mercoledì 20 agosto 2014

Zagor Collezione Storica a Colori: La nave tra i ghiacci (ZCSC132)




Il centotrentaduesimo numero, che troverete in edicola domani, contiene la conclusione dell'avventura di Zagor e il passaggio a nord ovest, nonché la prima parte della storia "I fiordi delle nebbie".
L’ESPLORATORE SCOMPARSO

           Da due anni, Rochas manca da Darkwood: è partito con la spedizione artica di Lord Fraser, alla ricerca del leggendario Passaggio a Nord Ovest. Ma la nave è intrappolata fra i ghiacci. Lady Emma, la moglie di Fraser, aiutata dal suo segretario Nat Murdo, segretamente innamorato di lei, ha organizzato una spedizione di soccorso, assumendo Fishleg e l’equipaggio della sua Golden Baby. Anche Zagor e Cico si uniscono a loro.
Lungo è il viaggio della Golden Baby per raggiungere l’Aurora di Lord Fraser, fra spettacolari canyon di ghiaccio e immani tempeste, illuminati dalla stupenda aurora boreale. Ma Lady Emma è determinata a ritrovare il marito scomparso.
Dopo alcune settimane di navigazione, giunto nel Canale di Peel, Fishleg dà l’ordine di fermare la nave. La spedizione di soccorso, composta da Zagor, Cico, Zarkoff, Nat Murdo, Ramath e altri marinai prosegue sul pack. Durante il percorso, gli uomini vengono aggrediti dagli Inuit dello spietato Staff. Nel corso dello scontro, alla deriva su un lastrone di ghiaccio, Zagor e Nat Murdo perdono contatto con gli altri e, qualche ora dopo, approdano sull’isola di Re Guglielmo, sulla costa opposta a quella in cui si trova l’Aurora. Inaspettatamente, Nat Murdo tenta di uccidere Zagor spingendolo in un burrone.
Intanto, Cico e gli altri si ritrovano al villaggio dei pacifici Inuit di Akutan. Zagor, che per fortuna si è salvato, riprende la marcia in direzione dell’Aurora e, allo stremo delle forze, viene raccolto da Rochas. Quest’ultimo gli racconta come alcuni marinai, capeggiati dal bieco Tyler, si siano ammutinati e, con l’appoggio degli Inuit di Staff, abbiano lasciato la nave. Ma i guai non sono ancora finiti: gli Inuit di Staff ritornano e, dopo una furiosa battaglia, riescono a catturare i nostri.
Al villaggio di Staff, Zagor e i suoi amici scoprono che la leggendaria Sfinge dei Ghiacci è in realtà una scultura di pietra con il volto del capitano Hudson e che quegli Inuit sono i discendenti dei marinai della Discovery. Nel villaggio trovano anche Nat Murdo, alleatosi con gli uomini di Tyler per togliere di mezzo Fraser e rubargli la moglie, di cui è invaghito. Zagor riesce a ribaltare la situazione, grazie al decisivo arrivo di Zarkoff e degli altri marinai, ma Murdo riesce a fuggire. Alcuni giorni dopo, il traditore giunge di nascosto al villaggio di Akutan e gli rapisce la moglie, Anya.
Zagor, Cico e Akutan, preso commiato da Fishleg e Lord Fraser, si gettano sulla pista di Murdo…
Il 1994 segna un anno importante per Zagor. Infatti, con una copertina molto evocativa che ritrae Zagor e Cico in marcia sopra una cartina dell’America Settentrionale, nel mese di aprile ha inizio quella che è comunemente denominata la “seconda odissea americana” dello Spirito con la Scure (che verrà narrata nell’arco di 14 storie, pubblicate su 31 numeri della serie regolare, dal 345 dell’aprile 1994 al 375 dell’ottobre 1996).
Questo nuovo, lungo viaggio era già stato anticipato da Sergio Bonelli a più riprese nelle pagine della posta sin dal 1991 ed era giustamente tanta l’attesa per questo evento. Per i lettori fu veramente bello imbarcarsi finalmente sulla Golden Baby di Fishleg insieme a Zagor e Cico e partire per questa nuova avventura, accompagnati dalla fluente sceneggiatura di Mauro Boselli e dai magici disegni di  Carlo Marcello.
Devo dire che nessuna storia meglio di questa poteva aprire il cosiddetto “secondo periodo d’oro” del nostro Zagor, con una bellissima ambientazione, una trama coinvolgente e personaggi ben caratterizzati.
Favoloso l’inizio, con il raduno dei trapper; grande atmosfera nelle pagine ambientate a Port Whale e molto realistico il successivo viaggio per mare.
Poi, dallo sbarco sulla banchisa abbiamo una emozione dietro l’altra: l’attacco degli Inuit dagli occhi azzurri, il tradimento di Nat Murdo e soprattutto la lenta e sofferente marcia di Zagor verso l’ignoto dopo essere uscito indenne dalla caduta nel crepaccio, la spettacolare desolazione artica, l’accecante luce e l’irradiazione solare che si contrappongono al freddo e al gelo.
Tutte le fila della storia sono mosse con grandissima maestria e il finale nella Sfinge dei Ghiacci è semplicemente fantastico. Un’avventura avvincente, quindi, dove viene introdotto uno dei personaggi più controversi dell’intera collana, quel Nat Murdo che per molti anni rappresenterà prima un degno avversario e poi una sorta di alleato.
           

1 commento:

  1. La più bella storia di Boselli secondo me nonché una delle migliori della serie! Il mare con le sue grandi onde e le immense distese ghiacciate disegnate alla grande da Marcello che passa con disinvoltura dai paesaggi forestali della foresta di Darkwood a tutt' altri paesaggi (!), la tensione per il recupero della nave, il mistero della sfinge dei ghiacci, un nemico nell' ombra, Zagor alle prese drammaticamente con un paesaggio che si rivela ostile, Cico che trova un nuovo amico... tutti ingredienti che ben si amalgamano in questa storia che ha proprio un sapore epico! Poi come scritto nell' articolo tornano in azione dopo 16 anni (!) Fishleg e co. che avevano fatto una comparsata ne "I sette poteri" (chissà perché a parte Ramath erano finiti in naftalina!?!) e abbiamo un nuovo comprimario femminile, lady Emma, personaggio elegante e deciso. Il finale si dimostra riflessivo. Quella dei personaggi femminili in primo piano sarà una costante di Boselli. L' ultima vignetta del numero 345 poi sembra strizzare l' occhio a quella del 62 dove in entrambi si vede la partenza dei nostri. Ed è solo l' inizio! ^^

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