lunedì 24 maggio 2021

Le storie di Molti Occhi (Zagor Più 1)

La collana “Maxi Zagor” saluta i lettori dopo vent’anni di presenza in edicola e viene sostituita da “Zagor Più”, nuovo formato (196 pagine) e nuova periodicità (trimestrale) ma formula immutata: a volte sarà presente un’unica storia lunga, al volte una serie di racconti brevi racchiusi da un’unica “cornice”, gli ormai famosi “Racconti di Darkwood”.

È proprio quest’ultimo format che viene presentato nel n. 1 con il titolo complessivo de “Le storie di Molti Occhi”.

Sotto la dinamica copertina di Alessandro Piccinelli troviamo quattro storie brevi narrate dal simpatico stregone dei Mohicani a un gruppo di giovanissimi pellerossa, finiti nei guai insieme a lui nel corso di una drammatica avventura.

Storie che parlano di come la scure di Zagor sia capitata nelle mani di un ragazzino, di uno scienziato pazzo che sperimenta un filtro di sua invenzione su una tribù indiana, di tre cavalieri fantasma in cerca di malvagi da punire, del segreto nascosto in una capanna in mezzo al bosco.

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Davvero simpatica la “storia cornice” scritta da Moreno Burattini, dalla quale emerge da un lato tutta la preoccupazione (e la responsabilità di cui si sente investito) di Molti Occhi per la situazione di pericolo in cui lui e un gruppo di piccoli pellerossa si vengono a ritrovare all’improvviso e, dall’altro, la spontanea giocosità dei ragazzini molto ben evidenziata nella sua espressività dai disegni di Stefano Voltolini.

Molto bella la storia “Il tesoro di Kiutuky” sceneggiata dall’outsider Thomas Pistoia, nella quale spicca la sottotrama che narra di una delle scuri di Zagor ritrovata casualmente da un ragazzino Oneida il quale, pur conservandola gelosamente come una preziosa reliquia, è disposto a rinunciarvi con un gesto di adulta responsabilità per riconsegnarla allo Spirito con la Scure proprio nel momento di maggior bisogno. Di stampo classico i disegni di Luca Pozza e Luca Corda, davvero adatti a un’avventura come questa ambientata nella foresta e che vede contrapporsi pellerossa e soldati dell’esercito guidati da un ufficiale guerrafondaio.

La terza storia, “Il morbo”, sceneggiata da Tito Faraci, presenta una tematica e dei personaggi a mio parere forse un po’ troppo sopra le righe (ma nell’introduzione all’albo il curatore aveva effettivamente avvisato i lettori che trattavasi di un’avventura “insolita”); ho, invece, gradito molto gli “spigolosi” disegni di Walter Venturi che qui ha voluto discostarsi dal suo tratto consueto.

I guerrieri fantasma” di Nicola Venanzetti (secondo sceneggiatore zagoriano esordiente di questo volume) è una storia davvero inquietante, anche se Zagor non vi appare molto caratterizzato (ho avuto la sensazione di una sua “passività” di fronte allo svolgersi degli eventi); i bei disegni degli Esposito Bros sono dettagliati e ricchi di toni cupi, molto adatti alla vicenda narrata.

L’ultimo racconto, “La casa nella foresta” sceneggiato e disegnato da altri due esordienti zagoriani, Edoardo Rohl e Davide Perconti, è quello che mi ha entusiasmato di meno; una via di mezzo tra una storia di Dylan Dog, la favola di Hansel e Gretel e il film “Non aprite quella porta”. In ogni caso, si lascia piacevolmente leggere e la vignetta finale ha in sé qualcosa di malinconico.

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In conclusione, giudizio sostanzialmente positivo – il mio – sul contenuto di questo primo numero di “Zagor Più”. Devo anche aggiungere che ho molto apprezzato (diversamente da quanto accadeva con i “Maxi Zagor”) che sia stata riportata in quarta di copertina la cover del n. 2 con il “prossimamente”, indice sia di una accurata programmazione della collana, sia di un’attenzione maggiore nei confronti dei lettori più fedeli.

