sabato 19 dicembre 2020

A DOMANDA… MORENO RISPONDE (27)

Eccoci giunti alla ventisettesima puntata di

A domanda… Moreno risponde”!

Nel ringraziare come di consueto

Moreno Burattini

per la sua grande disponibilità

torno ad invitare tutti gli zagoriani

ad inviare sempre nuovi quesiti.

A questo proposito…


AVVISO AGLI UTENTI DEL BLOG


A partire dalla prossima “tornata”,

per quanto concerne le domande che andrete a proporre,

vi informo che - per il grandissimo affluire delle stesse

e per questioni di opportunità -

non saranno prese in considerazione:


1) le richieste di critiche negative

su altri autori del mondo del fumetto 

o su loro dichiarazioni apparse sul web;


2) le richieste sul ritorno di vecchi personaggi che non rivestano particolare

importanza nella saga zagoriana (a insindacabile giudizio del sottoscritto);


3) le richieste di anticipazioni a breve termine

(la cui risposta di Moreno - che spesso richiede tempi lunghi -

rischierebbe di essere superata dalle notizie nel frattempo apparse in rete).


Pertanto, tutte le domande che dovessero rientrare nelle suddette categorie

non saranno prese in considerazione e, se postate sul blog, verranno cancellate.


E ora andiamo a incominciare…


1 – Ho sempre ammirato gli albi di Cico ed ho trovato le sue interpretazioni, anche nella serie regolare, particolarmente divertenti. Vorrei chiederle se fosse possibile rivedere quei coloni che scelsero Cico come guida e che furono costretti proprio a causa del pasticcione messicano a vivere sopra una delle più impervie strade che potessero esserci al tempo, e che sono apparsi in “Cico Pioniere”.

Ringrazio per le parole di apprezzamento rivolte ai miei albi di Cico, che ho sempre ritenuto (per il poco che conta il parere di un autore quando parla di qualcosa di suo) fra le cose che mi sono meglio riuscite. I coloni di “Cico pioniere” fanno parte di un universo a parte, quello cichiano, appunto, che di solito si considera separato da quello della serie regolare (a parte i personaggi interscambiabili, collegati al messicano in tutte e due le realtà). Questo perché da una parte non si può pretendere che i più numerosi lettori della collana Zenith conoscano quanto accade negli Speciali del pancione, un po’ perché ai racconti del Piccolo Uomo dalla Grande Pancia bisogna fare la tara e non è detto che quanto da lui riferito possa far testo. Quindi, se proprio non ce n’è la necessità, preferirei che anche i malcapitati coloni di “Cico pioniere” restassero lì dove sono finiti. Peraltro, anche Cico, ne sono sicuro, preferirebbe non incontrarli più.

2 – Caro Moreno, ne “Il segreto dei druidi” di qualche anno fa, la giovane e bella Jacqueline si stabilisce a Darkwood. Essendo lei stessa un druido, mi stupisce che non la si sia usata nella storia di Kandrax. Detto ciò, è in programma un suo ritorno?

Jacqueline fa parte, senza dubbio, di una diversa “categoria” druidica. Peraltro i druidi esistono ancora oggi, nelle varie sette dei giorni nostri legate ai culti celtici. Se ne parla diffusamente ne “Il cerchio celtico” (1992), il secondo romanzo dello scrittore svedese Björn Larsson, che precede di tre anni il lavoro forse più conosciuto di Larsson, e probabilmente il suo capolavoro, “La vera storia del pirata Long John Silver” (1995).  Il protagonista, Ulf, scopre quasi per caso una organizzazione segreta chiamata “Il Cerchio Celtico” che propugna la formazione di una nazione indipendente basata sul ripristino dell’antica potenza dei Celti, in Irlanda, Scozia, Paesi Baschi e Bretagna, dove le radici e la lingua dei popoli celtici vengono oppresse e perseguitate. Alcuni fanatici della setta praticano ancora sacrifici umani, altri si armano con propositi terroristici. Grazie alla buona documentazione su cui si basa la trama di Larsson, il  lettore viene a sapere che, al di là della finzione letteraria, esistono realmente centinaia di druidi moderni che perpetuano le conoscenze degli antichi (mai scritte, solo orali, com’era tradizione) e centinaia di ramificazioni e culti segreti, alcuni più oltranzisti, altri più moderati, tutti convinti comunque che esista un eterno presente celtico che le persecuzioni, politiche e religiose, non hanno mai trasformato in passato. Una setta simile al “Cerchio Celtico”, chiamata “I Servi di Cromm”, è stata affrontata dallo Spirito con la Scure in due avventure uscite nel 2017 e nel 2019. Si può concludere, insomma, che dall’antico druidismo sono nate varie derivazioni, vari rami genealogici. A uno di questi appartiene Jacqueline. Kandrax è sicuramente di ceppo più antico. Non è detto, insomma, che i druidi siano una entità unica e indivisibile.

