giovedì 20 maggio 2021

A DOMANDA… MORENO RISPONDE (36)

Trentaseiesima puntata della rubrica

A domanda… Moreno risponde”!


Qui troverete ben due domande che concernono Supermike

ed altrettante su “La casa del terrore” ed il suo seguito.


Ma si parlerà anche di dottori e professori zagoriani,

dell'incontro con Tex,  di trasferte,

di lavori in corso e di tanto altro ancora.


Ringrazio come di consueto Moreno Burattini

per la sua grande disponibilità.

 

1 – Caro Moreno, nella storia in anteprima con Flash, appaiono i vecchi nemici di Zagor, morti, presunti morti od in altre dimensioni. Fra questi, Supermike è vivo e vegeto a meno che la storia non dovesse essere raccontata dopo il suo ormai prossimo ritorno. Zagor dice che sono, infatti, tutti morti e, quindi, finirà col morire anche il Supernemico?

La cura del team up fra Zagor e Flash esula dalle mie competenze, come indicato nel tamburino, per una mia precisa scelta: ho preferito, onestamente, che se ne occupassero sceneggiatori più esperti di me sul fumetto supereroistico americano. La sorte di Supermike al termine della futura (e ancora lontana) storia del suo ritorno non ha alcun rapporto con l’incontro fra lo Spirito con la Scure e il velocista della DC, essendo quest’ultimo avulso e scollegato dalla serie regolare. Ci sono tre ipotesi: o il team up avviene in una realtà diversa da quella della timeline zagoriana; o Zagor si è confuso di fronte alla visione dei suoi vecchi nemici; o si è trattato di una svista, come a volte capita, degli sceneggiatori.

2 – Gentile Moreno, che lei sappia, quanto è stato generalmente apprezzato il prologo dell’avventura fra Flash e Zagor?

Non ne ho idea: ho soltanto ricevuto alcuni riscontri (positivi) da parte di lettori che mi è capitato di incontrare o da cui ho ricevuto messaggi. Immagino che sia presto per esprimere un giudizio, trattandosi appunto soltanto di un antipasto, poco più di un trailer. I giudizi meglio darli a storia conclusa (ovviamente, per esprimersi con cognizione di causa bisognerebbe però anche conoscere bene Flash e il suo universo). Mi fido del parere di Marco Corbetta, il gestore del blog che ci ospita, assai competente in flashologia, il quale ha dedicato un paio di articoli al team up:

http://zagorealtro.blogspot.com/2021/04/flash-profilo-di-un-supereroe.html

http://zagorealtro.blogspot.com/2021/03/la-scure-e-il-fulmine-flash-zagor-n-0.html


3 – Caro Moreno, mi sembra chiaro il rimando dell’ultimo Speciale Zagor a “La casa del terrore”. Sinceramente mi sarei aspettato un cameo al presente della famiglia Landon. Ma va bene così, la storia è stata simpatica e godibile. Ciò non toglie che mi piacerebbe rivedere l’intera famiglia del primo episodio, suggerendoti da fan un loro ritorno.

L’intera famiglia Landon non si potrà mai rivedere, essendo morto David (il sedicente maggiordomo). Gli altri componenti, Buster e i suoi due figli Marta e Greg, si possono immaginare al fresco: magari ricompariranno in un’altra avventura, visto che “Ritorno alla casa del terrore” ha un finale che lascia aperto uno spiraglio. Mi fa piacere l’apprezzamento per una storia che mi ha dato parecchie soddisfazioni, non ultima quella di aver ricevuto i complimenti da gente che si è divertita con l’indagine di Bat Batterton, dicendomi che non rideva così da tempo.

4 – Caro Moreno, riprendo una mia precedente domanda per chiederti se hai da fare qualche esempio, secondo i tuoi gusti, di storie di Zagor a puntate che ti sarebbe piaciuto leggere tutte d’un fiato e di storie extra che avresti voluto leggere a puntate.

Io seguo le puntate una per una: quando ho un albo in mano, lo leggo. Non aspetto di avere la storia completa. Forse per motivi anagrafici apprezzo molto il fatto di restare in sospeso e di attendere la puntata successiva. La formula dell’à suivre mi ha regalato troppe emozioni da ragazzo (ricordo lo stacco fra “Il re delle aquile” e “Lo spettro”) perché me ne dimentichi. Quindi non c’è nessuna storia di Zagor pubblicata a puntate che avrei voluto leggere tutta d’un fiato. Immagino invece che certi Maxi, voluminosi com’erano, li avrei digeriti meglio divisi in sezioni.

5 – Caro Moreno, ecco una super proposta per dare uno scossone alla Zenith! Torna Supermike, sconfigge Zagor e la collana Zenith per 12 mesi diventa “SUPERMIKE”, che fa il re di Darkwood. Combina un po’ di casino ma fa anche cose buone. Dopo 12 mesi torna Zagor, storia epica, riprende il suo posto e la serie Zenith riprende ad essere “ZAGOR”... A quel punto la numerazione diventa distonica di 63 numeri anziché 51! Forte vero!? :- D

Forte. Però bisognerebbe vedere se dopo dodici mesi i lettori sono ancora lì.

