mercoledì 31 marzo 2021

Ritorno alla casa del terrore (Speciale Zagor n. 33)

C’è un mistero legato al ritratto di Priscilla Stanford, bruciata due secoli prima, con l’accusa di stregoneria, davanti alla villa: svelarlo significa mettere le mani su un tesoro nascosto dalla presunta strega in un punto della Casa.

Un tesoro che fa gola a un uomo senza scrupoli, mister Roland, che lo vuole sottrarre ad Alan Stanford, discendente di Priscilla.

Il quale ha chiesto aiuto a Zagor, Cico e Bat Batterton...

* * *

Cinquant’anni dopo aver letto per la prima volta “La casa del terrore” eccomi a festeggiare questo personale anniversario con un ritorno “sul luogo del delitto” grazie a questo Speciale ad opera di Moreno Burattini e Giorgio Sommacal/Stefano Voltolini.

Se la storia originale di Guido Nolitta presentava, per la prima volta nella storia editoriale del personaggio, dei connotati horror, pur stemperati dalle gag comiche di Cico e Batterton, ma con una risoluzione perfettamente realistica (per una “vera” avventura dell’orrore nella saga zagoriana si dovrà aspettare la bellissima “L’uomo lupo”), questa volta sotto la splendida copertina di Alessandro Piccinelli troviamo una trama essenzialmente gialla basata sulla risoluzione di un enigma.

Storia piacevole, simpatica e ben architettata, che si legge tutta d’un fiato, con uno Zagor in ottima forma, un Cico pasticcione ma presente a se stesso nei momenti giusti, un Bat Batterton esilarante e degli antagonisti di stampo classico (mister Roland e i suoi sgherri).

L’avventura è ricca di molti flashback che ricordano la prima storia nolittiana, con vignette riprodotte quasi fedelmente, utili a chi non la conoscesse e foriera di piacevoli ricordi per il lettore di antica data.

Peccato per lo spoiler fornito dalla pubblicità dell’albo sul sito SBE (vedi l’abbozzo di trama all’inizio della recensione) perché invece nell’avventura, molto opportunamente, solo a pag. 70 si scopre il motivo per cui Alan Stanford vuole rintracciare Zagor, Cico e Bat Batterton.

Scrivo ciò immedesimandomi nel lettore “normale”, perché per quel che mi riguarda già il 28 novembre 2018 avevo scritto nel mio taccuino di appunti delle “anticipazioni segrete” di Moreno Burattini: “Il ritorno di Batt Batterton è il seguito della casa del terrore; alla ricerca di un altro quadro di Priscilla che indica il luogo dove sono nascoste le sue ricchezze per impedirne il sequestro da parte del malvagio zio”.

Al termine della storia, tolto (quasi) ogni dubbio sull’esistenza del fantasma di Priscilla (peccato!), resta un finale aperto sulla sorte del suo tesoro… Perché non fare comunque un tentativo per recuperarlo, dato il bisogno di denaro di Alan Stanford? Forse l’operazione sarebbe costata di più del risultato? Chissà? Sicuramente potrebbe essere interessante un ritorno sul posto, con conseguente esplorazione delle sue cavità sotterranee…

Piacevoli i disegni dell’accoppiata Giorgio Sommacal e Stefano Voltolini: classici, stile linea chiara, azzeccatissimi nelle molte scene comiche, un po’ troppo spigolosi a volte nelle parti più “serie”.

Chiudo la recensione con questa annotazione. Al termine della lettura dell’albo ho mandato questo messaggio a Moreno Burattini: “Ho letto lo speciale. Mi è piaciuto. Seguirà recensione sul blog. Voglio solo segnalarti questa “incongruenza”: a pag. 55 si dice che il maggiordomo David era “socio in affari” del padre di Marta, la finta Priscilla, mentre io ricordavo che ne fosse il fratello (e quindi lo zio di Marta). Sono andato a controllare, e in effetti a pag. 78 de “La casa del terrore”, seconda vignetta, il padre di Marta dice: “Io, i miei ragazzi e mio fratello David...”. In questo caso Cico ricorda male…”.

Risposta di Moreno: “Eh, succede... era comunque socio in affari”.

