Il misterioso personaggio che a Philadelphia, nella seconda metà dell’Ottocento, racconta al giornalista Roger Hodgson aspetti poco conosciuti della vita di Zagor, eroe di cui da anni si sono perse le tracce, narra la storia d’amicizia fra lo Spirito con la Scure e un guerriero Kiowa, con cui va in cerca di cavalli bradi nelle praterie nordamericane.
Una storia tragica e violenta, in cui ha un ruolo fondamentale la natura incontaminata delle grandi distese, su cui si muovono però anche uomini senza scrupoli per i quali la vita umana, soprattutto quella dei pellerossa, non ha alcun valore.
Secondo numero della nuova miniserie zagoriana “Zagor Darkwood Novels”, nata sull’onda del successo di quella denominata “Zagor - Le Origini” uscita l’anno scorso e attualmente riproposta in volumi cartonati da libreria, a colori.
Ricordiamo che lo spunto narrativo della miniserie è dato dal giornalista freelance Roger Hodgson che vuole scrivere un libro su Zagor, lo Spirito con la Scure, di cui si sono da anni perse le tracce. Egli ottiene udienza presso un misterioso personaggio che sembra aver conosciuto molto bene il nostro eroe e che è in grado di svelare alcuni aspetti del suo carattere, emergenti non tanto dalle sue imprese più eclatanti quanto da episodi apparentemente di minor peso della sua vita.
L’episodio narrato in questo secondo numero (sceneggiato sempre da Moreno Brattini, stavolta per i disegni di Anna Lazzarini) si intitola “Il vento della prateria” e vede Zagor alle prese con una banda di assassini che massacrano un gruppo di giovani Kiowas per rubare loro un branco di mustang appena catturati.
Lo Spirito con la Scure e il giovane kiowa Kohane intervengono, il primo per fare giustizia, il secondo per vendicare il fratello e gli amici uccisi.
Sorprendentemente, la giustizia finale arriverà dalla “natura” stessa…
Devo dire che questo secondo numero non mi ha appassionato quanto il precedente, forse perché più “canonico” rispetto alla trama del primo.
Si tratta di
un classico western con la partecipazione di pellerossa e banditi, ma che
contiene anche delle scene poetiche (ad es. quella del parto del puledrino e
dell’affetto che uno dei pellerossa sviluppa nei suoi confronti), belle
sequenze di cavalcata dei mustang (sin dalla prima pagina, nella mia mente mi
ha accompagnato nella lettura il tema musicale del film a cartoni animati “Spirit
- Cavallo selvaggio” del 2002) e una riflessione generale sul concetto di “giustizia”.
Stavolta, il “lato umano” del protagonista che viene svelato al giornalista Hodgson - mi è parso di capire - è il rapporto che esiste tra Zagor e i pellerossa (che posseggono un senso del divino diverso dagli uomini bianchi) e il ruolo di giustiziere, a volte voluto dal destino, dello Spirito con la Scure.
In merito alla questione dell’identità del misterioso personaggio, i nuovi indizi che ricaviamo da questo secondo numero sono: 1) è in possesso della scure di Zagor (pur non avendola a disposizione per mostrarla immeditamente a Hodgson); 2) è profondamente a conoscenza della “personalità” del popolo pellerossa.
Ora, accantonando l’ipotesi da me formulata in precedenza che tale personaggio sia lo stesso Zagor (alcuni di voi lettori del blog hanno giustamente osservato che, innanzitutto, questa sarebbe una soluzione del mistero troppo semplicistica e poi parrebbe impossibile che Zagor si “ritiri a vita privata” in una grande città come Philadelphia con tanto di domestica) e tenendo conto che mostra delle gambe affusolate, che tiene sempre accavallate, e una corporatura longilinea, potrebbe anche trattarsi di una donna. Ciò sarebbe confermato anche dal profilo della sua testa, come disegnata in questo numero da Anna Lazzarini, che mi sembra prettamente femminile.
Che possa avere ragione l’amico Mauro Corti quando, in un suo commento al mio articolo del mese scorso, ha scritto: “Comincio a pensare che il personaggio possa essere Brezza di Luna, che oltretutto è protagonista del sesto albo della serie, o la di lei figlia, Fiore della Notte”?
Staremo a vedere!!!
Per ora vi do appuntamento al mese prossimo per la recensione del terzo episodio della miniserie…
Confermo la mia ipotesi su BREZZA DI LUNA. Per quanto riguarda quest’albo mi è parso che l’obbiettivo di mostrare il lato umano o intimo dell’eroe sia stato mancato di parecchio. Burattini è un ottimo autore con le sue caratteristiche ma forse per fare quello che ci aveva prospettato ci sarebbe voluto davvero Berardi... la commozione che accompagna la storia è ottenuta con un escamotage narrativo tutto sommato molto facile... sempre interessante invece l’enigma di fondo. Confido nelle prossime uscite per centrare meglio l’obbiettivo dichiarato inizialmente.
RispondiEliminaAnch'io sono meno soddisfatto di questo episodio. Di fatto non viene svelato alcunché di più sul lato umano di Zagor che già non conoscessimo...
EliminaNella tavola riportata alla fine dell'articolo il giornalista viene invitato a cena, ma rifiuta. L'ospito le invita dicendo se"vuole rimanere a cena con NOI". Non lo trovate strano.
RispondiEliminaL'ho trovato strano anch'io... Chissà se il rifiuto era mero atto di cortesia o se la motivazione può essere un altra...
EliminaSenza molte prove sto indovinando che il misterioso personaggio è Doc Lester. E probabilmente mi sbaglio, ma quelli sono i miei pensieri dopo aver letto il secondo volume. :)
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