Eccoci alla quarta
serie delle risposte
di Moreno
Burattini alle vostre domande,
amici zagoriani!!!
1 -
Parlando della giovinezza del nostro e delle iniziative della casa editrice
legate allo sviluppo sia della possibile miniserie che del misterioso romanzo
biografico, mi piacerebbe venissero svelati alcuni particolari finora mai narrati
nei flashback legati al passato del nostro Patrick. All’interno del numero 55
della serie, l’ormai mitico “Zagor racconta” sulla didascalia di una tavola che
mostrava il nostro eroe già capace di compiere le consuete evoluzioni sugli
alberi, veniva riportata la voce narrante del nostro che asseriva: “(omissis) …mentre
i mesi, gli anni passavano in una continua, meravigliosa scoperta di paesi e
gente nuova, io crescevo forte e robusto ed avevo fatto tesoro di tutte le
esperienze del mio amico…(omissis)”. Ma come ha appreso queste abilità (anche)
acrobatiche? Non certo dai Sullivan che incontrerà più tardi sul suo cammino!
Da dove derivano la sua perizia con la pistola, l’impareggiabile maestria nel
corpo a corpo? Quali storie si celano nel “non detto” dei ricordi del
protagonista?
Ci sono
due scuole di pensiero riguardo al “non detto” sul passato dei personaggi dei
fumetti. Una è quella dei curiosissimi che vorrebbero scoprire tutto; l’altra è
quella di chi invece ritiene che sia più bello lasciare l’aura di mistero,
perché le storie che svelano i retroscena possono deludere e sciupare l’incanto.
Io appartengo alla prima categoria e credo che valga la pena di correre il
rischio della delusione, non solo perché chi non risica non rosica, ma anche
perché 1) non mi piacciono le domande senza risposta e le cose che non tornano,
e perché 2) se invece la storia in flashback viene bene può dare grosse
soddisfazioni. Ci sono parecchi miei lavori che cercano di risolvere dubbi,
punti oscuri o incongruenze di avventure del passato, e il mio preferito fra
questi (neppure zagoriano) è “La vera
storia di Elizabeth Gray”, un albetto allegato a uno Speciale del
Comandante Mark (http://morenoburattini.blogspot.it/2011/09/il-vero-e-il-falso.html).
I miei detrattori
mi hanno ricoperto di contumelie per le spiegazioni che ho dato riguardo il
passato di un altro personaggio che fa Gray di cognome, Robert, detto
l’Alchimista; per aver giustificato con Shyer sia il simbolo sul petto del Re
di Darkwood che la sua conoscenza della spiritualità indiana; per aver chiarito
qualcosa sul passato di Olaf Botegosky così come su quello di Betty Wilding.
Insomma, come si vanno a toccare certe cristallizzazioni della memoria si
sollevano dei vespai. Perciò chissà che succederebbe se si sfruconasse nel “non
detto” nolittiano riguardo al rogo della capanna sul Clear Water o
sull’adolescenza del nostro eroe spiegando tanti perché e percome rimasti senza
risposta. Tuttavia, sprezzante del pericolo e incurante delle punture di vespe,
posso anticipare che lo sfruconamento ci sarà e una nuova storia a mia firma
sul passato di Zagor, destinata a far discutere ma anche in grado di attirare
notevole attenzione è in fase di realizzazione.
2 -
Uno degli elementi della collana che mi è sempre piaciuto è legato all’immagine
misteriosa e semidivina che il creatore della serie, ispirandosi come è noto,
all’universo dell’Uomo Mascherato, ha voluto conferire al nostro; da un po’ di
tempo tuttavia, non compaiono nella serie regolare le spettacolari entrate in
scena, le mirabolanti magie volte a corroborare l’ascendente mistico dell’eroe
sulle popolazioni native di Darkwood. Le vedremo ancora?