In effetti, il ragionamento non fa una grinza... Amen! 😀


10 commenti:

  1. Al netto del perduto sense of wonder dei nove anni (l'età in cui lessi la mitica vecchia storia) ho avuto modo di apprezzare le luci di questa vicenda che hanno messo in secondo piano le ombre.
    Iniziamo col dire che non si tratta di una fregnaccia scritta in fretta col fine di portare i vecchi nostalgici zagoriani all'ultimo stadio davanti alle edicole famelici come i tossici davanti alle farmacie.

    Niente fantasma "vero" per fortuna ma al contrario una storia realistica che di basa su quell'antica vicenda in modo plausibile e piuttosto convincente.
    Davvero non male la pensata dei quadri.
    Belle le ambientazioni del passato che tutti i fans ricordano, molto apprezzabile la dichiarazione di morte del vecchio zio Nat a ricordarci del tempo che è passato e la storia nel complesso gira abbastanza bene e senza grossi intoppi.
    Le ombre adesso.
    La continua lunga gag di Batt che si intreccia con la narrazione gialla distrae un po' troppo, per quanto abbastanza divertente.
    Il villain principale è abbastanza anonimo e non sembra così messo male finanziariamente per cercare un presunto tesoro con esiti incerti.
    Anche gli altri comprimari sono piuttosto opachi.
    Mi si dirà: "beh...cosa pretendi, gli stereotipi western sono quelli".
    Vero, ma la grandezza di una storia è fatta anche dalla qualità dei dettagli e il carattere fisico e psicologico dei personaggi minori ne fa parte.
    Come dimenticare, ad esempio, i servitori del Vampiro nella prima magnifica storia?
    Zoltan e Molnar.
    Ne ricordo ancora i nomi...qualcosa vorrà pur dire.
    Insomma, sarò sincero.
    Come per il nuovo contratto dei metalmeccanici, dirò: speravo meglio, ma temevo peggio.

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  2. Caro Baltorr, la questione sulla scomparsa nella cavità dei gioielli, come hai domandato tu, potrebbe essere posta a Moreno nella sua rubrica in questo blog, cosa te ne pare?

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  3. Mi spiace, ma è la prima volta che non sono d'accordo con te. Sarà che aspettative erano altre o in ogni caso altro, ma finita la lettura del albo il mio commento è stato :zero assoluto. Non ho trovato nulla da rabbrividire, emozioni. Sense of wander zero. Non si salva neanche Bat grazie a i disegni da caricaturale. X la prima volta in più di 40 anni di fede zagoriana sono rimasto deluso. Rispetto il lavoro è impegno di chi fa questo mestiere. Rispetto Burattini. Ma questa volta x me (chiaro giudizio personale ) ha fatto cilecca. Spero che è prima e ultima volta che faccio un giudizio così negativo 😪. Mi scuso, non potevo a stare zitto. Alla prossima e viva Zagor.

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    1. Niente di cui scusarsi, ci mancherebbe. Compeno che a volte le aspettative su qualcosa di bello ci rendpno maggiormente delusi se il risultato non è quello che ci aspettiamo...

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    2. ...qui sopra intendevo scrivere "comprendo" e "rendono", ovviamente...

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  4. Ciao Marko, come già ho detto, questa volta non sono d'accordo con te. X la prima volta sono rimasto deluso e senza parole. Ti dico subito che rispetto le persone e il lavoro che sta dietro ogni albo, sono grande estimatore di Burattini, ma è proprio prima volta che non riesco a salvare niente di questo albo.Manca tutto.... Sense of wander, brividi, coinvolgimento, disegni da Lupo Alberto o Sturmtrupen. Confesso che le mie attese erano enormi e ben diverse e x questo ho trovato una storia banale e... Mi fermo così. Spero in miglioramento e auguri di buon lavoro a tutti. Preciso che è opinione personale e spero che sia prima e ultima volta da parte mia. Con rispetto ����

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  5. Devo dire che dopo tanti anni questa storia mi ha fatto provare un pò di piacevole nostalgia, ricordando particolari che avevo letto da ragazzo. Carina l'idea del quadro con enigma annesso, un pò lunga la gag di Bat anche se divertente. Su comprimari concordo, un pò anonimi, ma secondo me é una questione che riguarda più in generale le storie di Zagor, i comprimari di Tex in genere sono, a mio avviso, di un'altro spessore. Complimenti comunque a Moreno e ai disegnatori che hanno saputo darci uno Zagor sicuramente di altri tempi, lacrimuccia compresa.

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    1. Grazie per il tuo intervento, Armando. Buona Pasqua!

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