mercoledì 18 aprile 2018

Terre fredde (Maxi Zagor 32)




Uno spietato predone che si fa chiamare “Carcajou”, come un demone temuto dalle tribù del nord, semina la morte tra gli insediamenti di cacciatori della costa settentrionale del Pacifico.
Quando anche il capitano Honest Joe e l’equipaggio della Dragoon finiscono tra le vittime delle sue scorrerie, Zagor accorre nonostante la distanza da Darkwood delle fredde foreste del Nord Ovest.
Giunto fin là, lo Spirito Con La Scure scopre che dietro l’identità di quel misterioso fuorilegge, si cela uno dei suoi più vecchi avversari, tornato in scena per pareggiare i conti proprio con lui: Eskimo!

Allora… Lo scrivo subito così mi tolgo il pensiero… Sinceramente mi aspettavo qualcosa di più da questo ritorno di Eskimo!
La storia è ben costruita, non c’è dubbio; Jacopo Rauch è bravo nel gestire questo villain nolittiano, ponendo delle basi plausibili al suo ritorno e dando così il via a una nuova trasferta zagoriana che ci accompagnerà per tutto l’anno all’interno dei tre Maxi; pregevole anche il fatto che lo sceneggiatore abbia deciso di tornare alle origini realistiche di Eskimo non presentandolo più come un essere immortale.
Tuttavia… Tuttavia non tutto gira alla perfezione, a mio parere.
Intanto devo dire che la prima parte della storia non è riuscita a coinvolgermi più di tanto, mi è sembrata “lenta” nel suo svolgimento; e non ha giovato alla trama il susseguirsi dei vari rapimenti (prima Cico, poi Zagor), che mi hanno dato l’impressione che la vicenda non giungesse al dunque. Nella seconda parte, invece, quando Zagor si libera e comincia a dare la caccia a Eskimo, la narrazione si risolleva e finalmente appassiona fino alla conclusione, anche se la serie di agguati e contro-agguati, mosse e contro-mosse, dei “buoni” e dei “cattivi” rischiano alla lunga di lasciare il lettore disorientato.
Da ultimo, mi aspettavo qualcosa di più epico e coinvolgente dallo scontro risolutivo tra Zagor e Eskimo. In buona sostanza il cattivo fa la stessa fine che aveva fatto nella storia degli anni ’70: in fuga solitaria dopo avere vigliaccamente abbandonato i suoi uomini, finisce presumibilmente morto e trascinato via dalla corrente di un gelido fiume.
Invece ho apprezzato l’inserimento sia di comprimari già noti (Honest Joe, Felix, il principe Rezanov), tutti ben delineati e funzionali alla trama, le cui vicende del passato sono richiamate da diversi ottimi flashback, sia del nuovo personaggio del mountain-man Sam Dougal, eroe “positivo” molto ben caratterizzato.
Piacevole anche il racconto fatto da Zagor di un episodio della sua giovinezza in compagnia del mentore Wandering Fitzy, che lo ha visto scontrarsi con il terribile orso ghiottone (wolverine).
L’ambientazione scelta per l’avventura, poi, costituita dalla natura incontaminata delle montagne, i fiumi e le foreste del grande nord, è davvero affascinante e molto ben rappresentata dai fratelli Di Vitto, qui a mio parere al loro miglior lavoro su Zagor, che impreziosiscono l’episodio con i loro disegni di stampo classico, perfettamente adatti ad un’avventura come questa.



5 commenti:

  1. Ebbene si,Baltorr! Il tuo resoconto su questa avventura conferma la tesi del compianto Sergio Bonelli,il quale era per principio contrario ai ritorni dei "Villain" storici che rischiano sempre di deludere il lettore adulto che ha conosciuto e amato il tal personaggio da ragazzino.A tal proposito mi auguro che il prossimo ritorno di Supermike sia davvero all'altezza! Concordo sull'ottima prova dei Di Vitto. Ad maiora...

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    1. Concordo con Baltorr e con Frank 66 sulla parziale delusione in merito al ritorno di Eskimo.
      Unica cosa da segnalare, secondo me, la buona copertina di Piccinelli che finalmente riesce a dare un’immagine di Zagor più simile alla tradizione.
      I Di Vitto molto bravi.





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  2. Concordo con tutti voi. Storia un po' così, direi schizofrenica nella trama. Ottimi i disegni. Pessima l'idea di ripescare vecchi Villain. Meno male che almeno Eskimo aveva perso l'aura da super eroe.. e comunque che banale 'sto personaggio: sempre a filarsela!
    Ciao a tutti
    Giovanni21

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  3. Grandissimo Maxi, tra i migliori,a proposito, io adoro i ritorni se costruiti cosi bene,io non sono un Nolittiano, anche se adoro le storie di Nolitta e mi godo maggiormente queste storie.

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  4. Un grande Maxi di un grande Rauch, i ritorni se costruiti cosi bene sono un gran piacere leggerli.Pura avventura Zagoriana , personaggii ben Caratterizzati e Eskimo che e' finalmente una grande carogna, non una macchietta come ci era stato presentato nella storia di Nolitta.In quanto al finale credo che Rauch abbia voluto citare l'episodio Nolittiano, nulla di male mi sembra.Certo i lettori di Zagor devono essere abituati davvero bene per non apprezzare una storia cosi che farebbe la fortuna di altre collane.A proposito, e'di gran lunga la migliore storia di Eskimo.

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