In una
intervista del 1989 pubblicata sullo “Speciale Zagor” di “Collezionare”, Sergio Bonelli rilasciò questa
dichiarazione: “Zagor originariamente era
un sensitivo, anche se non proprio come Mandrake. Intuiva il pericolo,
percepiva particolari vibrazioni nell’aria. Gli sceneggiatori di oggi non si
ricordano quasi mai di questa caratteristica”. Avendo personalmente
raccolto queste parole essendo stato uno degli intervistatori in
quell’occasione, mi sono proposto, in qualità di nuovo sceneggiatore, di
ricordarmene. Così, a ogni piè sospinto, da quasi trent’anni a questa parte,
faccio dire allo Spirito con la Scure frasi di questo tipo: “Ho la strana sensazione di un pericolo
incombente, e in questi casi raramente mi sbaglio”. Noto che Jacopo Rauch usa formule del genere
ancora più spesso di me. Insomma, Zagor percepisce le minacce come se avesse il
“senso di ragno” che pizzica a Peter Parker. Ciò nonostante, avendo letto
l’intervista di Nolitta, ci sono
ancora dei lettori che a ogni piè sospinto chiedono: “Perché voi sceneggiatori di oggi non vi ricordate quasi mai della
caratteristica di Zagor di essere un sensitivo?”. Io e Rauch ci guardiamo sgomenti perché ci sembra di ricordarcene anche
troppo. Lo stesso pare capitare anche per le “apparizioni” del Re di Darkwood
agli indiani. I lettori più affezionati alla tradizione percepiscono uno
scollamento dalle consuetudini e temono che certe tradizioni si vadano perdendo
anche se non è così. Basti pensare che c’è stata una “apparizione” dello
Spirito con la Scure anche nell’albo con Jovanotti di pochi mesi fa, ma a
guardar bene se ne possono rintracciare alcune anche in tempi recenti. Ne “L’uomo che sconfisse la morte” (il
secondo Zagorone) di “apparizioni” ce ne sono addirittura due. Ce n’è una nello
Speciale, di non troppo tempo fa, “La
danza degli spiriti”. Una che mi è piaciuta particolarmente immaginare è in
“Magia indiana”. Tuttavia è vero che
questo tipo di “show” non è troppo
frequente, però neppure Nolitta lo
metteva in scena in ogni numero. Del resto, se ci fosse di continuo non sarebbe
più d’effetto (anzi, sarebbe ripetitivo, prevedibile). Va aggiunto un
particolare. La sensibilità dei nostri giorni potrebbe percepire come offensivo
per i nativi americani il fatto che li facciamo passare per dei creduloni,
gente disposta a farsi abbindolare da trucchi da avanspettacolo. Perciò,
bisogna stare attenti a non esagerare.
3 -
Facendo appello all’(esiguo) animo romantico della serie, e vedendo sfumate le
aspettative di un flirt con Blondie nella recente trilogia di Zamberletti, non è venuto il momento di
far vivere al nostro eroe qualche ulteriore avventura sentimentale?
Secondo
me il livello romantico della serie è oggi molto più alto rispetto ai tempi di Nolitta. Mauro Boselli, pur avendo sceneggiato molte meno pagine di Sergio Bonelli, ha fatto interagire Zagor con molte più donne.
Personaggi come Gambit o Marie Laveau (di cui lo Spirito con la Scure ha subito
chiaramente il richiamo erotico, ricambiato) hanno aumentato la componente
femminile e sensuale della serie (e potremmo fare molti nomi oltre ai due
citati). Addirittura, io ho inserito nella serie Shyer e le Amazzoni (una delle
quali potrebbe addirittura aver dato una figlia al nostro eroe). Certo, il
rispetto delle caratteristiche del personaggio e delle direttive nolittiane non
consente di far avere al Re di Darkwood la vita sessuale di Dylan Dog, almeno
sulla scena (e se lo facessimo si inalbererebbero gridando al tradimento i più
tradizionalisti), ma non c’è una pregiudiziale su altre, future, avventure
sentimentali. Anzi, ci saranno sicuramente – nei limiti di cui si è detto.
Circa le aspettative di un flirt di Zagor con Blondie… beh, Isabel è pur sempre
una banditessa con parecchi omicidi sulla coscienza. Si è percepita, credo,
l’attrazione fra i due, ma la situazione non era favorevole.
4 -
Tra i personaggi dell’universo Zagoriano, partito un po’ in sordina ma poi
entrato nel cuore dei lettori a pieno titolo, c’è il professor Verybad. Mi
piacerebbe ipotizzare un’ulteriore “malsana” invenzione del bizzarro scienziato
che veda contrapporre al nostro una sorta di “supersoldato” creato dalla mente
del geniale e folle professore. E’ un’idea fattibile?
L’idea è
tanto fattibile che è già stata fatta. La mia prima storia, “Pericolo mortale”, si basa proprio su
una schiera di “supersoldati” nati da un esperimento (non di Verybad, in
verità) finito male. Altri soldati manipolati geneticamente o quasi (questa
volta sì sottoposti a una invenzione di Verybad) si sono visti nella mia “Dimensione allucinante”. In un recente
Maxi intitolato “L’ultima follia di
Verybad” (scritto da Roberto
Altariva) altri militari vengono sottoposti a una diabolica invenzione del
professore. Ed eccomi infine a ricordare “L’avamposto
dei mostri”, di Toninelli e Donatelli, in cui Verybad fa
esperimenti destinati a dar vita a combattente anfibi. Insomma, abbiamo già
dato!
5 -
Alcuni personaggi come Bela Rakosi o Ylenia Varga sono stati assegnati allo
stesso disegnatore Della Monica, che
tra l’altro apprezzo moltissimo, ma mi piacerebbe vedere il barone vampiro e la
baronessa realizzati da anche altri disegnatori. Sarà possibile?
