mercoledì 12 gennaio 2011

Un anno dopo...

     Un pomeriggio del 1972...
     Collezionavo Zagor ormai da quasi un anno. In quel periodo i soldi che giravano in casa non erano molti e mia mamma mi passava giusto quelle 400 lirette che servivano per acquistare lo Zenith mensile e la ristampa Scritta Rossa.
     I numeri mancanti alla mia collezione me li procuravo con il sistema degli scambi: la maggior parte dei miei amici collezionava Tex, il Comandante Mark o i Super-Eroi dell’Editoriale Corno per cui, quando qualcuno di loro aveva qualche Zagor che non gli interessava, me lo passava in cambio di altri albi che non interessavano a me. Richiedere gli arretrati alla Casa Editrice era, per noi ragazzi, una cosa “fuori dal mondo”, a quell’epoca...
     Ebbene, quel pomeriggio avevo nelle mie saccocce 200 lire per comprare lo Zagor di quel mese e mi ero recato in un’edicola di un paese vicino (dove conservavano i fumetti tenendoli in “buono stato” – come ho già detto, nel mio paese il rivenditore di giornali era anche e soprattutto un negozio di frutta e verdura!!!) per l’acquisto.
     Lì giunto, prima ancora di chiedere il nuovo numero di Zagor mi cadde l’occhio sul n. 1 della ristampa Scritta Rossa!!! Lì, in bella vista, tra tanti altri fumetti!!! Il mitico n. 1 che nessuno dei miei amici possedeva e che mai prima d’ora avevo avuto tra le mani!!!


     Nonostante sapessi che, acquistandolo, correvo il rischio di non poter più comperare l’inedito, dopo un attimo di indecisione lo afferrai e lo pagai con le due monete che avevo in tasca.
     Giunto a casa, dissi a mia mamma che avevo acquistato il n. 1 della serie anziché quello “nuovo” perché era un’occasione più unica che rara per poterlo avere nella mia collezione e che se poi non avessi più potuto acquistare l’inedito, pazienza...
     Probabilmente le mie argomentazioni furono davvero convincenti perché, nonostante mia madre in un primo tempo si fosse limitata a prendere atto di questa mia decisione, qualche giorno dopo fu proprio lei stessa (santa donna!) che mi comprò lo Zenith di quel mese!

     (Alla memoria della mia cara mamma: 1926 – 2004)

2 commenti:

  1. Aggiungo il mio.
    Correva l'anno 1980, e avevo 10 anni.
    Ormai da 3 mi ero appassionato a questo eroe dalla casacca rossa, ma erano tanti i numeri che ancora mi mancavano, in particolare e ovviamente i primi.
    Dato che noi bambini degli anni '70 di soldi non ne avevamo, il grosso degli arretrati li prendevo al mercato, in una bancarella di usati che praticava il 2x1 (cioè te gli portavi 2 albi e lui te ne dava 1 nuovo... ovviamente io portavo fumetti "minori" cambiandoli con un pregiato Zagor).
    Quella mattina io e il mio amico Benito dovevamo fare una visita medica per la scuola e mentre aspettavamo il turno, io gli proposi un giretto a quella bancarella, dato che era venerdì ed era giorno di mercato a Marina di Massa...
    In tasca avrò avuto sì e no qualche moneta, ci avrei potuto comprare 1-2 albi se andava bene. Arriviamo là... e cosa vedo? Oh, qual meraviglia, sotto i miei golosi occhi infantili compaiono una ventina di Zagor molto vecchi, tra cui il mitico, introvabile, fantasmagorico NUMERO UNO, oggetto dei miei più reconditi desideri!!!
    Il cuore mi prese a battere come i tamburi di Darkwood mentre mi precipitai su quell'albo, mettendolo immediatamente in salvo da un ipotetico acquirente che me lo avrebbe potuto soffiare!
    Come detto, non avevo una lira, mentre Benito aveva una cifra spropositata (tipo 5000 lire) perché la sua mamma gli aveva detto di comprare non so cosa.
    Cercai di convincerlo a prestarmi i soldi, ovviamente lui non ne voleva sapere temendo la reazione della madre (i bambini di allora temevano i genitori, mica come adesso...) ma lo implorai a tal punto che lo convinsi: sarei corso a casa in bici (un paio di km), avrei svuotato il mio salvadanaio, e sarei ritornato a restituirgli subito la somma!
    E così feci, e mi portai a casa quella ventina di Zagor, che ancora oggi costituiscono la spina dorsale "antica" della mia collezione!
    Quel numero uno (del '70, scritta rossa) ora è autografato da Ferri che commentò "Ehi, ma questo è un vero reperto!", riempiendomi di orgoglio.
    La cosa buffa è che da allora ad OGNI mostra me lo porto dietro per aggiungere pure l'autografo di Nolitta, ma per uno strano scherzo del destino non sono mai riuscito a incrociarlo: le 3 volte in cui mi sono trovato con Bonelli (l'ultima delle quali te la dovresti ricordare, in quel freddo terribile! ;-)) sono state le uniche 3 in cui l'albo non l'ho portato!
    Ma non demordo, prima o poi ce la farò!
    Ciao.

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  2. Grazie mille, Massimo, per averci aperto il tuo "cuore zagoriano" con la narrazione di quell'episodio della tua infanzia!
    Chissà che altri non seguano il tuo esempio!
    A presto!

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