6 – Egregio Dottor Burattini, volendole fare gli auguri di Pasqua i quali chissà quando potrà riceverli, intendo chiederle se, una volta avvenuto l’incontro fra Zagor e Tex i due potranno dirsi dello stesso Universo. La cosa strana, pur avendo visto Mefisto, Yama, un alieno, per certi versi El Morisco, streghe ecc., è che secondo questo incontro risulterebbero avvenute nell’universo Texiano (molto meno vario di diversi generi rispetto a Zagor) le apparizioni di Kandrax, Rakosi, Titan, Akkroniani, licantropi, le invenzioni di Verybad ecc. Quindi chiedo se la cosa non possa far storcere il naso, in quanto il Ranger non era ancora stato ufficialmente intaccato da questi team-up, e metterlo in coppia con Zagor, pur in un’avventura realistica come il seguito di “Fratelli di Sangue”, non crede che possa fargli più male che bene visto che Tex potrebbe andare a Darkwood affrontando mostri di varie specie? La mia paura è che si possa snaturare il prodotto, cosa ne pensa?

Grazie per gli auguri. Quando si fanno quelli di Pasqua, io di solito li allungo in auguri di “buona primavera” (sempre di rinascita si tratta), e dunque li ho ricevuti in tempo (e li contraccambio). I tempi di attesa per le risposte non dipendono solo dalla mia poca voglia di lavorare, ma anche dalla gran quantità di domande raccolte da Marco Corbetta, che creano una lunga “lista di attesa” (che però, piano piamo, scorre). Riguardo al problema da lei sollevato, credo che l’unica cosa che si debba chiedere a Mauro Boselli è quella di scrivere un team-up coerente al proprio interno, cioè che rispetti le caratteristiche dei due personaggi in una storia solida e conclusa in se stessa nella quale possano riconoscersi i lettori di entrambi. E su questo, conoscendo Mauro, non ho il minimo dubbio. Riguardo al resto, sappiamo che sarà Zagor a “far visita” a Tex, raggiungendolo nel Sud Ovest. Quindi, lo Spirito con la Scure lascia Darkwood, che rappresenta una sorta di bolla narrativa in cui sono lecite le più diverse contaminazioni fra i generi, e si mette in viaggio verso il più realistico West di Aquila della Notte. Se a Darkwood ci sono troppe “stranezze” (“ci sono più cose in cielo e in terra, Orazio, di quanti ne contempli la tua filosofia”, diceva Amleto) verranno lasciate là. Gli elementi maggiormente fantastici di molte storie di Zagor appartengono, salvo eccezioni, proprio alla dimensione darkwoodiana, che resta là dove si trova. Quindi, se anche il team up fra Zagor e Tex unificherà i due universi, non trasporterà Darkwood in Arizona.

7 – Ho notato che ultimamente Zagor ha gli occhi verdi sulle copertine. Per quanto ricordo, i suoi occhi erano blu per tutta la vita. Puoi spiegare questo cambiamento?

Nessun cambiamento. Gli occhi di Zagor sono grigio-azzurri. Il punto di riferimento è la colorazione di Gallieno Ferri di “Indian Circus”. Mi pare che tutta la Collezione Storica di Repubblica abbia proposto la giusta tonalità, e così succede negli albi a colori là dove, negli interni, si vedono dei primi piani. In copertina difficilmente le iridi sono così in evidenza da poter vedere bene. Nella copertina dell’albo del mese di aprile 2021, “I demoni delle nebbie”, dove gli occhi sono più evidenti, il colore è celeste. In altre, si vede che il colorista ha pensato di dare dei riflessi di foresta, chissà. Del resto, in copertina si sono visti anche colori innaturali di ben altro tipo (basterà pensare a quelli de “La carica suicida”). A volte i coloristi seguono l’estro.

8 – Ciao Moreno, puoi raccontarci la genesi del “Ritorno alla casa del terrore” e come hai fatto a far quadrare il cerchio fra gag comiche slegate dal vero contesto e la parte seria della storia?