Sì.
Accadrà nella prossima trasferta in Europa.
6 -
Quando rivedremo De Vescovi su
Zagor?
Nel 2020,
molto probabilmente.
7 -
La storia sui Seminoles di Rauch/Di Vitto a che punto è? Di quanti albi sarà?
Sarà di
tre albi (o forse un Maxi), e siamo a metà.
8 -
Per quando è prevista la pubblicazione della trasferta in Europa?
A fine
2019 o inizio del 2020.
9 -
A mio parere la collana dello Speciale Zagor è la più “debole” tra le uscite
extra. Avete idea di qualche rinnovamento come è accaduto per i Maxi?
La
collana “Speciale Zagor”, a dire il vero, ha ospitato classici come “La congiura degli dei” o “Il principe degli elfi”. Ci sono
apparse storie importanti come “Darkwood
Anno Zero” o “La leggenda di
Wandering Fitzy”. Alcune delle storie che preferisco tra le mie sono state
ospitate lì sopra, tipo “Il segreto di
Cristoforo Colombo”, “I cavalieri
del Graal”, “Soldati fantasma”,
“Il maleficio di Anulka”, “Risvegli”. Insomma, sulla “debolezza”
avrei da ridire. Vero è che tutte le storie brevi sono a rischio, in una serie
come Zagor dai ritmi più fluviali che torrentizi, per cui è più facile che sia
bella una storia lunga che una breve. Altrettanto vero è che a volte serve una
valvola di sfogo per mettere alla prova certi autori o per non ingolfare la
serie regolare con certi altri. Lo scopo dello Speciale è comunque quello di
offrire agli interessati (magari per un viaggio in treno o un giorno di
vacanza) una rapida lettura autoconclusiva. In questa ottica non servono grandi
progetti se non quelli di garantire una qualità di base che non mi pare sia mai
stata tradita (parere personale). Del resto non ci tradiscono neppure i lettori
e le vendite tengono, segno che proprio del tutto “deboli” non siamo. Tuttavia
capisco l’obiezione e uno dei miei buoni propositi sarà di meditare sul da
farsi.
10 -
Zagor tornerà in Africa?
Non è
previsto, per il momento. Ma perché escluderlo? L’Africa è il regno di Tarzan e
Zagor è un tarzanide. L’Africa è sinonimo di avventura e di scenari selvaggi, e
dunque più che un continente per il nostro eroe è un invito a nozze. Ci sono
però da tener buoni i lettori che si agitano se lasciamo Darkwood, come se la
giungla del Congo non assomigliasse alla foresta attorno alla palude di
Mo-hi-la.
11- Quando tornerà Trampy per una nuova gag lunga con Cico?
Credo di
essere lo sceneggiatore che ha scritto più gag di Trampy di qualunque altro.
L’ultima, se non mi sbaglio, è apparsa nell’albo “Corsa disperata” di non troppo tempo fa (2015). Quella precedente
era nel Maxi “La banda aerea”
(2011). In “Cico & Company”
(2007) Trampy c’è dall’inizio alla fine. Insomma, ogni quattro anni il nostro
Vagabondo ricompare. Ricomparirà, dunque, più prima che poi.
12 -
Spero che quando ci sarà il ritorno del vero Hellingen, costui venga liberato
in tutti i sensi dal Wendigo: il mad
doctor lo preferisco libero
e reinserito in storie più tradizionali come Ora Zero, Lo spettro del passato e
L’isola della Paura. Sarà così?
Sarà
così. Però mi preme ricordare come chiunque fosse stato chiamato a scrivere il
ritorno di Hellingen dopo la storia di Mauro
Boselli avrebbe dovuto necessariamente fare i conti con il Wendigo. Non
sono io che, bizzarramente, ho voluto dare un risvolto magico-fantastico alla
mia storia. Tiziano Sclavi prima e Boselli poi hanno trasformato lo
scienziato pazzo nolittiano in qualcosa di “diverso” dall’impostazione
originaria. In altri ambiti (basti pensare alla Marvel) i personaggi (i villain come gli eroi) subiscono una
naturale evoluzione che li tiene al passo con i tempi e li rinnova, ogni autore
che su sussegue fornisce la propria interpretazione e il proprio contributo, e
chi arriva dopo tiene conto di ciò che ha fatto chi è venuto prima. Nessuno
contesta. Su Zagor molti lettori sono invece legatissimi allo status quo anche
quando i cambiamenti sono minimi. Io ho cercato di riportare Hellingen alla
dimensione nolittiana (persino facendolo tornare a fare il costruttore di robot),
al punto da clonarlo così com’era ai tempi di “Magia senza tempo” - una storia in cui, comunque, Nolitta stesso aveva inserito la magia
e non si era limitato alla fantascienza delle avventure procedenti. Però, che
Hellingen tornasse e non ci fosse nessuna reazione da parte del Wendigo o non
si facesse alcun cenno alla sorte del mad
doctor originario non era assolutamente possibile. E se l’avessi fatto,
giustamente sarei stato criticato: “Ma
come, non tieni in nessun conto le storie di Sclavi e di Boselli?”.