3 – È possibile in futuro al posto delle varie miniserie, pensare a una nuova collana mensile sugli anni giovanili di Zagor così come è stato fatto con la nuova serie “Tex Willer”?

Possibile è possibile. Spetta ai nostri direttori stabilirlo. Io, se richiesto, eseguirò.

4Ciao Moreno, amo tantissimo i Color Zagor. C’è un minimo di possibilità che in futuro ne vedremo qualcuno impostato come i Color Tex con 3 o 4 ministorie disegnate da autori che non fanno parte della serie regolare?

Le storie brevi che su Tex vengono pubblicate sul Color di Aquila della Notte, su Zagor vengono pubblicate con la denominazione “I racconti di Darkwood” sui Maxi. Sono appunto storie disegnate, il più delle volte, da autori che non fanno parte della serie regolare.

5 – Caro Moreno, lo so che sono un po’ ossessivo, in quanto amministratore del gruppo FB di Supermike, ma vorrei sapere se per il ritorno del nostro Gordon c’è una data quantomeno presunta.

Mi spaventa ricordare che esiste un gruppo FB tutto dedicato a Supermike, nel senso che, mamma mia, che razza di impresa sarà non deludere le aspettative con questo ritorno! Comunque Marco Verni è arrivato più o meno a tavola 40 della storia, interrotto più volte per vari motivi, e sono sicuro che il 2022 sarà l’anno buono.

6 – Ciao Moreno. Mi sono sempre piaciuti i mitici raduni dei trappers con le solite sfide fra Zagor e Rochas. In questi ultimi anni sembra che tutto ciò sia scomparso. Come mai? Sono sicuro che tanti zagoriani come me gradirebbero nelle storie che si scrivono un ritorno di tutto ciò. Premetto che io non sono un rigido integralista del passato, ma mi piacerebbe rivedere quelle mitiche scene. Grazie.

In questo momento ci sono due storie in corso di realizzazione in cui si vedono i raduni dei trappers. In una, addirittura, si narra il passato di Rochas. Non è scomparso niente, c’è solo il normale alternarsi dei ritorni (anche le persone che non vediamo da anni continuano a esistere senza di noi, poi un giorno le incontriamo di nuovo e ci sembra di non esserci mai separati). Peraltro, se una volta all’anno, o ogni due, si dovesse vedere il raduno dei trappers e la gara dei pugni con Rochas ci sarebbe chi si alzerebbe a dire “basta con questi raduni”, come è stato fatto, per esempio, con le canzoncine di Cico. Mi pare, per concludere, che i trappers facciano parte a pieno titolo e quasi a tempo pieno delle storie di Zagor, indipendentemente dai raduni e dai pugni.

7 – Ho appena riletto “La stella di latta” e vorrei chiedere a Moreno: dato che King Mac Kay se n’è andato da Paradise Gate con le pive nel sacco, è possibile rivederlo ancora per sapere se ha capito veramente i suoi errori, o se è rimasto ancora la stessa canaglia? Grazie.

Ho sempre avuto un debole per “La stella di latta”, più volte si è parlato di far tornare lo sceriffo, ma anche King Mac Kay è un nome da scrivere sul taccuino.

8Io volevo chiedere a Moreno se ha già messo giù qualche spunto per il ritorno di Hellingen. Grazie.

Solo qualche appunto, nessun progetto concreto.

9 – Caro Moreno, i riferimenti di Nolitta erano i B movie (in alcuni casi più belli degli A movie) degli anni ‘30 e ‘40. Potresti citare invece qualche film più recente che è stato importante per le tue storie?

Ho sempre pensato che molti B Movie siano più belli degli A movie, e credo anche di aver scritto un aforisma finito nel mio libro “Utili sputi di riflessione” (2015). Avendo ormai i capelli bianchi, e scrivendo storie da trent’anni, i film che posso citare io sono poco recenti. Aggiungo che tutto è stato importante, anche i telefilm come “Happy Days” o “La piccola casa nella prateria”, o “UFO” piuttosto che “Spazio 1999”. Dovendo dare dei titoli, comincio con uno che potrebbe sorprendere: “Manto nero”, film del 1991 sulla predicazione dei Gesuiti nella Nuova Francia, che mostra una realtà diversa da quelli dei soliti western (anche perché è un “eastern”, a rigore di logica). Aggiungerei “L’ultimo dei Mohicani”, quello del 1992. Poi mi pare di non poter prescindere da tutta la produzione di Steven Spielberg, di Sergio Leone, di Dario Argento. Non sarei io senza Bud Spencer e Terence Hill, senza Fantozzi, senza Clint Eastwood. Quindi vengono i primi Rambo, i primi Rocky, Alien, Guerre Stellari, i tre “Ritorno al Futuro”, la saga di Predator, quella di Terminator, quella di Nightmare…

10Ho un consiglio per Moreno Burattini. Un libro intitolato “Zagor nella Storia” dove raccogliere tutti, ma proprio tutti i riferimenti storici contenuti nella serie, regolare ed extra, soprattutto quando ha incontrato personaggi storici o ha partecipato ad eventi effettivamente accaduti e precisamente datati. Cosa ne pensa?

