Il sessantaquattresimo
numero in edicola oggi contiene la maggior parte dell’avventura di Zagor contro
il tiranno del lago (La nave misteriosa).
IL TIRANNO DEL LAGO
Le sponde americane del Lago Superiore sono battute
dal Destroyer, un’avveniristica corazzata capitanata dal crudele Butcher, che
sta spargendo il terrore tra i pescatori e tra le navi militari americane,
mentre alcuni sobillatori incitano gli abitanti della zona a ribellarsi al
governo degli Stati Uniti e a passare sotto l’egida inglese. Lo scopo di tutto
ciò è chiaro: creare disordini nella zona dei Grandi Laghi, affinché passi
sotto il controllo dell’impero britannico.
Zagor, giunto per aiutare l’amico Daniel Bowie, si
unisce a una pattuglia di soldati travestiti da cacciatori, condotta dal
colonnello Grant, che ha il compito di penetrare in territorio inglese,
localizzare il Destroyer e farlo esplodere.
Questa pattuglia di coraggiosi viene decimata da una
serie di attentati: infatti c’è un occulto traditore nel gruppo. Comunque, i
nostri riescono a raggiungere il covo della micidiale corazzata ma vengono
catturati dagli uomini del Destroyer.
Zagor viene ferocemente torturato, ma riesce a
scappare, a liberare i suoi compagni e ad impadronirsi del Destroyer, che viene
fatto saltare in aria, non prima di averlo però utilizzato per affondare la
nave inglese Endeavour.
Avventura
complessa e articolata, di un’epicità unica che, nonostante la sua lunghezza,
si lascia leggere d’un fiato.
I precisi riferimenti
storici e geografici e le tematiche trattate la rendono più “moderna” della
maggior parte delle storie narrate in quel periodo. In questo caso la
collaborazione Nolitta/Canzio alla sceneggiatura ha avuto un esito di gran
lunga migliore rispetto alla precedente (Il cavaliere misterioso). I
personaggi di contorno (sia buoni che cattivi) hanno uno spessore ed un
realismo inusitati per l’epoca.
Peccato solo che la “staffetta” ai disegni tra Donatelli e Gamba abbia
tolto un po’ di organicità alla storia. Tuttavia il risultato complessivo è
sicuramente di buon livello.
Sicuramente di "ottimo livello" anzi. Uno dei ricordi più belli dei miei anni di giovane lettore di Zagor. Mio nonno mi comperava i fascicoli "Yuma" al mercato. Era una rivista francese, formato Bonelli, che proponeva la traduzione delle avventure del Signore di Darkwood in Francia. Avevo 8/9 anni all'epoca, e leggevo Zagor da qualche anno, ma quella storia epica non l'ho mai dimenticata e sempre considerata come una delle più belle e articolate dell'intera saga zagoriana. Imperdibile.
RispondiEliminaGrazie per aver condiviso con noi questo bel ricordo di gioventù, Jose! ;-)
EliminaDue semplici, semplicissime annotazioni: non amo le storie in cui ci mettono mano più autori, e i disegni di questa storia, purtroppo, non me la fanno amare come altre! Dico purtroppo perché la storia é bellissima: però uno sceneggiatore che succede ad un altro, un disegnatore che fa lo stesso etc.
RispondiEliminaSulla cover: lo Zagor di copertina é stupendo! Da solo bastava e avanzava. Quel "fantoccio" dietro la deturpa un pò, a parer mio.
Storia di notevole spessore e drammaticità che ricordo soprattutto per la spietata crudeltà degli avversari inglesi a cui fa seguito un'altrettanto reazione forte e risoluta di Zagor e dei superstiti della pattuglia eroica. Indimenticabile il senso di pathos e di compenetrazione che ho provato nel leggere questa storia, soprattutto nel seguire attentamente la lunga ed estenuante missione segreta che compie la pattuglia eroica nel riuscire ad avvicinarsi alla temibile corazzata Destroyer allo scopo di affondarla. Tra i molti particolari che mi hanno colpito, segnalo, ad esempio, il momento della vicenda in cui Zagor, una volta catturato, viene sottoposto ad una fredda e spietata tortura da parte dei malvagi inglesi i quali lo legano, nel corso di tutta la notte, a testa in giù e addirittura il crudele "Butcher" gli spegne un mozzicone di sigaro sul petto. Ma una volta che lo spirito con la scure riesce a liberarsi dalle corde grazie anche al sopraggiungere della pioggia, come sopra evidenziato, dimostrerà un'altrettanto reazione fredda, concreta e senza alcuna pietà.
RispondiElimina"Butcher", il macellaio, e il Destroyer: sono stati un grande, ultimo affresco per lo Zagor classico, che sta per chiudere in bellezza. Zagor che, davanti ai macelli del villaggio e alle morti provocate di cannoneggiamenti spietati del Destroyer, promette vendetta è il grande Zagor di allora. La pattuglia eroica, il tradimento, la cattura, la tortura, la riscossa. Una storia grandiosa che ricordo sempre con piacere, con un malvagio inafferabile e onnipresente che è come un fantasma maligno per tutta la durata della storia. Una storia grandiosa... ^^
RispondiEliminaLetta da ragazzino mi era proprio piaciuta! Rileggendola l' ho trovata sempre una buona storia, convolgente, dramamatica ed avventurosa, ma si nota ad un certo punto il passaggio da un autore ad un altro con una seconda parte più cruda ed uno Zagor che ho trovato un po troppo spietato a tratti! Sui disegni, ad un certo punto alle matite di Donatelli ci sono le chine di Gamba (o il contrario?) che fanno un effetto veramente straniante e non sono troppo riusciti!
RispondiEliminaDi solito il buon Don non aveva bisogno se non erro di aiuti esterni. Chissà che cosa è successo qui! Curiosamente ne ha in un' avventura non tanto lunga come "La stella di latta"!
Comunque è un peccato che nelle storie di Zagor non si sia mai sfruttato appieno il territorio del nord-america per storie epico-avventurose. Come scritto da un utente sullo spiritoconlascure forum un' avventura di questo genere ci vorrebbe! Mi sembra sia accaduto solo qui e in due storie di Toninelli, "Viaggio nella paura" e "Sentieri selvaggi".