Il settantatreesimo
numero, che troverete in edicola domani, contiene la conclusione dell’avventura di Zagor contro il
folle Basileus, nonché la prima parte della storia “Il
popolo della notte”.
IL POPOLO DELLA NOTTE
A Starbuck, un paesino vicino alla foresta di
Darkwood, Cico incontra un misterioso individuo che gli offre due collane (una
per lui e una per Zagor), in grado, a suo dire, di tenerlo sempre fuori dai
guai. Però, perché funzionino, ha bisogno di una goccia del loro sangue.
Costui è, in
realtà, lo zingaro Molnar che, con il suo compagno Bator, è al servizio del
vampiro Bela Rakosi. Sopravvissuti al precedente scontro con Zagor, i due
zingari hanno bisogno di una goccia del sangue del nostro eroe per far
risuscitare il loro padrone, e riescono a procurasela dall’ingenuo Cico.
Quindi Molnar
ferisce a morte Bator, per rimanere l’unico a potersi avvantaggiare della
risurrezione del vampiro; ma Bator, prima di morire, riesce a svelare le
intenzioni di Molnar a Zagor stesso, che, pertanto, con Cico si dirige alla
volta di Fairmont per rintracciare il Dott. Metrevelic, colui che li aveva
aiutati nel precedente scontro con Rakosi.
Dopo aver
fatto rinsavire il dottore (ossessionato dai vampiri), con lui si dirigono a
Bergville, il villaggio dove Albert Parkman (salvato anni prima dal vampiro) e
Aline Metrevelic sono andati a vivere dopo il loro matrimonio.
È proprio in
una grotta fra i monti sopra Bergville che in una notte di eclisse lunare il
vampiro torna in vita: il suo scopo è vampirizzare Aline per renderla sua sposa
ed assoggettare al suo volere prima gli abitanti di Bergville e poi tutta la
regione.
Infatti quando
Zagor, Cico e Metrevelic giungono a Bergville, il villaggio è ormai sotto
l’influenza vampirica del barone e Aline è stata rapita da Rakosi.
Molnar, che
intendeva sfruttare i poteri del suo padrone per impadronirsi delle ricchezze
del villaggio, viene ucciso dal vampiro che gli spezza la schiena!
I nostri eroi
riescono a sconfiggere gli schiavi del vampiro, ma ormai sembra troppo tardi.
Rakosi sta per trasformare Aline in una non-morta come lui. Se tutto va come
l’orrenda creatura ha previsto, la sventurata ragazza diventerà la sua
sposa-vampira!
Grazie al
piccolo Josif, scampato alla vampirizzazione, Zagor viene guidato al rifugio
del vampiro e si scontra con lui. Mentre sembra avere la peggio, arriva Albert
Parkman che colpisce al cuore il vampiro con un paletto di frassino: Rakosi
cade in un vorticoso torrente e scompare alla vista. Gli abitanti di Bergville
tornano finalmente alla normalità.
Con questa
storia, Alfredo Castelli riesce a scrivere forse il miglior sequel
post-nolittiano.
Bella e funzionale la gag iniziale di Cico che deve
procurarsi il sangue di Zagor e quella finale con lo “spaventacico”; da brivido
le varie scene che vedono coinvolto il vampiro (la risurrezione, la
trasformazione in pipistrello, l’uccisione di Molnar). Le tavole di Ferri sono
portentose e rendono alla perfezione l’atmosfera lugubre che aleggia su tutta
l’avventura.
Tuttavia, sono
da segnalare alcune incongruenze: Bator è reso graficamente diverso rispetto a
come era in Zagor contro il vampiro; nella precedente avventura, Zagor e
Cico non erano conosciuti con i loro veri nomi dagli altri personaggi, e se può
essere che al termine di Alba tragica li avessero poi rivelati a
Metrevelic, Aline e Parkman, sicuramente non li potevano conoscere il vampiro e
gli zingari!
Tutto sommato,
comunque, siamo di fronte ad una delle migliori storie zagoriane scritte
immediatamente dopo l’abbandono della serie da parte di Nolitta.
Per me questo é un capolavoro alla pari con alcune storie di Nolitta; ritengo inspiegabili alcune critiche rivolte a questa storia, come quella per cui alla fine...
RispondiEliminaBeh, non posso spoilare troppo. Comunque il miglior sequel che abbia letto sulla saga del personaggio.
Completamente d'accordo con te, Fran.
EliminaLe critiche cui fai cenno sono forse quelle rivolte al "ruolo" di Zagor nella sconfitta di Rakosi?
E questa, per me, è l'ultima grande storia del periodo classico, che credevo davvero che fosse di Nolitta, a quei tempi. Scene agghiaccianti e un vampiro al massimo del suo potere e malvagità come mai più lo si rivedrà: Ylenia Varga è un'amica-nemica, mentre Rakosi, invece, è il classico vampiro che è il male assoluto. Insomma, un vampiro al 100%. Certo, anch'io ero rimasto perplesso nel sentire il Rakosi che chiamava Zagor col suo nome. Nella storia classica "Zagor contro il vampiro", Zagor era solo "il signor Gordon": un piccolo richiamo a quel nome non sarebbe stato male nella storia. Ma è un neo trascurabile rispetto al resto. Una piccola nota: "Gordon" sarà anche il cognome di Supermike. Un caso o no? In ogni caso, con questa storia per me si chiude un'epoca e ne inizia un'altra. Non ha senso dire se è migliore o peggiore: è semplicemente diversa...
