domenica 10 gennaio 2021

A DOMANDA… MORENO RISPONDE (29)

Cari amici zagoriani,

inauguriano il decimo anno di vita

di questo mio blog

con la ventinovesima puntata della rubrica

A domanda… Moreno risponde”,

ormai diventata un appuntamento imprescindibile 

dato il gran numero di domande che continuano ad arrivare!


Ringraziamo come di consueto Moreno Burattini

e andiamo ad iniziare…

 

1 – Egregio Signor Moreno, non crede che aver abolito qualche veto messo su ritorni di personaggi, come Hellingen o Supermike, o su particolari situazioni possa avere avuto un effetto negativo rispetto ai lati positivi che sarebbero potuti fuoriuscire? Cioè, intendo dire, non sarebbe stato meglio non toccare ciò che sarebbe dovuto rimanere al di fuori della saga per volere di Sergio Bonelli?

Quando si parla di un “veto” post da Sergio Bonelli su qualcosa, bisogna capire che non si tratta, com’è chiaro, di una imprescindibile legge della fisica o di un tabu che sarebbe sacrilego mettere in discussione. Si tratta di indicazioni contingenti, legate a una certa situazione, funzionali a un “sic stantibus rebus”. Le decisioni e gli indirizzi presi da Sergio durante gli anni in cui era al timone si basavano sulla situazione esistente in quel periodo. Una situazione che, per esempio, poteva permettergli di comportarsi da “editore puro” (impegnato solo in campo editoriale), di occuparsi unicamente (o quasi) dell’edicola lasciando ad altri i volumi da libreria, e così via. Oggi, come soltanto i ciechi o quelli in malafede possono non vedere, queste strade non sono più percorribili. Tempo diversi impongono scelte diverse. Altrimenti, un “no” detto trenta anni fa deve valere ancora oggi? Sergio era aperto alla sperimentazione (ha inventato “Un uomo e un’avventura” e le miniserie, per esempio). A volte diceva a lungo dei “no” categorici (“non faremo mai lo Zagorone”, “non faremo mai un team up”, “non tornerà mai Mefisto”) e poi il mutare dei tempi e dei pareri lo convinceva a trasformare quei “no” in “sì”. Era anche sensibile ai “desiderata” dei lettori, per cui “a grande richiesta” accettava di fare quel che inizialmente aveva preferito non fare. Nel caso dei ritorni dei personaggi, se qualche antico veto è stato rimosso (lei cita Hellingen, Supermike non lo si è ancora rivisto) è stato appunto per accontentare il pubblico. Peraltro, se dovessi cercare una spiegazione al perché Sergio, molti anni fa, aveva preferito dirsi contrario a un ritorno di Hellingen, riterrei di trovarla nel timore di deludere chi aveva visto il mad doctor protagonista di storie di taglio diversi rispetto alle sue (era accaduto con le saghe ideate dai due pezzi da novanta Sclavi e Boselli). Ma di fronte al progetto (il mio) di riportare lo scienziato pazzo nell’alveo nolittiano (come è accaduto, con il ritorno del personaggio alle sue origini), il veto veniva logicamente a cadere. Peraltro, Hellingen è richiesto dai lettori perché è un personaggio di grande spessore: poterlo usare arricchisce la serie. Non farlo, sarebbe come avere una Ferrari e tenerla in garage. Infine, sono sempre molto diffidente e infastidito verso chi ritiene di potersi fare interprete, portavoce ed esegeta di Bonelli, dato che lui non c’è più. Una delle frasi più antipatiche da dire e da sentire dire, per quanto capisca che a volte possa sfuggire di bocca, è “Sergio Bonelli non l’avrebbe mai fatto”. Sergio non è più tra noi dal settembre del 2011 e nessuno può pretendere di sapere che cosa farebbe o non farebbe se fosse vivo, e comunque arrogarsi il diritto di rappresentarlo. Se c’è qualcuno che può dire qualcosa, sarebbe in ogni caso qualcuno della famiglia, o qualcuno della Casa editrice che ha lavorato al suo fianco per anni. E non c’è un solo “ritorno” che non sia stato approvato da Davide Bonelli o dalla dirigenza, a cui io faccio le mie proposte che possono venire accolte o non accolte. Sull’argomento di quelli che si arrogano il diritto di interpretare ciò che Sergio farebbe o non farebbe se fosse ancora fra noi, tre anni ho scritto questo articolo:

http://morenoburattini.blogspot.com/2018/04/quelli-che-tutto-sanno.html

2 – Caro Moreno, ti scrivo per poterti chiedere l’utilizzo, se già non è stato fatto in passato, della musica Gospel, la quale affonda le proprie radici nel 1700, e che è diventata parte integrante dei culti religiosi delle persone di colore. Saresti disposto ed ammirato da tale argomento tanto da prenderlo come spunto per una futura storia?

Confesso la mia ignoranza sul Gospel (come su tante altre cose) e vedrei delle difficoltà a trattare l’argomento in un fumetto, privo com’è di sonoro. Ci sono, voglio dire, tematiche che si prestano meglio o peggio di altre ad essere affrontate fumettisticamente. Immagino, certo, che in un passaggio di una storia (che dovrebbe comunque essere avventurosa) ci possa essere un personaggio che canta (abbiamo “Guitar” Jim che suona e Guedé Danseur che balla), ma da qui a fare una avventura tutta incentrata sul Gospel la vedo dura. Immagino che se qualcuno mi iniziasse all’argomento potrei facilmente innamorarmene, questo sì.

3 – Caro Moreno, quali sono gli insegnamenti che Decio Canzio ti ha dato dall’inizio alla fine della vostra collaborazione sulle pagine di Zagor?

Devo a Decio tanto quanto devo a Sergio. L’ho spiegato qui:

http://morenoburattini.blogspot.com/2013/01/decio-il-grande.html

Gli volevo molto bene, ho imparato da lui il mestiere, la cura, la dedizione, l’attenzione. Nell’articolo che ho linkato, che invito a leggere, c’è riassunto un po’ tutto. Ricordo un ulteriore aneddoto. Canzio leggeva tutte le storie e ne commentava con lucide, sintetiche e ficcanti annotazioni ogni passaggio. Quando trovava un errore particolarmente insidioso scriveva “mi devi una pizza”. Una volta notò un particolare trascurabile, su cui si poteva anche sorvolare (la storia filava lo stesso). Correggerlo avrebbe reso più elegante un certo passaggio, ma comportava fatica e il tempo a disposizione era poco. Si poteva o non poteva fare. Lui mi disse: “vinciamo la pigrizia”. Feci la correzione e da allora non mi sono mai tirato indietro nel cesellare i particolari, vincendo sempre la pigrizia.

4Vorrei chiedere a Burattini se uscirà una storia più lunga di “Incubi”.

Ne dubito. Però, mai dire mai. Ho il rimpianto, con la storia sugli aztechi, “Piramide di sangue”, 470 pagine, di non aver tentato un allungo battendo Sclavi.

5 – Ciao Moreno, ti scrivo per sapere se, durante la programmazione della trasferta sudamericana, ci siano stati dei cambiamenti di storie aggiunte prima o dopo della collocazione originale? Se sì, di quali si tratta e se la trasferta stessa si sia conclusa secondo i tempi previsti o se alcune storie sono uscite successivamente alla stessa?

Ricordo che ci sono stati degli allungamenti, tipo aver previsto qualche storia in più rispetto il programma di massima stabilito all’inizio (la prima avventura messa in cantiere, ricordo fu quella di Mignacco e Della Monica ambientata a Bahia, ma già si sapeva che prima Zagor avrebbe dovuto arrivare in Brasile in qualche modo, e quindi progettammo un itinerario). Durante la lavorazione pensai di deviare verso il Cile, perché la storia del terremoto e dell’incontro con Darwin mi venne in mente proprio leggendo il suo “Diario di un naturalista”, insieme a tanti altri libri letti sul Sud America, così come la lettura di “Questa creatura delle tenebre” di Harry Thompson mi ispirò la storia su Jemmy Button ambientata in Terra del Fuoco. Abbiamo inoltre “adattato” all’Atlantico meridionale la storia “Il signore dell’isola” di Colombo/Giusfredi e Ferri.