Il professor Marco Ciardi, dell’Università di Bologna, ne sta scrivendo uno simile – o ha in progetto di farlo. Da parte mia non posso fare a meno di ricordare come in “Io e Zagor” (Cut Up) abbia esaminato ogni albo sceneggiato da me con tutti i riferimenti ai fatti storici. Aggiungo che nelle mie prefazioni a tutti i volumi di Zagor Collezione Storica a Colori (Repubblica) ho fatto lo stesso anche per gli albi sceneggiati da altri.

11Una domanda “leggera” per il nostro Moreno: è a conoscenza o può informarsi su quale è stato l’albo di Zagor che ha avuto la tiratura più alta della storia, e quale è stata questa tiratura?

Non sono in grado di dare una classifica, posso solo dire che Bonelli parlava di picco più alto della testata raggiunto ai tempi delle sue sceneggiature con 220.000 copie.

12 – Oggigiorno i crossover fra personaggi famosi vanno molto di moda, così vorrei chiedere se sarebbe possibile un incontro fra uno Zagor giovane e un Comandante Mark maturo, praticamente il contrario di Zagor con Tex.

Avendo Mark più o meno diciotto anni all’epoca del Boston Tea Party (la rivolta da cui, convenzionalmente, si fa partire l’inizio della Guerra di Indipendenza), che è del 1773, vuol dire che avrebbe un’ottantina d’anni ai tempi di Zagor. Perciò si potrebbe fare, salvo che per un particolare: i diritti di Mark non sono più gestiti dalla Sergio Bonelli Editore. Faccio notare che nello Speciale “Soldati fantasma”, del 2002, ho fatto visitare allo Spirito con la Scure i resti di Forte Ontario. E concludo notando, a proposito del Boston Tea Party, che proprio in una mia storia, “Una avventura del giovane Mark” (1997, allegato allo Speciale Mark n° 8) viene spiegato come proprio il futuro comandante dei Lupi dell’Ontario fosse tra gli organizzatori della sommossa.

13 – Ciao Moreno, sarà prematuro, ma forse neanche tanto tenendo presente che a realizzare un albo di Zagor ci vuole quasi un anno. Volevo dire che tra pochi mesi ci sarà il sessantennale, con molte iniziative di cui siamo già al corrente, poi arriverà la trasferta, ed ecco che si profila all’orizzonte lo Zagor 700, un traguardo inimmaginabile per molti fumetti. La domanda è, hai pensato a chi affidare la sceneggiatura, visto che in precedenza il compito era riservato sempre ad uno sceneggiatore diverso dai precedenti? E come disegnatore?

Riguardo alle iniziative del sessantennale ci sono quelle di cui siete al corrente, quelle di cui sono al corrente io e non voi, e quelle di cui non sono al corrente neppure io, perché ancora vanno decise. Purtroppo il susseguirsi dei lockdown e lo smart work di mezza redazione rende un pochino più complicate le riunioni in cui si mettono a punto le iniziative, anche perché nessuno sa se ci saranno fiere del fumetto da un certo punto dell’anno in poi. Circa lo Zagor n° 700, è vero che non manca tanto: meno di tre anni. Non è stato fatto nessun progetto in proposito, abbiamo un anno e mezzo per pensarci. Certo, sarebbe bello rispettare la tradizione dello sceneggiatore sempre diverso. I nomi non mancherebbero, visto che, per fortuna, di tutto mi si può accusare tranne che di monopolizzare le sceneggiature. Per i disegni sarebbe fantastico poter avere Alessandro Piccinelli, ma chissà se Mauro Boselli ce lo concederebbe.

14 – Vorrei rivolgere una domanda a Moreno: avrei il sogno di veder tornare il mad doctor (ora riportato alla nolittianità) con una sua nuova invenzione: la macchina del tempo! Zagor e Cico potrebbero essere trasportati in giro per le varie epoche e, perché no, anche in quella attuale. Quanto sarebbe bello vedere il loro stupore di fronte a tutto ciò... penso che potrebbe uscirne una bellissima saga fantascientifica in continuity con vari sceneggiatori e disegnatori... sarà mai possibile una cosa del genere?