RispondiEliminaLa tua affermazione in merito al fatto che questa sia l'ultima grande storia del periodo classico, caro Massimo, ha un certo fondo di verità...
EliminaIn merito al cognome Gordon, mi pare di ricordare che Sergio Bonelli scrisse da qualche parte che si ispirava a quello del personaggio americano di Flash Gordon, da lui particolarmente apprezzato. Non è escluso, quindi, che si sia ritenuto libero di riutilizzarlo anche per Supermike.;-)
Il racconto è effetivamente molto bello. Da appassionato della Hammer film posso dire che è piuttosto superiore a molti dei sette film di Dracula con Christopher Lee che tanto piacevano a Sergio Bonelli. Certo che all'epoca, il particolare dei nomi di copertura di Zagor e Cico mi fece sobbalzare. Come poteva Nolitta essersi dimenticato questo particolare ? E poi anche Ferri (genio assoluto, perenne riconoscenza a quell'uomo) ... quando Rakosi muore è vestito come il Dracula di Christopher Lee, totalmente di nero sino al collo, quando viene riportato in vita ha uno smoking con camicia di pizzo e farfallina bianca (che in copertina diventa orribilmente rossa)più la classica catenella nel panciotto come il tradizionale ma un pò ridicolo Bela Lugosi dei film degli anni '30.
RispondiEliminaIL particolare del vestito, caro Mario, lo avevo notato fin dalla mia prima lettura, ma non gli avevo mai dato troppa importanza... Insomma, se un vampiro è in grado di risorgere dalle proprie ceneri sarà anche ben in grado di "ricostruirsi" il vestito come meglio gli aggrada! ahahahah! :-D
EliminaI vampiri hanno poteri ben definiti tra cui non mi pare ci sia il cambio d'abito alla resurrezione, comunque non è solo quello. Il look "total black" era "credibile" anche nel far west mentre il look Lugosi è un po da operetta. Sergio Bonelli amava sia Lee che Lugosi ma se ha scelto Lee per questa storia probabilmente la pensava come me. Se non l'hai visto ti consiglio il primo film di Dracula di Lee dove ci sono tante scene che hanno ispirato la prima storia di Zagor e Rakosi. In particolare quando Van helsing aspetta Dracula, nella camera della vittima, dietro un separè (ma senza Cico con i crocefissi) nonostante la regia e la fotografia siano ottime, il mio primo commento è stato ... certo che disegnato da Ferri era pure meglio. Quando lessi Zagor contro il vampiro avrò avuto 10 anni e nascosi l'albo perchè speravo di dimenticarlo prima che arrivasse la notte, ma niente. Allora mi feci il ragionamento ...ma tanto io vivo in Sardegna e un vampiro in Sardegna non si è mai visto. Sognai tutta la notti Rakosi che m'inseguiva sulle dune di Chia !!!
RispondiEliminaOvviamenta la mia sul vestito era una battuta, Mario!!!
EliminaIn merito ai poteri ben definiti a cui fai accenno non mi risulta che nella tradizione vampirica esista un procedimento di resurrezione grazie al sangue di colui che ha provocato la morte del vampiro...
Il primo film di Dracula con Christopher Lee credo di non averlo mai visto, perché altrimenti mi ricorderei la scena del paravento. Vedrò di recuperarlo in qualche modo... Grazie della segnalazione!
Io avevo 9 anni e ricordo che rimasi subito ammaliato dalla figura del vampiro e mi piaceva leggere e rileggere il fumetto soprattutto nelle ore del crepuscolo e passeggiare per la cittadina alla sera scrutando il cielo in cerca di qualche pipistrello... ero (e sono) proprio malato!!! :-D
Bella.
RispondiEliminaHai già detto tutto tu e non ho altro da aggiungere se non che non sembra neppure scritta da Castelli.
Marietto il perfido.
Chissà....
Elimina@ Baltorr: esatto! Mi riferivo proprio a quella critica specifica. Come se ogni storia dovesse avere lo stesso, identico rituale dall'inizio alla fine!
RispondiEliminaIo invece la trovo azzeccata come soluzione. Una specie di riscatto catartico da parte di Albert: ha un senso che sia proprio lui, dopo essere stato vittima passiva del vampiro nella precedente avventura e dopo aver trepidato per la sua Aline in questa, a sconfigge Rakosi!