6 – Caro Moreno, vorrei chiederti di citare nella serie regolare od in uno degli extra di Zagor l’incontro che quest’ultimo ha avuto con Jovanotti, non facendolo quindi apparire come un sogno del cantante bensì come reale avvenimento della saga. Lo ritieni fattibile?

Secondo me, sarebbe sbagliato.

7 – Caro Moreno, dopo aver provato ad evitare di chiedertelo, mi piacerebbe rivedere sulla serie Zagor nientemeno che Daniele Nicolai. Spero che averlo come sceneggiatore possa essere un pregio, giusto?

Purtroppo non ho mai avuto il piacere di conoscere Daniele Nicolai, non so praticamente nulla di lui, non mi risulta che abbia mai fatto proposte da quando io lavoro in Bonelli (cioè da trent’anni). Non so in quali circostanze abbia iniziato la sua collaborazione, né so perché si sia interrotta. Certo, gli invidio la facilità con cui, da nuovo arrivato, gli fu consentito di mettere le mani su Kandrax. Ancora non c’erano i veti di Sergio, evidentemente!  Spero mi abbia perdonato per aver cercato di mettere ordine nelle vicende di Robert Gray. Sul sito Bonelli si legge la breve nota biografica che riporto di seguito. “Romano, nato il 25 ottobre 1946, Nicolai frequenta un corso di sceneggiatura tenuto da Rodolfo Torti e Roberto Dal Prà. Scrive alcune storie autonome per i settimanali Eura, quindi sceneggia Gli angeli del West e Ricky per Il Giornalino. Per la Sergio Bonelli Editore scrive alcuni episodi di Zagor”.

8 – Nel terzo Zagorone mi è sembrato che il Dottor O’Connor sia apparso solo per venire ucciso, in quanti gli altri protagonisti servivano vivi per le scene finali. I suoi scopi non si sono capiti, ovvero se ha accompagnato la signora Spencer per prendersi una fetta del suo patrimonio, magari sposandola. In poche parole, ti chiedo se la sua presenza non sia invece stata superflua, in quanto non ha aggiunto niente alla trama...ed ha tolto la vita a lui?

Rileggendo, mi pare che la funzione di O’Connor sia stata quella di aver reso credibile il viaggio fino a Darkwood dell’anziana madre di Aurora. Una donna di una certa età, sempre vissuta in città, che si avventura da sola nelle terre di frontiera, non era plausibile a meno di un avere un accompagnatore. In più, O’Connor ha dimostrato, pagando con la vita la sua amicizia con Elizabeth Spencer, quanto fosse grave la minaccia di Cassell e dei suoi alleati Cayuga, e come la resa dei conti finale sia stata effettivamente drammatica.

9 – Ciao Moreno, voglio proporti un’idea: cosa ne diresti di far tornare lo Zagor attuale sulle rive del Clear Water, facendogli avere a che fare con i nuovi proprietari della capanna, nel frattempo ricostruita, che è stata in passato sua e dei suoi genitori?

La capanna sul Clear Water, protagonista peraltro del terzo Zagorone di cui si parlava nella domanda e nella risposta precedenti (il nostro eroe ci è già tornato, in quel luogo), non è un bene immobile che ha bisogno di nuovi proprietari. E’ un rudere di tronchi anneriti, e chi avesse avuto bisogno di una dimora del genere se la sarebbe costruita nuova. Non c’erano certo atti di proprietà. E poi, meglio se il luogo dove sorgeva la capanna resti un luogo simbolo, non subisca trasformazioni.

10 – Ciao Moreno, ti chiedo se il Poe che assomiglia all’originale, pur non essendolo, apparso in Magico Vento, suo amico per la pelle, possa considerarsi un parente stretto di quello apparso in Zagor. Quindi vorrei sapere se possa apparire da infante nella serie, preso sotto le cure dello scrittore?

Il Poe di Magico Vento si chiama così solo come soprannome, dovuto alla somiglianza con lo scrittore. Il suo vero nome è Willie Richards. Non credo che la somiglianza sia dovuta a un legame di sangue con l’autore del “Corvo”, ma se così fosse dovrebbe essere Gianfranco Manfredi a stabilirlo. Dato che le vicende di Ned Ellis (appunto Magico Vento) sono ambientate negli anni Settanta del Diciannovesimo secolo, si può immaginare che Richards sia nato negli anni Trenta. Potrebbe aver incontrato, certo, il vero Poe (1809-1849). Ma come fare a immaginare un tipo problematico come Edgar Allan Poe prendersi cura di un bambino? Lui che riusciva a malapena a prendersi cura di se stesso? E che utilità potrebbe avere ai fini delle avventure di Zagor? Insomma, mi sembrerebbe una ipotesi più difficile da giustificare, che altro.

11 – Se non fossi diventato sceneggiatore fumettistico, che lavoro pensi che svolgeresti oggi?

Considerando che ho fatto per dieci anni l’esattore autostradale, forse avrei fatto un minimo di carriera in qualche ufficio della Società Autostrade. Ne parlo qui:

http://morenoburattini.blogspot.com/2011/12/il-casellante.html

12 – Ciao Moreno, vorrei sapere se hai intenzione di far scoprire il vero nome di Mortimer, che non si sa se sia il nome, il cognome od il nome d’arte. Grazie.

Sì, ne ho intenzione.

13 – Caro Moreno, mi fa piacere scriverti in questo Blog per domandarti una cosa. Sono uno zagoriano di vecchia data, che non è molto tecnologico, e per questo comprende le difficoltà nell’ambientarsi su internet. Ho continuato a seguire per anni ed anni la serie, che continuo ancora oggi, ma nella mia memoria è sempre rimasta impressa l’avventura che Zagor ha affrontata alla Capanna del Pino Solitario. In particolar modo, per quanto non eccezionale, il giallo che si trova all’interno di quella storia mi fece rimanere comunque col fiato sospeso quando lo lessi. Il personaggio di Vincent Hobel, proprio lui, mi torna sempre in mente quando ricordo con piacere quella storia, che vado sempre a rileggere, insieme ad altre. Sfortunatamente, o fortunatamente in quanto non si tratta certo di un super nemico a differenza di altri, non è mai più riapparso. Per questo ti chiedo se tu possa fare in modo, nelle vesti di curatore della testata, di far ritornare il cugino degli Hobel con tanta, tanta voglia di vendetta. Non so cosa ne potrai dire di ciò, ovvero della richiesta che ti ho appena fatto, ma spero di poterne ricevere risposta al più presto.

“Agguato all’alba” è davvero un giallo ben congegnato da Marcello Toninelli. Rispondendo alle domande in questa rubrica mi rendo conto di come siano tanti i lettori affezionati a certe storie ritenute “minori”, che hanno lasciato il segno. Questo per evidenziare come non ci sia soltanto Nolitta e i venti, straordinari anni della sua gestione del personaggio. Zagor vola di liana in liana da sessanta anni e ce ne sono ben quaranta in cui le storie sono state scritte da autori diversi. Mi appunto l’idea, grazie.

14 – Gentilissimo Moreno, buon pomeriggio. Mi trovo qui, di fronte al mio PC ed intenzionato a scriverti per far rivivere delle sensazioni che secondo me sono state lasciate in secondo piano, almeno per quanto riguarda la serie regolare. Cico Felipe Cayetano Lopez Martinez y Gonzales ha sempre avuto diletto (o quasi) per truffette e buongustaggine. Ma, dopo essere stato tanti anni al fianco di Zagor, più di una volta ha avuto paura di perdere la sua amicizia per colpa di una donna. A parte Pamina e, forse, un iniziale infatuamento da parte di Virginia nella sua prima apparizione, ricordo che solo un’altra donna ebbe per lui un incredibile adorazione. Sto ovviamente parlando della figlia del Custode della Tradizione della storia “Fantasmi!”. Zagor rimase di stucco quando il messicano venne preferito a lui. Tutto ciò ebbe poi fine con la donna che si mise col fabbro dopo l’apertura fra i due “mondi” così vicini. Ora, Cico ci rimase molto male, ma ti chiedo se sia possibile rivederlo alle prese con la stessa donna e con il marito fabbro con dovuti pargoli nel frattempo nati. Capisco che possa essere una richiesta stramba, però dico il vero quando penso che rivedersi, a distanza di anni, potrebbe portare Cico a diventare ancora molto più geloso della prima volta, pensando a come sarebbe potuta essere la sua vita se fosse rimasto insieme a lei e non continuandola con Zagor. Cosa ne pensi? Ti piacerebbe, e vorresti, riportare Cico e Zagor alle prese, comiche, di quella situazione, all’interno naturalmente di una storia più ampia e drammatica, facendone quindi solo un simpatico contorno?

