degli Osages”.
LA RABBIA DEGLI OSAGES
A Stoneville,
il giovane Billy Boy Kirby, ubriaco, uccide la moglie di Wakopa, sakem degli
Osages. Zagor lo vorrebbe consegnare alla giustizia, ma gli abitanti del paese
lo difendono. È infatti figlio del potente Alan Kirby, proprietario di una
miniera d’argento e vero padrone della città. Ma, intanto, gli Osages sono in
tumulto ed intendono punire, indiscriminatamente, tutti i cittadini di
Stoneville.
Zagor, allora,
stipula un patto con Wakopa: farà processare Billy Boy e, in cambio, il sakem
terrà buoni i suoi Osages. Va da Alan Kirby e riesce a strappare il ragazzo
all’esercito personale del padre. Ma tutti sono contro lo Spirito con la Scure:
gli uomini di Kirby, lo sceriffo e i suoi aiutanti, i “bravi” cittadini di
Stoneville...
Lunga e
difficile è la strada per la prigione. Zagor e Billy Boy sono braccati dagli
uomini di Kirby, guidati dal messicano Paco, che non condivide le idee del suo
padrone ma gli è fedele. Zagor trascorre le notti ad occhi aperti, in attesa di
un attacco dei suoi inseguitori. Ma alla fine riesce nel suo intento: Billy Boy
finisce dietro le sbarre della prigione di Stoneville!
Purtroppo, il processo
dei bianchi si rivela una farsa: il giudice e la giuria sono
corrotti e il testimone contro Billy, l’onesto Benny Vickers, viene screditato
perché indulge all’alcol. Il rampollo del potente Kirby viene quindi assolto, e
Zagor, stremato dalle fatiche del viaggio, non può fare più nulla...
Ma se la giustizia che
la legge avrebbe dovuto amministrare è stata ancora una volta disattesa, esiste
ancora la giustizia personale di Wakopa: egli, travestito da uomo bianco,
riesce ad avvicinare Billy Boy e ad ucciderlo a coltellate, prima di essere
ammazzato a sua volta!
Anche Zagor e Cico
rischiano di essere linciati dai cittadini di Stoneville, ma in loro difesa
interviene, inaspettatamente, proprio il vecchio Alan Kirby, ormai stanco di
sangue e violenza...
Storia molto
coinvolgente dal punto di vista emotivo, con uno dei finali più amari di tutta
la saga zagoriana: non c’è giustizia per il popolo rosso nel mondo dei bianchi,
se non quella “personale” che rasenta molto la vendetta… Unica nota positiva
nel finale, la “redenzione” di Alan Kirby che – da “bianco” ricco e soddisfatto
di sé – viene colpito negli affetti più cari con la morte dell’unico figlio, ed
in tal modo si rende conto che tutto ciò che ha costruito e per il quale ha
lottato nella sua vita è segnato dall’effimero e non ha più alcuna importanza…
Bellissimi anche i disegni di Donatelli, che riescono a rendere
perfettamente il clima crepuscolare dell’intero episodio.
Un’ultima curiosità:
alla sua prima uscita in edicola questa storia si dipanava lungo quattro albi
della serie Gigante. Probabilmente per un errore di redazione, le copertine del
terzo e quarto albo furono invertite, venendosi così a creare anche
un’anticipazione di come sarebbe andata a concludersi l’avventura. Nella
ristampa TuttoZagor degli anni ’90 l’errore venne “corretto” e le
copertine vennero usate nella loro giusta collocazione.
La storia di "Billy Boy" fu per me una delle più coinvolgenti e terribili avventure di Zagor. Fino all'ultimo avevo sperato che Zagor ci riuscisse a fare giustizia, invece giustizia fu fatta, ma in un altro modo...assai più amaro. Un finale indimenticabile, sul quale ci sarebbe molto da dire: la meschinità dell'uomo, il desiderio innato di giustizia che però viene soffocato. Tutti a Stoneville sanno dentro di loro che Zagor ha ragione: ma non vogliono ammetterlo, perchè è una verità che li metterebbe in discussione. Molto attuale, come storia.
RispondiEliminaNolitta ai massimi livelli, come pure Donatelli.
Come sempre non sono d'accordo su affermazioni tipo "la meschinità dell'uomo" come se si trattasse di un carattere innato e inalienabile in ogni essere umano.
Elimina"La meschinità di alcuni uomini" credo sia più appropriato.
Comunque...siamo arrivati alla prima storia che acquistai in edicola nel lontanissimo 1975. Era settembre e l'albo era "Addio Fratello Rosso" comprato e letto golosamente dopo la folgorazione de "La Casa Del Terrore" scovata per caso in casa di un cugino.
Per quel che mi rigurda, la golden tramonterà con la storia prossima di Supermike e con tale storia tramonterà anche la mia prenotazione in edicola di questa ristampa a colori.
Buon anno a tutti!
Per Joe7: grazie per il tuo commento!;-)
EliminaMi hai fatto venire in mente, tra l'altro, che sarà Tiziano Sclavi, nell'avventura "Il cerchio della vita", a ribaltare il finale di una storia simile a questa, laddove però la giustizia dei bianchi sarà finalmente anche a favore degli indiani...