Faccio notare che anche ne “La casa del terrore” c’erano due storie parallele: quella delle misteriose evasioni dalla prigione del forte e quella dei banditi nascosti nella villa degli Stanford che ordiscono la messinscena del fantasma di Priscilla. Alla fine, le due trame si riuniscono. Alla base di tutto c’è un soggetto per un albetto dedicato a Bat Batterton che doveva essere allegato a uno Speciale Zagor. Forse ricorderete che, tra il 1993 e il 1999, la Bonelli propose, insieme agli Speciali, degli spillati con brevi storie dedicate ai comprimari delle varie serie (per esempio, Flok per il Comandante Mark o Marvin per Nick Raider). In tutto, gli spillati zagoriani furono sei, di cui io ne ho scritti cinque. Per ognuna di queste short-stories servivano dei soggetti che Sergio Bonelli approvava, prima di procedere con la sceneggiatura. Quando toccò a Bat Batterton, io proposi (come sempre facevo) tre diverse trame. Sergio scelse quella de “Il bambino rapito” (Speciale Zagor n° 7). Le altre due proposte restarono dunque nel cassetto. Qualche tempo fa le ho ritrovate e mi è sembrato che lo spunto dell’indagine di Batterton sulla presunta infedeltà coniugale della moglie di mister O’Tell fosse divertente. Ho pensato al modo per poter sfruttare il vecchio soggetto in una storia che prevedesse il ritorno sulla scena di Bat in una storia zagoriana. Solo che nel soggetto originario Zagor non era previsto. Per farcelo stare, ho immaginato di spezzettare l’indagine in varie scenette che portassero avanti un racconto scollegato da quello di cui era protagonista lo Spirito con la Scure, con il quale però finisse per intrecciarsi. Ma, soprattutto, dovevano tornare indietro Bat e di Cico, una coppia comica davvero divertente da vedere: i due sono dei perfetti Gianni & Pinotto. Non tiro in ballo la comicità per caso. “La casa del terrore”, come ben sanno coloro che hanno letto il classico nolittiano, non è una storia di fantasmi (il fantasma non c’è), non è una storia horror (l’horror anzi viene messo in parodia): è un giallo venato di umorismo. Perciò, essendo Bat la perfetta parodia dell’investigatore dei gialli classici, ecco che riportarlo sulla scena con un “ritorno” alla Casa del Terrore mi è sembrata la scelta migliore. “E’ uno dei caratteristi che amo di più”, ha spiegato una volta Sergio Bonelli riguardo al suo buffo detective, “perché rappresenta la mia rivincita nei confronti degli investigatori alla Sherlock Holmes, che da un capello trovato nella vasca da bagno riescono a risalire all’assassino. Con Batterton volevo proprio mettere alla berlina questo tipo  di personaggio”. Riguardo al fatto che Nolitta avesse proprio l’intenzione di fare dell’umorismo scrivendo “La casa del Terrore” non c’è dubbio alcuno, basta leggere ciò che ha scritto in proposito dell’aspetto di Priscilla Stanford: “Io e Ferri ci siamo ispirati alla bella e sinistra Morticia della Famiglia Addams, che in TV aveva le fattezze di Carolyn Jones: si tratta di un omaggio ai fumetti di Charles Addams e alla sua particolare ricetta di comico e macabro”. Nessuna meraviglia, dunque, che anche nel mio “Ritorno” abbia scelto di inserire una ricca componente umoristica, nel rispetto delle scelte nolittiane.

9 – Caro Moreno, io capisco e sottoscrivo il voler rendere fruibile a tutti la storia in edicola, ma utilizzare sempre e solo flashbacks senza, invece, usare i soliti asterischi per rimandare alla storia a cui si fa riferimento con il racconto in uscita, non credi che renda molto più pesante la lettura?

Secondo me, anzi, rivedere e rievocare delle scene importanti, rinfrescando la memoria o facendo rivivere belle emozioni, è cosa buona e giusta, oltre che sacrosanto aiuto a chi non ha letto le vecchie storie a cui ci si ricollega. Bisogna convincersi che fra i lettori non ci siamo soltanto noi che abbiamo tutta la collezione e sappiamo tutte le storie a memoria, ma ci sono anche quelli che si sono persi dei pezzi, non hanno più gli albi in casa, non fanno la raccolta ma leggono quando capita. Immagino che il “completista” super-informato che proprio non sopporta il flashback possa, per gentilezza verso gli altri, soprassedere al proprio fastidio (magari saltando a piè pari le pagine delle rievocazioni). A me, personalmente, rivedere le vecchie scene provoca un piacere infinito (se sono belle: delle cose belle non ci si stanca mai). Poi, si sa, i pareri sono tanti. Tot capita tot sententiae, diceva Terenzio: per ogni testa, altrettanti giudizi.

10 – Nella storia “La nave fantasma” dove incontriamo di nuovo l’equipaggio della “Golden Baby”, non vediamo Hammendick. Si è ritirato o è morto a causa dell’età?

Magari in altre storie c’era Hammendick ma erano in licenza Gaston e Tarawa, chi lo sa. Non starei a preoccuparmi troppo. Gli equipaggi a bordo delle navi, oltre a essere eterogenei, sono anche soggetti al turn-over. Possiamo immaginarci qualsiasi cosa riguardo alla momentanea assenza di Hammendick (compresa una visita alla vecchia mamma o l’imbarco su una nave diversa per aiutare un amico), senza pensare al pensionamento o a una dipartita (anche se, volendo, si può pensare pure a quelle). Mi sarei preoccupato di più se fosse stato assente Fishleg.

11 – Ciao Moreno, ho recentemente visto su una famosa piattaforma streaming la serie TV “The Liberator”, tratta da una storia vera avvenuta durante la II guerra mondiale. La serie è stata realizzata con una innovativa tecnica di animazione, chiamata “Trioscope Enhanced Hybrid Animation”. La serie, a prescindere dal suo soggetto/sceneggiatura, mi è sembrata molto interessante per il suo impatto visivo e mi ha colpito molto per il fatto che ritengo sia una tecnica adatta per la trasposizione di un fumetto. Ti chiedo un parere in proposito (sempre che tu abbia avuto modo di vederla).

Non conoscevo la serie, che cercherò di recuperare. Grazie per il consiglio. Ho guardato un trailer su YouTube e mi è parsa una cosa bella. Sicuramente nelle mie corde, anche per l’argomento (a rischio di scandalizzare qualcuno, confesso la mia preferenza per la Storia e l’Avventura rispetto ai film e le serie con i supereroi, pur avendo apprezzato molte produzioni Marvel e DC). Il mio problema con la TV è che la guardo pochissimo rispetto a quanto dovrei e vorrei, per mancanza di tempo. Del resto devo rispondere anche alle domande.

