giovedì 21 luglio 2011

Zagor: nascita di un eroe


La nostra storia comincia nei primi anni del 1800… Ci troviamo nel nord-est degli Stati Uniti d’America… A quell’epoca era ancora terra di frontiera, abitata da selvaggi pellerossa nativi di quei luoghi e da coloni bianchi giunti dall’Europa con la speranza di condurvi una vita di dignitoso lavoro…
 
 Due di questi coloni si chiamavano Mike e Betty Wilding. Lui era un ex ufficiale dell'esercito ritiratosi a vivere da pioniere nei boschi. Era un uomo giusto, onesto, che non faceva distinzione di colore di pelle nei suoi rapporti con gli altri abitanti della regione. Lei era una giovane donna di origine irlandese, innamorata del marito e disposta a seguirlo ovunque.

 
Il loro unico figlio si chiamava Patrick (dal nome del patrono dell’Irlanda: San Patrizio), nato proprio mentre suo padre, tra una battuta di caccia e l’altra, costruiva una casa che si specchiava nelle acque del Clear Water; a lui toccò la più meravigliosa infanzia che un bimbo possa desiderare. La vita della foresta gli offriva continue occasioni di affascinanti scoperte…

 
 e sia pure sotto le cure della madre che volle insegnargli quelle cognizioni che ella stessa aveva appreso anni prima nelle scuole europee… egli crebbe nel bosco a contatto con gli animali pacifici…

 
e anche con quelli assai meno mansueti!!!



Il piccolo Patrick si abituò presto a trattare con i cacciatori indiani che venivano alla capanna del padre per barattare le pelli con utensili, coperte e altre cianfrusaglie…

 
ed ebbe anche modo di osservare di nascosto le tribù più bellicose di ritorno dalle loro razzie…

 
e di imparare  i vari dialetti delle tribù che vivevano nella vicina foresta…, il significato dei segnali di fumo… e del rullare dei tamburi…



Ma tutto questo finì bruscamente quando un giorno suo padre tornò a casa con aria eccitata e sconvolta... egli era seguito dai pellerossa e si barricò in casa con la moglie e il figlioletto, rivelando loro che si trattava di indiani Abenaki provenienti da lontano e guidati dal rinnegato bianco Salomon Kinsky...

 
Iniziò l’assedio, nel corso del quale il piccolo Patrick si trovò ad uccidere il suo primo essere umano...

 
la situazione era disperata: il tetto della casa era ormai in preda alle fiamme delle frecce incendiarie e i genitori di Patrick decisero di metterlo in salvo e di attirare su di loro l’attenzione degli assedianti...


dopo un ultimo abbraccio, Mike Wilding gettò suo figlio nelle acque del fiume Clear Water ed questi venne trascinato lontano dalla corrente...



Qualche miglio più a valle il ragazzo venne tratto in salvo da uno strano vagabondo di nome Wandering Fitzy, con il quale risalì il corso del fiume fino a raggiungere la sua casa ormai alle luci dell’alba.



Ma lì trovarono solo le rovine fumanti della capanna e i corpi dei genitori orribilmente straziati... Dopo aver dato loro cristiana sepoltura, sulle loro tombe il piccolo Patrick pronuncia un giuramento di vendetta contro gli Abenaki e la loro guida Salomon Kinsky.




Da quel momento Wandering Fitzy farà da novello padre per il ragazzo, subito affascinato dall’unica arma usata da questi: la scure!



Da quel momento per Patrick iniziò un periodo assolutamente fantastico: lui e il suo mentore si spinsero negli angoli più remoti della Pennsylvania, della Virginia e dell’Ohio, passando gli inverni ad oziare nelle tende di qualche tribù indiana, oppure ripagando con dei lavori l’ospitalità offerta da comunità di cacciatori, o dividendo le fatiche di isolati cercatori d’oro...




Gli anni passarono e Patrick crebbe forte e robusto ed imparò a maneggiare la scure con la stessa abilità del suo amico...



Qualche anno dopo, la sete di vendetta portò il giovane Wilding a compiere un gesto che avrebbe segnato per sempre il suo destino. Rintracciato finalmente Salomon Kinsky (che nella zona era conosciuto come un pacifico predicatore che aveva civilizzato la tribù degli Abenaki con i quali viveva dedicandosi all’agricoltura) egli era determinato nel suo desiderio di vendetta, ma in ciò non fu assecondato da Wandering Fitzy che, anzi, cercò di dissuaderlo, ma invano...


I due si separarono, e Patrick – scoperto l’accampamento degli Abenaki – attaccò gli indiani con azioni da guerriglia e seminando la morte tra loro...