Vale la risposta alla domanda precedente. La serie di Zagor è una miniera di spunti anche extra-nolittiani.



15 – Ciao Moreno! Pensi che un romanzo o una raccolta di racconti brevi dedicati a Zagor e il suo mondo potrebbe essere una iniziativa editoriale fattibile? Intendo una volta ogni tanto (un romanzo su un giovane Zagor esiste già in effetti). Un’operazione similare a quella di Martin Mystère e Dragonero. Buon lavoro!

Innanzitutto i romanzi con protagonista Zagor sono due. Uno, quello di Morosinotto con Pat Wildig adolescente, a cui ti riferisci. Però c’è anche il mio “Le mura di Jericho”, di cui parlo qui:

http://morenoburattini.blogspot.com/2011/05/le-mura-di-jericho.html

Questo romanzo è stato ristampato in una antologia contenente altri due racconti brevi, di cui parlo qui:

http://morenoburattini.blogspot.com/2016/01/la-capanna-nella-palude-e-altri-racconti.html

A questi racconti si deve aggiungere quello intitolato “Cavalli bradi”, uno dei 26 miei “racconti inquieti” contenuti nell’antologia a mia firma “Dall’altra parte”, di cui parlo qui:

http://utilisputidiriflessione.blogspot.com/2016/07/dallaltra-parte.html

C’è infine il racconto “Disgelo” apparso a puntate in appendice alla seconda miniserie a strisce “Zagor Collana Darkwood”.

Ciò detto, sarebbe bello pubblicare una volta all’anno un romanzo in prosa di Zagor. Giro la proposta ai piani alti: purtroppo o per fortuna (direi: per fortuna) non tocca a me decidere.

16 – Molti chiedono una serie parallela sugli anni giovanili di Zagor, io invece sarei più propenso ad una serie che porti avanti lo Spirito con la Scure di una ventina d’anni, inserito in un contesto storico diverso e magari con comprimari differenti. Tu quale scenario preferiresti? Io temo che uno Zagor giovane, che per non smentire quanto si è visto sulla serie regolare dovrebbe necessariamente vivere storie realistiche (non avendo ancora visto mostri, vampiri, scienziati pazzi, extraterrestri, etc...), rischierebbe di diventare un clone di Tex e sarebbe poco interessante.

Sono d’accordo con te. Fermo restando che non disdegnerei neppure la prima eventualità.

17 – Ciao Moreno, ti chiedo da quanto tempo vi conoscete tu e Baltorr ed un aneddoto che vi ha coinvolti personalmente entrambi, insieme (pizza alle fragole a parte).

Conosco Marco da quando il forum SCLS ha iniziato a organizzare raduni e pizzate, e lui si è proposto come fotografo ufficiale degli eventi. In questo articolo, lui rammenta una sua partecipazione a un incontro di Cartoomics in cui c’ero anche io, quindi si parla del 2001:

http://zagorealtro.blogspot.com/2012/01/ricordi-ritrovati_11.html

Aneddoti ce ne potrebbero essere tanti, ma vorrei precisare che, pur essendo legato a Marco da amicizia ventennale non siamo compagni di merende, nel senso che lui è molto libero nei suoi giudizi, e io non ho mai cercato di pilotare le sue iniziative nel forum o sul blog. Direi che la cosa più carina riguarda un bastone, dalla foggia antica e sicuramente un pezzo di antiquariato, con il pomello a forma di testa di cane, che apparteneva a qualche anziano congiunto di Marco. Senza dubbio non senza averci pensato a lungo, Baltorr a un certo punto ha deciso che quel cimelio di famiglia doveva essere mio, perché è del tutto simile al bastone di Mortimer. Solo che non è animato. Lo tengo in redazione accanto alla mia scrivania.

18 – Caro Moreno, sono un lettore al quale piace la vena fantascientifica-horror che, talvolta, viene immessa all’interno delle varie storie zagoriane. Ti scrivo per proporti, da amante cinematografico dello stesso, di far apparire un blob a Darkwood. Fra i mostri e le creature apparse nei film, è uno dei tuoi preferiti? Il come possa arrivarci nella foresta, o nei dintorni della stessa, sarebbe appannaggio degli sceneggiatori, ma ti piacerebbe poterlo utilizzare?

Il blob in effetti ci manca. Certo che mi piacerebbe.

19 – Caro Moreno, ti scrivo a proposito dell’oro nero, più comunemente chiamato petrolio. In un’avventura di Zagor, nella quale è presente anche Craig Turner, è stato trattato quest’argomento. A fine storia è successo che lo stesso giornalista si è rifiutato di stilare un articolo sulla situazione di Merrywell, per non far arrivare numerose persone in cerca di ricchezza. Ti chiedo se lo stesso petrolio non possa tornare sulle scene di Zagor in quanto è molto difficile, per non dire impossibile come viene detto nella suddetta storia, che si possa soffocare del tutto l’informazione a proposito di esso. Pensi che possa essercene la possibilità o il petrolio continuerà a venire estratto senza che Zagor ne possa più essere protagonista?

Quello del petrolio è un argomento problematico, perché all’epoca di Zagor non ce n’era certo uno sfruttamento degno di nota (si parla del 1850 come inizio delle estrazioni industriali negli Stati Uniti), perché è brutto da disegnare e perché non è adatto alle storie “di foresta”. Tuttavia, se verranno proposte storie con spunti interessanti, compatibili con la realtà storica, potremmo farne altre.

20 – Signor Moreno, buon pomeriggio, in questa domenica soleggiata ho deciso di scriverLe a proposito dei cosiddetti “detrattori”. Capisco perfettamente che le critiche debbano essere perlopiù costruttive ma a volte, dica pure se mi sbaglio, vengono additati tali soltanto chi non apprezza le scelte di chi manda avanti la serie, non prendendo in considerazione il fatto che non è sempre bello dire che ad una persona piace tutto di tutto. Quindi Le chiedo, cortesemente, se non sia stato troppo frettoloso nel fare di tutta l’erba un fascio, criticando chi ha voluto dire la sua a differenza di chi non dice niente e, passivamente, si fa passare addosso tutto ciò che gli viene proposto, senza farsene un’idea. Oppure facendosela, ma in fondo fregandosene di tirarla fuori e di far sì di dire la propria opinione, lasciando ad altri l'arduo compito. Sono a conoscenza del fatto che da molto tempo ha lasciato i forum per non dover incappare nelle frequenti contrapposizioni con alcuni utenti che non hanno fatto niente per nascondere la propria, diversa idea rispetto all’andamento della serie. Ma vorrei tanto sapere da Lei se una critica, costruttiva o meno, basata su un’opinione che possa essere differente da quella del curatore della serie, debba venire per forza emessa da un “detrattore” che potrebbe anche non essere, e che magari critica per il semplice motivo di voler vedere di nuovo Zagor agli antichi fasti, con le dovute innovazioni, ma senza snaturare del tutto il personaggio?