12 – Caro Moreno, posto il fatto che il professor Rainer sia stato complementare ad una storia lunga ed il professor Leopold ad una breve, quale dei due pensa di aver utilizzato meglio? In un ipotetico incontro fra le due personalità, essendo come dice lei doppioni facenti lo stesso mestiere, chi avrebbe la meglio in campo puramente psicologico e cervellotico? Fra i due, chi le piacerebbe di più far tornare, e che le è rimasto più impresso nel cuore e nella mente, a prescindere dall’avventura in cui sono stati protagonisti?

Rainer è più avventuroso, pronto all’azione, Leopold ricorda invece un anziano professore. Considerando l’impiego in una storia di Zagor, scelgo il primo. Credo anche di aver potuto utilizzarlo meglio, ne “La montagna di fuoco”, avendo a disposizione lo spazio di un Maxi anziché un singolo albo Zenith. Su chi abbia la meglio in un confronto intellettuale, direi che Rainer potrebbe accettare di essere diretto, in eventuali sue ricerche sul campo, dai consigli che Leopold sarebbe in grado di dargli forte delle sue letture di tutte le pubblicazioni scientifiche. Tenendo sempre conto che, negli anni di Zagor, le scienze moderne cominciavano a muovere i primi passi. Si sottovaluta sempre l’arretratezza delle conoscenze scientifiche nei primi anni dell’Ottocento. Per fortuna nelle avventure dello Spirito con la Scure possiamo prenderci qualche libertà.

13 – Caro Moreno puoi anticiparci qualcosa riguardo delle tue future storie zagoriane e se stai scrivendo qualche storia lunga e complessa? Grazie!

Sono giunto proprio oggi a tavola 200 di una storia abbastanza lunga e complessa che occuperà (raggiungendo una lunghezza ancora maggiore) gli albi di dicembre, gennaio e febbraio. Non posso però dire di chi e di che cosa tratterà essendo quella del ritorno di un grande nemico. Sto poi portando avanti il racconto del ritorno di Supermike, arrivato più o meno poco dopo pagina 50. Ma l’avventura che, in realtà, non vedo l’ora di farvi leggere è quella che sta disegnando Anna Lazzarini, un color dedicato a una delle ragazze di Pleasant Point.

14 – A mio parere le trasferte lunghe esaltavano le potenzialità della collana Zagor (ho adorato la trasferta in Sudamerica) e renderle brevi, come hai detto in una risposta precedente in merito alla trasferta europea, a mio avviso sarebbe un gigantesco autogol. Spero ci ripensiate.

Sono d’accordo con te sulle trasferte, e in particolare su quella sudamericana. Tuttavia, è parere condiviso da noi in redazione che allontanare per un lungo periodo Zagor dagli scenari che gli sono consueti sia guardato con fastidio dalla parte più tradizionalista dei lettori, che mal digeriscono ogni uscita fuori dal seminato. Una volta le trasferte attiravano nuovi lettori, oggi sembra proprio che allontanino quelli che abbiamo. Alla ricerca di nuove soluzioni, avrai notato l’escamotage che mi sono inventato nel far svolger una trasferta nell’arco di tre Maxi distribuiti lungo il corso di un anno. Credo che potremo ripetere l’esperimento. In ogni caso ci sarà una trasferta europea che durerà cinque mesi, tra luglio e novembre.

15 – Caro Moreno, sono qui a scriverti in questo arioso e splendente pomeriggio in quanto vorrei riprendere una tua risposta riguardante il prezzo degli albi zagoriani, allargandola ai fumetti Bonelli in generale. Da aprile 2021 il costo degli albi della serie regolare, per la maggior parte, sono diventati non 4,20 euro bensì 4,40. Sono aumentati anche i volumi extra, non di 50 centesimi ma di 1 euro intero. È facile dire che basta non comprare questi albi ed il problema non si pone. C’è chi è “vittima” di collezionismo e completismo, ma quando la passione esiste ed essa comincia a vacillare per mancanza di fondi, la cosa mi perplime. Personalmente, non dubito che il fumetto sia in difficoltà, così come tutti i suoi lavoratori debbano, per l’appunto, lavorare. Ma la merce in vendita costa, sta pian piano diventando un prodotto d’élite e questo, mi si convenga, è un dato di fatto. Dover rinunciare a Zagor ed a ciò che più mi piace risulterebbe deleterio per me stesso, ma a lungo andare il troppo stroppia ed il filo rischia di spezzarsi. La mia è un’unica voce, ma vorrei farti presente, così come ai tuoi superiori, che posso capire le varie esigenze, però non è possibile, almeno per me, dover stare attento a far quadrare i conti per una cosa che adoro. E quando una cosa la si adora, non la si lascia, a meno di esigenze monetarie. Purtroppo la crisi vale per tutti e non solo per l’editoria, per cui chiedo comprensione per chi si trova attualmente in difficoltà e rispetto per chi non può più permettersi spese di questo genere. Un caro saluto ed arrivederci.

