I minatori al lavoro in un giacimento d’argento vengono massacrati dall’orda di banditi guidati dallo spietato Hitch, che non esitano a macchiarsi di una sanguinosa strage pur di impossessarsi del prezioso metallo…
Zagor scopre il bagno di sangue, salva i pochi superstiti intrappolati in una galleria e giura di assicurare alla giustizia la banda degli assassini!
Come spiegato dallo stesso Moreno Burattini sul suo blog “Freddo cane in questa palude”, preparando la programmazione zagoriana del corrente anno si è reso conto che c’era un punto fermo da rispettare: il n. 700 previsto per il mese di novembre. C’era però da collocare anche una lunga sequenza di tre avventure collegate fra di loro (quelle del figlio di Manetola, del capitano Nemo e di Digging Bill) per un totale di sette albi. Mentre gli albi di gennaio e febbraio erano occupati dalla seconda e dalla terza parte de “Il passato di Rochas”. Quindi, nove mesi del 2023 erano già “sistemati”. Ma i mesi che precedono novembre sono dieci! Dunque, serviva riempire il mese di marzo con una storia lunga un solo albo. Allora Burattini ha immediatamente chiesto a Gianni Sedioli se se la sentiva di disegnare 94 pagine in sei/sette mesi per risolvere la situazione, e questi, velocissimo come al solito, ha risposto di sì, riuscendo a consegnare il lavoro addirittura in anticipo, risolvendo così la situazione.
La storia, per forza di cose, ha dovuto prevedere una trama piuttosto semplice, dato che 94 tavole sono poche e inconsuete per una storia di Zagor. Tuttavia, ne è risultato un godibile racconto western di pura azione.
L’ambientazione mineraria è interessante e il ritmo della vicenda è davvero molto buono; l’ultima parte, poi, è una sorta di nuovo “Zagor contro tutti” in cui il protagonista, grazie anche alla sua astuzia, riesce a da solo sbaragliare l’intera banda di assassini ed è protagonista di grandi acrobazie, ottimamente rese da Gianni Sedioli. Anche Cico fa la sua buona parte e nel finale riesce persino ad aiutare Zagor.
Insomma, una storia tutta azione, di impianto classico, così come classiche sono le tavole del disegnatore ravennate, che ha dato il meglio di sé. Anche se in alcune vignette il tratto è appena accennato, quasi approssimativo, siamo comunque di fronte a disegni molto buoni, soprattutto nelle scene più spettacolari.
Ciao baltorr da Matteo Agostini anche a me è piaciuta la storia . Certo non è tra le migliori ma non si può pretendere troppo da 94 tavole .una storia godibile in attesa che parta la trasferta nei Caraibi che secondo me sarà memorabile
RispondiEliminaCiao Matteo. Grazie per il commento. Anch'io mi aspetto molto dalla trasferta ai Caraibi!!!
Elimina