Ho abbandonato la frequentazione dei forum dopo anni e anni di risposte date in un “filo diretto” gestito per lunghissimo tempo. Quando ho cominciato, c’era un clima sereno e credo di essermi dimostrato disponibilissimo al confronto, favorendolo in ogni modo. Poi, come dappertutto su Internet, si sono scatenati gli haters (è stato persino realizzato un berretto di cui parlo qui: http://morenoburattini.blogspot.com/2020/05/un-po-di-sana-polemica.html). Alla fine, passavo ore e ore cercando di rispondere, con argomenti sempre del tutto ignorati dai detrattori, a polemiche pretestuose, perdendo non solo il mio tempo, ma anche la mia serenità. Purtroppo, il tono delle critiche virava sempre più verso l’insulto (dei detrattori a me), e considerato il fatto che non sono mai riuscito a convincere nessuno per quanto bene argomentata fosse la mia replica e per quanto ripetessi cento volte la spiegazione, sempre più forte è stata la voglia di gettare la spugna. In fondo il mio mestiere è scrivere storie di Zagor, non dare spago ai troll e agli haters. A differenza di quelli che conducono crociate ad personam, di cui sono stato e sono vittima, ho una vita, un lavoro, una famiglia, un amore. Poi è accaduto un fatto molto grave: a casa di alcuni forumisti che, bontà loro, esprimevano giudizi positivi sulle mie storie, sono giunte mail spedite dalla mia casella di posta elettronica, il cui testo diceva più o meno: “non mi leccate il sedere così platealmente, se no se ne accorgono che siamo d’accordo”. Qualche hater, insomma, ha addirittura hackerato il mio account postale. Beh, basta così. Tanti saluti e baci. Non per questo ho smesso di essere disponibile al confronto, dato che ho partecipato a decine e decine di incontri con il pubblico ovunque (caso strano, i detrattori anonimi, leoni da tastiera, svaniscono nei confronti faccia a faccia) e adesso stiamo conversando in questo spazio (è la ventinovesima serie di venti domande a cui rispondo, se le par poco).

Ormai non leggo più nulla di quanto scritto su Internet a commento delle storie, perché altrimenti mi bloccherei su ogni vignetta pensando a come certuni potrebbero commentarla; devo lavorare, non posso perder tempo con gli odiatori di professione. Però, ogni tanto alcuni amici mi mandano uno screenshot con un commento particolarmente stupidino e mi vien fatto di scherzarci su. Di solito il commentatore si indigna e si inalbera, perché il bello degli haters è che si sentono in diritto di dire qualunque cosa, però pretendono anche che non gli si risponda se no si offendono. Ecco, direi che il motivo che mi spinge ogni tanto a tornare a dire la mia è il tentativo di non farle passare tutte lisce a certa gente.

Personalmente cerco sempre di rispondere a chiunque mi si rivolga, soprattutto se in modo garbato, sia per lettera che via Internet. Mi faccio persino passare tutte le telefonate che giungono in redazione da parte di lettori che chiedono di me. Partecipo spessissimo a incontri con il pubblico e accetto ogni invito recandomi anche nelle località più sperdute. Vado di frequente persino nelle scuole a parlare di fumetti alle singole classi. Nei miei spazi in Rete interagisco facilmente con gli interlocutori che mi contattano. Tutto sono fuorché un autore chiuso nella sua torre eburnea. Questa disponibilità mi viene talvolta riconosciuta come uno dei miei meriti, e ringrazio chi ha la bontà di accreditarmene qualcuno. Tuttavia non si tratta di un atteggiamento di facciata, ma di un modo di essere sincero, che si può riscontrare anche nella mia vita privata. Sono pieno di difetti, ma almeno sorrido sempre a chi mi sta attorno.

Riguardo allo “snaturamento” del personaggio non so di che cosa stia parlando. Zagor non è stato in alcun modo snaturato. Da trent’anni mi do da fare, tutti i giorni della mia vita, perché non ci sia alcun snaturamento. Al di là dei fisiologici adattamenti al linguaggio dei tempi Zagor è molto più simile al se stesso degli “antichi fasti” rispetto a quanto lo sia, per esempio, L’Uomo Ragno di adesso in confronto a quello delle origini. Ma potremmo dire lo stesso di Tex, per esempio. Gli adattamenti sono del resto quelli che si vedono nei film al cinema, nel taglio della narrazione nei romanzi, nel modo in cui si porgono le notizie al telegiornale, e di cui lei si sarà reso conto, immagino e spero. Non c’è niente, nella comunicazione del 2020, uguale a quella del 1960, del 1970, del 1980. Ma perché, poi, si parla di “antichi fasti” e non di quelli del presente? Si è accorto che ne 2020 Zagor è stata la seconda serie bonelliana per numero di tavole e di albi inediti pubblicati? Sa che nel 2021 festeggeremo i sessanta anni del nostro eroe, a differenza di tanti altri che hanno chiuso i battenti? Crede sia stato facile arrivare a questi risultati? Segue gli incontri con il pubblico, la vita delle associazioni di zagoriani, le pubblicazioni e le iniziative degli appassionati? Sa in quanti paesi del mondo vivono lettori del nostro eroe? E tutto questo in anni difficilissimi, dovendo affrontare una crisi del mercato editoriale che mai si era vista ai tempi “antichi”. Tutto questo dopo che negli anni Novanta (trenta anni fa era ancora tempo di “antichi fasti”?) Bonelli stesso credeva che l’eroe avrebbe avuto vita breve. E invece è cominciato il “rinascimento zagoriano” (ne ha mai sentito parlare?). Se poi per qualcuno è “snaturamento” tutto ciò che è identico ai propri ricordi dell’infanzia perduta e vagheggiata, allora è snaturata l’intera edicola, l’intera produzione letteraria, l’intera industria cinematografica e televisiva. A tutti, evidentemente, è permessa una evoluzione, tranne che a Zagor? Che deve restare uguale agli anni Sessanta o Settanta? Ci sono, in verità, eroi sempre uguali a se stessi, anche nelle copertine: quelli morti, che vengono soltanto ristampati.

46 commenti:

  1. In primis faccio i complimenti a Moreno e un grande in bocca al lupo per il futuro. Appartengo a quel tipo di gente che si gode il fumetto, anzi di più :il fumetto fa parte della mia vita. Sono molto infastidito di vari commenti e stupidaggini che leggo in rete, non solo di Zagor. Credo che è il fatto negativo numero uno di internet. Ma, a volte, menomale, semplicemente non leggo o sorpasso sopra. È facile non guardare nessuno in faccia e buttare tutta la m..... addosso, pensare che proprio pensiero, immagini e viste del mondo sono proprio quelle giuste. Al contrario, io sono una persona molto umile e rispetto lavoro altrui. Non mi permetto di criticare o peggio, offendere. Al massimo, una storia mi piace o meno. X questo, con grande stima e rispetto, scrivo qui. Mi piace tutto di Zagor, in questi quasi 60 anni ci sono poche storie che mi hanno "deluso ". Vado di più x le storie horror e mistero, fantastico e fantasy. Western classico ci sta, ma lo vedo sempre i. Tex o quel meraviglioso Ken Parker. X esempio, penso che il meglio di western in Zagor ha dato Toninelli e che lui comunque merita molto di più anzi che essere ricordato come uno che quasi chiudeva Zagor. X non prolungare fino a domani mattina il mio discorso, semplicemente un grande GRAZIE a tutti voi che da sempre ci fate sognare e un grande GRAZIE a Moreno per lavoro che fa. Continua così 👏👋🙏

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  2. Caro Moreno, è noto a tutti che, prima di diventare sceneggiatore e poi curatore della serie Zagor, eri un suo appassionato, così come lo sei adesso. Quello che ti voglio chiedere è, in ricordo delle tue vesti di “semplice” lettore, e dopo aver letto che molte persone ti hanno chiesto ritorni di questo o quello, chi ti piacerebbe far tornare? A prescindere dall’idea di come debba tornare, c’è un personaggio che non è più apparso da molto tempo e che ti colpì così tanto da volerlo rivedere in scena? Ribadendo di volertelo chiedere tenendo conto della tua fede fumettistica Zagoriana e del fatto che tu continui ad esserne l’appassionato numero uno della serie, chi ti piacerebbe rivedere, scoperchiando il cassetto dentro il quale c’era o c’è ancora questo desiderio giovanile? E quale, invece, hai “odiato” così tanto da non volerne più neanche sentirne parlare(sempre giovinialmente parlando)?