Infine si trovò faccia a faccia con l’odiato Salomon Kinsky...


e gli si rivelò come il figlio di Mike Wilding... Kinsky gli disse che suo padre, all’epoca in cui era ancora un ufficiale dell’esercito, si era reso responsabile di un crimine terribile: aveva fatto fucilare trecentoventi abitanti, tra i quali anche donne e bambini, di un villaggio Abenaki, e per questo era finito davati alla corte marziale ed era stato radiato dall’esercito. Ecco perché Kinsky e gli Abenaki lo avevano voluto punire con la morte...


A riprova di quanto detto, Kinsky mostrò al giovane Wilding dei giornali dell’epoca... e approfittando della sua distrazione, tentò di sparargli alle spalle.



Ma ecco che sulla soglia comparve Wandering Fitzy che uccise Salomon Kinsky, rimanendo però a sua volta ferito mortalmente...


Così, nel volgere di un solo giorno, il giovane Patrtick perse tutto ciò che aveva di più caro... lo struggente, idealizzato ricordo di suo padre ed anche il suo unico amico. Sconvolto e inorridito si addentrò nel verde del bosco e camminò per ore ed ore senza meta, finché la stanchezza ebbe il sopravvento e piombò in un sonno profondo tormentato dai fantasmi del passato lontano e recente...


Al suo risveglio, Patrick venne assalito dal rimorso e comprese che la sua sete di vendetta era ingiustificata e capì quanto fosse difficile, in certi casi, stabilire con esattezza da che parte stesse il torto e da quale la ragione...
Quindi giurò a se stesso che non si sarebbe mai più fatto ingannare dalle apparenze e dai pregiudizi, e che avrebbe dedicato la sua vita al servizio della giustizia da qualunque parte si trovasse senza badare al colore della pelle e ad altre discriminazioni...


Poi, un giorno si ritrovò a salvare da un attacco indiano un carrozzone di saltimbanchi: i Sullivan... ai quali raccontò la sua storia e i suoi intendimenti.


Essi, allora, gli consigliarono di creare attorno alla sua figura un alone di mistero ed una fama che intimidisse gli avversari... Gli fornirono anche un costume che lo rendesse facilmente identificabile ed egli decise di chiamarsi Za-gor-te-nay, che in dialetto algonkino significa letteralmente lo “Spirito con la Scure”, o più brevemente Zagor!!!


Quindi architettarono insieme la sua apparizione al Gran Consiglio di Primavera, una riunione nel corso della quale i capi di numerose tribù indiane si ritrovavano per parlare dei loro problemi comuni...
In un nascondiglio creato ad arte,


...Zagor attese l’arrivo dei capi indiani...


e con l’aiuto di effetti sonori e visivi sorprendenti... egli apparve come uscito dal nulla...


ed annunciò di essere stato inviato sulla terra da Manito, il Grande Spirito, per indicare agli indiani la via giusta da seguire, per suggerire loro sagge decisioni e per condannare folli imprese di rivolta... Egli sarebbe sempre rimasto con loro ad un tempo difensore e giudice... e proclamò il suo nome: Za-gor-te-nay!!!


Naturalmente, non tutto poteva filare liscio e Oga-Ito, bellicoso capo dei Wyandot, lo sfidò e Zagor dovette combattere con lui e sconfiggerlo per dimostrare la propria potenza...





Rammaricandosi di aver dovuto iniziare la sua missione uccidendo un uomo di quella razza che aveva giurato di difendere, Zagor si accomiatò dai capi indiani con un messaggio di pace...


e lanciando quello che da allora divenne il suo grido di battaglia...


si allontanò nel folto della foresta...


Dopo aver salutato i Sullivan, Zagor iniziò la sua opera pacificatrice nella Foresta di Darkwood, dove trovò un isolotto circondato da sabbie mobili, sul quale costruì il suo rifugio... e da quel momento ebbero inizio le sue avventure!




Nella prima di queste, Zagor incontrò colui che diventerà il suo inseparabile amico: il messicano chiamato Cico Felipe Cayetano Lopez y Martinez y Gonzales, o – molto più semplicemente – Cico!


Grassoccio, basso, perennemente alla ricerca di qualcosa da mettere sotto i denti, pauroso ed ingenuo, Cico è protagonista di siparietti comici molto spesso causati dalla sua stessa imperizia.





4 commenti:

  1. Gran bella carrellata, veloce e chiara.
    Ho letto questi passaggi decine di volte tra articoli e albi Bonelli ma ogni volta è un piacere rivedere quei passaggi che ci han deliziato da ragazzi.

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  2. Grazie per i complimenti, Marco.
    In effetti per gli zagoriani la storia nella nascita dello Spirito con la Scure è risaputa e potrebbe apparire ormai noiosa.
    Tieni presente, però, che - come ho già scritto - la conferenza era indirizzata soprattutto a un pubblico digiuno di Zagor e finanche di fumetti in generale...;-)

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