Ciò detto, ribadisco, io mi sento nolittiano e preferisco l’Hellingen
tradizionale. Immaginavo si fosse capito, invece ai detrattori dev’essere
sembrato il contrario.
13 -
Da appassionato di Jules Verne e Conan Doyle mi sono sempre piaciute storie
come “L’isola misteriosa” o “Il mondo perduto”. Quest’ultimo lo abbiamo visto
con i magici disegni di Rubini. È
possibile mandare Zagor in qualche isola sconosciuta con civiltà e animali
sconosciuti, magari in compagnia di Fishleg e della ciurma della Golden Baby?
Fermo
restando che Jules Verne è uno dei punti di riferimento dell’immaginario del
sottoscritto, faccio notare che ne “Il
mistero dell’isola”, un mio Maxi del 2012, capita appunto qualcosa di
simile a ciò che viene richiesto. Trame di questo tipo si sono comunque già
viste e altre se ne vedranno, e sono in arrivo ben due lunghe storie con
Fishleg e la ciurma della Golden Baby (una addirittura subito dopo l’estate).
14 -
So che Jacopo Rauch sta scrivendo
anche per Tex. Rimarrà comunque un autore fisso nello staff di Zagor in modo
tale che scriva tante altre belle storie per lo Spirito con la Scure?
Senza
dubbio (secondo me).
15 -
Con tutto il rispetto per Chiaverotti,
che sicuramente è un grande artista, non è un azzardo proporre un nuovo autore
all’esordio per una storia cosi importante come il ritorno di Kandrax?
Claudio Chiaverotti non è un “nuovo autore” (come per esempio il giovane Francesco Testi dell’ultimo Speciale,
che pure aveva al suo attivo un Dampyr e un Tex). Claudio Chiaverotti è un veterano. Una leggenda. È l’autore di “Goblin”, la mia storia di Dylan Dog
preferita. È il creatore di Brendon e Morgan Lost. Ha un curriculum lungo come
il campanile di Giotto (o la Mole Antonelliana, essendo torinese). Si è
proposto per essere ospite su Zagor, personaggio da lui amatissimo fin
dall’infanzia, e ha presentato un soggetto molto intrigante, affidato a un
altro veterano come Marco Torricelli che si è subito entusiasmato di fronte al
progetto. Dunque, dov’è l’azzardo?
16 -
Un personaggio che mi piace molto è il professor Richter. È previsto un suo
ritorno?
Per ora
non è previsto, ma chissà (e chissà se è vivo).
17 -
Vorrei sapere se Fabrizio Russo, il
bravissimo disegnatore de “Il mostro di
Philadelphia”, sta lavorando ancora su Zagor o se è tornato definitivamente
su Dampyr.
Dopo “Il mostro di Philadelphia”, Fabrizio ha disegnato una seconda
storia già completata e in attesa di pubblicazione, e ne ha iniziata una terza,
senza tradire Dampyr.
18 –
Sarei curioso di sapere perché non esiste in rete alcuna immagine di Franco Donatelli, mentre ci sono dei filmati
di Youtube di una persona anziana che canta e che ha lo stesso nome… I filmati
però sono recenti mentre Donatelli è
morto nel 1995… Potrebbe essere la stessa persona?
Mi
dispiace non aver scattato una foto, l’unica volta che ho incontrato Franco Donatelli in redazione. Facendo
una ricerca in rete ho trovato due foto non molto significative. Sicuramente i
famigliari avranno molte foto del loro congiunto, ma non si sono mai
preoccupati di metterle in rete. Del resto Donatelli
era una persona schiva a cui non importava comparire.
19 –
Volevo chiedere se, in occasione del ritorno di Hellingen, sapremo qualcosa di
più sulla vera natura del Wendigo e di Kiki Manito, e se avremo modo di
conoscere la dimensione nella quale Hellingen è finito.
Qualcosa
verrà detto, ma non saranno il Wendigo o Kiki i protagonisti.
20 –
A quando il ritorno del Mic Mac “Sektar”? C’è la speranza di rivedere “Mister
Mistery”, prestigiatore illusionista apparso nello speciale “La congiura degli
dei”? E “Auberon” principe dei Tuahta De Danann?
Mi segno
i nomi. Poi, vedremo!
Ringraziando Moreno per la sua consueta disponibilità,
ora possiamo partire con la quinta serie di domande!
Forza ragazzi, la prima è già arrivata!!!