Il sessantasettesimo numero, che troverete in edicola giovedì, contiene la conclusione
dell’avventura contro il redivivo Re delle Aquile (L'ultimo volo), nonché la prima parte della storia “Banditi
senza volto”.
VIAGGIO SENZA RITORNO
Una vecchia conoscenza di Zagor, il re vikingo
Guthrum, ha lasciato, con alcuni fedeli compagni, il suo villaggio in Florida,
per attriti con le tribù indiane locali. E vuole raggiungere Nuova Vita, una
leggendaria colonia vikinga che, secondo un’antica pergamena, sarebbe stata
fondata anni prima nel Tennessee.
Pur non senza perplessità, Zagor e Cico si uniscono
a Guthrum, ma il viaggio verso Nuova Vita si rivela molto travagliato. Quella
terra inesplorata è, infatti, pregna di esalazioni che provocano orribili
mutazioni a tutti gli esseri viventi. I nostri si scontrano prima con un
gigantesco serpente di mare, poi con cerbiatti ferocissimi e con un’enorme e
voracissima ameba. Ma, alla fine, raggiungono la colonia vikinga: i
cancelli si aprono, gli abitanti sembrano pronti ad accogliere i loro fratelli
nordici.
Purtroppo anche i vikinghi della
colonia, per adattarsi al luogo, hanno subìto un orrendo cambiamento: i vapori
della zona li hanno trasformati in ferocissimi lupi mannari! E allora si
scatena un’allucinante lotta per la vita: uno dopo l’altro i compagni di
Guthrum vengono uccisi; solo il re vikingo, Zagor e Cico riescono a fuggire e a ritornare faticosamente nelle terre
civilizzate.
Tutto sommato la penultima avventura
sceneggiata da Nolitta intrattiene e diverte il lettore quanto basta per farsi
apprezzare.
Buona l’idea del viaggio in terra incognita
ed inospitale (che riecheggia un po’ l’avventura di Odissea americana),
anche se una colonia di vikinghi in Tennessee mi sembra meno probabile che una
nel Wineland...
Diciamo che i disegni di Pini Segna non
rendono giustizia alla trama e spesso scadono nel grottesco (vedi la resa
grafica dei vikinghi/lupi-mannari).
Molto belle, invece, le copertine di Ferri
per i nn. 171 (usata anche per questa edizione) e 172 della serie gigante.
Anche questa storia appartiene al periodo un pò trash di Zagor, comunque dannatamente divertente. Il finale, ricordo, mi terrorizzò. Non voglio spoilare troppo come fanno quelli di Repubblica. :P
RispondiEliminaNonostante questa storia l'avessi originariamente recuperata qualche anno dopo la sua uscita e nonostante la resa grafica (che ho definito "grottesca") dei vikinghi mannari, anche a me la "sorpresa" finale insinuò nell'animo un po' di angoscia..
EliminaUna storia che mi ricordo molto bene, con il viaggio allucinante di Zagor e Guthrum che ricorda l'Odissea amercicana" (c'è persino un richiamo nella storia stessa, in cui Zagor e Cico ricordano quell'evento). Anche coi disegni di Pini Segna, che in fondo non mi dispiacevano, quella storia è una delle mie preferite! ^_^
RispondiEliminaIl viaggio in terra incognita è un classico sia zagoriano che dell'avventura in genere... e difficilmente delude il lettore!;-)
EliminaSono le uniche copertine dove appare Guthrum se non mi sbaglio..
RispondiEliminaCredo proprio di sì...
EliminaBella storia d' avventura e soprattutto d' orrore! Si, perché mai come quì dal secondo albo Nolitta ha inserito così tanti mostri!
RispondiElimina"Odissea americana" è più avventurosa e presenta nemici ed inside varigate mentre quì la maggior parte sono legate al filone dei mostri!
Come ha scritto un utente sul forum de LSCLS.it, se fosse stata disegnata da Ferri sarebbe anche più ricordata, anche se i vichinghi mannari disegnati dal mitico e compianto Pini Segna sono molto ben riusciti ed inquietanti. Ma comunque un pò tutti questi personaggi orrorifici li ho trovati ben disegnati.
Si, l' ultima parte mise ancgoscia a nche a me. XD
A me il tratto di Segna non è mai dispiaciuto, anche se devo ammettere che lo trovavo piuttosto curioso e debordante.
Sul ritorno del mitico e simpaticissimo Guthrum secondo me ha pesato il referendum del 72. Si, era giò passato qualche anno, ma contando che gli altri personaggi richiesti erano tornati nella prima mitica odissea americana e nell' altrettanto mitica "Tirtorno a Darkwood", penso che, come scritto ne ilviaggiodizagor.it, all' autore sia servito tempo per un buon suggetto!
"Odissea americana"
"Il viaggio in terra incognita è un classico sia zagoriano che dell'avventura in genere... e difficilmente delude il lettore!;-)"
Già!
"c'è persino un richiamo nella storia stessa, in cui Zagor e Cico ricordano quell'evento"
Ah, però!
"Sono le uniche copertine dove appare Guthrum se non mi sbaglio.."
Devo ammettere che non ci aevo mai fatto caso!