giovedì 10 marzo 2011

Lettera 1991

Il mese di maggio del 1991, quindi, segnò per gli appassionati zagoriani - e naturalmente anche per il sottoscritto - un momento importante: Zagor era stato affidato a nuovi sceneggiatori. E disegnatori altrettanto nuovi stavano arrivando in aiuto a quelli che già lavoravano sulla serie.

Ma per me, quel mese, fu "zagorianamente" importante anche per altri due motivi...

Il primo fu l'uscita, nella collana Tutto Zagor, dell'episodio "Lo strano Mister Smith".

  
Quella fu per me una grande emozione: mi ritrovavo tra le mani la ristampa dell'albo con il quale esattamente vent'anni prima (mese più, mese meno) avevo iniziato la mia collezione ed era nata la mia passione per questo fantastico personaggio!!!

Il secondo motivo fu che la mia gioia era così grande che, per festeggiare quel mio personale anniversario, decisi di scrivere una lettera a Sergio Bonelli per ringraziarlo di avere creato Zagor e per tutte le belle storie che aveva scritto; inoltre, mi permettevo di dargli tre suggerimenti:
1) di far tornare al più presto il barone Bela Rakosi, che ritenevo fosse - dopo Hellingen - la vera nemesi dello Spirito con la Scure;
2) di non trattare argomenti troppo generali nella pagina della Posta della collana Tutto Zagor, ma di parlare dettagliatamente di come era stata concepita una determinata avventura, della psicologia dei vari personaggi, e delle "disavventure" redazionali legate ad una determinata storia;
3) di organizzare qualcosa di veramente speciale per festeggiare degnamente il 30° anniversario del personaggio.

  
Purtroppo, aspettai invano di vedere apparire il contenuto di questa mia lettera nella posta di Tutto Zagor... Pazienza... per me l'importante era averla scritta e sperare che Sergio Bonelli l'avesse letta...

Intanto, sulla pagina della posta della Collana Zenith, in quell'anno 1991 apparvero altre notizie relative ai nuovi sceneggiatori e disegnatori dello Spirito con la Scure...

Nel n. 312 del mese di luglio, Bonelli presentò dettagliatamente Mauro Boselli, descrivendolo come un "tuttologo" specializzato nella stesura di varie rubriche e di molti librini allegati agli speciali, un appassionato viaggiatore in luoghi impervi e selvaggi, ed infine un ottimo sceneggiatore che, dopo aver spaziato in varie serie della casa editrice, era approdato a Zagor.

  
Nel n. 313 del mese di agosto, Bonelli presentò Ade Capone dilungandosi nel raccontare le divertenti circostanze del loro primo incontro ai bordi di una piscina...

  
Nel n. 314 del mese di settembre, venne presentato Alessandro Russo, entrato nelle fila degli sceneggiatori zagoriani grazie ai buoni auspici di Antonio Serra (uno dei creatori di Nathan Never) ed il "nuovo" disegnatore Renato Polese, una delle colonne dell'indimenticata Storia del West di Gino D'Antonio (curiosamente, i due autori accomunati in questa presentazione, furono accomunati anche dal fatto che fecero davvero poco su Zagor: il primo sceneggiò solo tre storie e il secondo ne disegnò solamente una).

  
Infine, nella posta del successivo n. 315 Sergio Bonelli - dopo aver parlato dell'ormai "famigerato" (almeno tra gli appassionati zagoriani) Dark Zagor - decise di mettere a tacere le voci che erano girate in merito all'abbandono della serie da parte di Marcello Toninelli. Bonelli scrisse che Toninelli non era stato sollevato dall'incarico né scaricato, ma che se ne era andato di sua volontà! Se era vero che "lo stesso aveva presentato una proposta radicale per un totale cambiamento del personaggio di Zagor" giudicata negativamente dalla casa editrice, era anche vero che Toninelli se ne era andato "anche perché aveva altri interessi e altre iniziative in campo fumettistico".
Bonelli concludeva, poi, chiarendo che l'intenzione dei responsabili e supervisori della serie era quella di "riportare Zagor ai fasti del periodo nolittiano"...
            La parola d'ordine era: "Per rinnovare Zagor, si torna alle origini!".

7 commenti:

  1. >> aspettai invano di vedere apparire il contenuto di questa mia lettera nella posta di Tutto Zagor...
    Nemmeno a casa ti rispose?

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  2. Eh si.
    Probabilmente Toninelli (o qualche altro genio) voleva "modernamente" rivoluzionare la serie un po' sull'onda dei comics americani Marvel e DC dove magari Capitan America te lo mettono in un manicomio e La Cosa su una sedia a rotelle oppure fanno scoprire a La Torcia che Susan Storm non è sua sorella ma sua madre.
    Mezzucci da telenovela cilena per tirare la volata alle vendite facendo leva sulla curiosità morbosa di un pessimo pubblico adatto ad un pessimo prodotto.
    Per foruna i Bonelli (e la Bonelli) sono vaccinati e queste stupidaggini vengono messe al bando.
    E anche i loro ideatori.

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  3. @Devilmax: "Nemmeno a casa ti rispose?"
    Purtroppo no, ma... aspetta e...... leggerai!;-))

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  4. >> Probabilmente Toninelli (o qualche altro genio) voleva "modernamente" rivoluzionare la serie un po' sull'onda dei comics americani Marvel e DC
    Mi pare di ricordare che la "rivoluzione" proposta da Toninelli prevedeva la morte di Cico e la conseguente trasformazione di Zagor in un eroe malinconico.
    Meno male che così non è stato.

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  5. gran bella lettera ,più o meno le cose che avrei scritto io ;)

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  6. @Devilmax: non credo sia come dici tu; infatti mi risulta che molti abbiano equivocato la proposta fatta da Roberto Sonaglia di Fumettando e riportata nella rubrica della posta (Dark Zagor, che prevedeva la morte di Cico) attribuendola a Toninelli (del quale, sempre nella rubrica della medesima posta, si dice che aveva proposto un radicale cambiamento non accettato dalla Bonelli). Non ricordo chi me lo disse o dove lo lessi, ma mi pare che Toninelli volesse pubblicare Zagor in una specie di rivista-contenitore con vari racconti dedicati anche ad altri personaggi di contorno del mondo zagoriano, ma tutti abbastanza rivoluzionati al punto di vista grafico...
    @Massimiliano: Grazie per i complimenti!

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  7. E' vero, sapevo che "Dark Zagor" non era idea di Toninelli, ma non ricordavo di chi fosse.
    Non meno bislacca la proposta di Toninelli comunque.
    Sergio Bonelli li ha entrambi gentilmente invitati alla porta.
    E ha fatto un gran bene.

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