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  3. Caro Moreno, sono un lettore con quasi 19 anni di esperienza sulla testata della quale è curatore. Vidi la prima volta una copertina di Zagor in una pubblicità su un vecchio Tex, e me ne innamorai a vista d’occhio. Si trattava de “Le Jene del Mare” e, volendo provare a leggere una storia intera, andai in edicola. Vidi “La Casa sulla Scogliera” della quale, anni dopo, seppi che fu la seconda ed ultima storia sceneggiata da Jacopo Rauch prima della sua pausa. Oggi voglio dire grazie a lei, Moreno, per aver continuato imperterrito nella sua opera di sceneggiatore. Voglio ringraziare Jacopo Rauch per avermi fatto ammirare la prontezza della sua letteratura per immagini. E voglio ringraziare I fans di Zagor e chi continua a destreggiarsi sulle sue storie con una infinita volontà di continuare a pubblicarlo per molto altro tempo ancora. Oggi sono fiero di continuare a seguire la serie, con alti e bassi come è giusto che sia per un’opera seriale, ma soprattutto mi ritengo fortunato di aver letto quei Tex(perché di copertine ne vidi altre), e di essermi appassionato semplicemente da un’immagine dell’indimenticato ed indimenticabile Gallieno Ferri. Purtroppo, c’è una nota dolente e si tratta del fatto che quella storia, purtroppo, vide proatonisti negativi Stormy Jack e la famiglia Dowler, sfortunatamente periti, chi per un motivo e chi per un altro, all’interno del racconto. Mi sarebbe proprio piaciuto poter rivedere almeno uno di loro in azione ancora una volta, senza togliere niente agli antagonisti successivi(ed a quelli passati). In ogni caso grazie ancora per quello che state facendo e faccia I miei complimenti anche al signor Rauch(per la cronaca, la prima parte, “I Naufragatori”, la acquistai tempo dopo). Mi sono appassionato a storie come “La Trama del Ragno”, “La Palude dei Forzati”, “Il Segreto dei Sumeri” ed “Huron!”. Successivamente, ecco arrivare la Collezione Storica a Colori che mi ha permesso di conoscere le storie di Guido Nolitta e dei precedenti sceneggiatori e curatori della serie. Ho amato alla follia le storie dei Seminoles(e so che ci sarà anche un sequel alla storia con la morte di Manetola), con uno scenario da sogno come la Florida. La stessa Florida che fa da scenario anche ad un’avventura mediocre, che non sarebbe accettata oggi sulla serie regolare, almeno non da me, e forse non sarebbe dovuta nemmeno giungere in edicola. Premetto di non aver letto la storia di Topolino dalla quale è stata tratta, ma da ciò che ho letto è, per me, risultata indigesta, con degli avversari cretini e con certe cose totalmente fuori luogo, con evidenti buchi di trama. Mi riferisco a “Fantasmi!”, con gente che, seguendo questo Blog, addirittura vorrebbe rivedere persone come Stiletto. Una roba da far accapponare la pelle. Ma non tutto il male viene per nuocere visto che Tampa Town, per come è stata illustrata, meriterebbe a parer mio una rivisitazione, e quindi un ritorno in tale ambiente per poterlo utilizzare per un’avventura perlomeno dignitosa e che possa porre rimedio a quella che, secondo la mia opinione, è stata una sciagura leggere. Ringraziando il curatore di Zagor come merita, spero quindi di poter rivedere la città di Tampa Town, magari la famiglia Dowler, pace all’anima loro, e soprattutto che continuiate così come avete sempre fatto.

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  4. Condivido in pieno il pensiero di Moreno nell'ultima risposta!! Bravo

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  5. Gentile Moreno, ti scrivo per chiederti se, in tanti anni di uscite Zagoriane, a te personalmente sia piaciuto più il seguito di una storia piuttosto che l’originale? Intendo dire, facendo il riferimento cinefilo più famoso, fra il Padrino parte prima e parte seconda, se anche su Zagor, secondo la tua opinione, ci siano state una o più storie che abbiano superato ciò che era stato scritto e sceneggiato, oltreché disegnato la prima volta? E se la risposta fosse sì, quale o quali secondo te lo sarebbero?

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  6. Le sei storie su Zagor descritte da Edgar Allan Poe nel racconto "Brividi di Altrove" sono realmente accadute al nostro eroe o sono solo il frutto dell'immaginazione dello scrittore?

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  7. Gentile Moreno, voglio fare ufficialmente I complimenti per la storia di Kandrax sceneggiata da Claudio Chiaverotti e disegnata da Marco Torricelli. Ho notato in questo blog una certa avversità per questa storia. Certo, ognuno ha opinioni differenti, tanto che, quando ho letto la fine della stessa, sono rimasto preda della delusione per il solo motivo di averla vista finire così presto. Da qui la mia domanda verte sul fatto del come mai sia stata diluita soltanto su due albi?

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  8. Caro Moreno, nella Collezione Storica a Colori di Repubblica sono andato a leggermi, per la prima volta, e non nego che potrebbe starcene anche qualcun’altra, l’avventura “La Dea Nera”, che ha fatto da avventura di poco antecedente al famoso “Zagor Racconta...”. Bene, pur sapendo che tu non potevi essere in redazione all’epoca della pubblicazione della storia originale, ti chiedo se, secondo te, sia stata una svista il fatto che venga indicato e dato un nome al Rhumal, il fazzoletto annodato, dei Thugs, piuttosto che non al Kriss, il pugnale, da parte di Mister Lean ai nostri amici. Ciò detto, mi risulta strano che Cico utilizzi il termine Kriss senza averlo sentito nominare da nessuna parte, e soltanto visto insieme al Rhumal nella casa dello stesso Lean. Non trovi anche tu che una simile defaillance possa aver reso il finale leggermente fuori luogo, con il Messicano che, non essendo certo di cultura indiana, avrebbe fatto fatica a sapere il nome di un oggetto come quello?

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  9. Caro Moreno, ti scrivo chiedendoti come mai Trampy, credo il migliore amico di Cico, sia apparso ben poche volte, in maniera attiva, al fianco dello Spirito con la Scure? La sua illustre scaltrezza nell’arte di arrangiarsi gli potrebbe forse impedire di non essere messo in ombra da Zagor? Oppure essendo, appunto, fin troppo intelligente finirebbe per far eclissare l’aura dello Spirito con la Scure, mettendolo in condizione di inferiorità intellettiva?

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  10. Carissimo Burattini, questa è la seconda volta che provo a scriverle attraverso questo blog, avendo due domande da porle in maniera separata, così da non voler forzare la sequenza delle stesse, tanto da potervi rispondere anche separatamente in due questionari differenti. La prima parte volge gli occhi verso il Covid e la situazione che stiamo attraversando. Non si sa se siano I pipistrelli la causa prima di questa pandemia, ma una parte sembrerebbe che l’abbiano fatta. Quindi, utilizzando il Dottor Metrevelic, esperto di questi animali(e di vampiri), cosa ne direbbe di creare una sorta di prequel all’attuale pandemia, senza nominare il male in sè stesso, ma facendo intuire che proprio I pipistrelli sono stati capaci, due secoli fa e forse anche prima, di trasmettere questo virus, scoperto da Metrevelic stesso, il quale ha provato a debellarlo?

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  11. Questa è invece la seconda che provo a proporre. E riguarda sempre questi brutti mali che hanno pervaso noi uomini. Ci sono stati infatti numerosi esempi di malattie nel corso della storia. Vaiolo, tubercolosi, peste. Ma una malattia come la sifilide, contratta dagli indiani a causa soprattutto dei bianchi, al pari delle altre, non meno ed anzi più pericolose, mi porta a chiedere se l’argomento in questione abbia mai stuzzicato la curiosità del curatore della testata Zagoriana al quale mi rivolgo. Capisco che parlare di sesso possa essere controproducente in una serie avventurosa come questa, ma non pensa che la sifilide possa dare inizio, od essere parte integrante, di una nuova corazzata contro I bianchi da parte degli indiani I quali, pur sfiniti dai sintomi di tale malattia, al pari delle suddette altre, possano infine rendere pericolosa la vita degli esseri bianchi puntando, e qui vado sul tragico e sul terrificante, ad instillare volontariamente questo morbo. Faccio un esempio, prendono con loro donne bianche dei paesi vicini, facendo soffrire quindi tutti quelli non della loro razza, soltanto per vendicarsi ed in attesa che Zagor riesca a placare gli animi da entrambe le parti. Pensa che sia una buona idea?

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  12. Caro Moreno, ho notato che alcune persone hanno apprezzato moltissimo “Creatura d’Acqua”, da te ritenuta una storia minore della lunga saga zagoriana. Lungi da me voler contraddire la tua opinione, ma posso ben dire di averla apprezzata a tal punto da averla letta più volte, venendo a contatto con un mondo, quello della geologia, che mi ha suscitato interesse come non mai. Purtroppo, ho letto che il Professor Leopold, a seguito di una domanda che ti è stata fatta in proposito, non è visto come un personaggio ricorrente e che difficilmente potrebbe tornare se non per un seguito di questa avventura. Ora, io non so se ci sarà un seguito, ed anche se mi piacerebbe rivederlo, cosa ne diresti di continuare a trattare argomenti così(come già è stato fatto in passato in altre storie) in modo tale da riuscire(perché ne siete in grado, ne sono sicuro), di continuare ad acculturare le nostre menti con argomenti come quelli appartenenti alla materia della quale gli esperti come Leopold hanno fatto in modo di costruirci una carriera sopra?