Credo di aver risposto più volte e dunque temo che dovrò ripetermi. E’ chiaro che non posso e non voglio fare i conti in tasca a nessuno, che i problemi economici li abbiamo tutti (non sono ricco neppure io), è chiaro che sarebbe bello che tutti potessero ricevere stipendi adeguati, è chiaro che se dipendesse da me i fumetti dovrebbero essere facilmente accessibili a tutti. Altrettanto chiaro è che non stabilisco io i prezzi (dunque non posso farci niente), ma lo fanno le leggi del mercato, in ragione dell’inflazione, dell’aumento delle materie prime, del calo delle vendite, della chiusura delle edicole, eccetera. Mi pare strano, però, sentir parlare di “prodotto d’élite” riguardo a un prodotto che costa quattro euro e quaranta. Cioè il prezzo di una birra (piccola) o di un gelato. Meno di un pacchetto di sigarette. Si tratta di scegliere, essendo costretti a fare i conti, fra un aperitivo e un salto in edicola. Ognuno ragionerà come crede (io, per esempio, rinuncio volentieri a una pizza per andare in libreria). Chi ha la passione per i mattoncini Lego spende di più, chi quella delle sneakers non ne parliamo. Se poi consideriamo gli abbonamenti per il calcio, in TV o allo stadio, ci si trova di fronte a esborsi ancora maggiori. Ognuno coltiverà la passione che più lo soddisfa, facendo delle scelte (la birra al posto dello Zagor, o viceversa), secondo le proprie possibilità. Io stesso seleziono i miei acquisti al Bonelli Store sulla base di ciò che mi consente il portafoglio, rammaricandomi di non potermi permettere tutto. Del resto, non posso permettermi tante altre cose e, come tutti, faccio le mie scelte in relazione al budget. Riguardo la “comprensione”, assicuro la mia, totale. Mi piacerebbe sentire qualcuno che dichiara anche di comprendere le ragioni delle Case editrici (tutte) alle prese con una crisi epocale (non solo economica, ma di trasformazione culturale e massmediologica), che mette a rischio la loro stessa sopravvivenza e il lavoro di decine e decine di persone.

16 – Caro Moreno, mi piacerebbe vedere qualche storia in più che attinga alla mitologia indiana; inoltre mi piacerebbe sapere, se possibile, come stanno andando le edizioni estere di Zagor. Grazie.

Di storie che hanno attinto al pozzo della mitologia indiana ne abbiamo avute parecchie e sicuramente ce ne saranno altre. I fumetti, come tutto ciò che è stampato su carta (ma direi lo stesso per tutto ciò che comporta dei “tempi di lettura” superiori ai dieci minuti, limite della soglia d’attenzione nella comunicazione contemporanea) non sono in splendida forma in nessun Paese del mondo. Direi anzi che in Italia siamo fra quelli messi meglio (con Francia e Giappone). Non ho i dati di vendita delle edizioni estere di Zagor, ma sicuramente sono inferiori a quelli italiani. Zagor resta comunque il leader tra i fumetti più venduti nei Paesi della ex-Yugoslavia.

17 – Quali sono le avventure di Zagor preferite dai suoi figli?

Direi gli albi di Cico. Anche se, ahimè, non credo abbiano letto tutte le altre. Ma gli albi di Cico, sì.

18 – Caro Moreno, una domanda bizzarra: Zagor cambierà mai la forma della sua scure?

Spero proprio di no. E’ assolutamente caratterizzante il personaggio, al pari del costume.

19 – Caro Moreno, voglio scriverti rimembrando una puntata della Signora in Giallo, “Trasfusione di Morte”, dove il suo miglior amico, il dottor Seth Hazlitt, ebbe a che fare con un giovane dottore, trovandosi in disaccordo sui metodi da intraprendere per svolgere al meglio la loro professione. Al termine della puntata i due riuscirono a convivere con le loro idee pur diverse. Mi chiedo dunque se persone come il Dottor Hogan (pur in pensione), non possa venire aiutato od aiutare il Dottor Sand. O ancora, perché lo stesso Hogan non possa venire chiamato in causa per aiutare il Dottor Metrevelic a trovare una cura “normale” per una malattia che però possiede delle sfumature vampiresche che fanno propendere per l’aiuto di Metrevelic? Scusandomi per la lista, posto appunto il fatto che sia in pensione, Hogan non può intervenire ed allora Sand chiede aiuto a Zagor che chiede aiuto a Metrevelic per un caso insolito, oppure che Metrevelic gli diventi mentore? Tante idee, forse troppe, ma cosa ne pensi?

Metrevelic, Sand e Hogan sono tre medici della saga zagoriana, caratterizzati in modo diverso. Aggiungerei alla lista l’ufficiale medico Perry. Ce n’è un altro, di cui tendiamo a dimenticarci il dottor Jim Galloway, protagonista di un breve racconto in cui, nell’albo “I padroni del fuoco” (da poco ristampato su Zagor Classic), viene rapito dai Fox che hanno bisogno di lui e decide, alla fine dell’avventura, di rimanere volontariamente tra loro. Sicuramente ci saranno state ulteriori figure, ma diciamo che queste sono le principali. Direi che Hogan è il meno caratterizzato: medico nel penitenziario di Hellgate, aiuta Zagor in alcune avventure che riguardano quel carcere. Viceversa Metrevelic e Sand sono stati caratterizzati più a fondo e si sono ritagliati ambiti di competenza: il primo viene chiamato in causa quando si ha che fare con casi misteriosi (vampiri, uomini lupo), il secondo si trova coinvolto in situazioni che, oltre alla componente “clinica”, tirano in ballo sentimenti, bontà di cuore, umanità. Personalmente terrei separati i rispettivi ambiti, per non creare sovrapposizioni.