Si sa che Sergio Bonelli era contrarissimo all’escamotage dei viaggi nel tempo, che considerava come il raschiare il fondo del barile, l’espediente di chi non aveva più idee. Diceva anche che era “troppo facile” ricorrervi: se hai un eroe a cui non sai più che cosa far fare, gli fai fare un viaggio nel tempo. Su questo, non sono mai stato d’accordo con lui: bisogna vedere come si gestisce l’argomento e come lo si sa interpretare o rinnovare. Anche Isaac Asimov, fautore di una fantascienza tecnologica e rigorosa, scrisse un romanzo sui viaggi nel tempo, “La fine dell’eternità”, che certo non è una raschiatura del barile. E ci sono state due miniserie bonelliane di ottima fattura basate sul cronotrasporto, “Robinson Hart” e “Lilith”. Si potrebbe aggiungerne una terza, “Cico a spasso nel tempo”, dove però dei viaggi tra le epoche si faceva la parodia. Su Zagor, una volta ho cercato di infrangere il tabù con “Ombre gialle”, dove comunque l’orda di mongoli e la legione romana in cui ci si imbatte non sono trasportate a Darkwood da una macchina del tempo ma da una magia, e non è Zagor che va nel passato ma sono loro, dal passato, a raggiungere lui. Attualmente c’è una storia in lavorazione che prevede una vera e propria cronomobile, ed è stata scritta da un esperto del genere: Antonio Serra. Si tratta però di un racconto breve, di quaranta tavole, in ogni caso di ambientazione darkwoodiana. Ma arrivando a rispondere nel merito, se da un lato mi appassiona l’argomento, dall’altro temo che costruirci sopra una intera saga in continuity sarebbe molto rischioso, come sempre quando si trasporta Zagor fuori dal suo ambiente e lo si mette a confronto con scenari molto diversi dai suoi abituali. Ci sono lettori che contestano persino il congegno con cui le amazzoni aprono le botole di accesso al loro rifugio segreto, in uno scenario di foresta amazzonica, si badi bene, quindi molto vicino a quel che si vede a Darkwood, e in un contesto avventuroso quale può essere quello della ricerca dei resti di Atlantide, roba da avventura allo stato puro che dovrebbe essere considerata del tutto nelle corde del nostro avventuroso eroe. Figuriamoci le proteste che ci sarebbero se proiettassimo Zagor per lungo tempo fuori dal suo mondo. Quindi: no alla lunga saga. Però, su una storia a se stante, magari fuori dalla serie regolare, ci si potrebbe fare un pensierino, trovando l’idea giusta.

15 – Quante probabilità ci sono di poter vedere all’opera lo sceneggiatore Francesco Testi sulla serie regolare di Zagor?

Perché farne un calcolo di probabilità? Non c’è nessun veto particolare. Ci sono un paio di storie di Testi che potrebbero finire sulla serie regolare o venire sfruttate in altro modo (Speciali, Color) a seconda delle necessità della programmazione (che purtroppo è po’ ingolfata). Vero è che Francesco propone storie molto sui generis che mal si conciliano con l’ortodossia (tendenzialmente da rispettare il più possibile) della Collana Zenith. Ortodossia che io stesso, a volte, vengo accusato di trasgredire, ma quando trasgredisco, come dire, mi assumo le mie responsabilità da “titolare”.

16 – Vorrei fare una richiesta, visto che dopo 60 anni, nonostante abbia avuto miniserie e tanti albi extra come protagonista, Cico non è mai apparso nel titolo della serie regolare di Zagor. È ovvio che dove c’è lo Spirito con la Scure c’è anche il panciuto messicano, ma non sarebbe ora di poter ammirare il suo nome (non per intero, chiaramente), nel titolo di uno dei prossimi albi?

Il nome Cico comparirà, con ogni probabilità (deve essere ancora deciso), sul titolo del Color della prossima estate. Sulla serie regolare c’è il rischio, però, che vederlo scritto porti a pensare a un albo umoristico. Qualunque titolo, anche il più drammatico, con il nome del pancione in copertina, muove al riso, involontariamente.

17 – Se non ho capito male le sue parole, per il ritorno di Christopher altri sceneggiatori le hanno inviato dei soggetti in tal proposito, prima che venisse accettata la storia di Zamberletti. Le chiedo, se possibile, di sapere chi siano stati gli altri a proporre un suo ritorno ed il perché le loro proposte non siano state accettate.