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  13. Caro Moreno, ti chiedo ufficialmente il ritorno, che non so se arriverà a te tramite queste domande, anche se penso di parlare di un personaggio ben caratterizzato e forte, ovvero la figlia di Dharma. Apparsa recentemente sulla serie regolare, il finale che la vede racchiusa fra I serpenti, presumibilmente morta, mi fa presumere un ritorno del quale, ovviamente, non sono a conoscenza. Hai opinioni in merito su quel finale e se sia possibile prevedere una sua ricomparsa in tempi brevi o meno brevi, con la sicurezza che, comunque, riusciremo a rivederla?

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  14. Caro Moreno, nella storia “Monument Valley” Julia Schulz ammette di aver rubato da una cassaforte segreta parte del patrimonio lasciato in eredità dal padre ma indirizzato al fratello. Ora, lei sperava che col successo della sua scoperta avrebbe infine ottenuto tanto denaro da far sì di rendere il maltolto alla propria famiglia. La mia domanda è se il fratello in questione non si sia messo sulle tracce della sorella, se abbia scoperto la cassaforte segreta(ma non dovrebbe esserla per lui, come non lo era per lei) oppure se voglia in qualche modo indietro quei soldi immaginando che fosse stata la sorella a rubarglieli, e per questo cercando indizi tramite il collega sopravvissuto oppure interrogando I lontani Zagor e Cico?

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  15. Caro Moreno, quale è il titolo di un albo di Zagor che, vuoi per la storia, vuoi per altre esigenze editoriali, non è stato ancora utilizzato per Zagor e del quale le piacerebbe usufruire in futuro?

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  16. Caro Moreno, lei ha parlato di un rimpianto per quanto riguarda non aver superato in lunghezza la storia di Sclavi. Ce n'è un altro di rimpianto che tiene nel cassetto? Ed ha anche un rimorso?

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  17. Ciao Moreno, è un piacere poterti scrivere per chiederti una curiosità. Ho letto una domanda dove si voleva far chiarezza su come mai Mortimer fosse riuscito a venire a conoscenza del viaggio di Zagor in Sud America e di Altrove. Il dubbio che mi sono posto e che vorrei portare alla tua attenzione è se Mortimer stesso non sia un nome di fantasia, utilizzato come membro dell'organizzazione segreta, essendone poi uscito per provare(e riuscire) nella sua carriera criminale? Disse, infatti, che troppe persone sapevano dell'esistenza di Altrove senza che non potesse esserne lui stesso a conoscenza, non specificando se fosse stato in passato in rapporti con loro. Non volendo, magari, infrangere la regola di non dover svelare niente dei suoi legami con la stessa Altrove, ti pare possibile e probabile che il biondo col naso aquilino possa essere stato un agente segreto, ottenendo aiuti da persone fidate per le sue imprese, e quindi restando con le orecchie sturate di fronte alle azioni della base di Philadeplhia?

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  18. Gentilissimo Moreno, ti scrivo perché ritengo Zagor un personaggio adatto ad ogni genere, sia letterario che cinematografico, tanto da aver fatto di Darkwood la calamità per ogni mostro che possa esistere nell'universo. A proposito di universo, e di altre forme di vita, sono un fervente appassionato de "L'invasione degli Ultracorpi", oltre che di "The Puppet Masters", "Invasion" e via dicendo. Il genere è quello degli alieni che prendono possesso delle persone. C'è chi riesce a combatterli ed a liberare gli infetti, mentre c'è chi non ci riesce. Zagor lo vedrei personalmente bene come salvatore della patria, non solo della sua foresta, essendo sicuramente in grado di fronteggiare alieni(non come gli Akkroniani che hanno sì utilizzato un apparecchio per comandare la coscienza altrui) che intendono prendere possesso delle persone, pur mantenendo il loro aspetto. Uno dei casi più eclatanti che mi viene in mente è "War Of The Worlds", la serie TV che è andata in onda verso la fine degli anni '80 e che, per un motivo o per l'altro, sono riusciti a prendere possesso del corpo, della voce, del carattere delle persone. Quindi, la mia domanda è: cosa ne pensa di un alieno(non mutaforma come Change, che non deve per forza possedere un corpo per prenderne l'aspetto fisico) o di un gruppo di alieni pronto a prendere in ostaggio la terra, cominciando a possedere ad uno ad uno, per intanto, gli abitanti di Darkwood?

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  19. Caro Moreno,grazie per le belle parole che mi hai dedicato sul precedente "A domanda Moreno risponde" dove io condividevo un'esperienza di vita piu che farti una domanda.Se posso, una domanda l'avrei da fare,e riguarda la storia delle amazzoni.Zagor è stato curato dalle amazzoni con apparecchiature di Atlantide,e a detta di loro questa cura avrebbe messo a posto anche vecchie ferite e probabilmente potenziato le capacità fisiche del nostro eroe.Volevo sapere se questo corrisponde al vero,sarebbe bello avere Zagor nel pieno del suo vigore visto che sta per affrontare un nemico (Supermike) che l'ha messo molto in difficoltà proprio a livello fisico.Spero comunque che Zagor prenda a calci nel sedere quel borioso con o senza la tecnologia di Atalntide.Un affettuoso abbraccio!

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  20. Caro Moreno, ti voglio scrivere questo messaggio per poter provare, probabilmente con un tentativo che andrà a vuoto, di far sì di ricreare il passato di un comprimario il quale, le poche volte che è apparso, è stato pur sempre fondamentale nel riuscire ad aiutare Zagor. La persona che mi è venuta in mente è il Dottor Hogan, l’ormai ex medico di Hellgate che salvò la vita allo Spirito con la Scure, e che successivamente venne usato, in maniera parzialmente inutile, da Mortimer per mettere nel sacco il nostro eroe. Non ha uno spessore come possono averlo Rochas, Tonka, il Conte di Lapalette, Bat Batterton, ecc., che appaiono spesso e volentieri nella saga, però voglio proporti questo personaggio in modo da far sì non solo di rivederlo sulla scena, ma magari permettendogli di averlo protagonista di una storia, facendo molto più di una comparsata o, appunto, di vederlo alle prese con I fantasmi del suo passato. Tenendo conto del fatto, come hai detto bene tu in precedenza, non è che ogni personaggio debba avere un oscuro e terribile passato, ti ho voluto comunque portare in dote questa idea sperando di poterla vedere un giorno pubblicata. Ho fatto bene?

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  21. Caro Moreno, essendo un appassionato, a differenza di molti altri, dell’albo “Zenith 666”, e del fatto che lo abbia disegnato un disegnatore che privilegio, Luigi Piccatto, ho trovato la storia in sè molto ben scritta e, appunto, molto ben espressa nei disegni. Piccatto, essendo d’abitudine su Dylan Dog, ha avuto ulteriori contatti con la testata Zagoriana(tralasciando una comunque apprezzabile storia breve) oppure è stata una comparsata una tantum per regalare emozioni ai fan delle due testate che hanno visto un nemico in comune? Detto questo, mi piacerebbe ovviamente vederlo in azione in una storia lunga, e spero che questa richiesta possa venire accontentata in quanto, secondo la mia umile opinione, il suo tratto si sposa perfettamente con l’avventura di Zagor.

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  22. Caro Moreno, sono un culture del genere giallo ed ho apprezzato, fra le recenti prove zagoriane(negli ultimi venti anni) le storie "Il Libro del Demonio" ed "Il Delitto Impossibile". Facendo riferimento ad entrambi i racconti, ti chiedo esplicitamente il ritorno di Julia Burgess, persona che si è rivelata essere una doppiogiochista e senza cuore, avendo come complice chi si è rivelato essere altrettanto subdolo, finendo morto. Inoltre, riferendomi alla seconda storia, chiedo sempre un ritorno ma provando a dare un consiglio. La persona che si rivela essere il finto padrone di casa, e che di contro è riuscito a mimetizzarsi bene come ospite, assomiglia così tanto ad Orsovic, per fattezze, che prendendogli il posto, dopo essere fuggito di galera, camuffandosi da lui dopo averlo incontrato in un porto, e facendo in modo di far cadere in trappola Zagor, potrebbe stuzzicare il suo palato di sceneggiatore?

