Il
centoottantatreesimo numero in edicola oggi contiene la conclusione dell’avventura di Zagor con il samurai Takeda, nonché la prima parte
della storia “Là dove scorre il fiume”.
I TRAPPERS DI FORT ARROWS
Zagor e Cico stanno indagando su una banda
di predoni che assalta le chiatte sui fiumi di Darkwood e che ha rapito il
giovane Jimmy, figlio del mercante di Boston Johnson, per chiederne il
riscatto. Gli attacchi sembrano essere opera degli indiani Seneca di Lontra
Rossa, ma qualcosa fa sospettare che si tratti di bianchi travestiti proprio
allo scopo di far ricadere la colpa sui pellerossa.
I nostri giungono a Fort
Arrow, un avamposto costruito da un gruppo di trappers dove si trova anche una
vecchia conoscenza di Zagor: Kirk Wheeler. L’uomo anni prima salvò la vita allo
Spirito con la Scure quando era un adolescente e non aveva ancora indossato i
panni del giustiziere, per cui Zagor è felice di ritrovare nel capo del fortino
un vecchio amico.
Alcuni dei trappers,
tuttavia, non sono entusiasti dell’arrivo del Signore di Darkwood e subito
cominciano a tramare per ucciderlo: non è difficile intuire che i responsabili
degli attacchi ai battelli siano proprio loro! Dopo un attentato alla sua
persona, Zagor ha la certezza di essere finito nel covo dei tagliagole che stava
cercando. Kirk si mostra stupito dell’accaduto e offre a Zagor la
collaborazione di alcuni suoi uomini perché lo aiutino a catturare coloro che
lo hanno attaccato e sono poi fuggiti nella foresta.
Durante l’inseguimento,
invece, proprio gli stessi trappers che lo accompagnano cercano di uccidere lo
Spirito con la Scure, fallendo miseramente. Zagor e Cico individuano da soli la grotta sulle montagne
dove il ragazzo è tenuto prigioniero e lo liberano. Intanto al forte, Kirk
viene rinchiuso dai suoi stessi uomini in una baracca: lo scopo è quello di
attirare Zagor di nuovo all’interno della palizzata e catturarlo.
Scesa la notte, il Signore
di Darkwood entra nel forte e libera Kirk, portandolo poi con sé nel luogo in
cui ha lasciato il giovane Jimmy. Ecco però che si consuma l’ennesimo
tradimento: l’imprigionamento di Kirk era tutta una messinscena per far cadere
Zagor in trappola! In realtà il capo dei trapper è corrotto esattamente come
tutti gli altri. Zagor viene catturato e messo dai trappers in un recinto a
combattere con un orso per divertirsi sadicamente.
Scampato dalle grinfie del
plantigrado, lo Spirito con la Scure viene definitivamente salvato
dall’intervento degli indiani
Seneca di Lontra Rossa convinti da Cico ad aiutare l’amico. Lo scontro finale
tra Zagor e Kirk si risolve con la caduta di quest’ultimo in un burrone.
Questa
sceneggiatura di Luigi Mignacco è
nel complesso buona, specie in alcune sue parti. In particolare, mi pare ben
fatta la ricostruzione in flashback del
passato di Zagor, al punto che questa avventura potrebbe quasi considerarsi un
buon punto di partenza per un neofita che volesse iniziare a leggere le serie.
La
storia è lineare, piacevole, densa di azione, con spunti interessanti di
riflessione sul tema dell’amicizia tradita. Mignacco sembra voler rispolverare lo Zagor anni 60/70: il
protagonista usa raramente le armi da fuoco ma molto di più la scure, non
sbaglia un colpo, è forte, valoroso, determinato, e soprattutto agisce spesso
in solitaria o tutt’al più con Cico (sempre funzionale alla storia), senza
altri comprimari.
I trappers/predoni che fanno ricadere la colpa sugli indiani non
sono una novità, certo, ma in questo caso è presente quell’elemento in più,
rappresentato da Kirk, vecchio amico di Zagor al quale aveva salvato la vita,
la cui colpevolezza l’autore riesce a mascherare bene fino all’ultimo agli
occhi del lettore.
Questa storia segna l’esordio ai disegni di Marcello Mangiantini. La sua opera prima zagoriana può dirsi
complessivamente positiva: le ambientazioni, specie quelle della foresta, le
sequenze notturne al forte e le scene di combattimento sono molto belle, mentre
le anatomie dei personaggi non sono sempre precise e il volto di Zagor non
sempre è azzeccato (a volte è fin troppo fanciullesco); tuttavia nella seconda
parte della storia si notano significativi miglioramenti in un piacevole crescendo.
Tra quelle lette è la storia di Mignacco che mi ha convinto di meno. Godibile e con un bello spunto del rapporto tra Zagor e Kirk, ma narrativamente altalenante con Cico poi che
RispondiEliminaSPOILER prima sembra preda degli indiani e poi ritroviamo lui e loro a salvare Zagor e co.! FINE SPOILER
Come ha scritto qualcuno, si potevano fare meno pagine di flashback e ampliare di più questo punto.