 

10 commenti:

  1. Davvero avvincente la lettura di questo primo numero di una nuova serie che, mi par di capire, si affranchi concettualmente dal vecchio "Maxi" il quale troppe volte ha deluso le aspettative dei fans dello Spirito Con La Scure.

    Rispetto al Maxi, si percepisce una maggior compattezza qualitativa ed editoriale prova ne è la numerazione in costa e la presentazione del numero a seguire in quarta di copertina.

    Avvincente (e non credevo la storia) di raccordo tra i vari episodi, un po' sul modello dei vecchi "Classici Disney, che risulta godibile e non semplice pretesto di collegamento.
    Ottima la caratterizzazione di Molti Occhi in veste di autorevole maestro di una simpatica classe di ragazzini pellerossa che pendono dalle sua labbra per avere nuove storie da ascoltare e ci sentiamo anche noi presenti in quella grotta famelici di nuove avventure zagoriane.

    Gli episodi sono tutti piuttosto interessanti anche se inevitabilmente qua e là fanno capolino i cliché del genere, in particolare la vicenda che contrappone un militare fanatico, ottuso e razzista ad un altro savio e "buono" nel fumetto western s'è vista ennemila volte ed infatti, tutto sommato, a mio modo di vedere si tratta della storia più prescindibile.
    Più interessanti le altre.

    La migliore, a mio giudizio, è "I guerrieri fantasma", proprio per la sorpresa che riserva alla fine.
    Non sempre ciò che sembra è la realtà...anzi, quasi mai.

    Si può osservare, a ragione, che Zagor non viene caratterizzato come si conviene e ci piace, ma in storie di una simile brevità credo manchino proprio i tempi narrativi per farlo.

    Bene i disegni, stili diversi ma tutti apprezzabili e molto lontani da certi orrori che si sono visti in passato.

    Insomma, mi sento di giudicare questo primo "Zagor +" sicuramente un buon inizio, almeno quanto basta per attendere con grande curiosità il prossimo numero.

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    1. Grazie mille. Mario, per il tuo intervento! Ormai anche il tuo
      parere è diventato prezioso per questo blog e non deve mancare mai più! Ancora grazie e alla prossima!

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  2. Caro Moreno, qual è la più bella e la meno bella fra le avventure di Zagor dall'inizio ad oggi? Scusate se scrivo qua.

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  3. Caro Moreno, qual è secondo te un'avventura di Zagor in cui non è Zagor? "Il Tesoro della città fantasma", per esempio, anche se viene spiegato nelle scene finali, può essere una di queste?

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    1. Non so cosa pensi Burattini, per me è Il genio del crimine, di cui poi però lo stesso Burattini nel seguito cercò di sistemare le incongruenze.

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  4. Già quando il maxi era passato a quadrimestrale... la vedo pure come un' occasione per smaltire storie di 2 albi inizialmente destinati alla regolare.

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  5. La prima e soprattutto l'ultima storia presentano incertezze a livello grafico. La seconda può non piacere a livello stilistico ma i disegni sono perfetti. Se le storie sono valide si possono sorvolare certi dettagli, ma la prima e l'ultima storia erano un po' deboli. La prima con qualche lieve modifica si poteva sistemare, l'ultima proprio no. Nell'insieme l'albo merita una sufficienza piena.

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  6. Mi piacerebbe capire Mario CX a cosa si riferisce con "orrori visti in passato"? I maxi a parte un paio di casi mi pare siano stati tutti all'altezza.

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    1. Ciao Will,
      nel recente passato sono stato un lettore saltuario di Zagor per cui non sono in grado di indicarti con precisione albi e autori, ma a volte in edicola mi capitava di darci una sfogliata, di rabbrividire e di rimetterlo al suo posto.
      Altre volte lo compravo, ma o non l'ho conservato o si trova in uno dei miei box a tenere compagnia ad altri fumetti non molto graditi e alle riviste di auto e di musica.
      Però un esempio posso fartelo: Zenith 666.
      Ho gli incubi ancora adesso...e non per la storia!
      Poi tutto può piacere per carità...
      Ciao

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  7. Bello veramente bello mi piace la nuova formula solo una domanda in futuro vedremo altre trasferte come nei maxi 32_33_34 ?

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