Non ricordo dove e quando avrei scritto o pronunciato le parole riguardo ai soggetti sul ritorno di Christopher, perciò non posso chiarire se lei abbia o meno capito male (o se mi sia espresso male io). Non ricordo neppure quante siano state e da chi siano state fatte le proposte riguardanti il ragazzo dai poteri paranormali (da me immaginato, nella sua prima apparizione, come paradigma della “diversa abilità”): mi arrivano in redazione un centinaio di soggetti l’anno, molti dei quali firmati con nomi che non posso ricordare al volo: dovrei andare a rovistare in archivio. Parlo, ovviamente, dei nomi degli aspiranti sceneggiatori - quelli degli abituali collaboratori li ricordo. Questi soggetti spesso devono aspettare un bel po’ prima di venire esaminati, perché ci tengo a rispondere nel merito punto per punto (a volte con lettere chilometriche) e non a inviare delle “circolari di rifiuto”. Purtroppo sono solo e perciò o rispondo agli aspiranti sceneggiatori o mando in edicola Zagor (per rispondere a tutti in tempi rapidi servirebbe un redattore che si occupa solo di quello). Ciò nonostante, a uno o due ogni settimana, rispondo (cominciando sempre con lo scusarmi del ritardo). Stupirebbe molti di quelli che mi accusano di dare troppo spazio alla magia e all’horror il sapere che il 99 per cento delle proposte che arrivano riguardano appunto la magia e l’horror, e se dovesse valutare il mio lavoro di censore dei progetti altrui, direi che io sono quello che boccia quelli magici e quelli orrorifici, il più delle volte perché troppo magici e troppo orrorifici.  Però, ho la nomea opposta. Casi della vita. Tornando a bomba, non vedo quale utilità possa avere stilare un elenco delle proposte giunte e bocciate riguardanti Christoher e fare i nomi di chi le ha inviate. Posso solo ricordare come lo stesso Antonio Zamberletti, prima di vedersi approvato il soggetto di “Sezione Omega” fece alcune proposte sullo stesso argomento che vennero bocciate, ma con indicazioni che gli permisero di aggiustare il tiro.

18 – Gianluigi Bonelli si è descritto come “un romanziere prestato al fumetto”. Lei come si descriverebbe in una sola frase?

Un fortunato che fa il mestiere che più gli piace.

19 – Caro Moreno, non sono un lettore tanto contro lo spiegazionismo, a differenza di altri, bensì per quanto riguarda ciò che dice Zagor. Zagor è un uomo che vive su un isolotto in una palude, avrà avuto un’educazione da parte di sua madre ma non mi si può venire a dire che la prolissità delle sue spiegazioni sia naturale. Cico, che ha avuto mille avventure, viaggiato molto prima di incontrarlo e che forse ha anche studiato più di Zagor, potrebbe anche, secondo la mia opinione, avere qualche motivo in più per parlare di cose che uno come Zagor potrebbe sbrigarsi in poche parole, senza tenere una filippica sul perché e sul come è avvenuto questo fatto, mostrando una conoscenza storica e scientifica che non è nelle sue corde. Sto forse esagerando o trovi anche tu che debba essere molto più “ignorante”, mi si passi il termine, nei confronti dei vari studiosi e delle varie figure storiche che incontra?

Non so dove Zagor, in qualche mia storia, dimostri una conoscenza storica e scientifica maggiore di quella che, ragionevolmente, si può ritenere che abbia. Mi piacerebbe poter discutere caso per caso. Non capisco neppure perché dovrebbe essere più bello o più interessante un personaggio che si crogiola nella propria ignoranza e non impara nulla nel corso degli anni. Zagor è una persona intelligente e curiosa, quindi impara da tutti, continua ad apprendere continuamente, tutto lo arricchisce. Così come prendiamo esempio da lui per il coraggio o l’umanità, mi parrebbe giusto farlo anche per l’atteggiamento positivo verso l’apprendimento di cose nuove. Solo i buzzurri sono ignoranti e lo restano per sempre, magari vantandosene. Vogliamo un eroe buzzurro? Io no. Zagor ha incontrato scienziati e personaggi storici, ha ascoltato viaggiatori che si sono spinti più lontano di lui, ha ponderato le parole degli anziani più saggi, si è trovato di fronte  filosofi e scrittori, ha fatto esperienze in mezzo mondo. Perché tutto questo non dovrebbe avergli lasciato il segno? Ha memoria, capacità di apprendimento, facoltà di elaborazione dei concetti, è illuminato… e dovrebbe esprimersi a monosillabi? E davvero ci sono dei lettori che apprezzerebbero che lo facesse? Poi: siamo sicuri che Zagor non abbia avuto maestri in grado di dargli un buon background anche in assenza di una frequentazione scolastica? Il suo maestro di vita è stato “Wandering” Fitzy: si può dire che Nathaniel Fitzgeraldson fosse un illetterato? Anzi, è certo il contrario: era un rampollo di una ricca famiglia, prima di andarsene dalla casa del padre. Fitzy ha compiuto sicuramente i migliori studi. Ed è stato in grado di trasmettere almeno una parte del suo bagaglio culturale al giovane Pat. Mi colpisce però una frase: “Zagor potrebbe sbrigarsi in poche parole, senza tenere una filippica”. Ora, ammettiamo pure che io, per motivi misteriosi, possa preferire un eroe zotico e ignorante, di poche parole, rispetto a un personaggio che dimostra intelligenza e proprietà di linguaggio. Sarei tuttavia obbligato a farlo esprimere come lo faceva esprimere Guido Nolitta. Ecco, vorrei sfidare chiunque a rileggere il discorso dello Spirito con la Scure al principe Minamoto, quando parla di “smussare i punti di attrito”, piuttosto che le sue parole quando lascia Frida Lang, o quando fa una filippica contro gli abitanti di Stoneville ne “La rabbia degli Osages”, e potrei continuare con gli esempi, per stabilire se Nolitta non faceva felicemente parlare il nostro eroe come un libro stampato.

