Il
centosettantasettesimo numero in edicola oggi contiene la conclusione dell’avventura di Zagor con i Sumeri, nonché la prima parte della storia “Il villaggio
del mistero”.
IL SEGRETO DEI SUMERI
Sulla strada per Darkwood, di ritorno dalle
paludi di Waterwall, Zagor e Cico si imbattono in un singolare viaggiatore,
l’esploratore Dexter Green, accompagnato dal suo servitore Yambo M’Zai, e nel
loro ancor più singolare carico: la mummia del re sumero Dumuzi, rinvenuta in
Mesopotamia, che i due intendono consegnare al museo di Richmond. I due sono inseguiti
dai seguaci del culto di Namtar, per i quali la sottrazione della mummia dal
tempio in cui riposavano le sue regali spoglie costituisce un sacrilegio da
vendicare con il sangue.
Lo Spirito con la Scure ed il pancione
messicano si uniscono a Dexter Green e Yambo, e prima di giungere al museo il
loro gruppetto è oggetto di ben due agguati da parte di uomini agli ordini di
un fantomatico individuo con quattro dita: i nostri ne escono incolumi ma la
mummia viene trafugata!
Fortunatamente la vera mummia di Dumuzi non
era quella trasportata da Green, ma quella che era stata affidata ad un
investigatore privato, arrivato contemporaneamente ai nostri amici al museo di
Richmond in uno dei suoi improbabili travestimenti: l’amico di mille avventure Bat Batterton!
E le sorprese non finiscono qui. Zagor e Cico scoprono che il direttore del
museo è un’altra loro vecchia conoscenza: il professor Oldbones!
Dexter Green, felice per la riuscita della
missione, rivela che intende consegnare al museo anche un altro reperto: il diadema di Dumuzi,
l’unico manufatto atlantideo esistente al mondo.
Durante la notte qualcuno tenta ancora di
rubare la mummia e il diadema. Oltre che sui seguaci di Namtar, i sospetti di
Dexter Green cadono anche sul professor Ludwig Richter,
archeologo di fama mondiale, descritto come un individuo senza scrupoli.
Nel frattempo, Richter viene aggredito dai seguaci di Namtar e, salvato da Zagor, si rifugia
al museo con il resto della comitiva. Il museo viene quindi attaccato dai demoni
sumeri chiamati i Terribili Sette, che seminano orrore e distruzione. L’attacco
si conclude quando i seguaci di Namtar riescono ad impadronirsi della mummia e
del diadema; in realtà i Terribili Sette erano il risultato di un miscuglio di
gas, veleni e poteri ipnotici del capo della setta: Fazahr.
In realtà, anche il professor Richter è
coinvolto nella faccenda e, scoperto, riesce a fuggire. Nel tentativo di
ottenere informazioni sui loro nemici, Dexter Green e Bat Batterton vengono
catturati dall’uomo con le quattro dita, un avventuriero messicano di nome
Velasquez. Anche Oldbones scompare nel nulla.
Zagor riesce a salvare i suoi amici, mentre
Velasquaez e Richter fuggono. Quest’ultimo ha con sé la pietra incastonata nel
diadema di Dumuzi che racchiude in sé un terribile potere, e viene inseguito da
Dexter Green. Zagor e Cico, invece, si mettono sulle tracce di Velasquez,
diretto in Louisiana.
Così come fece con la storia L’esploratore scomparso, Mauro
Boselli intesse qui una nuova lunga avventura che dà il via ad un viaggio
dei nostri eroi verso terre lontane, spinti dal desiderio di assicurare il
criminale Velsquez alla giustizia (all’epoca si trattava di Nat Murdo). E con
questa scelta, Boselli dimostra una
volta di più la sua propensione a narrare vicende che si dipanano
geograficamente molto al di fuori della foresta di Darkwood.
La vicenda è decisamente brillante, originale ed intrigante, ricca
di depistaggi e colpi di scena, con continui rimandi ad una civiltà e ad una
mitologia decisamente poco note come quelle sumere. Ponendo da un lato una
grande cura nella ricostruzione storica, senza tuttavia annoiare, lo
sceneggiatore riesce, dall'altro, anche ad inserire numerosissimi rimandi ad episodi passati
della serie, a ripescare due simpatici personaggi come Bat Batterton e il
professor Oldbones, ed a creare sia due nuovi avversari “importanti” per lo
Spirito con la Scure, Richter e Velasquez, sia due nuovi comprimari “positivi”,
Dexter Green e Yambo.
Dal punto di vista narrativo, mentre la prima parte della storia
scorre lineare e senza salti narrativi, la seconda parte assume un ritmo
incalzante, ricco di repentini cambi di scena, dando così l’impressione che
l’avventura abbia avuto una lunga “gestazione” e sia stata scritta in tempi
diversi, col risultato che non sempre la narrazione risulta al medesimo
livello. E' anche vero che Boselli ha
sempre dato alle sue sceneggiature un ritmo velocissimo soprattutto nelle fasi
finali, quasi fosse un suo tratto peculiare...
Per quanto concerne i disegni, la prova dei fratelli Cassaro mi
sembra più che buona, con un deciso miglioramento rispetto al passato.
Chiudo con una curiosità.
Questa storia apparve originariamente sulla serie regolare nella seconda metà del
2004 e presentò per la prima volta ai lettori di Zagor il personaggio di Dexter
Green. Tuttavia nel novembre 2003,
a pagina 48 dell’albo n. 44 della serie Dampyr (Il sigillo nero) un personaggio esclama: “Ma questo era lo studio di Dexter Green che mezzo secolo fa aggiunse
fama al nostro club con le sue imprese archeologiche nel deserto mesopotamico!
E se non sbaglio anche lui ebbe a che fare con entità demoniache!”. E sullo
sfondo campeggia proprio il ritratto del nostro archeologo!
I riferimenti non lasciano dubbi: si tratta proprio del medesimo
personaggio della storia zagoriana, ergo lo Spirito con la Scure e Harlan
Draka condividono il medesimo universo fumettistico!!!
Quando dopo circa 3 anni rividi il nome di Boselli ai testi mi dissi: "Finalmente!". XD
RispondiEliminaRispetto alle trasferte precedenti questa è meno amata ed in effetti come hanno fatto notare un po tutti presenta un livello altalenante nelle storie. Anche a me non entusiasmò troppo all' epoca nonostante l' idea di fare di Atlantide e Mu il ciclo portante, dopo che in precedenza era presente in una storia per viaggio e basta, mi rendeva euforico pensando poi che sarebbe stato quello finale! Beata innocenza. XD
Concordo sulla storia.
"Dal punto di vista narrativo, mentre la prima parte della storia scorre lineare e senza salti narrativi, la seconda parte assume un ritmo incalzante, ricco di repentini cambi di scena, dando così l’impressione che l’avventura abbia avuto una lunga “gestazione” e sia stata scritta in tempi diversi, col risultato che non sempre la narrazione risulta al medesimo livello."
Quoto. In effetti soprattutto il terzo albo secondo me presenta un po un calo rispetto agli altri due.
Come fatto notare da più di un lettore, nei primi anni 00 venne anticipato un nuovo nemico salvo poi basare la storia sull' ambiguità di Ritcher. °_O Scelta decisamente curiosa. Boh!
Ah, però la chicca su "Dampyr"! Non la sapevo proprio! Pazzesco! XD