Chi è il misterioso personaggio che, in una
casa di Philadelphia, racconta al giornalista Roger Hodgson alcuni episodi
della vita di Patrick Wilding, eroe leggendario della frontiera, noto con il
nome di Zagor, di cui da anni si sono perse le tracce?
Su Zagor, che gli indiani hanno
soprannominato lo Spirito con la Scure, Hodgson intende scrivere un libro: dopo
aver raccolto numerose testimonianze sulle sue straordinarie imprese, al
giornalista interessa il suo lato umano.
“Cerco qualcosa che lo descriva come uomo,
vorrei scavare nel suo intimo, al di la del suo eroismo. E forse voi siete la
persona giusta”, dice lo scrittore a chi gli siede di fronte.
E si prepara, con un taccuino e una matita
in mano, ad ascoltare…
Attenzione, possibili
spoiler!!!
È in edicola in questi giorni il primo numero della nuova
miniserie zagoriana “Zagor Darkwood Novels”, nata sull’onda del successo i quella
denominata “Zagor - Le Origini”
uscita l’anno scorso e attualmente riproposta in volumi cartonati a colori.
Questa nuova miniserie, interamente scritta da Moreno Burattini, è in bianco e nero, ha
68 pagine comprese le quattro di copertina (di cui 60 dedicate alla storia a
fumetti), nel formato che ha portato fortuna alla testata “Tex Willer”, quella
che narra le avventure del giovane Aquila della Notte.
Lo spunto narrativo è dato dal giornalista freelance Roger Hodgson che vuole
scrivere un libro su Zagor, lo Spirito con la Scure, di cui si sono da anni perse
le tracce. Egli ottiene udienza presso un misterioso personaggio che sembra
aver conosciuto molto bene il nostro eroe e che è in grado di svelare alcuni
aspetti del suo carattere, emergenti non tanto dalle sue imprese più eclatanti
quanto da episodi apparentemente di minor peso della sua vita.
L’episodio
narrato in questo primo numero (per i disegni di un bravissimo Giovanni Freghieri) si intitola “Gli occhi del destino” e vede Zagor
coinvolto in una vicenda apparentemente banale ma che poi sfocia sorprendentemente
in una vera e propria spy-story: se
volessimo scherzare un po’, la storia potremmo anche chiamarla à la James Bond “La spia che mi amava”…
Ecco quindi
che assistiamo alla progressiva conoscenza tra Zagor e Kendra, che inizialmente
fa ricordare al lettore di vecchia data l’incontro con un’altra “bellezza
pericolosa”, Blondie, nel corso della quale emergono via via delle rivelazioni
sulla ragazza e le motivazioni del suo agire, e della quale verrà svelata la
verità solo al termine del tragico e commovente episodio.
Se
l’intenzione della storia era di rivelare qualcosa del lato
umano del protettore di Darkwood, devo dire che vi ho ravvisato soprattutto
caratteristiche già note: il senso di giustizia, il rispetto dell’avversario e la
disponibilità all’ascolto delle ragioni altrui… in più vi è la scoperta di
questo nuovo e fuggevole (per forza di cose) amore zagoriano, del quale nessuno
aveva mai narrato in precedenza.
E ciò mi porta
a fare delle inevitabili considerazioni personali sull’identità del “misterioso
personaggio” al quale si rivolge Hodgson.
Questi sono i
dati di cui disponiamo: vive a Philadelphia, in una abitazione abbastanza
lussuosa, arredata con diverse vestigia pellerossa (scudi, scuri, copricapo
indiani); ha una domestica di colore e indossa pantaloni e stivali di ottima
fattura (che farebbero presupporre un’agiatezza economica); dall’aspetto delle
gambe (l’unica parte del suo corpo ben in evidenza) sembrerebbe possedere una
costituzione longilinea.
Tuttavia, l’unico
vero indizio che mi porta ad azzardare una prima ipotesi sulla sua vera identità
viene fornito a pag. 10 dell’albo, laddove il misterioso personaggio dichiara
di non aver frequentato nessuna scuola, se non quella di sua madre… ciò, oltre
al fatto che evidentemente conosce degli episodi molto “personali” della vita
di Zagor, mi ha portato a pensare che costui sia… Zagor stesso!
Ci avrò
azzeccato? Chissà! Moreno Burattini
ha dichiarato che in ogni episodio della miniserie verrà fornito un indizio
sull’identità dell’interlocutore del giornalista Roger Hodgson.
Vi do pertanto
appuntamento al mese prossimo per una nuova recensione ed altre mie
elucubrazioni sull’identità del “personaggio misterioso”…
L’ho pensato anch’io, ma questo vorrebbe dire che ha cambiato nome e forse che è anche sfigurato, visto che nessuno lo riconosce. Comunque bravo Moreno ad aver creato questa suspence!
RispondiEliminaIn merito al pesonaggio misterioso, caro Mauro, staremo a vedere... Probabilmente la nostra supposizione è fin troppo "semplice" per essere vera... chissà?
EliminaIn effetti ripensandoci mi pare anche poco probabile, perché non regge la struttura narrativa. Pare impossibile che Zagor poco più che cinquantenne viva in centro città con tanto di domestica... e poi come può il giornalista che lo sta cercando, che vuole scrivere un libro su di lui, che ne ha visto dei ritratti, non riconoscerlo mentre se lo trova davanti? Comincio a pensare che il.personaggio possa essere Brezza si Luna, che oltretutto è protagonista del sesto albo della swrie, o la di lei figlia, Fiore della Notte.
EliminaOttime supposizioni, Mauro!
EliminaDomanda per il prossimo giro.... Questa serie ambientata come cornice narrativa nel 1860, è forse un ponte per creare i presupposti dell'incontro con un giovane Tex Willer?
RispondiEliminaOk. Domanda n. 7 della prossima serie!
EliminaLo penso anch’io, Moreno ci sta prendendo in giro.
RispondiEliminaFrancesco
Grazie per l'intervento, Francesco!!!
EliminaSe fosse Zagor, da vecchio, un po' come il Vecchio Logan di Xmen, davvero pensate sarebbe cambiato così tanto da vivere in una casa agiata, con una domestica di colore, anche se trattata con gentilezza. Che direbbe Fitz, poi il personaggio misterioso non usa pronomi per cui non si sa se possa essere un uomo o una donna. Ha gambe affusolate, corporatura longilinea, ma le tiene accavallate. Abita a Philadelphia, non si sa in che via ma si vede il civico 52. Alla prossima
RispondiEliminaGrazie anche per i tuoi suggerimenti, caro "Sconosciuto"!
EliminaNessuno tranne lui stesso puó conoscere vicende così personali come la notte d’amore con Kendra o parlare di aspetti poco conosciuti della sua vita che, al massimo, avrebbe potuto conoscerli Cico, e sicuramente Cico non è.
RispondiEliminaPer ora tutto lascia pensare che sia proprio Zagor il personaggio che racconta le storie.
Mike
Bel rompicapo.. Sembrerebbe zagor stesso.. perché l educazione non l ha avuta a scuola, ma da sua madre.. però mi sembra anche troppo facile dopo solo il primo numero....
RispondiElimina1) Non potrebbe essere intrigante un racconto con Cain e Takeda alle prese con spettri e mostri della mitologia nipponica? 2) E se "Zenith", oltre che il nome della collana fosse quello in codice di un astuto e imprendibile mercenario mascherato?
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