20 – Caro Moreno, da amante nudo e crudo della storia “La prigione sul lago”, che ho trovato entusiasmante dall’inizio alla fine, sono qui per chiederti ufficialmente il ritorno di alcuni comprimari che, nel suddetto racconto, hanno raccolto le mie simpatie e le mie “antipatie”. Rick Rogers è uno dei classici tipi alla Winter Snake, al primo “Digging” Bill, che rappresentano una sorta di miscuglio fra amico e nemico, puntando però, alla fine, per una sorta di rispetto verso Zagor e, soprattutto, verso il proprio, anziano, compagno di avventure. Ora, è chiaro che la fuga di Rogers per non farsi picchiare sul finale possa far sì che un suo ritorno debba essere fatto “di nascosto” ma sono altresì certo di volerlo assolutamente rivedere in quanto questa figura da donnaiolo girovago l’ho adorata dall’inizio alla fine. E poi mi piacerebbe rivederlo ancora una volta alle prese con i pugni di Zagor, mentre mette in mostra la sua faccia da schiaffi. In più non posso non affermare che la banda di Tom Fasan sia composta da persone con una propria abilità criminale, ma che non tutte siano state ampliate. Una di queste, quella riguardante Poison Ivy, mi ispira la domanda di ritorno per scoprire tutte le magagne che si nascondono dietro la sua personalità sia per capire come possa approcciarsi di nuovo nel mondo zagoriano. Zagor stesso è a contatto con molte donne, sia positive che negative, e riesce a rimanerne affascinato o ad usare il pugno di ferro quando ci vuole. Visti i precedenti, ecco, faccio queste due richieste, che verranno riposte in un cassetto e forse mai più tirate fuori, cercando di far capire la mia divinazione per questa importante storia.

Rick Rogers è stato creato da Mignacco come avatar di Mister No sulle pagine di Zagor, giocando sulla lunga militanza dello sceneggiatore al servizio del pilota amazzonico. E’ sicuramente un personaggio da recuperare, al pari di Poison Ivy. Lo suggerirò a Luigi.

 

36 commenti:

  1. Io per un anno di Supermike farei la firma subito! ��
    L'uomo ragno l'ha fatto e non ha perso niente... ��

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  2. C'è un avversario disegnato dagli Esposito che teoricamente dovrebbe essere morto. Sto parlando di Hawak, ma non è proprio un grande nemico, a differenza di M...olok.

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  3. Caro Moreno, le miniserie di Zagor sono state di sei mesi, e proprio il numero sei è parte della domanda che intendo farle. Supponiamo di suddividere la saga di Zagor in sei parti(l'inizio, la ripresa successiva di Nolitta, la sua uscita di scena, l'era Toninelli, la seconda Odissea Americana e lo Zagor odierno) e di fare per ogni mese un'avventura, non ancora narrata anche se accennata, oppure del tutto nuova, riguardante ognuno di questi periodi. Qualcuno parlava di Nemis, mi pare, oppure partendo da nuovi spunti, ma potendo magari ricreare lo Zagor in questi diversi periodi di tempo, la sua evoluzione negli anni che lo ha portato ad essere ciò che è oggi. Una sorta di origini ma partendo direttamente da uno Zagor già temuto e rispettato, che deve ancora vivere le sue più drammatiche avventure e che poi, dopo averle vissute, dimostri conoscenza e maturità. Cosa ne pensa, sperando di essermi spiegato decentemente?

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  4. Caro Moreno, avendo appena letto Zagor + sono rimasto sbalordito di fronte alla storia "Il Morbo". Nell'introduzione avevi avvertito i lettori, ma una storia alla Dragon Ball con il pugno di ferro che colpisce gli avversari non me la sarei mai aspettata di vedere su Zagor. Poi, il morbo infetta le persone anche tramkte morsi, ma si muore o non si muore semplicemente venendo contagiati? Senza voler fare spoiler, la persona contagiata alla fine dell'albo non si capisce se riesca a fuggire od a venire fermata, rimanendo dunque spiazzato alla conclusione della mini-storia, che mi è apparsa fin troppo sopra le righe e decisamente sconclusionata per i motivi scritti sopra. In questo spazio vengono richiesti sequel su sequel, ma nonostante la curiosità finale sulla sorte di quella persona della quale Zagor afferma di voler andare a controllarne il destino, spero proprio di non rivederlo. Quindi cosa pensa in generale della storia in sè?

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  5. Caro Moreno, hai da poco gesteggiato trent'anni di pubblicazioni Bonelli, e ti voglio chiedere cosa direbbe il Moreno di adesso al Moreno di allora per continuare a seguire la strada del fumetto in maniera full-time? Quali sono le differenze caratteriali e lavorative che riscontra nel Moreno di allora confrontato col Moreno odierno?

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  6. Gentile Moreno, secondo lei qual è la storia di Zagor, in generale, più bistrattata e che meriterebbe, secondo il suo parere, una positiva rivalutazione?

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  7. Caro Moreno, ha sempre dichiarato di volere seguire e di aver seguito l'imprimatur dello Zagor di Nolitta, ma dopo tanto tempo immagino che "un pò del suo", caratterialmente intendo, sja riuscito a trasmetterlo in Zagor. E forse viceversa, con Zagor che ha immesso il suo carattere in lei. Ma la domanda è, appunto, pur rimanendo fedele all'impostazione iniziale, cosa possiede Zagor della sua personalità?

