Questo nuovo numero della collana Zagor Più presenta per la dodicesima volta il format ormai noto come “I racconti di Darkwood”: una serie di brevi avventure racchiuse da una storia “cornice” che funge da incipit, raccordo e chiusura. Il titolo complessivo dell’albo è Sopra l’abisso.
Questa volta le avventure sono narrate “a più voci”, all’interno di un vivace saloon nel gelido Canada, da persone che non hanno mai incontrato Zagor personalmente ma che ne hanno sentito narrare le mirabili gesta. Verrà mostrato il ritorno di “Smiling” Joe, conosceremo Valerie, una giovane donna in pericolo a cui Zagor giunge a prestare aiuto, scopriremo il tragico destino di una carovana maledetta e assisteremo alla drammatica scalata, sospesa sull’abisso, di un picco sferzato dai venti…
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Iniziamo dalla cosiddetta “storia cornice”, intitolata “Il vecchio Tom”. Disegnata, come di consueto, dal bravo Stefano Voltolini e scritta da Marcello Bondi (già visto sullo Zagor Più n. 3 del novembre 2021) ambientata a Heavenstone, un piccolo porto sulla costa canadese, nel cui saloon si ritrovano attorno ad un tavolo il trapper Hugh, il commerciante David, il vecchio Tom e il portuale Smith, serviti dalla cameriera Mary, i quali, tra un’interruzione e l’altra a suon di cazzotti, raccontano quattro storie con protagonista il mitico Spirito con la Scure. Narrazione divertente, con tanto di sorpresa finale: due degli altri avventori del saloon (i cui visi non vengono inizialmente mostrati) si riveleranno essere proprio Zagor e Cico!
Il primo racconto narrato, “Il ritorno di Smiling Joe”, è opera dalla coppia di autori che ha scritto la storia più lunga della saga di Zagor (l’ultimo ritorno di Spermike), vale a dire Moreno Burattini e Marco Verni. Questa storia di 30 pagine recupera un comprimario apparso una sola volta in un brevissimo episodio degli anni ’60, di cui il curatore della collana parla diffusamente nell’introduzione a pag. 4, ma che è rimasto nel cuore dei lettori di lunga data. Il tono della narrazione è assolutamente in sintonia con la storia antesignana, per cui, dopo varie peripezie, abbiamo il classico lieto fine che riesce a strappare un sorriso. Una curiosità da sottolineare è che Marco Verni, con questo racconto, risulta essere ad oggi l’unico disegnatore pubblicato su tutte le collane zagoriane!
La seconda storia, “Valerie”, scritta dall’ormai collaudato Francesco Testi, vede ai disegni Cristiano Spadavecchia (qui alla sua seconda prova zagoriana). Il suo tratto classico e pulito ben si adatta alla storia (da segnalare, a mio parere, solo qualche leggera “imperfezione” in alcuni volti di Zagor), che coinvolge il giustiziere di Darkwood (anche sentimentalmente) con una bella locandiera dall’oscuro passato.
“La carovana maledetta” di Stefano Fantelli (che sta diventando sempre più una colonna dell’universo avventuroso zagoriano) è la storia che ho preferito. Un racconto cupo, notturno, nel quale la minaccia soprannaturale affrontata da Zagor si rivela davvero inquietante, per non parlare degli ottimi disegni di Giuliano Piccininno che ha voluto sperimentare l’utilizzo di una china diluita per ottenere delle originali sfumature di grigio.
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Terminata la lettura di questo volume, non ci resta che attendere la prossima uscita della collana, dal titolo “Wyandot”, contenente una sola storia lunga ad opera di Jacopo Rauch e Stefano Di Vitto che vedrà il ritorno del sakem Akenat… In edicola il 22 febbraio prossimo!
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