20 – Mi chiamo Andrea, ho 38 anni e da circa trent’anni sono un lettore di Zagor e vorrei esprimere tutti i complimenti possibili a tutto lo staff di sceneggiatori e disegnatori che nel corso di quasi sessant’anni hanno dato vita alle avventure di questo straordinario personaggio. Un particolare incoraggiamento va al Sig. Moreno Burattini, attuale curatore della serie, per il lavoro fin qui svolto che non posso fare a meno di ammirare, invitandolo a continuare la sua opera di prosecuzione della “zagorianità” con la passione che in ogni occasione dimostra. Se possibile, uno spunto che vorrei proporre al Sig. Moreno è il seguente: se, in un ipotetico ritorno nel Sud Ovest degli Stati Uniti, fosse possibile un faccia a faccia con Manuel, il fiero guerriero Apache incontrato in occasione di “Segnali di fumo”, in un contesto nel quale i due possano considerarsi avversari e, allo stesso tempo, rispettarsi l’un l’altro per il coraggio e la fierezza (un po’ come accadde per Zagor e Winter Snake). Una sorta di confronto fra due personalità molto forti, fra due strateghi esperti nella guerriglia, aventi in comune un’infanzia segnata dalla violenza e dalla sete di vendetta, che il destino, nel loro primo incontro a Sancta Magdalena, ha posto su due fronti opposti. Ringrazio fin da ora se riuscisse a far avere questa mia, è la prima volta in tanti anni di lettore che scrivo un messaggio per gli autori di Zagor e mi sento un po’ emozionato. Forse per timidezza o per pigrizia, avrei tante volte voluto scrivere all’Editore negli anni della mia gioventù, le cui storie a fumetti mi hanno fatto innamorare delle nuvole parlanti. Un caro saluto...e lunga vita a Za-Gor-Te-Nay!

Caro Andrea, io lo feci, tanti anni fa. Scrissi all’editore e Sergio Bonelli mi rispose. Lo racconto nel già citato “Io e Zagor”. Grazie per le belle parole, che rincuorano sempre, e del ricordo del fiero Manuel (un personaggio a cui sono molto affezionato). Purtroppo Manuel è in Messico e non è facile che Zagor lo possa incontrare di nuovo. Tuttavia nell’ultima pagina del sesto albo della miniserie “Darkwood Novels” veniamo a sapere che qualche altro viaggio nel Sud Ovest lo Spirito con la Scure lo ha pur compiuto. Quindi, chissà…

 

15 commenti:

  1. Nuova domanda
    Molti chiedono una serie parallela sugli anni giovanili di Zagor, io invece sarei più propenso ad una serie che porti avanti lo Spirito Con La Scure di una ventina d'anni, inserito in un contesto storico diverso e magari con comprimari differenti. Tu quale scenario preferiresti? Io temo che uno Zagor giovane, che per non smentire quanto si è visto sulla serie regolare dovrebbe necessariamente vivere storie realistiche (non avendo ancora visto mostri, vampiri, scienziati pazzi, extraterrestri, etc....), rischierebbe di diventare un clone di Tex e sarebbe poco interessante.

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  2. Ciao Moreno, ti chiedo da quanto tempo vi conoscete tu e Baltorr ed un aneddoto che vi ha coinvolti personalmente entrambi, insieme(pizza alle fragole a parte)?

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  3. Caro Moreno, sono un lettore al quale piace la vena fantascientifica-horror che, talvolta, viene immessa all'interno delle varie storie zagoriane. Ti scrivo per proporti, da amante cinematografico dello stesso, di far apparire un blob a Darkwood. Fra i mostri e le creature apparse nei film, è uno dei tuoi preferiti? Il come possa arrivarci nella foresta, o nei dintorni della stessa, sarebbe appannaggio degli sceneggiatori, ma ti piacerebbe poterlo utilizzare?

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  4. Caro Moreno, ti scrivo a proposito dell'oro nero, più comunemente chiamato petrolio. In un'avventura di Zagor, nella quale è presente anche Craig Turner, è stato trattato quest'argomento. A fine storia è successo che lo stesso giornalista si è rifiutato di stilare un articolo sulla situazione di Merrywell, per non far arrivare numerose persone in cerca di ricchezza. Ti chiedo se lo stesso petrolio non possa tornare sulle scene di Zagor in quanto è molto difficile, per non dire impossibile come viene detto nella suddetta storia, che si possa soffocare del tutto l'informazione a proposito di esso. Pensi che possa essercene la possibilità od il petrolio continuerà a venire estratto senza che Zagor ne possa più essere protagonista?