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  8. Caro Moreno, mi permetto una critica e un suggerimento: la critica è dovuta al fatto che per il numero del sessantennale, personalmente avrei più gradito una storia resa ancor più speciale dal colore, invece della ristampa della prima striscia. Un parere del tutto personale, magari tanti lettori saranno invece contentissimi della cosa! Ma se posso chiedere,perché non si è scelta la prima opzione? Veniamo al suggerimento:essendo un amante di quel capolavoro di Ridley Scott che è il Gladiatore, che ne diresti di una storia in cui Zagor affronti combattimenti in un arena tipo il nostro Colosseo,magari ricreato da un pazzo fanatico dell'antico impero romano? Grazie e cmq complimenti per il gran lavoro che fate tutti per il nostro eroe preferito.

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  9. Nella storia "La Morte Rossa" di Maxi "Brividi da Altrove", apprendiamo che quando una terribile malattia colpì Spokane nel 1674, gli abitanti di quel tempo chiesero aiuto a una misteriosa strega della foresta. È possibile che la strega sia ancora viva ai tempi di Zagor e possa diventare sua nemica?

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  10. Caro Moreno, nella storia "American Cico", apprendiamo che il suo nome completo è Cico Don Felipe Cayetano Lopez Martinez y Gonzales y Rodriguez y Consalvo y Morales y Rosales y Ramirez y Hernandez y Espinosa e finora è stata una versione generalmente accettata. Tuttavia, nella storia "La Morte Rossa" di Maxi "Brividi da Altrove", Cico al cancello si presenta come Don Felipe Cayetano Lopez y Martinez y Gonzales y Consalvo y Morales y Garcia y Santiago y Matamoros. Qual è il vero nome di Cico?

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  11. Caro Moreno, hai parlato in questa rubrica di come Ferri non volle utilizzare più il sombrero del Cico degli inizi. Ciò non comporta, dimmi se ti trovi concorde, che sia andato perduto e che potrebbe, invece, essere rimasto nel classico baule come prezioso cimelio. Sono solo un fan di Zagor e del suo compare, e non oso chiederti di rivederlo sempre col copricapo in testa, ma cosa ne penserebbe di farglielo ritrovare(per caso o volontariamente) per fargli rimembrare i vecchi ricordi ed anche, chessò, magari il momento in cui decise di metterlo da parte, giudicandolo troppo ingombrante, ma facendolo sempre rimanere nella propria mente e nel proprio cuore?

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  12. Caro Moreno, Zagor +è il nuovo contenitore di storie brevi e di storie complete di 188 pagine. Ti voglio chiedere se ci siano state difficoltà nello scegliere i racconti da immettere negli ex Maxi Zagor e se alcune storie sono state aumentate o diminuite di pagine per farle stare nelle 188 complessive?

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  13. Caro Moreno, se non ricordo male qualche lettore ha richiesto il ritorno di Zoe del racconto "Hawak il Crudele" ma io, sempre da semplice lettore, vorrei capire ed essere rassicurato sul fatto che Hawak stesso sia morto e sepolto oppure egli ha qualche possibilità di essere ancora vivo?

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  14. Gentile Moreno, come fa a determinare l'acquisizione di un autore ospite per le collane extra? Vengono cercati da lei, o si propongono loro, sia sceneggiatori che disegnatori? Può farci qualche esempio?

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  15. Gentile signor Moreno ho già visto pubblicate le risposte alle mie domande e di questo ti ringrazio mi permetto di sottoporre un altro quesito gli zagor più sono trimestrale quindi vuole dire più storie non sarebbe bello vedere pubblicate storie che in passato sono state accantonate per qualsiasi motivo ? Ovviamente storie valide che siano attuali ancora oggi ma che per motivi organizzativi non è stato possibile inserire nella serie inedita o negli almanacchi ? Grazie ancora scusa se mi sono dilungato

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  16. Caro Moreno, i caratteri dei personaggi di Zagor vengono decisi prima della storia oppure mano a mano che essa va avanti?

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  17. Caro Moreno, parlando dei primissimi albi di Zagor, quale personnaggio, non morto ma che non è mai tornato nelle successive avventure, ti piacerebbe rivedere, anche solo come fan? Intendo proprio le prime storie prima del ritorno in pianta stabile di Guido Nolitta nella serie. Grazie per la risposta.

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  18. Gentilissimissimo Moreno, ho da poco acquistato l'albo del sessantennale di Zagor, dove in allegato ho trovato la prima striscia in assoluto della serie. Essendo una ristampa anastatica, è rimasto intatto il nome, poi modificato, in Za-gor-te-nay. Ma la cosa che ti voglio chiedere è se sia riapparsa la zattera "Marybell" con altre persone che l'hanno poi ricostruita in onore di quel massacro, o se la cosa possa stuzzicarti una futura storia in tal senso, e se la "Rosebud", creata dalla sua mente, sia stata una sorta di omaggio moderno a quella prima avventura?

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  19. Caro Moreno, in "Corpo Speciale" si è dunque accettata la versione della miniserie le Origini, con Salomon Kinski che si aspettava l'attacco di Patrick Wilding tanto da far presente il suo nome agli Abenaki, a differenza del classico di Nolitta dove, invece, Kinski non sapeva neanche che Mike Wilding avesse avuto un figlio?