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  23. Gentile Moreno, ho notato sulla serie, ed anche dalle dichiarazioni affermate in questo Blog, che il passato dei personaggi è piacevole, per lei, vederlo scandagliato. Ovviamente non proprio tutti devono tenere dentro di sè qualcosa da nascondere, ma non pensa che volere a tutti I costi tappare questi buchi serva solo a mettere ancora più confusione al lettore, magari disinteressato al riguardo di ciò che è stato e pronto solo a scoprire cosa riserva il futuro ai vari protagonisti? Il rischio, per me, è quello di approfondire troppo e di tutti, senza però dare quella sensazione di voler creare una grande storia, anche se magari è così nelle intenzioni, per perdersi lungo la strada in soporiferi riferimenti a cosa è successo prima, spiegando per filo e per segno cosa è accaduto, per poi lasciare la parte al presente decisamente poco incline all’avventura, ed avendo utilizzato gran parte delle pagine previste per far capire cose che non cambiano di una virgola la caratura e la caratterizzazione del personaggio in questione. Spero di essere stato esaustivo, perché intendo capire a cosa è dovuta questa mania di volere a tutti I costi rendere omaggio ai vari comprimari(niente in contrario su questo), con lunghe pagine di flashback che, davvero, rallentano la lettura invece di renderla scorrevole.

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  24. Quali sono stati gli insegnamenti, sia professionali che umani, che Gallieno Ferri le ha saputo dare?

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  25. Egregio Moreno, dopo aver fatto mente locale ed essermi riletto “L’Orda Infernale” dove è proprio il Saskatoon il vulcano protagonista del finale della vicenda, a seguito della sua risposta alla domanda sui diamanti, me ne sono venute in mente addirittura altre riguardanti ciò che ho letto. La prima impressione riguarda la Pietra Nera. Insieme a Dark Moon è finita nella lava del vulcano, cosa che bisognava fare per poterla definitivamente distruggere. La mia domanda è: è stata veramente distrutta oppure era abbastanza resistente da far sì di riuscire a mantenersi intatta? Anche dalla lava, successivamente, molto successivamente, seccata potrebbero essercene rimasti dei rimasugli abbastanza grandi da poterla riutilizzare per trasformare altri guerrieri in Ulthai? E poi, una questione meno magica, e che riguarda una cosa che mi ha colpito molto è la sfida, prima a distanza e poi dal vivo, di Freccia Spezzata ed Alce Fiero. Quest’ultimo è rimasto male per essere stato colpito a tradimento dal fratello, e non ha mandato giù il boccone amaro per questo, oltre per aver fallito a fermare il fratello e Tonka. Potremmo vedere il seguito di questa storia per far sì di capire se alla fine sia tornato calmo e tranquillo, Alce Fiero, oppure se ha continuato ad esiliarsi dalla tribù, e quindi anche dal fratello, rimanendo nella schiera dei cattivi e pronto a vendicarsi di chi ha rovinato I piani del suo capo Dark Moon?

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  26. Salve signor Moreno, ho letto da una risposta di questa rubrica a cura di Baltorr che potrebbe darsi che ci possa essere un rinnovamento della sezione speciali, ovvero un possibile modo di far avere il ritorno, una volta l’anno, nei luoghi che hanno fatto la storia di Zagor. Vorrei suggerirgliene uno, ovvero Talltrees dove, se non erro, dovrebbe ancora esserci, magari andata in rovina, la casa coloniale di Mister Lean(una costruzione simile è apparsa ne “Il Passato di Ramath”, ma non era la stessa), ucciso dal pugnale di uno degli indiani suoi nemici. Non so se questa proposta verrà varata ed accolta, ma mi prepongo di farle notare, magari pur essendo l’unico, che un’ambientazione, una casa così bella ed elegante, nonché spaziosa, possa essere bello poterla rivedere, messa a nuovo e, magari, con una nuova avventura in cantiere per farci un salto. Cosa ne dice?

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  27. Ciao Moreno, ti scrivo perché, avendo amato alla follia una storia probabilmente considerata minore, vorrei sapere se un sequel de “I Lupi del fiume” sia mai stato in programmazione per Zagor? Ti chiedo anche se la storia possiede le potenzialità per un eventuale seguito e se qualche personaggio di quell’avventura ti abbia colpito in positivo?

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  28. Caro Moreno, Lei ha parlato di, testuali parole, “una lunga lista di appetibili suggerimenti”. Ciò riguarda le richieste di ritorni che le sono state fatte in questo blog, ma immagina che all’interno di questa lista ce ne siano altre che le saranno state suggerite al di fuori di questa rubrica. Può dircene qualcuno che non è stato nominato in questo blog, pur sapendo che la cosa potrebbe diventare controproducente in caso di voler fare una sorpresa ai lettori? Aggiungo anche se, fra questi suggerimenti, quali sono quelli che sono stati veramente presi in considerazione, pronti per essere protagonisti di una nuova storia, con una buona idea di base?

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  29. Caro Moreno, sono sempre stato intenzionato a scriverti una cosa, ma per un motivo o per un altro, l’occasione mi è mancata. Poi leggo questo blog, e mille e mille domande ti vengono poste, alle quali tu rispondi in maniera schietta, anche a quelle più ardite. Ebbene, mi sono finalmente deciso a chiederti del perché uno sceneggiatore del calibro di Ottavio De Angelis, che ha firmato una delle avventure che ricordo con più piacere, “L’Avamposto dei Trappers”(sia per la bellezza dei disegni, sia per la storia in sè, sia perché l’ho letta in un periodo molto bello della mia vita), non sia poi più tornato a scriverne altre? Non vorrei che non si fosse più proposto al curatore dell’epoca, oppure che la direzione di Zagor non sia più stata interessata a lui. Ad ogni buon conto, come riuscì a sceneggiare lui quelle due parti di storia mi ritornano sempre in mente ed amerei poterlo rivedere in azione a Darkwood. A meno che non ci siano stati dei cataclismi che non possano più farlo tornare indietro a lavorare per lo Spirito con la Scure(mancanza di dimestichezza col personaggio(non a parer mio), litigi vari) vorresti riaverlo nel tuo Staff, anche se non in maniera continuativa(anche se io spero di sì), nel prossimo futuro?

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  30. Ciao Moreno, ho letto la domanda riguardante gli Uomini Puma e sulla loro fuga al termine della storia che ha visto protagonista Wahoomi. Proprio quest’ultima diviene oggetto di questa domanda. Poco prima della sua morte, assicura a Zagor che altri prenderanno il suo posto. Ciò che ti chiedo è che, non essendo stata narrata questa cosa, probabilmente ancora nessuno ha preso la sua maschera oppure chi lo ha fatto ha voluto mantenersi nell’ombra. Ti piacerebbe farlo tornare? E poi, ciò che dice alla fine, appunto, mi ha messo una pulce nell’orecchio che negli anni si è ingrossata così tanto da voler approfittare di questo spazio per sapere se la sua figura sia in qualche modo legata alla Congrega dei Senza Volto. Infatti, anche loro, se non mi confondo, hanno chi li sostituisce dietro la maschera una volta deceduti. Il fatto che tre volte su quattro, poi, siano apparsi in numeri speciali, anche attraverso Devil Mask(Zagor 500, il numero del cinquantennale e Xenith 666), può porre le basi ad una sorta di alleanza, o di congiunzione, fra le due parti della storia, mettendo quindi in atto un unico piano di riscatto e di rivincita, verso Darkwood ed il malcapitato Zagor? Inoltre, scusa se la cosa si sta dilungando più del dovuto, ma a proposito dell’avventura con Wahoomi, potrebbe essere ripresa la Grotta del Vento e ciò che la rende così magica per poterci creare una nuova avventura, anche slegata dall’originale, con le basi per poter capire come sia nata e se il misticismo che ne deriva sia reale oppure soltanto fuffa, in riferimento alle polveri che ci sono all’interno? In più, aggiungo che le circostanze che lo hanno portato ad indossare la maschera sono simili a quelle che hanno portato Zagor a diventare il Giustiziere di Darkwood, quindi per me, o lui o chi per lui, meriterebbe una seconda occasione di brillare in una storia.