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  5. Gentilissimo Moreno, facendo in modo di seguire le direttive del gestore di questo blog, non ti voglio chiedere ciò che è stato vietato, e che non verrebbe preso in considerazione, da parte dello stesso. Ciò che mi preme sapere è, infatti, una cosa riguardante lo speciale "La Nave del Mistero". In particolar modo, vorrei un approfondimento riguardante la polvere magica che viene soffiata in faccia alle persone. Si tratta di un composto africano, del quale non vengono però chiarite le basi, in quanto chi lo utilizza alla fine della storia muore. Detto questo, mi sembra chiaro che ci sia stata una(voluta) mancanza di chiarezza nei confronti della polvere in questione. So che lo sceneggiatore della storia non è lei, ma cosa ne direbbe di far sì di prendere spunto da questo mistero per poter portare alla luce le capacità ipnotiche di tale sostanza?

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  6. Ciao Moreno, ti scrivo per proporti un'idea che mi è venuta in mente e che spero tu possa prendere in considerazione. Molti personaggi importanti sono morti, durante la saga zagoriana(Wakopa, Manetola, Tawar, Walter Doney, ecc.). Si sono visti in più avventure, ma quello che mi chiedo è se sia possibile raccontare le loro gesta, sconosciute a noi lettori, attraverso racconti intorno al fuoco, raduni dei trappers, banchetti indiani, tanto da portare un ricordo anche nelle nuove generazioni che non li hanno potuti conoscere? Non sto certo dicendo che debba essere incentrato tutto sulle loro antiche gesta, ma anche sul fatto che da quelle azioni possa nascere una storia attuale di Zagor.

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  7. Gentile Moreno, intendo farti richiesta di due ritorni, che potrebbero tranquillamente venire cassati dal curatore di questo blog, in quanto sono apparsi soltanto una volta e che non sono "importanti" al pari di altri per i quali hai già ricevuto tantissime domande. Quindi, pur sapendo che questa mia domanda non possa vedere la luce, ci provo a chiederti lumi al riguardo di una storia di sessanta anni fa. Eh già, perché il prossimo anno ne compirà proprio sessanta, il nostro Zagor, e come primo avversario ebbe Kanoxen. Lo stesso Kanoxen il cui figlio, Nakawa, apparve in seguito e che è uno dei soggetti di questa questione. Dopo aver provato, invano, a vendicarsi di Zagor ed a distruggere Fort Henry, soltanto con un discorso finale sul chiarimento riguardo alla morte di suo padre ha finito col farlo desistere dai suoi insani propositi. Tenuto conto del fatto che, se non è riapparso(a differenza del padre, pur se in flashback) in tutti questi anni nessuno ha trovato lo spunto giusto per inscenare una sua riapparizione, mi chiedo se sia divenuto alleato dello Spirito con la Scure oppure semplicemente ha voluto tenere una tregua con lui e con il resto delle persone, diventando magari un'eremita o rintanandosi coi suoi alleati indiani in qualche tepee isolato. Mi chiedo, quindi, se il ricordo di questo nome riesca a suscitare in te la volontà di rivederlo sulla scena? Inoltre, sempre parlando della stessa storia, un altro personaggio, pur non apparendo, è stato fondamentale per aizzare i propositi di vendetta di Nakawa. Sto ovviamente parlando di Nemis, la strega alla quale Zagor ha scombinato i piani di contrabbando, e che dopo sessanta anni non ha ancora debuttato sulle pagine di Zagor. Avrà sicuramente fatto giustizia di lei, il buon Wilding, ma una cosa non narrata non significa che non sia successa e, quindi, chiedo, sempre secondo la sua volontà, e sempre ribadendo che non si è sentito il bisogno dopo sessanta anni di ripescarla, di poter narrare questo incontro-scontro, e quindi il debutto ufficiale, e non solo per nome, della strega Nemis? Ringraziando te ed il gestore di questo blog per aver dato l'opportunità a noi lettori di porre delle domande, e scusandomi per le mie lungaggini, spero di poter presto sapere le sue risposte in proposito. A presto.

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  8. Ciao Moreno, ti voglio scrivere in merito alle Dime Novels create da Eddy Rufus, e che sono apparse soltanto negli Stati Uniti, nella lunga saga di Zagor. Utilizzando suo figlio, od ancora meglio personaggi dalla fisionomia simile, se non uguale, a quella di Guido Nolitta e Gallieno Ferri, potrebbero le stesse avventure venire ristampate e tradotte negli altri paesi nel mondo, come ad esempio l'Europa? In Turchia, in Croazia, per esempio, così come avvenuto oggi, ed essendo ben consapevole che allora c'erano poche possibilità di una così vasta produzione come quella Bonelliana, pensa che potrebbe far piacere a Zagor di trovarsi di fronte le sue avventure in terra straniera?