Per MarioCX: grazie per questo tuo prezioso amarcord...;-)
Sono d'accordo con te che con Supermike si chiude la Golden Age zagoriana (almeno così l'ho sempre percepita io, sin da giovincello), un po' meno sul fatto di sospendere l'acquisto della collezione...
Comunque, spero che ciò non ti impedirà di intervenire comunque anche a commento delle prossime storie, visto che qui si parla, appunto, non tanto dell'edizione a colori quanto delle storie in sé...
Mollo l'acquisto della collana a colori per problemi oggettivi di spazio...ma non mi sogno di mollare il tuo blog!
EliminaPer Mario: l'uomo è capace di cose grandi come di cose meschine, volevo solo dire questo. In Billy Boy, Nolitta ne ha evidenziato il lato meschino. Infatti, tutti gli abitanti di Stoneville, tranne Benny Vickers, si sono comportati in modo meschino in questa storia. E solo il padre di Billy Boy si ravvede, purtroppo alla fine. E' una grande storia, ma molto triste.
EliminaSono d'accordo con chi considera l'avventura con Supermike l'ultima della golden age. Tuttavia, io non voglio perdermi il revival dell'odissea americana che si avrà con Viaggio senza ritorno. Anche Magia senza tempo e Kandrax il mago meritano, se non altro per il valore storico di quelle due avventure. Se poi la collezione dovesse andare avanti, qualcosa di Sclavi va preso: almeno "La montagna degli dei" e il tolkieniano "Signore del male".
EliminaMino
Ciao, Mino. Sono d'accordo con te che anche dopo Supermike ci sono delle belle avventure, sia nolittiane (ad es. Kandrax il mago, Tigre, Il sigillo dell'imperatore, Il vendicatore alato...) sia di altri autori (ad es. Il Signore Nero, Il ritorno del vampiro, Il cerchio della vita...).
EliminaTemo però che la collezione storica a colori finirà davvero con "Magia senza tempo"... Spero di sbagliarmi!;-)
Per me i primi 200 numeri originari di Zagor sono imperdibili. Dopo lo scontro con Supermike ricordo tantissime altre memorabili storie, tra cui Kandrak il mago, Dharma la strega, il ritorno del vampiro, l'uomo invisibile ed inoltre tante interessanti avventure come "Affondate il Destroyer", "Viaggio senza ritorno", "La fine di un tiranno", per non parlare del ritorno in scena dei fratelli Sullivan che ispirarono il costume di Zagor. Insomma, non me ne devo perdere neanche una di queste storie nell'attuale Collana a colori. Io fortunatamente lo spazio a disposizione nel mio mobile di casa ce l'ho. A proposito, rileggendo l'attuale volume in edicola "La legge della violenza", non ricordavo che questa storia fosse così bella in quanto ricca di suspence soprattutto in riferimento al lungo percorso pieno di insidie che il nostro eroe deve affrontare affinché possa consegnare il giovane Bill Kirby alla giustizia. Il finale, poi, è di una drammaticità poetica che solo il grande Nolitta ha potuto regalare al suo affezionato pubblico di estimatori. Saluti, Nino
EliminaGrazie per il tuo commento e per il tuo entusiasmo zagoriano, Nino!!!
EliminaPer Joe7: siamo d'accordo, mi piacerebbe approfondire in modo più ampio e profondo ma non questa non è la sede adatta.
EliminaPer tutti: tradizionalmente "Tigre" viene indicata come l'ultima storia della golden-age, ma io trovo invece che dopo Supermike ci sia già un netto calo. Lo affermo spesso e qui voglio spiegarmi meglio.
La storia "nevosa" immediatamente successiva ("Agli ordini dello Zar"), si basa in modo non troppo fantasioso su uno dei topoi tipici della letteratura d'avventura, la "Lost Valley" abitata da uno strano popolo con strane abitudini e/o particolari dinamiche politiche immanenti.
All'interno di questo neo-cosmo, sarà poi immancabile trovare alleati ed avversari.
In fondo le moderne "realtà parallele" che infestano tanta fiction degli ultimi vent'anni non sono altro che la riproposizione di questo vecchio espediente narrativo.
A seguire troviamo, vado a memoria, la vicenda di Kandrax.
Una storia un po' affollata di comprimari e prolissa nello svolgimento col risultato di apparire sfilacciata soprattutto nell'ultimo albo "La sesta luna" peraltro disegnato da un Ferri stranamente minimalista e approssimativo. Forse non era in perfetta forma o avrà dovuto consegnare in tempi particolarmente stretti.
"Spedizione punitiva" è sì un buon western, ma non in termini zagoriani e comunque distante dal pathos di "Arrestate Billy Boy".
"Tigre" non mi è mai stata di mio gradimento.
Quasi totalmente in flash-back, la storia perde adesione col tempo d'azione e, di conseguenza, il coinvolgimento del lettore si affievolisce.
Dalla terribile "Pericolo Biondo" in avanti le storie, anche quelle di Nolitta, decadono vistosamente.