EliminaMa anche io, assolutamente! Probabilmente non mi sono spiegato bene! ;)
EliminaNo, no, ti eri spiegato benissimo. Sono io che ho scritto il concetto usando parole che - solo ora me ne rendo conto - potevano sembrare in contrapposizione alla tua affermazione... Avrei dovuto omette "invece"... ;-)
EliminaOttimo sequel che integra e completa le tematiche e le situazioni lette nella prima storia "Zagor contro il vampiro". In particolare l'idea che gli abitanti della cittadina di Bergville diventino dei vampirizzati è stata senza dubbio una eccellente idea creativa da parte dello sceneggiatore Castelli per dare la giusta importanza a questa avventura dedicata al ritorno del vampiro. In quanto alla discussione riguardo il mistero sul fatto che Rakosi conosca improvvisamente il vero nome di Zagor, potrei affermare che tutto sommato i vampiri sono dotati di poteri soprannaturali, tra cui anche quello di captare i pensieri della mente di un uomo. Concludo elogiando naturalmente il perfetto stile grafico di Ferri, come sempre encomiabile nel trasmettere la giusta impressionabilità a questa ottima avventura sospesa tra mistero ed horror gotico.
RispondiEliminaVolendo fare l'avvocato del diavolo potrei obiettare alla tua teoria, Nino, dicendo che, se così fosse, Rakosi avrebbe dovuto saperlo fin da subito... Ma direi che questi sono discorsi senza reale importanza. Ciò che davvero importa è che questo sia, come giustamente osservi tu, un ottimo sequel!
EliminaMa non può essere semplicemente che Molnar, nel doversi procurare il sangue di chi ha ucciso il vampiro, venga a conoscenza del vero nome di quel personaggio particolare con la casacca rossa? (informando successivamente Rakosi della sua scoperta..) ;-)
EliminaP.S. Adesso la sparo grossa: trovo questa storia ancora più bella della prima apparizione del vampiro!
Dario
Ci
Caro Dario, la tua spiegazione è plausibile come anche altre...
EliminaIn merito alla tua "sparata", devo dire che personalmente non sono d'accordo ma posso anche dirti che conosco altre persone che la pensano cone te! ;-)
Ciao!
Stavo ripensando che questo è uno dei migliori "ritorni" in assoluto, (escluso Hellingen che però ha fatto tornare lo stesso Nolitta). Nolitta si sà, era contrario ai ritorni dei nemici, (perchè invece gli amici li faceva tornare spesso lui per primo). Tra i peggiori "ritorni" secondo me c'è Supermike (che come amico è banale e non serve a niente) e Kandrax che torna senza quell'aura di magia che aveva reso così bella la prima storia.
RispondiEliminaD'accordo su tutta la linea! ;-)
EliminaStoria che da ragazzino m' inquietava alquanto con la resurrezione del vampiro, Cico, come già scritto, con il "pendolo" stile il mitico Maurizio Mosca ^^, gli abitanti vampirizzati, la vendetta di Rakosi su Molnar...
RispondiEliminarileggendola un po dell' inquietudine che avevo è sparita e magari dopo un po il ritmo è piuttosto forsennato, però nel complesso è una buona avventura, la migliore di Castelli assieme a "Il grande inganno", altra storia alquanto inquietante anche se con atmosfere diverse.
Almeno nell' albo originale nella scena del flash-back quando mi sembra Metrevelic riconosce uno degli uomini di Rakosi questi è disegnato come l' altro scagnozzo visto nella precedente avventura mi pare.
Comunque anche a me il fatto che di colpo tutti conoscessero i veri nomi di Zagor e Cico lasciò decisamente stupito! Ma il supervisore con tutto il rispetto che combinava? Qualche riga si poteva spenderla su questo fatto! Mah!
Molto belli e suggestivi i disegni di Ferri che con questa avventura inaugura il suo decennio di storie cupe visto che nel corso degli anni avremo "La palude dell' orrore", "La vendetta di Kandrax", "La notte del diluvio", "Incubi" e "Tenebre"! Il suo tratto ci è andato decisamente a nozze!
"e Kandrax che torna senza quell'aura di magia che aveva reso così bella la prima storia."
Secondo me si è, penso giustamente, pensato di puntare più su tratti horror, anche riuscendoci, non volendo fare una copia della prima avventura.
"Ma non può essere semplicemente che Molnar, nel doversi procurare il sangue di chi ha ucciso il vampiro, venga a conoscenza del vero nome di quel personaggio particolare con la casacca rossa? (informando successivamente Rakosi della sua scoperta..) ;-)"
Giusta spiegazione che si poteva inserire tranquillamente anche nella storia! Mah! Mi stupisco di certe "sviste" come il già citato disegno di Baltor nel flash-back! Anche qualche tempo fa ne hanno fatta qualcuna come in "Thugs" dove
SPOILER Ramath parla del suo maestro tibetano come se fosse ancora vivo quando dall' avventura
"I sette poteri" si evince che è venuto a mancare! FINE SPOILER
"Almeno nell' albo originale nella scena del flash-back quando mi sembra Metrevelic riconosce uno degli uomini di Rakosi questi è disegnato come l' altro scagnozzo visto nella precedente avventura mi pare."
RispondiEliminaNo, mi sono confuso. Nel flash-back Bator è disegnato bene. Quando lo trovano invece i nostri no.