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    1. Mi pare evidente che sia proprio così... anzi, mi sarei stupito se, dopo aver scritto Le Origini, Moreno le avesse ignorate per "sconfessarle" e tornare sui suoi passi...

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    2. Se fosse possibile, vorrei poter modificare il tutto con la seguente domanda: caro Moreno, dopo aver svolto in maniera egregia il lavoro riguardante Zagor e le sue origini, a capendo che quella sia da ritenere, ormai, la versione ufficiale, crede che sia stata effettuata una retcon o solo aggiunto dei particolari non rivelati prima nella saga? A parer mio sono accadute entrambe le cose, anche se la retcon in generale può generare confusione perché cambia prospettiva in maniera fin troppo evidente sul finale dello scontro fra Kinski e Zagor. Cosa ne pensa?

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  20. Caro Moreno, senza voler apparire come un curiosone, ti chiedo come hanno visto i tuoi genitori, e più in generals la tua famiglia, la passione per il fumetto, le fanzine a cui hai collaborato e poi l'entrata in pianta stabile in Bonelli?

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  21. Caro Moreno, ti voglio chiedere come mai, in "Corpo Speciale", Zagor e Cico si trovassero casualmente dalle parti della tomba del mentore del primo, senza aver mai raggiunto quel posto, in coppia, in precedenza durante i loro numerosi viaggi?

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  22. Caro Moreno, è la prima volta che ti scrivo e non so se la domanda che intendo farti sia già stata posta ma, rifacendomi ad una tua risposta, come mai tu non avresti accettato la storia omosessuale apparsa nella miniserie dello scorso, Harbour Ranch, a differenza dei piani alti i quali, invece, l'hanno fatta pubblicare?

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  23. Caro Moreno, ti scrivo dopo aver letto "Provaci ancora, Cico" e mi sono venute in mente due domande. La prima riguarda la possibilità di riutilizzare, comr ambientazione, la casa di Artemius dove, magari, si possono trovare altri appunti per creare nuovi animali. In questo caso, cosa ne penserebbe? Per la seconda, quando avviene e, se mai è stata narrata, la compravendita del trading post di Pleasant Point da parte di Peabody nei confronti del vecchio proprietario Bart? Ne ho anche una terza, ma la scrivo tra poco perché non è affine con l'argomento.

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  24. Caro Moreno, come si svolge la sua giornata lavorativa?

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  25. Caro Moreno, quali potrebbero essere il linguaggio e gli argomenti da utilizzare per far affezionare un pubblico adolescente ad un fumetto come Zagor?

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  26. Gentile Moreno, immagino che incastrare sceneggiature e disegnatori sia molto difficile, per cui ti chiedo come mai, e cito gli esempi più illustri, ovvero Mortimer, Kandrax, sono stati prima disegnati da taluni e poi da altri? A parte questioni di(toccare corna) morte, e questioni riguardante la programmazione, ci sono motivi precisi del perché non sempre uno stesso autore si ritrova a disegnare un personaggio NON periodico come i comprimari storici di Zagor?

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  27. Caro Moreno, da appassionato di Dylan Dog, e dopo le loro prove non in tandem, pensa cge sia Claudio Chiaverotti che Luigi Piccatto possano essere presi in considerazione per una nuova storia su Zagor da fare insieme?

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  28. Caro Moreno, vorrei togliermi una curiosità. In edicola stanno uscendo storie disegnate dai fratelli Cassaro e ti chiedo se siano giacenze di magazzino perché, se non erro, sono andati in pensione. Confermi questa informazione?

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  29. Caro Moreno, oltre ai già citati in questo Blog Ben Stevens e Mohican Jack, quali altri personaggi defunti della saga di Zagor non farebbe più tornare, se non in flashback, per non rovinarne il ricordo?

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  30. Gentile Moreno dopo la rilettura della storia il terrore dal mare mi e' caduto l occhio sulla frase di wolfingham ad octavius quando gli dice che ha preso il sigillo di dagon a degli alchimisti tedeschi potrebbe essere un buono spunto per una storia futura che racconta questo antefatto ? E gli alchimisti tedeschi potrebbero essere al centro di una storia che racconta la genesi dell' oggetto che dici ?

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  31. Caro Moreno, nella storia "Quando il mostro è in vacanza", del Dylan Dog Old Boy di giugno 2021, viene citato e sembra apparire il Barone Bela Rakosi. Ti voglio chiedere se, da arcivampiro, sia veramente immortale, dando così da pensare al fatto che Zagor, nella serie mensile, prissimamente, non riuscirà del tutto a sconfiggerlo?

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  32. Caro Moreno, quali o quale disegnatori/e ti hanno mai chiesto una specifica storia sulla quale lavorare, dopo averne letto il soggetto?

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  33. Gentile Moreno, prima di diventare sceneggiatore Bonelli, lei era curatore di una fanzine. Quali sono i più bei ricordi di quel periodo?

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  34. Caro Moreno, Darkwood è una regione fantastica dove può accadere di tutto, ma ti voglio chiedere se hai mai pensato o tu sia mai stato stuzzicato nel voler spiegare, se spiegazione esiste, della calamità di mostri, alieni ecc. Che la stessa riesce a racchiudere al proprio interno?

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