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  9. Gentile Moreno, in una delle sue risposte a questo blog ha parlato di cristallizzazione dei personaggi di Zagor. Zagor stesso avrà, più o meno, dai 30 ai 35 anni. Cico di più. I comprimari storici e fissi sono più o meno rimasti uguali nonostante il passare del tempo. Quelli che appaiono meno, come Ines e Rolando, sono leggermente cresciuti rispetto alla loro prima apparizione. Offord, che divenne O'Druff, addirittura, per non farsi riconoscere, si fece crescere la barba, ma divenne proprio un'altra persona in quanto si era addirittura abbassato. Questo per chiedere se la cristallizzazione del tempo non vale per tutti, o solo per le persone che si vedono più spesso?

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  10. Egregio Moreno, tempo fa ha parlato del fatto che la serie degli speciali di Zagor, che inizialmente erano incentrati su qualcosa di particolare, oggi come oggi non lo sono più, tanto da farle pensare di rendervi protagonisti i luoghi passati dello Spirito con la Scure. Più che questo, le chiedo se sia possibile che, in questi anni, per raggiungere il numero preciso di pagine, non siano state tagliate alcune scene od alcune pagine, a discapito del consecutivo svolgimento dell'avventura. Un esempio su tutti, "L'Orda Selvaggia", dove nel finale si passa da un momento di azione a far circondare i nemici senza che ciò sia stato fatto in maniera chiara e limpida, ovvero senza renderlo su carta, ma semplicemente "tagliando", appunto, una parte per rientrare nel numero di pagine giusto. E' così?

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  11. Caro Moreno, ricordo che in una lettera della posta, molti anni fa, Sergio Bonelli disse che, dopo il Signore Nero, niente più fantasy nudo e crudo avrebbe fatto capolino su Zagor. Non mi sto riferendo al ritorno di Kandrax, ma al sequel proprio della suddett avventura che, inevitabilmente, farà virare le scene verso un genere non propriamente, a mio avviso, adatto per Zagor. Non avendola ancora letta non posso certo darne giudizi, ma sapendo che si tratterà di un genere che a me dispiace, sarò curioso di sfogliare le sue pagine e di, magari, cambiare idea. So che è stata sicuramente una buona idea a dare vita al seguito, ma non pensa che possa ciò deludere i veri affezionati di Zagor che non amano questo genere, pur capendo che Zagor è pieno di diversi generi narrativi al proprio interno?

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  12. Da molto tempo lei è curatore di Zagor. Numerose saranno state le proposte di nuove storie da parte di altri sceneggiatori, poi accettate e pubblicate. Fra queste, quale è una che le ha fatto dire, o pensare, più o meno la seguente frase: "Questa avventura avrei tanto voluto pensarla e scriverla io"?

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  13. Caro Moreno, hai parlato in passato di aver chiesto ed ottenuto cose come lo Zagorone oppure storie gialle, ma ciò che ti chiedo è una cosa che non ti è stata accettata(una storia, un argomento, una miniserie), la quale pur avendola proposta e, posto il fatto che ogni cosa proposta risulta fattibile per il proponente, pensi ancora oggi che invece potrebbe andare benissimo per Zagor?

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  14. Caro curatore dello Spirito con la Scure preferito di noi lettori, ho notato con piacere che la musica, attraverso Fats, "Guitar" Jim ed altri è sempre stata parte di Zagor. Fra i suddetti altri, mi viene in mente Benny Pitt. Benny Pitt è il simpatico menestrello irlandese apparso nella storia "I Sabotatori" del grande Ade Capone. Ha saputo utilizzare il suo mandolino come arma, ha creato canzoncine carine e, pur non essendo stato certo lui uno dei protagonisti di tale vicenda, pur non essendo un personaggio di primo piano, te ne chiedo il ritorno. Non so se verrà scelta come domanda, in quanto non è molto ricordato, e ce ne sono di simili in varie storie, ma mi ha personalmente colpito. È un personaggio spumeggiante, legato alla terra natìa del nostro eroe, con degli allacci alla sua infanzia, magari. Sua madre potrebbe avergli insegnato qualche canzone e Zagor se la potrebbe far ricantare, così come Carson fa spesso con "The Girl i left behind me"?

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  15. Gentile Moreno, innanzitutto ti ringrazio per aver risposto alle mie precedenti domande, spero quindi di rivedere prima o poi King Mac Kay.
    Ora vorrei farti una domanda che riguarda il mai dimenticato Gallieno Ferri.
    Ho trovato in rete un disegno bellissimo di Tarzan firmato G.FERRI e attribuito, sempre in rete, al nostro grande Gallieno .
    Parlandone su Facebook, è venuto fuori che molto probabilmente è invece di un altro grande disegnatore sempre Ferri di cognome ma Germano di nome.
    Ne sai qualcosa in merito?
    Ti ringrazio e alla prossima.
    Mirko

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