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  31. Caro Moreno, in ricordo di un nemico che ha abbracciato la mia infanzia/adolescenza, ti chiedo se tu abbia mai preso in considerazione di toccare con mano, e quindi di creare, una trilogia con un villain sicuramente minore dell’intera saga di Zagor. Dei nemici storici ci sono stati più ritorni, mentre sicuramente quello che ti sto proponendo farebbe presupporre il ripescamento di una persona che è diventata praticamente cenere. Non sto certo parlando di Rakosi, che già riuscì a tornare pur essendo arso vivo al sole, oppure degli indiani della Sorgente Misteriosa che finirono nella stessa maniera. Mi sto riferendo al mitico, a parer mio, Hegel Von Axel che non potè fare a meno di allontanarsi dal proprio antro per non finire vittima della radiazioni che già lo avevano in gran parte deformato. Mi sembra assolutamente chiaro che riprendere il modus operandi della seconda apparizione di Rakosi non sia fattibile in quanto ci devono essere idee nuove. Ma ti chiedo un parere sul personaggio in sè, sempre che possa passare questa domanda fra quelle che ti vengono proposte, e se, con l’idea buona che serve sempre, ma che deve essere anche originale, possa infine risorgere dalle ceneri per combattere un’ultima battaglia con lo Spirito con la Scure?

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  32. Buon pomeriggio, penso di aver inviato una domanda poco fa, ma non riesco a capire se sia stata inviata veramente oppure se per qualche problema tecnico non sia stata posta nel Blog. Potrei avere la conferma dell'invio? Riguardava Enzo Petito, grazie.

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    1. In effetti la domanda non mi è arrivata. Se vuoi provare a riproporla...

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  33. Provo a reinviare la domanda. Volendo riferirmi al Signor Burattini in persona, grazie a Baltorr che non so se potrà accettare questa domanda, mi reputo innanzitutto un "semplice" fan di Zagor. Semplice fra virgolette, perché in anni di storie belle e magnifiche ce ne sono state altre che sono risultate, a parer mio, filler od impubblicabili. Faccio una richiesta riguardante poter vedere disegnato nelle storie di Zagor Enzo Petito, alias Vincenzo Squatriti, apparso nell'ultimo film della trilogia del Dollaro nei panni di un negoziante di armi. Sapendo che non è Tex, ma che risulta essere un crocevia di vari generi, e sperando di poter vedere pubblicata questa domanda, chiedo l'avverarsi di questo mio desiderio, in quanto risulta evidente l'espressività del personaggio in questione. Grazie di tutto.

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  34. Gentile signor Moreno intanto ne approfitto per ringraziarti per le magnifiche ore passate in compagnia delle avventure di zagor ho letto di recente che la trasferta europea sarà più breve le altre tappe che mi sono sembrate molto interessanti le vedremo in futuro ? Grazie ancora per la disponibilità

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  35. Caro Moreno, Le scrivo a proposito di un'incongruenza(voluta) da parte di Lord Wilcox e Cico nella storia di tre albi della serie mensile che si è conclusa nel mese di febbraio 2021. Capisco la sospensione dell'incredulità, ma citare apposta il telefono, non ancora inventato in quell'epoca, sarebbe forse andato bene in un extra e non in una gag cichiana fine a sé stessa. Cosa ne pensa?

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  36. Caro Moreno, nonostante sia apparsp sempre e solo sulla serie regolare, mi piacerebbe vedere Andrew Cain in una storia extra rispetto al mensile. Ti trovi d'accordo?

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  37. Caro Moreno, ho recentemente letto l'ultima storia, tutta d'un fiato, riguardante la trilogia di Tito Faraci sulla serie regolare. In essa ha fatto capolino Lester Draver, un uomo che fa il bello ed il cattivo tempo in città, pur riuscendo a mantenere una parvenza di bontà nei confronti dei cittadini onesti. La sua caratterizzazione mi ha ricordato quella di Cletus Severance, altro cattivo della solita pasta apparso ne "Il Grande Torneo". Sono personaggi orribilmente perfidi, ma soprattutto li reputo creati con lo stampino. Rappresentano il male da sconfiggere, ma non si differenziano gli uni dagli altri. Però, nel buono ho trovato diversa la sequenza finale con lo stesso Draver condannato, quando di solito non viene fatta vedere tale tipo di scena. 20 anni di carcere non sono affatto pochi, ma siamo certi che non riesca ad evadere prima, magari ottenendo in dote complici più affidabili di quelli avuti in questa storia?

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  38. Caro Moreno, avendo ultimamente avuto il tempo di rileggere storie come "Il Ritorno di Digging Bill" e "L'Ombra del Faraone", ho ritrovato in loro l'ispirazione per appassionarmi all'antico Egitto, una materia di studio veramente importanti. La cura avuto nel descrivere le loro costruzione, soprattutto nell'avventura più recente del duo, mi ha fatto immaginare di trovarmi di fronte a trabocchetti insormontabili che celavano tesori prestigiosi, nonché qualche demone pronto ad uscire fuori all'improvviso per tenere saldo al proprio fianco tutti i beni preziosi possibili ricavati dal defunto Krebs, visto che di viaggiare nel regno del Faraone Bianco non se ne parla più. Sfortunatamente viene fatta vedere la mano morta del cattivo Rick Pounder, e quindi non posso certo negare l'evidenza chiedendoti un suo eventuale ritorno. Mi verrebbe, anzi, da chiederti di poter scavare nel passato del professor Oldbones, magari cercando di capire se il semplice studio od un evento traumatico lo abbia saputo portare sulla via egiziana. Ma, facendo riferimento anche all'avventura dello Specchio Nero, immagino che sia lui che Alistair Elkan si conoscano, essendo entrambi appassionati della stessa cultura. Mi viene quindi di chiederti e, se non ci hai pensato, di proporti un'avventura dove entrambi possano collaborare insieme, visto che di Elkan sappiamo poco mentre Oldbones non è che sia un personaggio proprio ricorrente rispetto ad altri. Pensi che questo interno team-up possa vedere la luce nel prossimo futuro, dalle tue mani?

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  39. Dottor Moreno Burattini, mi scusi in anticipo per il disturbo ma una questione mi preme così tanto da volerle chiedere se, dopo Anna Lazzarini, Lola Airaghi e Val Romeo(potrei dimenticarmene qualcuna) anche Laura Zuccheri, reduce da Tex, possa rappresentare la sua arte anche fra le pagine di Zagor?

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  40. Può dedicare uno dei suoi versacci a questo blog ed ai fans che le hanno posto le domande?

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  41. Buongiorno innanzitutto grazie a baltor per le precise e dettagliate informazioni che da vero professionista e appassionato ci regala e un enorme grazie a Moreno perché mi fa sognare con zagor avrei una domanda ho riletto da poco l avventura di zagor e gutrhum a nuova vita avendo letto che anche i luoghi sono protagonisti mi piacerebbe rivedere il nostro eroe tornare magari per fermare Kruger e Mayer dal cacciarsi nei guai avendo saputo l esistenza del luogo sarebbe fattibile ? Grazie al ancora per tutto

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  42. Scusami baltor ho scritto una domanda su Nuova vita ma non sono sicuro che sia arrivata come faccio posso rimandare la domanda ?

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    1. Come vedi qui sopra, la domanda è arrivata. Devi sapere che non tutti i giorni leggo i commendi del blog, per cui può passare anche diverso tempo prima di vedere pubblicata la propia domanda. Ciao.

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    2. Graz
      Grazie ancora a te per la disponibilità

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  43. Buongiorno, vorrei fare una domanda al curatore di Zagor riguardante il suo miglior personaggio: Mortimer. Sapendo di avere preso spunto da Moriarty, per l'avventura "Il Diabolico Mortimer" i personaggi del mendicante gobbo e di Rabbit dal labbro leporino sono stati ripresi da "L'uomo dal labbro storto" delle Avventure di Sherlock Holmes dove in realtà vennero interpretati dalla stessa persona?

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