Troveremo episodi banali ed altri magari complessi, ma privi di quella coerenza interna che non deve venire mai meno se non si vuole finire nel grottesco in compagnia di Akkroniani e cavalieri misteriosi.
Insomma la sintesi espressa dagli autori del secondo index con l'assunto "A Darkwood può succedere di tutto ma non tutto", andrebbe sempre tenuta a mente, pena finire in un ginepraio stomachevole più simile ad un film di Ed Wood che ai momenti migliori della saga zagoriana.
Ciao! In merito alla golden age... Io ho sempre pensato che l'ultima storia della "golden age" fosse "L'orrenda magia", con la storia dell'uomo-tigre. Dopo sono venuti altri sceneggiatori che hanno un po' stemperato la psicologia del personaggio... E infatti l'acquisto della ristampa TuttoZagor la terminai con quel numero...
RispondiEliminaL'anonimo qui sopra è Giancarlo, che ringrazio per l'intervento;-)
EliminaCome ho detto, la fine della Golden Age è più o meno da quelle parti... La storia con la quale la si vuol identificare credo dipenda un po' dai gusti di ciascuno...
Esiste la Golden Age, ok, lo sappiamo tutti: per me, però, questa storia (così come quella contro il vampiro o la marcia della disperazione) non é da Golden Age: é da periodo di platino. Di platino e basta.
RispondiEliminaPer me, il periodo Golden Age finisce con "L'orrendo contagio" con un grande Rakosi (che l'abbia fatto Castelli non conta). Da lì in avanti, Zagor avrà molti alti e bassi. Almeno per me...
RispondiEliminaSono d'accordo che il primo ritorno di Rakosi sia una grande storia. Esagero: grandissima. Però dal 1977 al 1981 di storie bruttarelle ce ne sono assai.
Eliminatra le storie da segnalare aggiungerei quella del tessitore ("il grande inganno", "l'aguzzino" etc) che spero verrà inclusa nella stampa
RispondiEliminaChissà ... Ma ora come ora dubito che la vedremo a colori...
EliminaL' ho proprio finita di rileggere poco fa! Una storia veramente drammatica e triste dove curiosamente però Nolitta dopo la mitica gag della fumeria d' oppio inserisce qua e là qualche tocco come le astuzie per liberare Billy e su Benny (si chiama così il simpatico tipo che si schiera con Zagor si?). Abbiamo il drammaticissimo prologo, la situazione che precipita con Zagor che riesce a calmarla un po, la "caccia" a Billy Boy e il viaggio per portarlo sul banco degli imputati ed l' altrettanto drammaticissimo epilogo. Il tutto raccontato con grande maestria con personaggi caratterizzati alla grande come l' antipaticissimo e viziatissimo Billy che non si rende conto per un momento del crimine che ha commesso (di ragazzi come lui purtroppo sono pieni i fatti di cronaca),
RispondiEliminail malinconico e allo stesso tempo vendicativo, ma in parte ragionevole e pessimista Wacopa,
il simpatico e realista-pessimista Benny, l' infido sceriffo che quando la folla omertosa gli scarica la colpa delle difese si prova un po di pena per lui sul momento, l' uomo d' onore Paco e il borioso mr Birby che pensa bastino ormai i soldi per aggiustare tutto. Alla fine si renderà conto che non è così e guarderà in faccia la realtà. E il protagonista? Beh, il protagonista sfodera una grinta stile "La stella di latta" e viviamo insieme a lui tutte le varie tappe. Il finale.. beh, il finale con quell' ultima tavola senza dialoghi e vignette... senza parole!
Tornando a Cico e Trampy, c' è un' inesattezza che non è stata corretta neanche sul Tuttozagor (è stata fatta qui?) e cioè che il primo dice al secondo che non si vedono dai tempi di "Odissea americana" quando si sono rivisti poco dopo in "Libertà o morte".
Le copertine, come anche scritto sul forum spiritoconlascure, avrebbero potuto scambiarle anche per "Senza tregua" e "Tropical corp". Boh! Se non erro in una delle poste del tutto si parlò di Tonka disegnato in maniera diversa in "Ora zero", "Arrivano i samurai" e anche "Agli ordini dello zar" con Bat Batterton con la lente a stabilire chi dei due sia il vero Tonka con loro che provano a convincerlo. XD
Riguardo alla golden age, anch' io la faccio partire da "Zagor contro il vampiro" fino a "Tigre". Sarà pure perché sono due delle prime avventure di Zagor che ho letto sul mitico oscar Mondadori. ^^ C' è poi chi parte da "Indian circus". "Agli ordini dello zar" l' ho riletta e mi è piaciuta. Dovrei rileggermi invece "Soldato blu",,, ehm "Sandy river". XD "Kandrax il mago" l' ho riletta molto volentieri. Prologo con tutto un albo che non annoia affatto, quindi mistero per quasi tutto un albo che sempre non annoia fino a giungere ai due albi e poco più contro Kandrax. Ecco qui magari poteva esserci un pochino più d' azione e lotta contro il terribile druido. Comunque una delle migliori di Nolitta a mio avviso.
Pardon, in quell' occasione Cico e Trampy non hanno proprio un incontro diretto diretto.
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